Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Hayhey    06/07/2015    5 recensioni
Una protesta contro il caldo estivo, uscita a caso dalla mia testa. PRESENTE ANCHE TU WATTPAD!
Faceva caldo. Decisamente. Inoltre non era il caldo normale, no! Era quello umido. Quello che anche se stavi ferma con tre ventilatori puntati contro sudavi come un maiale. Che poi chissà perchè si diceva così. I maiali sudavano? Mah.
[...]
«Cioè, tu ti fai la strada da casa tua a casa mia per dirmi che uno Schiopodo Sparacoda biondo e uscito male viene da te col probabile intento di rompere le pluffe a me e a tutto il resto del mondo? Ti sei reso conto che a parte aver fatto quell’inutile strada quando potevi benissimo dirlo dalla finestra mi hai anche dato una notizia più triste di questo caldo infernale?»
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Roxanne Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie 'Caldo.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Caldo.
 
Faceva caldo. Decisamente. Inoltre non era il caldo normale, no! Era quello umido. Quello che anche se stavi ferma con tre ventilatori puntati contro sudavi come un maiale. Che poi chissà perchè si diceva così. I maiali sudavano? Mah.
Lei però in quel momento, nella sua stanzetta, quella più calda perchè i più piccoli hanno sempre più fortuna –maledetto Hugo-, stava decisamente sudando. E meno male che sua mamma era Babbana di nascita, se no chi le comprava quei magnifici oggetti comunemente chiamati ventilatori?
Rose se ne stava stravaccata sul suo letto in shorts e canotta, i capelli raccolti in uno chignon frettoloso, ventaglio mosso dalla banchetta –che bello essere maggiorenni!-, condizionatore acceso a palla e due ventilatori posti ai lati del letto. La camera sapeva di caldo solo a guardarla, con la finestra diretta verso est, proprio, guarda a caso, dove sorgeva il sole, coperta dalle tende arancioni che cercavano di adempiere, quasi con successo, al loro dovere: lasciare il sole lì fuori dove non dovrebbe dare fastidio.
In più, la loro miseriaccia di casa era in campagna. Campagna! Caldo, zanzare, sole, zanzare, sole. E caldo.
L’unico lato positivo della villetta, in quel momento, era che si trovava di fianco a quella dei Potter e dei Weasley-Johnson, dove abitavano i suoi cugini preferiti. O almeno così li reputava fino a quel maledetto giorno di luglio.
La villetta in cui abitava Rose era bianca e vi si entrava attraverso un cancelletto, anch’esso dipinto in bianco, che portava su un vialetto di pietre circondato da un giardino; per arrivare alla porta bisognava salire un paio di gradini e superare la veranda dove c’era una sdraio su cui stendersi le sere estive. Il giardino continuava anche dietro la casa dove c’era una piscina scavata con abilità da Zia Ginny e Hermione. L’accesso alla piscina era permesso ad entrambi i vicini liberamente, data la sua grandezza e la decisione di farne una per tutte e tre le famiglie. Oltre alla piscina, sul retro c’era anche una quercia maestosa all’angolo con la recinzione e sotto di essa, per volere di Rose, Ron aveva messo una panchina.
Quell’estate –quella fra il sesto e il settimo anno di Rose, che aveva compiuto gli anni a Marzo e poteva quindi usare la magia fuori da scuola-, c’era un caldo pazzesco, erano tutti chiusi in casa e quindi la ragazza si chiese quale assurdo motivo avesse spinto suo cugino Albus a uscire da casa sua e osare attraversare quel paio di metri pieni di caldo e  sole  per giungere sino a lei.
«Ehi Rosie!»
Rose guardò perplessa il cugino. Dove miseriaccia trova tutta quell’energia?
«Ciao Al» fece una pausa «sono sconvolta. Uno, dove miseriaccia trovi quell’energia che ti ritrovi e due, come cavolo hai fatto a sopravvivere all’uscita da casa tua?»
Albus ridacchiò alla vista della cugina sconvolta e avvolta da qualunque cosa potesse darle un po’ di sollievo da quel caldo opprimente.
«Semplice cugina, uno, sono energico perchè contento di quello che sto per dirti, che sarebbe il motivo per cui ho affrontato “l’uscita da casa mia”, per citarti.»
La rossa aggrottò ancora di più le sopracciglia, gesto che le fece scendere altre goccioline di schifosissimo sudore, che asciugò immediamente con un fazzoletto che era prontamente appoggiato al comodino di fianco a lei.
«E cosa staresti per dirmi?» domandò con fatica.
«Che ho una sorpresa per te!»
«E cioè?» ribattè stanca di quel botta e risposta.
Il moro alzò un sopracciglio con fare d’importanza, inspirò lentamente e finalmente si decise a rispondere.
«Fra un po’ arriva Scorpius!» confessò con allegria.
Rose lo guardò.
«Ma sei serio?» disse, spiegando la sua espressione indecifrabile. «Cioè, tu ti fai la strada da casa tua a casa mia per dirmi che uno Schiopodo Sparacoda biondo e uscito male viene da te col probabile intento di rompere le pluffe a me e a tutto il resto del mondo? Ti sei reso conto che a parte aver fatto quell’inutile strada quando potevi benissimo dirlo dalla finestra mi hai anche dato una notizia più triste di questo caldo infernale?» concluse.
«Ma dai Rose, è ora che voi due andiate d’accordo!»
«Già sentita.» ribattè noncurante la cugina. «Se oserà rompermi solo una volta, lo sai che farò.»
«Oh, non oseresti.» Albus assunse un’aria inorridita.
«Oh, sì, eccome se oserei. Chiamerei Alice a casa e sai quali saranno le conseguenze.»
«James che mi assilla chiedendomi Ma secondo te le piaccio? Sto bene vestito così? Oggi Alice è particolarmente bella, non credi?» concluse per lei. Non poteva farlo, non sopportava di vedere suo fratello trasformarsi da “So’ figo, so’ bello, pozzo fare u’ foto modello” a “Divento una pappamolla solo alla vista dei castani e lisci capelli di Alice Paciock”. Era insopportabile e doveva per forza assillare lui perchè sapeva come andava il padre in fatto di ragazze. Sua madre glielo aveva raccontato.
«Ti prego Rosie, almeno provateci!» ritentò.
«E che cavolo... non puoi spalancare gli occhioni verdi alla Lily Potter e convincermi così facilmente! Come cavolo fai?»
Il cugino ghignò furbo.
«Doti Serpeverde mischiate alla capacità di convincere di Ginny Weasley in Potter.»
Rose sbuffò.
«E va bene, miseriaccia!» incrociò le braccia e si alzò dal letto per accompagnare Al fuori e prima che uscisse gli offrì un po’ di succo di zucca appena fatto e fresco, che il ragazzo accettò con entusiasmo.
 
Rose fece venire Roxanne a casa sua e insieme si preparono per andare in piscina sperando di trovare un po’ di rinfresco. Roxanne a parere della rossa era fantastica: aveva un carattere che variava dalla responsabile Angelina al pazzo ma geniale George, parte che aveva totalmente preso suo fratello che in quel momento era probabilmente con James a rompere a qualche ragazza Italiana in visita a Londra, che, secondo loro, erano “quelle con più carisma e mano decisa... Non so se mi spiego”. Anche se in verità andavano solo lì per fare loro qualche scherzetto e d’altronde Jamie aveva un’altra ragazza a caso in testa.
Tornando a Roxanne, anche fisicamente non era messa male, aveva un corpo forte ed elegante, al contrario del suo che sembrava solo delicato, la pelle scura la rendeva ancora più seducente e i capelli ricci e tinti sul biondo ramato facevano impazzire molti maschietti.
Le due indossarono i loro rispettivi costumi, quello di Rose a righe blu e bianche, quello di Rox a tinta unita giallo, e scesero dalle scale per poi prendere i teli e dirigersi verso la piscina, abbastanza larga per contenere un consistente numero di persone.
Roxanne si tuffò subito e fece un po’ di vasche prima di rimanere semplicemente a galla, mentre Rose, che era molto sensibile all’acqua fredda, immerse solo i piedi e si mise a leggere un libro regalotele dalla madre, Il signore degli anelli.
Erano entrambe così perse nei loro mondi, apprezzando il leggero vento che di era alzato e che faceva frusciare le foglie della quercia, che non si accorsero dell’arrivo di Albus e Scorpius, entrambi in costume e gonfi come palloni, fieri dei loro leggeri addominali anche se non c’era nessuna ragazza che potesse ammirarli. Almeno per Albus.
Scorpius rimase interdetto a fissare La Weasley, La Rossa, La Corva, stupito da quello che si trovava al di sotto della divisa scolastica. Certo sapeva che non era male e lo aveva già appurato altre volte, come al Ballo della Vittoria. Però non era pronto ad una vista del genere, i capelli ricci che le cadevano morbidi sulla schiena, l’espressione concentrata su quel mattone che aveva in mano, che talvolta diventava meravigliata per certi passaggi della storia. Ogni tanto La Rossa si passava infastidita la mano sulla fronte e notò che stava soffrendo particolarmente il caldo ma che probabilmente non si era tuffata perchè sensibile all’acqua fredda. Beh, togliamole questo fastidio. E prima che Albus lo potesse fermare, il Serpeverde si era diretto deciso verso sua cugina, le aveva sfilato il libro di mano, l’aveva sollevata di peso e si era gettato con lei in piscina, schizzando dappertutto acqua.
Rose aveva fatto appena in tempo a rendersi conto di quello che le era successo che si ritrovò sott’acqua senza neanche avere il tempo di urlare o protestare. Uscì subito respirando bruscamente e rabbrivedendo di colpo al contatto con freddo dell’acqua, a cui non era per niente abituata.
«Ehilà Rossa, fa caldo, eh?»
La Corvonero alzò di scatto la testa e scoprì di essere tremendamente vicina a Scorpius. Cioè, a Malfoy.
Però, quando stava per aprire la bocca e protestare la sua altra adorata cugina le aveva dato una spinta e ora si trovava di nuovo sott’acqua con quello Schiopodo biondo. Quando uscì di nuovo, questa volta pronta a dire su ai suoi cugini, si rese conto che i due erano spariti e che era davvero troppo vicina a Scor-Malfoy! E fu in quel momento che notò le goccioline che erano appese alle ciglia bionde del ragazzo di fronte a lei, ciglia che sovrastavano degli occhi incredibilmente magnetici che rendevano il resto del mondo effimero al confronto. Ma che pensieri faccio? Oh, sono addominali quelli?
Si accorse che anche il biondo la guardava... famelico? E d’improvviso le tornò caldo.
«Ehi Rossa.»
«Ehi... non trovi che ci sia caldo?»
«Decisamente.»
 
 
MY CORNER
Non ho nient'altro da dire se non che fa tanto, tanto, tanto caldo e che spero vi piaccia questa cosa a caso.
Vostra,
hayhey <3
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Hayhey