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Autore: Leena    18/01/2009    3 recensioni
Cosa succederebbe se una mattina tornando a casa scoprissi una cosa che ti inducesse a scappare lontano?(Long Fiction sui Cinema Bizarre)
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Strify, Yu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Swear

I Swear

 

Our Great divide

 

How can I see through your eyes my destiny?
I fall apart.
You bleed fro me.
How can I see through your eyes our worlds collide?
Open your heart, to close our great divide.

 

 

 

 

“Yu?”

Strify si era staccato contro voglia dal compagno.

“Mmm?”

Il moro lo guardò interrogativo.

Odiava essere interrotto.

“Mi sto spaccando le ginocchia, di la c’è un letto comodo, potremmo sfruttarlo che dici?”

Erano rimasti per terra, nel bagno, a baciarsi per un’eternità.

Yu ancora non ci credeva.

Con un bacio avevano suggellato il perdono che non si sarebbe mai aspettato.

Si alzò, tendendo una mano a Strify.

Il biondo accettò l’aiuto e in pochi secondi era in piedi di fronte a Yu.

Si sorrisero a vicenda.

Il bassista gli strinse la mano e lo condusse verso il letto che spiccava enorme e comodo nel centro della stanza da letto.

Strify vi si lanciò letteralmente sopra, affondando il viso nei cuscini morbidi.

Yu rimase in piedi a osservare la scena.

Ecco il suo Strify.

Quello che si era abituato a vedere in giro per casa.

Lo stesso Strify che entrava in casa urlandogli di tutto se lasciavano casino in giro.

Lo stesso Strify che riduceva il bagno in un campo di battaglia dopo ogni doccia.

Lo stesso Strify che quando dormiva affondava il viso nel cuscino e qualche volta parlava nel sonno.

Lo stesso Strify che ora rivedeva e che aveva avuto paura di perdere.

“Strify?”

Mugolio dal letto.

“Dici che potremmo…?”

Strify alzò la testa bionda e in disordine.

“Dopo tutto quello che mi hai fatto passare? Direi che prima ti devi riconquistare la mia fiducia”

La testa ricadde pesantemente sul cuscino.

“ Ok ok aspetterò vostra grazia”

Si sedette sul letto accanto al cantante.

“Penso che questa sia stata la giornata più impegnativa della mia vita” brontolò nella luce tenue della lampada.

Strify voltò il viso per ascoltarlo meglio.

“Ah…per te è stata impegnativa… io invece mi sono divertito un mondo”

Aveva un sorriso stanco.

Yu si sistemò meglio sul letto, appoggiando la testa scura sui cuscini.

“Ma quanti cuscini ci sono su questo letto?”

Ne afferrò uno particolarmente voluminoso e lo tirò attraverso la stanza.

Strify rise nel vedere la scena.

“Le comodità ti fanno proprio schifo eh?”

Passarono i minuti, in silenzio.

Fuori il campanile lontano annunciò le undici e mezza.

“Oh cazzo!”

Proruppe improvvisamente il bassista.

Strify mezzo addormentato si svegliò di soprassalto.

“Eh?Che?Cosa?” domandò in stato confusionale.

“Mi sono dimenticato gli altri!”

Cacciò una mano in tasca ed estrasse il telefono.

Digitò in fretta il primo numero che gli venne in mente.

Quello di Kiro.

Poco prima di portarsi il cellulare all’orecchio, Strify glielo strappò di mano.

 

*****  

 

Kiro sentì il telefono squillare nella sua tasca per miracolo.

“Ragazzi è Yu”

Gli altri due si fermarono e tornarono indietro, ansiosi di aver notizie.

“Pronto?”

Kiro rimase sbalordito nel sentire che dall’altro capo del telefono ci fosse Strify.

“Siete ancora a Parigi?”

Rimase sconvolto soprattutto nel sentire il tono tranquillo del cantante.

“Emh, si siamo ancora qua”

Balbettò la risposta.

“Allora prendete il primo taxi che trovate e venite al Ritz hotel stanza 1241. Vi aspettiamo qua”

Kiro rimase a fissare il telefono.

“Allora?” domandò impaziente Luminor.

“Era…..Strify”

Guardò gli altri due con gli occhi spalancati.

“Almeno sappiamo che è vivo” borbottò Shin.

“Ok era Strify e poi? Avrà detto qualcosa no?” lo incalzò Luminor.

“Ci aspettano al Ritz Hotel stanza 1241”

“Alleluia” proruppe Shin urlando con le braccia alzate al cielo.

“Finalmente riuscirò a picchiare Strify per quello che ci ha fatto passare oggi”

Si avviò in testa al gruppo alla ricerca di un taxi.

Kiro rimase indietro.

Era agitato.

Eppure Strify era così tranquillo al telefono.

“Che mi abbia perdonato?”

Raggiunse gli altri due nel taxi e rimase in silenzio per tutto il viaggio, mentre Shin e Luminor scherzavano tra loro.

 

****

“Strify?”

Yu si chinò a sbirciare il viso del cantante.

Dormiva.

Sorrise rimanendo a guardarlo.

Passò una mano tra i capelli morbidi dell’altro.

Assaporò ogni istante di quel contatto con lui.

Strify si mosse, portando il braccio ferito sotto la testa.

Yu osservò il taglio.

La cicatrice che sarebbe rimasta gli avrebbe ricordato per sempre che cosa aveva fatto.

Strify dormiva tranquillo, disteso sul ventre, il viso rilassato, un ginocchio leggermente piegato, le braccia piegate sotto la testa.

Sentiva il suo respiro dolce.

Al contrario del cantante, Yu non riusciva a chiudere mezzo occhio.

Gli altri potevano arrivare da un momento all’altro e non voleva rischiare di lasciarli fuori dalla porta.

Passò mezz’ora, guardando svogliatamente la televisione e di tanto in tanto scoccando un’occhiata a Strify, che non dava segno di volersi svegliare.

Finalmente il bussare ritmico alla porta indicò l’arrivo degli ultimi tre.

Il moro corse ad aprire la porta.

O meglio a spalancarla.

Si trovò Shin praticamente in braccio, Luminor serafico come sempre e sorridente e Kiro che si nascondeva, facendosi piccolo, dietro la mole del tastierista.

“Ce ne avete messo di tempo per chiarirvi voi due!”

Shin annunciò così la sua entrata nella stanza.

Un cuscino gli arrivò direttamente dal letto in piena faccia.

Kiro era l’unico a non aver il coraggio di entrare nella stanza.

Yu gli sussurrò all’orecchio.

“Va tutto bene, non ce l’ha con te”

Dopo di che lo spinse a forza dentro la stanza.

Raggiunsero il letto nel momento stesso in cui Shin si lanciava sopra Strify, ancora mezzo addormentato.

“Tu.Fai.Di.Nuovo.Una.Cosa.Simile.E.Ti.Uccido.Con.Le.Mie.Mani”

Premeva un cuscino sulla faccia del cantante.

“Shin levati di dosso immediatamente! Così me lo uccidi!E poi rimaniamo senza cantante!

“Che ci fai in accappatoio?E soprattutto che hai fatto ai capelli?” domandò Luminor vedendo le condizioni del cantante.

Un sorriso allegro e sincero gli riempiva il viso bianco.

Strify si mise a sedere sul letto, passando in rassegna gli altri quattro.

“Perché voi siete conciati meglio?” inarcò un sopracciglio, assumendo la sua espressione tipica.

I quattro si guardarono a vicenda.

In effetti, l’essere partiti di corsa all’alba, aver affrontato un viaggio di chilometri verso un altro Stato e aver cercato il loro disperato cantante in giro per una città praticamente sconosciuta non aveva giovato al loro aspetto.

Vedendo che Kiro non riusciva ad uscire dalla sua vergogna, fu Strify a prendere in mano la situazione.

“Guarda che non ti mordo eh?”

Sorrideva sornione in direzione del loro chitarrista.

Del suo amico.

Kiro abbozzò un sorriso timido, ma i suoi occhi rimanevano ostinatamente a terra.

Strify si alzò dal letto, dirigendosi verso Kiro.

Afferrò le piccole spalle del chitarrista e le strinse.

Kiro fu obbligato a guardarlo negli occhi.

“Non ce l’ho con te, sul serio”

Il chitarrista si limitò ad annuire, mentre gli occhi gli diventavano lucidi.

Strify lo abbracciò.

“Questo è quello che io chiamo Happy ending” disse Yu osservando la scena e facendo finta di asciugarsi lacrime inesistenti dagli occhi.

“Yu per favore stai zitto, che se non era per te tutto sto puttaniao non sarebbe successo”

Ecco il ritorno di Shin l’ammonitore.

Strify sciolse l’abbraccio con Kiro e si schiarì la voce.

“Ragazzi, vi devo chiedere scusa. Per come mi sono comportato. Per la fuga. Per l’ansia che vi ho causato. Per l’inseguimento. Insomma per tutto”

Chinò la testa, trovando particolarmente interessante la moquette che ricopriva il pavimento.

Shin e Luminor si fecero avanti, abbracciarono Strify uno per volta.

 “Non scusarti, sappiamo tutti quanto Yu sia un imbecille”

Shin gli sussurrò all’orecchio.

Strify rise alla battuta e rispose all’abbraccio.

“Guarda che ti ho sentito” borbottò il moro risentito.

“Ragazzi non ci stiamo dimenticati qualcosa?”la voce di Kiro attirò l’attenzione sul chitarrista.

Si guardarono tutti e cinque in faccia.

“Estelle!”

“Questa volta mi uccide”

“Infatti le parlerai tu”

Yu passò il telefono a Strify.

“Buona fortuna” gli disse Shin.

“E’ stato bello conoscerti” sussurrò Luminor.

“Fanculo a tutti e quattro” Strify mostrò loro il dito medio e si spostò nell’altra stanza in attesa dalla ramanzina.

Cinque minuti dopo il cantante non era ancora ritornato.

“Che lo abbia ucciso a forza di urlare?” azzardò Shin, ridendo.

Stavano attendendo il servizio in camera.

Tra tutti non sapevano che fosse il più affamato.

Nel momento in cui il cameriere bussava con il vassoio stracolmo, Strify tornava nel salottino.

“Dopo la sfuriata che ha fatto a me, Estelle non si arrabbierà mai più, potete stare tranquilli per i prossimi dieci anni”

Strify si sedette vicino a Yu, passandogli il telefono con aria scazzata.

“Tanto incazzata?” domandò il moro.

“Incazzata è un eufemismo”

Il cantante allungò la mano verso il vassoio che aveva più vicino.

“Bistecca…immagino sia tua vero?” chiese a Yu mostrandogli il piatto.

“Già”

Mangiarono insieme, tra una battuta e l’altra, mentre lentamente la tensione della giornata andava sparendo.

 

 

Un mese dopo…

 

“Ma dove si sono persi quei due?” Estelle era praticamente isterica.

Mancavano meno di dieci minuti all’inizio del concerto e si era persa cantante e bassista.

“Camerino di Strify”

Shin indicò ad Estelle la porta del camerino del cantante.

“Questa volta quei due mi sentono”

Spalancò la porta del camerino, trovandola vuota.

I vestiti che Strify avrebbe dovuto usare durante il concerto erano ancora in ordine, appesi.

Chiese furibondo la porta, riprendendo la ricerca.

Incrociò Luminor, che già pronto di tutto punto, si preparava per salire sul palco.

“Hai visto Strify e Yu?”

Scosse la testa.

“Non saprei, magari nel camerino di Strify?”

“Già cercato”

“Allora in quello di Yu”

Si strinse nelle spalle e riprese a camminare.

Estelle si sistemò un ciuffo ribelle dietro l’orecchio.

Guardò l’orologio.

“Solo cinque minuti”

Si diresse a passo di marcia verso il camerino di Yu, che era ovviamente l’ultimo, e spalancò la porta.

Erano li, tutti e due.

Yu era vestito e pronto per andare in scena.

Strify era solo truccato e pettinato, indosso aveva ancora la tuta con cui era arrivato.

Parlavano a voce bassa tra loro e si interruppero solo quando sentirono la porta spalancarsi.

“Strify!! Maledizione!Mancano cinque minuti all’inizio del concerto e sei ancora in tuta!”

Lo afferrò per un polso e lo trascinò al suo camerino.

Yu rimase ad osservare la scena appoggiato allo stipite della porta.

Kiro sbucò dal suo camerino ancora con la piastra in mano.

“Ma che succede?” domandò a nessuno in particolare.

“Strify è di nuovo in ritardo per colpa di Yu” gli spiegò Shin, che aveva già le bacchette in mano, pronto per il concerto.

Yu era perso nei suoi pensieri.

La sua mente si era fermata a cinque minuti prima.

I think I'm drowning
asphyxiating
I wanna break the spell
that you've created

you're something beautiful
a contradiction
I wanna play the game
I want the friction

you will be
the death of me
yeah, you will be
the death of me

bury it
I won't let you bury it
I won't let you smother it
I won't let you murder it

our time is running out
and our time is running out
you can't push it underground
we can't stop it screaming out

I wanted freedom
but I'm restricted
I tried to give you up
but I'm addicted

 

A quando Strify gli aveva detto, durante una sessione di baci focosi, di amarlo.

A quando tra un bacio e l’altro gli aveva detto di amarlo più della sua stessa vita.

A quando tra un bacio e l’altro gli aveva detto che non lo avrebbe mai lasciato.

Ed infine lui gli giurava fedeltà.

 La fatidica frase.

“Non ti farò mai soffrire Strify, te lo giuro”

 

“Questa volta mantieni la promessa”lo ammonì il cantante guardandolo serio.

 

 “Lo giuro”

 

Sorrideva beato con questi ricordi ancora in mente, quando finalmente un boato proveniente dal pubblico gli fece capire che Luminor e Shin avevano fatto il loro ingresso sul palco.

Salì insieme a Kiro seguiti per ultimi di Strify.

Strify vestito di bianco.

Il microfono in mano.

Le ragazze impazziscono e iniziano a urlare i loro nomi.

Secondo scaletta la prima canzone in programma è Heavesent.

Le prime note cominciano a risuonare.

E prima che Strify cominci a cantare si gira a guardarlo.

Gli sorride e ammicca verso di lui.

Poi la sua attenzione viene assorbita dal pubblico.

A hundred million miles from home
The only one left in the dark
Alone with everybody's thoughts
(talking to me)

My only company the stars
the stars

Close your eyes It's all pretend
Let them know you're heavensent
and we are love we are love
heavensent
you and me we're not like them
search to find it's in your veins
and we are love we are love
heavensent
and we are love we are love

steamy window hungry eyes
and I just want to see the world
help me out just one last time
(reach out to see)
the only ones who hear this far
the stars

Close your eyes It's all pretend
Let them know you're heavensent
and we are love we are love
heavensent
you and me we're not like them
search to find it's in your veins
and we are love we are love
heavensent
and we are love we are love


Close your eyes It's all pretend
Let them know you're heavensent
and we are love we are love
heavensent
you and me we're not like them
search to find it's in your veins
and we are love we are love
heavensent
and we are love we are love
heavensent
and we are love we are love
heavensent

 

 

 

 

 

Tadan!Sta volta è finita sul serio Mi dispiace per voi, ma that’s all folks. Dopo sette capitoli al limite della depressione, questo l’ho reso un po’ più allegro.

Canzoni del chap:

-Our Great divide –Tarja Turunen

-Time is running out- Muse-

-Heavensent-Cinema Bizarre

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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