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Autore: Vaporeon_92    07/07/2015    1 recensioni
La mia One Shot si basa sul collegamento della scena della ‘4x15’, in cui troviamo Michael che viene operato per togliere il tumore dalla Compagnia che Kranz ha fatto eseguire dai suoi ‘medici’, barattando la vita di Michael con il pieno collaborare di Lincoln nel ritrovare Scylla. La storia si basa sulla probabile e anticipata morte di Scofield ancora prima che scoprisse del bambino che la sua fidanzata porta in grembo, ancora prima che concludesse l’operazione Scylla, ancora prima che sposasse Sara. Perciò alcune domande da qualche giorno cominciavano a frullarmi in testa.
-E se Michael fosse morto cosa sarebbe accaduto alla missione che aveva ancora da portare a termine?
-Sara cosa ne avrebbe fatto del bambino?
-Avrebbe lasciato perdere la ‘missione’ per concentrarsi sul piccolo…Scofield?
Altre domande attendono una risposta…
Tratto dalla Os:
-“Signora Tancredi è giunta l’ora…”
Sara socchiuse gli occhi strizzandoli, girando per varie volte la testa faceva segno di no…per far capire ai medici, ma più a se stessa che non era pronta. Come faceva ad essere pronta per lasciare andare per sempre il suo grande amore?
So che è l’anticipazione è piccola…ma spero che entrerete lo stesso a dare una lettura.
Sara.
Genere: Drammatico, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lincoln Burrows, Michael Scofield, Sara Tancredi | Coppie: Michael/Sara
Note: Movieverse, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Implorante Sara richiamava il nome del suo amore seduta sul lettino dove egli giaceva immobile, scuotendolo con le braccia continuava a chiamarlo, ma egli non dava segni di vita.
Un velo chiaro…quasi trasparente all’improvviso era come se gli fosse calato sul viso, rendendolo ancora più pallido di prima…facendolo apparire proprio come un cadavere.
Era evidente che il suo amore se ne stava andando, stava attraversando la linea di confine tra la Terra e il Paradiso, e lei la dottoressa la quale lui aveva perso la testa non poteva fare niente per impedire che Scofield se ne andasse…il destino aveva voluto separarli, aveva deciso per loro, era sempre stato contro di loro.
 
-“Michael, svegliati ti prego…”
 
Urlava la dottoressa nella speranza che il suo fidanzato riaprisse gli occhi.
Gridava di fronte al viso del ragazzo, portando le sue mani su quelle guance che aveva tanto accarezzato, ricordando quei pochi attimi felici e spensierati, tra una fuga e l’altra, dove la ragazza era presa ad accarezzare quel bellissimo volto.
Ella chinò la testa piangendo lacrime amare…lacrime che mai si sarebbe immaginata di versare per quel momento drammatico.
Andrà tutto bene cara’ le aveva detto la dottoressa che assisteva all’intervento, la stessa dottoressa che le aveva fatto capire che l’intervento era una tecnica sperimentale, mai usata prima di allora, ma che poteva avere successo.

E Sara anche se non avrebbe voluto mettere a rischio la vita di Michael, con una tecnica sperimentale, non aveva avuto altra scelta, perché il Generale aveva deciso così, e gli ordini di Krantz non si discutevano mai.
In quel moment, dentro la testa della ragazza passarono mille immagini, ma una la trattenne volutamente senza farla andare via come aveva fatto il suo unico grande amore.
L’immagine del loro primo incontro le si piazzò davanti, lo teneva saldamente dentro la mente quel ricordo, come se avesse voluto che quella scena si ripetesse e tutto ripartisse da capo…come se conoscesse Micheal per la prima volta adesso.
Sorrise ma non era nemmeno consapevole di averlo fatto, poi cadendo lentamente con il corpo sul petto di Michael sentì dire…

-“Ora del decesso 16:30.”

Quella frase arrivò a piazzarsi nel petto della giovane e bella dottoressa.
Ora del decesso 16:30’ si ripeteva dentro la testa come se il suo cervello si fosse fermato, come se conoscesse solo quella farse da dire.
Lo sguardo perso nel vuoto, e quella frase che non smetteva di rimbombarle dentro, la sensazione di perdita, di dolore le venne come una vampata di fuoco nel cuore: improvvisa e devastatrice. 

-“Mi dispiace signora Tancredi per la sua perdita.”

Al suono di quelle parole Sara scattò in piedi, e guardando prima tutta l’équipe medica che si trovava intorno al suo fidanzato, e poi dopo egli stesso iniziò di nuovo a piangere.
Ma stavolta in silenzio…dando il permesso alle lacrime di attraversare le guance, per poi continuare a percorrere il tragitto in maniera delicata, andando a ‘morire’ per terra.
Piangeva in silenzio come se avesse voluto tenere per se quel dolore, quel momento…tenendosi le braccia intorno al suo corpo, in segno di difesa, di rassicurazione, di conforto stava cercando di avere queste cosa da qualcuno… ma alla fine si rese conto che in quell’attimo poteva avere tutto questo, solo ed esclusivamente da se stessa; perché in fondo quelle persone erano solo degli estranei.

Mai come in quel momento avrebbe voluto accanto a se Lincoln suo (quasi) cognato, e gli amici fidati e cari come Fernando e Alex…mai come in quel momento ne aveva veramente bisogno; perché di li a poco sarebbe iniziato il suo calvario, sarebbe caduta in depressione, sarebbe crollata e non si sarebbe mai ripresa…
L’ingegnere era stato sottoposto all’intervento per togliere l’Amartoma alla testa, ovvero un tumore maligno ereditario (sua madre Christina aveva avuto lo stesso tumore, e sempre dalla Compagnia era stata sottoposta allo stesso intervento del figlio, ma però con un esito diverso…un esito positivo rispetto a quello negativo di Michael) che si era espanso fino all’ippocampo.
Tutto questo era stato a spese della compagnia, era stato architettato dal Generale stesso affinché Michael si unisse a loro, con la sua mente brillante ed imprevedibile.
 
-“Non mi…lasciare. Me lo avevi…promesso che ci saresti sempre stato.
 
Singhiozzava mentre pronunciava quelle parole al fidanzato, sempre più evidente morto che vivo.
Di Michael era rimasto solo il corpo disteso immobile sul lettino, mentre la sua anima era volata in cielo…e Sara davanti a lui stava soffrendo come non aveva mai sofferto in vita sua.
Nemmeno per la morte dell’ex Governatore Tancredi (ovvero suo padre) aveva versato tante lacrime come quelle che stava versando in quel pomeriggio, per la perdita dell’uomo che aveva sempre amato, sin dal primo momento lei…sapeva che era lui l’uomo della sua vita, e lo aveva perso per sempre.
 
-“Non puoi lasciarmi da sola a fare da madre, al nostro bambino. Ci sei anche tu in questo progetto…perché sei suo PADRE. Capito? Svegliati Michael…”
 
Continuava a ripetere all’uomo che amava così tanto, forse più di se stessa.
Le era piaciuto sin da subito Scofield, e adesso pensare una vita senza di lui non le pareva possibile e nemmeno immaginabile. 

Come avrebbe condotto la sua vita, ora che Michael non c’era più? 
Come avrebbe fatto senza di lui…e dal momento che presto sarebbe divenuta madre di suo figlio?
Come avrebbero fatto i suoi compagni con ‘l’operazione’ Scylla da portare a termine?
E Sara ne avrebbe fatto ancora parte?
Avrebbe mollato tutta questa faccenda e si sarebbe concentrata sulla sua ripresa fisica e mentale, e la nascita di quel…piccolo Scofield?

Accasciata sul corpo del defunto fidanzato, piangeva lacrime di dolore e rabbia mescolate allo stesso tempo, Michael non rispondeva più a nessun tipo di stimolo che nel mentre i medici avevano provato a fargli, e Sara sapeva bene a che punto della situazione era arrivato l’ingegnere.  
Visto che era un medico sapeva bene che non c’era più nulla da fare per lui; l’unica cosa possibile da fare, era solo Lasciarlo Andare…e questo le costava un prezzo che non aveva valore stimabile, significava ammettere veramente dentro se, che lui non faceva più parte di questo mondo. Nel frattempo i medici le avevano dato qualche minuto per piangere la morte del suo futuro marito…già perché prima che Michael si sottoponesse all’intervento, egli aveva rivelato a Lincoln suo fratello che aveva intenzione di chiedere in sposa la fidanzata Sara.
E scaduti quei minuti la stessa dottoressa che le si era avvicinata prima quando dietro alla vetrata della sala operatoria, seguiva lo svolgimento dell’operazione incoraggiandola della possibilità del successo dell’intervento adesso, mettendole una mano sulla spalla destra le disse, in tono dolce, calmo…e compassionevole.

-“Signora Tancredi è giunta l’ora…”

Sara socchiuse gli occhi strizzandoli, girando per varie volte la testa faceva segno di no…per far capire ai medici, ma più a se stessa che non era pronta.
Come faceva ad essere pronta per lasciare andare per sempre il suo grande amore? 
Ma la mano della dottoressa perse quella sua delicatezza, non era nemmeno più calda e compassionevole come prima, ad indicare che le stava dando tutto il suo sostegno e compassione.
Adesso era divenuta rigida, quasi come se imponesse un ordine precedendo le parole che a breve avrebbe detto…

-“Sara…è giunta l’ora di lasciare andare Michaelnon possiamo fare nient’altro per lui. E tutto quello che potevamo fare lo abbiamo fatto; il tumore era troppo forte per un corpo debole come quello del suo ragazzo. Perciò salutalo per l’ultima volta prima che vada a finire all’obitorio.”

-“Michael, Michael…ti prego proteggici dall’alto. Ti amo e ti ho sempre amato…mio unico amore, un giorno ci rincontreremo.”

Con difficoltà era riuscita a dire quella frase, che le costò una notevole fatica fisica, con difficoltà era riuscita ad ammettere che il suo Scofield non c’era più, con difficoltà era riuscita a trattenere altre lacrime che volevano uscire una certa prepotenza.
Alcuni infermieri prendendola delicatamente per le braccia, accompagnarono la giovane dottoressa fuori dalla sala operatoria…ma ella non riusciva a staccare gli occhi da quel corpo bianco, pallido e privo di vita.
Aveva provato a ribellarsi per poter tornare di nuovo dentro e stringere forte l’ingegnere tra le sue braccia, ma le prese salde dei due uomini le bloccarono l’azione che aveva progettato…così si lasciò cadere esausta e rassegnata di quella terribile perdita, sulla sedia dell’ipotetica sala d’aspetto del palazzo della Compagnia.
 
-“Lui…è morto…non c’è più. Mi ha abbandonata…non ha rispettato la sua promessa.

Disse a voce alta ma non troppo a finché nessuno la sentisse, Sara reduce di un dolore che la stava stravolgendo completamente, rendendola confusa. Alzò casualmente la testa e vide nella stanza di fronte dove vi era ancora il corpo di Michael, e dove fino a poco fa si trovava anche lei…il giovane privo di tutti i tubi e i fili che erano messi alla sua testa e ai suoi bracci.
Lo vide spoglio di tutte le apparecchiature mediche che la struttura forniva, lo vide così…solo in quel momento come lo era lei…senza gli amici cari intorno a lui a compiangere quella perdita, quell’amico tanto importante.
Piegò la testa in basso, e portandosi dietro l’orecchio due ciuffi di capelli che penzolavano a mezz’aria, iniziò di nuovo a piangere…ma stavolta forte, un pianto liberatorio e dolorante che alla fine per non far preoccupare nessuno, e magari farla rinchiudere da qualche parte decise di soffocare quella sofferenza tappandosi la bocca con entrambe le mani.

In quel momento era riuscita a far capire alla Compagnia e ai suoi medici quanto poteva essere grande l’amore che la Tancredi provava per Scofield, l’amore che era cresciuto così in fretta in poco tempo.
L’amore che ella aveva provato in questo arco di tempo per Michael, così profondo…così vero e sincero…così limpido, così bello e complicato era sicura di non averlo mai provato prima d’ora.
Ad un certo punto una voce maschile e anziana a quanto si riusciva a percepire, parlò infastidendo e mancando di rispetto alla dottoressa.

-“Non piangere sciocca ragazza, Michael sapeva a cosa andava incontro…e tu non puoi fare nulla per riportarlo indietro, ormai è morto, e prima te ne farai una ragione, prima starai meglio. Invece per me qualcosa puoi fare…vai dagli altri e contribuisci al ritrovamento di Scylla.

Sara alzò lo sguardo fragile, distrutto e sconfortato contro quello ‘sporco’ e rozzo del Generale Krantz ed emettendo una risata sarcastica, si passò anche la lingua sulle labbra per inumidirle e poi riabbassando la testa disse a malapena…

-“Spero prima o poi di assistere alla tua fine. Stai pur certo che mi metterò in prima fila, a godermi la tua distruzione…e mi auguro che prima di toglierti la vita, ti facciano soffrire come una bestia. E solo allora avrò trovato ed ottenuto la pace, di cui tu mi hai privata da molto tempo. Tutto questo è partito da te e morirà con te, compresa Scylla. Perciò questo è un NO…non contribuirò a recuperare quella scatoletta di latta, manda i tuoi mastini a cercarla. Io voglio solo piangere la perdita di Michael…perciò adesso se hai finito, gentilmente togliti di mezzo.”

La rabbia che fino a prima cercava di reprimere con quei pianti silenziosi, adesso era riuscita in parte a liberarla…e a gettarla addosso proprio alla persona ‘giusta’, alla persona che aveva dato il via a tutta questa faccenda.
Ma il Generale di certo non si faceva mancare di rispetto da una donna, per lo più da una ex drogata come lo era Sara…perciò alzando la mano destra rivolta verso la dottoressa, pronta per scaraventarsi su di ella, per colpirla con un forte schiaffo…le disse prima di lasciar andare definitivamente il palmo…

-“Nessuno mai…deve mancarmi di rispetto. Chiaro?”

E la mano scivolò giù forte e diretta contro la guancia della ragazza, che chiudendo gli occhi aspettava di ricevere quel colpo così forte…magari da scuoterla e farla riprendere da quell’orribile incubo in cui lei era convinta di vivere.
Ma all’improvviso non si sentì nessun rumore perché il palmo di Krantz, venne fermato in tempo prima che finisse sulle gote della Tancredi, niente meno che da…Lincoln, che aveva uno sguardo confuso, ma alquanto incazzato…perché nessuno si doveva permettere di toccare la ragazza di suo fratello; infondo anche se non lo dava molto a vedere a Sara ci teneva molto.
Come faceva ad essere li? Non doveva essere alla ricerca di Scylla insieme a Fernando e Alex?

-“Non so cosa sia successo, ma non ti azzardare a toccare Sara per nessun motivo al mondo…nemmeno se tu avessi ragione…chiaro?”

Disse Burrows minacciando con lo sguardo il Generale, che sciolto dalla forte stretta di Lincoln alla sua mano, si stava incamminando in una direzione sconosciuta ai due, senza dire una parola.
Una volta che Krantz se ne andò, Lincoln si accucciò in ginocchio per vedere il volto di Sara, c’era qualcosa che la preoccupava lui lo sentiva, ma non era ancora a conoscenza di ciò che a momenti la rossa le avrebbe rivelato.

-“Sara…ehi che succede? Come mai stai piangendo? ”

Lincoln cercava di sapere qual’era il motivo che rattristava la futura cognata, e delicatamente con un dito alzò il mento della ragazza affinché lei lo guardasse dritto negli occhi, e quando ella si lasciò guardare nelle iridi, Lincoln vi notò il terrore, la paura, la disperazione.
Notò che la ragazza aveva un’aria distrutta come se in sua assenza avesse vissuto l’inferno, appoggiando sempre delicatamente le mani sul viso della dottoressa le chiese di nuovo…

-“Sara…che è successo? Dov’è Michael?”

Chiese lui, con il volto allarmato, visto che alzandosi e girando la testa in direzione della ‘sala operatoria’ non vi trovò nessuna traccia del fratello. Perciò chinandosi di nuovo davanti a Sara che nel mentre si stava asciugando alcune lacrime cadute, lungo le guance…attendeva una sua risposta…mostrando anche lui adesso un’aria allarmata, un’aria di paura.

-“Lincoln Michael non c’è più. È morto.






Spazio Autrice:

Buonasera cari e probabili (spero) lettori; innanzitutto mi scuso per la tarda ora in cui ho postato la prima One Shot di questa serie (raccolta). So che è tardi e magari non tutti riescono a leggere/vedere questa os, ma visto che nei prossimi giorni sarò impegnata ho deciso di agire e pubblicare ora, magari nel corso dei giorni le persone la vedono (lo spero tanto ^^) e sarà in bella vista. Parlando della serie tv collegata alla storiella che ho scritto, la scorsa settimana mi sono finita di vedere tutte le puntate, e che lacrimoni che hanno tirato fuori i miei occhi...ancora ora, a stento riesco ad accettare questa 'nostra' perdita T.T e se dessi retta inizierei a piangere di nuovo xD. Perciò pensando e pensando ancora mi era venuta in mente l'idea di anticipare la morte di Michael, insomma stravolgere un po' la situazione tra i due innamorati! Penso di essere stata abbastanza crudele con questa coppietta ma va beh, tanto Scofield muore per forza xD quindi io ho solo anticipato la cosa di un po' ahaha. Beh vista l'ora io vado a letto sto crollando proprio, speriamo di riuscire a dormire con questo caldo...come lo spero anche per voi. Spero vivamente in qualche recensione da voi :3 perché stranamente sono soddisfatta di questo mio scritto...e spererei che venga apprezzato. 
Ci vediamo tra un po' non so quando di preciso...per la seconda One Shot intitolata 'Calvary'.
Buonanotte a tutti e sogni d'oro.
Baci.

Sara.
   
 
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