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Autore: Betta3x9    18/01/2009    8 recensioni
Lui lo sa, lo capisce – è un colore rumoroso, il rosso. Rumoroso. – lo pensa – è un pensiero senza parole; è solo il pensiero del rosso legato all'idea del rumore.
Chissà se c'è un'idea nascosta nella piega del collo del giovane biondo – se c'è dev'essere un'idea contorta, perversa, spezzata.
Spezzata, come il suo collo.
[Nonsense. Gaiden.]
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Son Goku
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Volevo provare a scrivere qualcosa di nonsense su Saiyuki, e questo è il risultato.
E' ambientato alla fine del Gaiden (se non fosse chiaro il giovane biondo, è Konzen Douiji, non Sanzo)
Sono graditi commenti, e -ancora meglio- critiche costruttive.
Buona lettura. <3

Quadro

E' assordante. [ A. s. s. o. r. d. a. n. t. e.]

La voce del sangue è assordante: è un urlo immenso – che grida, e grida. Grida.
[Grida mille urla, mille imprecazioni, mille confessioni, mille... Mille]

E' un colore rumoroso, il rosso.

Lui lo sa, lo capisce – è un colore rumoroso, il rosso. Rumoroso. – lo  pensa – è un pensiero senza parole; è solo il pensiero del rosso legato all'idea del rumore.

Guarda il sangue che luccica un po' ovunque, e, stupidamente, si chiede che sapore abbia – anche questo è un pensiero senza parole.
E' un'idea. Solo un'idea.
L'idea è tutto.

Chissà se c'è un'idea nascosta nella piega del collo del giovane biondo – se c'è dev'essere un'idea contorta, perversa, spezzata.
Spezzata, come il suo collo.

Lui, il Seiten Taisei, lo osservail suo stesso sguardo è un'idea.
[E' l'idea, appena più sfumata, che colora gli occhi delle tigri dorate].

La figura bionda è gettata a terra – la casualità ha creato un'opera che sembra studiata con cura – il collo piegato di lato in un angolo violento, le braccia spalancate come un grido, i capelli dorati e scompigliati creano uno splendido contrasto con gli altri colori.

Ad una distanza piccolissima, il Seiten lo osserva – il collo appena inclinato, la mano protesa bloccata per aria, gli occhi dorati immobili.
Immobili  – osservano il giovane biondo senza quasi battere ciglio. Immobili.

 E l'intera scena sembra essere un quadro magnifico d'un qualche pittore pazzo e stravagante, una tela riempita da pennellate di colori stridenti e vibranti – il dorato sparso come un alone, il marrone steso con poca cura, e il rosso un po' ovunque – il rosso, che urla più forte di qualsiasi altro colore.

E' una composizione di linee spezzate, di angoli appuntiti, di elementi scomposti.

E' un quadro magnifico. Magnifico.

Il Seiten rimane in silenzio.
Si potrebbe quasi sentire il battito del suo cuore, quasi.

Il Seiten lo osserva.
Se solo sapesse parlare, la sua prima frase sarebbe una domanda. Se solo sapesse parlare. Se.

E rimane ad osservare la figura deliziosamente scomposta del giovane morto – morto – chiedendosi chi sia – non l'ha mai visto prima, quel giovane – e perché non può fare a meno di osservarlo, in silenzio.

 Nonostante sia poco più che una bestia, sta lì – in silenzio – cercando di afferrare sprazzi di ricordi mai vissuti – sono i ricordi di un altro, ma non può fare a meno di sentirli un po' suoi.

 Impigliato tra le ciglia, c'è anche il volto spigoloso di quel giovane che ora sta lì, spezzato – spezzato per sempre – e non sorride – sta lì, in piedi, nei suoi ricordi – e gli passa una mano tra i capelli, piano.
Gli passa una mano tra i capelli.  Piano.

 Nonostante sia poco più che una bestia, intuisce – è istintivo, e non potrebbe essere altrimenti – di aver fatto qualcosa di sbagliato.

 Il suo primo ricordo è immenso.
 Il suo primo ricordo è colorato di scuro – ma un colore morbido, innocente – e sa di terra tra le dita, vento sulla pelle e di luce – la luce della Luna. La Luna immensa.

Il suo secondo ricordo è un ricordo di un'altra vita.
Ha colori chiari e rassicuranti. [Risate].
Il suo secondo ricordo brilla, come il Sole.


Nonostante sia poco più che una bestia, si domanda – senza parole – se potrà mai aggiustare quello che ha rotto.
Se lo chiede, ma non cerca risposte. Sta attento a non cercare la risposta – la conosce, la risposta.

Nonostante sia poco più che una bestia, piange.

Il Seiten non lo sa – non può saperlo è poco più di una bestia – ma quella notte sarebbe finita – anche quella, come ogni altra notte – è qualcosa di incredibile, a pensarci, immenso, solo a pensarci – e sarebbe venuta l'alba. Così.


Fine.


Ringrazio chi ha commentato "Fuochi d'artificio", ovvero:  PoisonApple, desme, frefro, Lav92, Temari, Hotaru_Tomoe, Balck_Moody, freehja.
Alla prossima!



   
 
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