Tesoro
mio
Grazie
per la tua lettera, sono molto contenta che tu abbia già fatto amicizia con
quei ragazzi del treno, sono sicura che quel bambino non è
poi così cattivo come lo dipingi, forse è solo molto vivace.
Tuo
padre, in questo momento, è in sala che sorseggia la sua terza tazza si
camomilla. Non è certo colpa tua tesoro, ha solo
voglia di bere qualcosa che lo calmi, sai il caldo si fa sempre più forte e
bere una bella tisana rilassante non fa mai male.
Serpeverde
eh?
Sono
molto contenta che tu non ti sia fatta prendere da attacchi di panico, ti
conosco molto bene e so che le pressioni possono indurti ad avere questi
attacchi. Se non sbaglio in Serpeverde troverai gli
amici più sinceri… lo spero tanto tesoro mio.
Questa
mattina è passata tua zia Kate, anche Ethan ha iniziato il suo anno scolastico
e credo sia stato smistato in Corvonero, non ne sono sicura… sai com’è fatta tua zia, quando inizia a parlare dei suoi figli non
riesci a farla smettere.
Tesoro
mio ho solo una raccomandazione per te: Divertiti, vivi il tuo anno ad Hogwarts senza avere paura di deluderci, sappiamo bene
quanto tu ci tenga a tenere alto il cognome di tuo padre ed è proprio per
questo che ti dico di divertirti. Me lo prometti?
Tuo
padre mi chiede con insistenza di lasciargli qualche riga per scriverti,
lascerò per lui un piccolo avvertimento così tu potrai
sorridere e lui, lo spero, riflettere su ciò che ti scriverà.
Hope
la mamma ti vuole tanto bene ed è tanto orgogliosa di te.
Con affetto
Mamma
Nota
per Andy: Non essere duro con lei, non ha fatto nulla di male. Trattieniti
caro.
Hope
Ho
letto e riletto la tua lettera credendo che tu ti stessi prendendo gioco di
noi… una parte di me lo spera ancora ma mi rendo conto che non giocheresti mai
su una cosa tanto grave.
Una
Serpeverde in famiglia… Non ho avuto il coraggio di dirlo a tuo Zio Kevin, i
suoi figli sono tutti Grifondoro e sai che, tra i nipoti, tu sei la sua
preferita, gli si spezzerebbe il cuore. Temo però che questo segreto non sia
più così al sicuro, sicuramente tuo cugino Will scriverà a suo padre del tuo
smistamento… le brutte notizie volano veloci. Sai qual è la domanda che più mi
sono posto? Perché Serpeverde? Non ti ho mai visto come una bambina viziata o
cattiva, sei sempre stata gentile con tutti… ed io che avevo paura finissi in
Tassorosso ( detto fra noi… tua madre è decisamente
troppo buona ma questo è anche uno dei motivi per cui mi sono innamorato di
lei).
Hope,
tesoro, spero solo che tu non vada in giro a seguire degli individui poco
raccomandabili della tua nuova famiglia… se non sbaglio Abraxas Malfoy ha un figlio che frequenta il secondo anno e i Black
hanno addirittura due membri della loro famiglia ad Hogwarts. Stai alla larga da loro.
Tua
madre continua a dire che sono troppo duro nello scrivere questa lettera ma io
credo che ti serva per crescere, non sarai una bambina per molto, presto
diventerai una bellissima e bravissima strega ed io temo quel giorno. Presto
non sarai più la mia bambina e questo mi spezza il cuore ma sono convinto che mi
darai molte soddisfazioni… anche se la casa Serpeverde non riesco proprio a
digerirla.
Ti voglio bene Hope.
Papà
Mi
ritrovai a leggere la lettera che avevo ricevuto la mattina successiva al mio
Smistamento. Classico. Non mi sarei mai aspettata nulla di meno da mio padre ma
la cosa non mi faceva affatto sorridere, anzi potevo
benissimo affermare che, dopo aver letto più volte quella lettera, il mio umore
non era migliorato di una virgola. Perché non capiva?
<<
E così i tuoi genitori ti hanno detto, oh perdonami… ordinato, di stare alla larga da me. Molto scortese da parte loro non
trovi anche tu mia cara? >>
Mi
voltai di scatto udendo quelle parole, come aveva osato leggere la mia lettera?
Dov’era finita la privacy? Osservai un secondo il mio riflesso infuriato nel
bicchiere di argento prima di voltarmi per affrontare l’intruso.
<<
Molto scortese sei tu che leggi lettere che non sono indirizzate a te. Questo è
scortese. Non permetterti mai più di fare una cosa simile. >>
Quel
ragazzo aveva i capelli più biondi che avessi mai visto in vita mia, li portava
legati con quello che sembrava un fiocco verde smeraldo. Il suo portamento era
elegante, si poteva benissimo notare anche senza che muovesse un passo. I suoi
occhi azzurri come il ghiaccio mi scrutarono da cima a
fondo: passarono in rassegna i miei capelli corti, mossi e di un rosso vivo; il
suo sguardo si incatenò al mio per qualche secondo prima di proseguire sullo
stemma della Casa Serpeverde apparso magicamente, la sera prima, sulla mia
divisa scolastica.
Parlò
dopo qualche secondo interrompendo, così, il silenzio imbarazzante della nostra
“conversazione”. I suoi occhi glaciali continuarono ad
osservarmi ed potei giurare a me tessa di aver visto apparire un ghigno
nell’angolo delle sue labbra.
«Ovviamente.
Chiedo perdono, non era mia intenzione interferire con le tue utenze.
Permettimi di presentarmi: Mi chiamo Lucius Malfoy, secondo anno. Tu invece?»
«Non
credo che sapere il mio nome ti cambi la giornata Malfoy. Non credo ci sarà
un’altra occasione per parlare con te o se mai dovesse succedere… mi assicurerò che qualche incidente richieda la mia
attenzione. Se non ti spiace, vorrei rispondere alla mia famiglia… o devo forse
darti conto di quanto scriverò?»
Eccolo
nuovamente, quel ghigno dall’aria sadica e terrificante. Ero arrabbiata, non
avrei mai risposto così ad una persona più grande di
me e, specialmente, ad una persona appartenente ad una così nobile famiglia da
mettere timore a mio padre. Forse in Malfoy avrei trovato un buon amico ma dopo
quella scenata dubitavo che mi degnasse di altre attenzioni. Potevo
considerarmi fortunata, non mi aveva ancora lanciato una fattura contro. Un momento…
ma cosa andavo a pensare? Noi di Serpeverde non eravamo e non siamo barbari,
non andiamo in giro a lanciare fatture o schiantesimi.
«Allora
da ora in poi ti troverò un soprannome, non credere di
liberarti così facilmente di me Miss. Sono davvero intenzionato a far crollare
tutti i buoni propositi che ti sei prefissata per ignorarmi. Miss credo che ti
stia a pennello.»
Non
prometteva bene. Perché continuava a fissarmi in quel modo strano? Avevo
ammesso (a me stessa) di aver esagerato ma la sua reazione era stata alquanto…
inaspettata. Questo non avrei dovuto scriverlo nella lettera che avevo
fintamente detto di voler scrivere ai mei. Lucius Malfoy. Aveva un modo di
parlare così formale ed elegante da essere quasi contagioso. Voleva far
crollare tutti i buoni propositi che mi ero costruita
per ignoralo… non avrebbe mai vinto questa sfida. Se prima ero titubante
all’idea di farmelo amico, adesso ero certa che non gli avrei permesso di
avvicinarsi a me. Mai.
***
«Molto
bene ragazzi allora come vi ho già spiegato l’esame finale si terrà sulla
preparazione di diverse pozioni, tra queste c’è quella che trovate scritta
sulla lavagna. La Pozione Obliviosa. Non abbiate timore, il livello è base ma
ogni pozione richiede una grande concentrazione, anche quella più semplice.
Bene ora è il momento di mettere via le bacchette. Non fate quelle facce
stupite! In pozioni non servono le bacchette! Tutto quello di cui avete bisogno
sono: concentrazione, un pizzico di predisposizione e
tanta passione. Darò un piccolo premio a chi riuscirà a preparare la migliore
Pozione Obliviosa nell’ora e mezza che ci rimane.»
Il
Professor Lumacorno si stava candidando a diventare il mio professore
preferito. Così genuino e così paziente con noi del primo anno. Due giorni
erano passati dallo Smistamento. Quella mattina avevamo Pozioni con Grifondoro
e in seguito la prima lezione di Volo. Volare mi metteva una certa paura. Il
Professor Lumacorno aveva iniziato ad aggirarsi fra i banchi dispensando utili
consigli agli studenti in difficoltà. Ora era il mio moneto, gli avrei mostrato
che non avevo bisogno di suggerimenti, potevo benissimo riuscire a preparare
una Pozione Obliviosa da sola.
«Allora…
Inserire due gocce del fiume Lete nel calderone e riscaldare per venti secondi
e solo dopo aggiungere tre radici di Valeriana»
«Due.
Non metterne tre o la Pozione Obliviosa diventerà una massa informe di melma
viscida ed appiccicosa.»
«Oh…
grazie avevo letto male. Piacere di conoscerti, mi chiamo Hope Bennett»
«Severus
Piton. Non abbiamo tempo per parlare, devi concentrarti sulla pozione
altrimenti non riuscirai mai a finirla in tempo.»
Severus
Piton… Severus Piton… dove avevo già sentito questo nome? Mi suonava familiare
eppure avrei giurato di non aver mai visto quel ragazzo in vita mia. Mi sarei
ricordata certi occhi neri così simili a due pozze profonde e misteriose. Un
momento… Severus Piton! Il bambino che James Potter aveva infastidito nel treno
per far colpo su quella ragazza dai capelli rossi e gli occhi verdi.
Tornai
a concentrarmi sulla mia pozione decisa a non farmi più riprendere da nessuno…
non che Severus avesse intenzione di riprendermi, si era mostrato gentile nei
miei confronti. Tagliai le radici di Valeriana e le aggiunsi al calderone come
indicato dalle istruzioni. Ora bisognava solo mescolare tre volte in senso
orario ed attendere per 60 minuti. Un tempo decisamente lungo, magari avrei approfittato per fare nuove
conoscenze. Tornai a guardare Severus ma era impegnato a dare suggerimenti a
quella bellissima bambina dai boccoli rame.
«Ehi
Mocciosus perché non tieni il tuo nasone nel tuo calderone? Lascia stare la mia ragazza intesi?»
James
Potter. Mi maledì mentalmente per non averci pensato
prima, la lezione odierna si sarebbe svolta con i Grifondoro del primo anno… e
ne conoscevo uno del quale avrei decisamente fatto a meno.
«Non sono la tua ragazza Potter, smettila di
dare fastidio a Severus»
«Avanti
James torniamo alla nostra pozione, Peter ha bisogno di una mano.»
Nell’angolo
destro dell’aula di Pozioni un bambino tozzo e con la faccia tutta segnata da
brufoli stava cercando di tagliare le radici di Valeriana. Alzò lo sguardo verso
Remus e James sentendosi chiamato in causa e regalò ai due bambini un sorriso
che sicuramente avrei dimenticato presto. Nei suoi occhi potevo leggere
ammirazione per Potter, lo venerava come un Dio ma a James non andava così
tanto a genio; se non fosse stato per Lupin, sicuramente non gli avrebbe
rivolto nemmeno la parola.
«Suvvia
ragazzi non bisticciate. Tornate alle vostre pozioni»
Lumacorno
mese fine alla disputa. Era trascorsa ormai un’ora e avevo già messo nel
mortaio gli ingredienti base e le quattro bacche di vischio, le avevo ridotte ad una polvere mediamente sottile ed inseriti due misurini
nel calderone. Ora bastava girare cinque volte in senso antiorario e avrei
finito la mia pozione.
«Evans,
molto bene. Una pozione perfetta. Piton, ragazzo mio, molto bene. Non ti spiace
se premio la tua amica vero? Un po’ di cavalleria,
ragazzo mio, fa sempre la sua buona figura. Dieci punti a Serpeverde e dieci punti a Grifondoro. Evans ecco il tuo piccolo premio. Te lo
sei meritato.»
***
«Spero
che questo secondo giorno sia stato per voi molto emozionante. Ricordo ancora
la prima volta che misi piede ad Hogwarts… ma non
voglio tediarvi con discorsi lunghi e noiosi, sicuramente starete morendo di fame.
Che la cena abbia inizio.»
Il
Professor Silente aveva una barba lunga, decisamente
troppo lunga di un argento vivo. Come faceva a mangiare? Non temeva che la
barba gli finisse in bocca? C’era da ammettere che lo rendeva decisamente più solenne e leggendario. Avevo sentito parlare
della sua fama e della sua abilità, tutti avrebbero voluto essere come lui.
«Miss
non distrarti. I tuoi occhi devono essere concentrati solo su di me»
«Caschi
male Malfoy, aspetta… perché ci sei tu qui e non Iris?»
«La
tua amica aveva bisogno di più spazio. Le ho gentilmente offerto il mio posto.»
Scossi
la testa, possibile che anche a cena a Malfoy andasse di giocare? Avevo avuto
una bellissima, ma faticosa, giornata e la voglia di
combattere mi aveva chiesto il permesso di andare nel dormitorio per prima.
Sospirai decisa ad ignorarlo. Allungai una mano per
afferrare un pezzo di pollo con delle verdure cercando con gli occhi Severus o
Iris che sembrava magicamente scomparsa dalla Sala Grande.
«Prendi
solo quello? Non vorrai mangiare così poco spero. Perché non assaggi dell’arrosto?
Con una salsa a base di verdure potrebbe stupirti.»
«Non
ho molta fame… e poi non ho mai mangiato tanto.»
«Si
vede dal tuo fisico così minuto. Ho quasi paura a toccarti, potresti romperti.»
«Infatti non devi toccarmi. Posso chiederti perché insisti così tanto?»
«Perché
mi diverte. Tutto qui.»
Un
rumore improvviso mi fece voltare verso il tavolo dei Grifondoro, Remus Lupin
stava correndo verso l’uscita con James e Sirius che si guardavano sospettosi.
Il bambino tozzo sedeva accanto a Sirius e cercava di attirare la sua
attenzione. Patetico, patetico lui e il suo tentativo
di ingraziarsi certi soggetti.
«A
quanto pare abbiamo qualcuno che si è sentito poco bene. Non tutti reggono bene
lo stress dei primi giorni ad Hogwarts. Oh scusate,
non mi sono presentata. Mi chiamo Narcissa Black. Primo anno.»
Narcissa.
Una bambina davvero bella, non avevo mai visto nessuno come lei. I capelli neri
le ricadevano morbidi sulle spalle, il viso sembrava essere stato intagliato da
uno scultore tanto era perfetto. Eppure mi sembrava di averla già vista da
qualche parte.
«Sentito
male? Perché dici che quel bambino si è sentito male? Oh si io mi chiamo Hope
Bennett, anche io sono al primo anno.»
«Bennett
eh? Io sono Lucius Malfoy.»
«Piacere
di conoscervi. Ho sentito dire a quei ragazzi che aveva mangiato troppo in
fretta e che doveva correre in infermeria… ma mi sembra strano, non l’ho visto
mettere in bocca un solo pezzo di carne. Per questo deduco che sia stato lo
stress. Vedi? Il professor Silente stà uscendo dalla
Sala… probabilmente starà andando a controllare la salute del ragazzo.»
«Lupin…»
Il
resto della cena trascorse tranquillo, Malfoy era troppo preso dalla nuova
conoscenza per dedicarmi qualche attenzione, non che la cosa mi dispiacesse.
Per la seconda volta mi trovai a cercare Severus Piton con lo sguardo, sembrava
assente. Non l’avevo più visto dopo la lezione di Pozioni, né alla lezione di Trasfigurazione con la professoressa McGranitt né
a Difesa contro le Arti Oscure con il Professor Evan. In quel momento diversi
Gufi iniziarono a volare per la Sala grande carichi di
giornali; Wyatt, il mio gufo, lasciò cadere sulle mie gambe la Gazzetta del
Profeta.
“Scoperto un nuovo
rimedio a base di sangue di Drago.” Art. a pag 8
“Famiglia babbana uccisa in casa al rientro
dalle vacanze” Art. a pag 5
“In cielo appare un teschio di fumo” Art. a pag.2
Un
teschio di fumo? Poco m’importava del nuovo rimedio a base di sangue di Drago. Ultimamente c’erano state molte uccisioni di
famiglie Babbane. Aprì il giornale sotto lo sguardo indagatore di Lucius Malfoy
davanti a me e di Narcissa Black al mio fianco. Lessi ad alta voce visto che li vedevo alquanto interessati.
«Little
Hangleton, ore 21,02. Questo quartiere si vede nuovamente protagonista di una
strage, una famiglia babbana è rimasta uccisa al rientro dalle vacanze estive
(vedi approfondimento a pagina 5) ma la cosa che sconvolge maggiormente è
l’apparizione di un enorme teschio di fumo in cielo. Se si guarda abbastanza a
lungo si può notare come un serpente esca dalla bocca del teschio andando a formare
un simbolo sconosciuto perfino agli Auror del Ministero della Magia.
Sfortunatamente non possiamo allegarmi le immagini dell’accaduto poiché il
Ministero ha vietato e sequestrato le uniche foto che ero riuscita a scattare.
Non perdete la prossima edizione della Gazzetta del Profeta per saperne di più sul teschio di fumo. Vostra Eleanor Kane in Skeeter.»
«Un
teschio di fumo? Molto singolare come evento.»
«Che
intendeva dire la Skeeter quando ha detto che Little Hangleton si è reso
protagonista di una nuova strage?»
Chiesi
curiosa di sapere, non mi ero mai incuriosita sui giornali, non m’interessava
la politica o tutte le varie stupidaggini che la Kane, ormai sposata con Edgar
Skeeter, scriveva. Dovevo dare credito a mio padre, leggere i giornali era utile,
ma l’importante era avere una tua idea e non lasciarsi influenzare da ciò che veniva stampato.
«Miss
dovresti saperlo, è uscito su tutti i giornali. Rimedierò
lo stesso. Qualche anno fa sono stati assassinati Tom Riddle e i suoi genitori.
Un evento terribile ma gli Auror – feci finta di non notare il disgusto
nel pronunciare quella parola – riuscirono a trovare il colpevole. Ofrin
Gaunt fu arrestato ed imprigionato ad Azkaban dove
ancora risiede. Si dice che lo abbia fatto per vendicare la morte della
sorella, la moglie di Tom Riddle… credo si chiamasse Merope Gaunt, ma non ne
sono sicuro. Da quel giorno il figlio di Metrope, che curiosamente ha lo stesso
nome del padre, non si è più visto ne sentito. Due o tre anni fa ha provato a
diventare insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure ma Silente gli ha negato
la cattedra.»
«E’
terribile. Lucius sai altro su quanto accadde quella notte?»
«Da
quando in qua Miss hai questa confidenza nei miei confronti?»
Odioso!
Non potevo distrarmi un attimo che subito partiva all’attacco. Che giocasse
pure, la mia curiosità andava soddisfatta e se non avesse voluto dirmi nulla allora avrei fatto le mie ricerche da sola. Guardai
Narcissa che mi sorride dolcemente posando una mano sulla mia spalla.
«Dovrai
abituarti. Tutti i Malfoy hanno la caratteristica di essere pungenti. Sono
sicura che Lucius sia stanco, come anche tu del resto. Che ne dici di andare
nel dormitorio? Abbiamo i letti vicini, me ne sono resa conto
solo ora.»
«E’
una splendida idea Narcissa.»
Quella
notte le nuvole non osarono coprire la perfezione della luna che illuminava i dormitori degli
altri studenti ma non quelli di Serpeverde. La luce smeraldo che il Lago Nero
emanava era lo spettacolo più bello al quale avessi mai assistito. Quella notte
non feci caso all’ululato dei lupi, troppo stanca persino per pensare.
Angolo Autrice
Eccomi tornata con un nuovo capitolo. Vi avevo promesso un po’ di
movimento e spero di essere riuscita a soddisfarvi. In questo capitolo troviamo
gli inizi dell’ascesa di Voldemort riportati dalla madre di
Rita Skeeter. Spero vi sia
piaciuto! Fatemi sapere cosa ne pensate!
Un bacio
_Chain Of Memories_