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Autore: Red The Redeemer    18/01/2009    0 recensioni
Un ragazzo dai poteri sovrannaturali viene scelto dai suoi simili per salvare il suo popolo da una minaccia..molto bello, pubblicato sul mio blog dove ha riscosso un modesto successo. Ve lo raccomando, anche se è ancora in fase di stesura.Lasciate una recensione, di modo che capisca se il capitolo va modificato, così grazie a voi Moon Eclipse migliorerà sempre più!
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente Fanny dormiva senza paure o pensieri. Da molto tempo temeva che i ladri entrassero nella camera, fatto successo una volta a casa sua,mentre dormiva,esattamente come in quel momento,apparentemente così tranquillo. Le era stata installata giusto il giorno prima un nuovo tipo di serratura,sbloccabile solo con una chiave speciale che SOLO i proprietari della stanza avevano. Aveva pregato Jess per settimane, prima che la donna le concedesse di farla montare. Era finalmente in pace con se stessa. Si sentiva al sicuro, protetta da tutto. Quella serratura era veramente il massimo. “E’ quasi impossibile da scardinare, dovrebbero usare della dinamite, per toglierla dal legno!” le aveva riferito il commesso del negozio. Tuttavia durante la notte versò qualche minuto in dormiveglia a causa di alcuni strani rumori al piano sottostante,ma attribuì gli scricchiolii e i sussurri a Kate e alla sua fervida immaginazione,spesso all'opera in quei giorni. Schiuse lentamente i suoi occhi bruni nella lieve luce del mattino,e incuriosita guardò l'orologio. Erano le 4 del mattino. Uffa. Come faceva a riprendere sonno? Cercò di addormentarsi pensando (strano ma vero,dovette ammettere) a Red e a quasi toccare e sentire quello strano e affascinante alone di mistero che aleggiava intorno a lui. Ma nemmeno quello stratagemma le servì ad addormentarsi. Afferrò allora l'Ipod e lo accese,selezionando con calma il brano adatto alla situazione. Ne ascoltò una buona parte,quindi cambiò traccia altre due o tre volte, finché cominciò ad avvertire una sensazione strana,simile ad un inquietudine mista a rabbia,tanta,tanta rabbia. Scacciò velocemente quell'emozione e tornò a dedicarsi al suo Ipod. Dopo qualche minuto però l'avvertì di nuovo,e non la represse,sentendo espandersi in corpo una furia cieca,senza una fonte precisa o identificabile. Sembrava che il suo corpo stesse prendendo una vita indipendente, e Fanny si sentì solo un guscio vuoto, impotente davanti a quella dimostrazione di rabbia infondata che non aveva di certo stata originata da lei. Non era nemmeno una rabbia sfociata da tanti pensieri diversi,semplicemente si sentiva infuriata come un toro nell'arena,e non sapeva nemmeno perchè! - Cosa mi prende? - gemette fra sè. All'improvviso,una sorta di scossa elettrica le percorse la spina dorsale,donandole un dolore di un momento ma finalmente la calma. Fanny era impaurita. Non sapeva cosa fosse successo. Non beveva e non fumava,e tantomeno si drogava, e non conosceva nessuno che lo facesse vicino a lei. Strano. TROPPO strano. Fece partire un altro brano. - E se fossi pazza? Dubito che mi lascerebbero qui.. - si girò verso Kate,guardandola con affetto. Sentì un rumore al piano di sotto,nonostante avesse le cuffie. Se le tolse e infilò le pantofole per ovattare il rumore dei suoi passi e scese le scale lentamente,immersa nella tenue luce dell'alba e in quel silenzio che viene dalla paura più pura. Ogni respiro le provocava una sensazione di inquietudine e per poco non svenne quando le si aprì la vista della camera. Era completamente,incondizionatamente e incredibilmente terrorizzata. Sul tavolo,raggomitolato in una posa che ricordò a Fanny un cane,dormiva Red,che aveva appoggiato cappotto e cappello su una sedia. Non si mosse per qualche minuto,guardando i suoi denti che qualche volta si scorgevano mentre respirava. Non sapeva perchè li guardasse,ma sentiva di volerlo fare. Mosse finalmente un passo verso di lui. Come lo fece,lui aprì gli occhi velocemente,alzò la testa,la guardò e con gli occhi sbarrati dopo essersi toccato la tasca le sorrise gelidamente. Silenzio. Red fece sparire il sorriso inquietante di poco prima e una volta sceso dal tavolo prese cappotto e cappello e fece per infilarseli. La serratura! Come aveva fatto ad aprirla? Fanny sentì che nella sua testa migliaia di domande si accavallavano senza un ordine, ma questa fu quella che più la colpì. Fanny volse la testa verso la porta e una nuova e tremenda ondata di terrore la invase quando notò che la serratura era stata divelta e giaceva come un animale metallico morto per terra. Al suo posto, sulla porta di legno non rimaneva altro che un buco dal quale si poteva intravedere la moquette scarlatta del corridoio. Schegge di varie dimensioni giacevano sul pavimento. - Co-co-come hai fatto? - chiese Fanny mentre Red silenzioso si rimetteva il cappotto - cioè,sei stato tu? - Red la zittì con un gesto,prevedendo una terza domanda. - Ho solo aperto la porta. - pronunciato questo con determinazione uscì dalla porta,chiudendola dietro di sè. Fanny sentiva che c'era qualcosa che quel ragazzo le stava nascondendo,e per quanto terribile potesse essere il suo segreto,lei lo voleva scoprire,senza sapere che quella stessa sera, contro la sua impotente volontà, lo avrebbe fatto.
  
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