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Autore: Reby94xx    18/01/2009    2 recensioni
Un ballo, due amici, un'amica che vede lungo.....cambierà qualcosa o rimarrà tutto uguale ?
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One-Shot nata così, ero tranquillamente stesa sul divano con un mal di denti assurdo e mi é venuto prima in mente il titolo, poi la trama, così ho deciso di scriverla, non é un granché, ma a me piace.Ah...quasi dimenticavo, qua Joe non é famoso ed ha diciotto anni, e le due ragazze della storia sono totalmente diverse dalla mia long-fiction.
I Jonas Brothers, e soprattutto Joe non mi appartengono (ahimè XD) e non voglio in alcun modo rappresentare la loro vita o il loro carattere.   
I hope you like it !




é facile ingannare l'occhio,
 ma é difficile ingannare il cuore.
Al Pacino





Il ballo, una cosa che tutti aspettavano dall'inizio dell'anno, ed ora che era arrivato il momento tutti fremevano dai preparativi, c'era gente che percorreva i corridoi di corsa, avvolti da cartelloni di ogni colore, dimensione, forma, scritte e strass possibili immaginabili.
La gente correva, magari travolgendo anche qualche ingnaro studente intendo a riporre i propri libri nell'armadietto, con l'intento di arrivare per primo, o prima, a strappare una "sì" alla persona a cui magari si teneva di più....era questo lo scopo : riuscire ad ottenere uno stupido "sì" da una persona, che molto probabilmente non avresti più rivisto nella tua vita, o che non ti avrebbe mai più voluto rivedere, per andare ad un altrettanto stupido ballo, tutti in ghingheri, felici e sorridenti, almeno una sera nella vita. Il ballo era nell'aria !

****

Rebecca era appoggiata tranquilla al suo armadietto, il numero 21 della fila B per la precisione, con i libri di chimica e spagnolo in mano, in attesa della sua amica. Sapeva benissimo che la puntualità non era la dote di Alice, ma le piaceva pensare che era in ritardo magari perché aveva trovato il suo principe azzurro ad attenderla fuori dal bagno...... Ok non é una scena propriamente romantica, ma quello era quello che offriva la scuola.
Dall'angolo in fondo al corridoio Rebecca vide spuntare la ragazza, che correva affannata con una miriade di libri in mano, ed una cartella poggiata malamente su una spalla. Arrivò tutta di corsa, sapendo di essere in ritardo, quindi con già pronta la faccia da scuse dipinta sul volto

" Ti prego... risparmiamela "
Rebecca si sollevò legegrmente dal metallo verde e freddo dell'armadietto
" Che cosa ? "
Alice poggiò la cartella ed i libri per terra aggrottando le sopracciglia
" la tua faccia da pentimento, arrivi in ritardo da quattro anni...ormai so come funziona la tattica "
Rebecca si mise a sfogliare distrattamente un libro, forse di inglese o di matematica di Alice, sapendo cosa le avrebbe chiesto l'amica fra pochissimo... ma il punto era che lei non voleva sentire più quella domanda
" Allora... te l'ha chiesto ?"
Eccola lì.....la domanda da un milione di dollari, la più temuta in assoluto dalla ragazza riccia
" Sai bene la risposta !"
Rebecca si riappoggiò all'armadietto e chiuse il libro e lo ripose dov'era prima, ovvero per terra, ma Alice non ci badò, era intenta, una volta per tutte, ad approfondire per bene quel discorso
" Ma cavolo ! Quel ragazzo deve avere qualche problema ai neuroni, anzi non c'é l'ha proprio il problema... i neuroni non c'é li ha...accidenti io gliene avrei giò staccate quattro !"
Sbottò Alice, attirando un pò di sguardi confusi su di lei
" Dimentichi che io non sono te "
Rebecca sbuffò sommensamente, rassegnata ormai dalla situazione creata da quel discorso
" Non c'entra niente ! "
Alice si mise le mani sui fianchi, cercando di ottenere una posizione più autoritaria
" Oh invece si che c'entra.... ma ormai non mi importa più, non ci vado, tanto chi se ne importa "
Manteneva lo sguardo distaccato e spento, e tentava di non puntare i suoi occhi veridissimi in quelli azzurri come l'ocenao più profondo di Alice, perché sapeva che i suoi occhi erano in grado di fra trasparire le sue emozioni più di delle sue parole, quindi si sarebbe tradita da sola, ma Alice era troppo brava
" No... non deve essere rovinato tutto da quello stupido ragazzo, non ti devi far rovinare la sera più bella della tua vita da quello lì, tu ci andrai .... e poi - si avvicinò a lei e le parlò nell'orecchio- so che ci tieni !"
Poi ritornò alla posizione, autoritaria, solo secondo lei però
" A chi ?.... Al ballo o a lui ?"
Rebecca aggrottò la fronte e si sporse un pò verso l'amica
" Ad entrambi !"
La campanella suonò, Rebecca doveva andare a spagnolo ed Alice a matematica, quest'ultima si girò ancora una volta prima di imboccare l'angolo da dove era venuta e le sorrise... l'unica cosa confortante di quella giornata, Rebecca pensò.

****

Mancavano quattro ore, quattro ore orrendamente e odiosamente stancanti e noiose, in più in quel momento c'era spagnolo con il professor Sormas, per carità un uomo buonissimo, ma anche tremendamente noioso e come ogni volta... in ritardo, forse quella era la giornata dei ritardi. Era seduta al suo solito, terza fila, banco a sinistra, quello vicina alla finestra..... Le piaceva stare lì per due motivi : si poteva ammirare, durante le giornate illuminate dal sole, il lucicchio lasciato dalla rugiada notturna su ogni cosa, alberi, sassi, tetti, foglie, fili d'erba e tutto quella che la natura offriva, e donava ad essa un'aspetto quasi fiabesco. L'altro motivo c'entrava ben poco con la natura, almeno non con la natura formata da alberi ed animali...c'entrava di più la natura umana. Già, il banco alla sua destra era ancora vuoto, ma sarebbe stato occupato dalla creatura più meravigliosamente meravigliosa dell'universo, ovviamente sempre opinione personale di Rebecca, ovvero Joe Jonas. Non era un ragazzo qualunque, quello era Il ragazzo, non era un ragazzo popolare, non faceva nè parte della squadra di  football nè di quella di baseball, ma quelli gli servivano ben poco quando si era possessori di  un visino del genere e un corpo attraente quanto una calamita per un pezzo di ferro... e Rebecca sembrava essere il pezzo di ferro !
Rebecca ammetteva di essere tremendamente fortunata, il ragazzo più attraente della scuola era il suo migliore amico, un confidente, un'ascoltatore ed anche un papà a volte... si preoccupava in una maniera pazzamente ossessiva di lei.
Le cheer-leader la guardavano male ogni volta che entrava in mensa accompagnata da lui, lui che la guardava con occhi adoranti quando entravano in quella stanza e lei tutte le volte arrossiva per tutti, e troppi, occhi puntati su di lei in quel momento.. e ben pochi la guardavano bene !
Lui non aveva mai notato, in quattro anni, quegli sguardi assassini da parte delle ragazza più belle, ricche e snob della scuola... forse perché era impegnato a guardare lei e solamente lei.
Lei, altrettanto, non aveva mai notato, in quattro anni, gli sguardi di lui ogni volta che arrossiva, si imbarazzava, faceva delle battutte assurde a cui solamente lui rideva, nel modo in cui mordicchiava la matita quando era concentrata oppure come si rigirava i boccoli castani tra le dita quando era totalmente annoiata... ormai ogni sua mossa per lui era assoccaita ad un suo stato d'animo, quasi la conoscesse più lui di sè stessa. Gli sguardi glieli aveva fatto notare Alice, che aveva osservata più volte le scene e aveva tratto le conclusioni, ma secondo Rebecca erano conclusioni sbagliate, se erano giuste però... perché non la invitava al ballo ?
Si risvegliò dai suoi pensieri quando una mano, molto voluta e conosciuta da lei, non le sompigliò i lunghi capelli, e qualcuno assolutamente perfetto non le si sedette accanto schioccandogli un sonoro bacio sulla guancia destra, punto in cui era rossa come un peperoncino calabrese e dove, aveva deciso, non ci avrebbe più passato del sapone

" Allora... come sta la mia italiana preferita ?"
Disse lui sorridendole, con quei suoi denti perfetti ed assolutamente bianchissimi
" Joe... ci siamo visti alla prima ora, cioé quella prima, credi sia cambiata molto la situazione?"
Disse cercando di sistemarsi i capelli, arrufati da Joe un attimo prima
" Ehi, ci tengo a te, mi preoccupo se stai male... ah comunque...."
Rebecca pensò " Dai che lo dice, dai che lo dice.. si si ora me lo chiede "
Man mano si alzava sempre di più sulla sedia, pronta ad esultare sentendo le parole che aspettava da tanto tempo, ma mai sentite pronunciare da lui
" eri troppo tenera con i capelli scompigliati !"
Si coprì la bocca cercando di nascondere una risatina isterica.
Dopo quelle parole, il ragazzo, uccise tutto l'entusiasmo che si era creato nella ragazza, che si risedette sulla sedia e si appoggiò al muro freddo dietro di lei
" Ah... grazie !"
Ecco che il rossore si faceva sentire sulle guance, impertinente
" Ecco, ora sei perfetta !"
Pronunciò Joe indicando le sue guance, aumentando così, inevitabilmente, l'intensità del loro colore
" Hai fatto i compiti ?"
Rebecca tentò di cambiare discorso, sedendosi composta e quindi non guardando più in faccia Joe, che rimase interdetto
" Ma scusa, si parla della tua bellezza e tu mi parli dei compiti?.... Strano paragone "
" Joe..... dire bellezza parlando di me sarebbe un insulto, quindi meglio parlare d'altro, i compiti di spagnolo appunto "
Non si girò nemmeno quella volta, la cosa irritò un pò Joe
" Ma guarda un pò te cosa devono sentite le mie orecchie... certo che tu l'autostima non sai proprio cos'é ! Tu sei bella, ficcatelo in quella testaccia dura !"
Parlò con un tono un pò più convincente, e le scompigliò di nuovo i capelli, la cosa infastidì Rebecca, che con uno scatto fulmineo se le rimisi a posto
" Non so se hai notato quante ragazze ci sono in questa scuola più belle, più alte e più magre di me, quindi non mi venire a raccontare che sono bella, perché non é vero!"
Questa fu la volta buona che si girò, appoggiò di nuovo la schiena al muro e lo fissò negli occhi, intenta a cogliere ogni emozione che traspariva da quelle pozzanghere di cioccolata
" Di nuovo, basta ! Tu sei bella a modo tuo, ecco perché lo sei più delle altre, perché sei naturale.... semplicemente te stessa. Poi andiamo, sei l'unica italiana in questa scuola, sei un caso raro e particolare, una spece unica, le italiane hanno un fascino tutto loro "
" Anche Alice é italiana !"
Questa volta l'aveva fregato, mister "risposta pronta" questa volta non c'é l'avrebbe avuta
" Lo so.... ma lei non ha un accento adorabile come il tuo, lo amo, un'accento italiano con i fiocchi !"
Ok..... forse si era sbagliata
" Scusa... che accento avrei io ?"
Si portò le mani sui fianchi
" Questo, quello che hai appena detto aveva un'accento spettacolare, é troppo bello "
" Ma...."
Rebecca stava per ribattere ma entrò il professore, con ben venti minuti di ritardo e una quantità di fogli immensa in mano...sarebbe stata una lezione noiosissima !

****

Che cavolo, non chiedeva tanto, voleva solo che il ragazzo più bello, più affascinante, più sexy... ok forse chiedeva tanto, però lo voleva con tutto il cuore, anche se avrebbe ricevuto minacce di morte da parte di tutte le gallinelle della scuola innamorate di Joe Jonas.
Di proposte nè aveva ricevute, ben tre, da tre raagzzi belli, popolari e ben visti...ma a lei non interessavano, infatti li aveva liquidati, educatamente, con un bel " No, grazie ma non vengo al ballo, ho da fare quel giorno ".
Le dispiaceva per quei ragazzi, ma le sarebbe dispiaciuto di più mentire a tutti e alla fine dire pure che le era piaciuto.
Aveva ricevuto proposte da tutti, ma non da chi voleva lei, il ché le dispiaceva in una maniera assurda...sentirsi coccolata, abbracciata e "adorata" da quel ragazzo ma non sentirsi dire quelle sei fantastiche paroline magiche " Vuoi venire al ballo con me?" dallo stesso ragazzo era altamente stressante, ma ormai si era rassegnata.

****

Mancavano due giorni al ballo, due giorni in cui i parrucchieri, le estetiste e i centri di bellezza delle vicinanaze erano stati presi d'assalto da migliaia di ragazze in cerca della perfezione.... impossibile !
Era un giorno come tanti, anzi come tutti gli altri, Rebecca se ne stava appoggiata all'armadietto in attesa di Alice, come al solito ritardo, quando si accorse che alla sua sinistra era arrivato un ragazzo biondo-castano, alto circa un metro e settantacinque, fisico asciutto e abbastanza muscoloso, ma non troppo.
" Ciao !"
Il ragazzo pareva un pò imbarazzato davanti alla ragazza, lei non era da meno
" Ciao.... tu sei ?"
Non sapeva assolutamente chi era, e di questo se nè vergognava, non lo aveva mai neanche visto nella scuola
" Sono Justin, piacere -le strinse la mano- tu...tu devi essere Rebecca, giusto?"
Al pronunciare il suo nome arrossì un pochino
" Si, sono io. Hai bisogno di qualcosa ?"
Voleva arrivare al sodo, cosa voleva da lei
" Oh si certo, ecco, io.. io mi chiedevo se, se sei libera per il ballo, ecco "
Il ragazzo si grattò la testa, decisamente troppo imbarazzato per alzare gli occhi dal pavimento bianco e piantargli in quelli della ragazza.
Senza pensarci rispose, una risposta che forse, voleva uscire dalla sua bocca già da un pò
" Si...libera come il vento !"
Sventolò una manò in aria, ma quando si accorse di aver detto uan frase poco sensata e seria, diventò più rossa del ragazzo, che appena sentì quelle parole alzò lo sguardo azzurro in quello verde di Rebecca
" Si - strinse il pugno, forse un pò troppo enfaticamente- cioé volevo dire bene...allora ti va di venire, con me ?"
E come prima, le parole le vennero fuori volontariamnete, senza alcuno sforzo
" Si "
" Ok.... allora, ti passo a prendere alle otto, va bene ? "
" Benissimo"
" di che colore é il tuo vestito ?"
Cacchio... il vestito, non l'aveva ancora comprato, ma vide passare una ragazza con un telone porpora in mano, a pochi passi da loro, così le venne l'illuminazione
" Porpora !"

****

" Ti sei resa conto con chi andrai al ballo !"
Erano le nove di mattino, l'alba per Rebecca, quando pigiamino rosa con i punguini altrettanto rosa, assonnata più che mai aveva aperto la porta di casa e si era trovata davanti un'Alice pimpante ed eccitata.
" Buongiorno anche a te!"
Le fece segno di entrare, e percorsero pochi passi
" Ah si..ciao ! Allora.... ti sembra una cosa logica dirmi alle due di notte, oltretutto per messaggio che andrai al ballo con Justin Almon ? Voglio dire... il capitano della squadra di baseball..... ti rendi conto ?"
La ragazza si sedette al tavolo da pranzo, mentre Rebecca si era insinuata nel frigo alla ricerca del latte
" E a te sembra logico piombare a casa mia alle nove di mattina, senza avvisare?"
Rebecca si girò e guardò scocciata l'amica, che fece spallucce
" Si, assolutamente... ieri sera mi hai sconvolto, l'hai detto a Joe?"
Sembrava che quella ragazza era fatta per fabbricare domande scomode odiose, era come una dote naturale. In realtà Rebecca non ci aveva ancora pensato a quel "piccolo" dettaglio.
" Perché dovrei dirglielo.... cioé, non sono affari suoi!"
Affermò Rebecca sedendosi di fronte all'amica e versando nella sua tazza viola una quantità enorme di corn-flakes, e incominciando a sgranocchiare distrattamente
" Io lo farei solo per il gusto di farlo sentire una merda... ti immagini come ci rimane male !"
Alice sogghignò
" Magari neanche gli dispiace scusa, magari lui non mi voleva invitare, cosa a cui ormai ci credo fermamente, e quindi la cosa non lo tocca affato !"
Ammise Rebecca, dispiaciuta, se fosse stato vero quello che aveva appena detto ?
" Avanti Rebecca, lo sai benissimo anche te che gli roderà un casino"
Alice prese uan manciata di cereali dalla scatola bianca e iniziò a mangiarli
" Veramente sei te che credi a questa stupida cosa..... se avrebbe voluto invitarmi lo avrebbe già fatto un bel pò di tempo fa "
Rebecca si alzò e prese il barattolo della Nutella, spedito apposta per lei dall'Italia da parte di sua nonna, poi prese delle fette biscottate e incomiciò a spalmarci sopra il cioccolato e poi si risedette
" Primo : é troppo scemo e stupido per invitarti, non capisce che sei tu quella che vuole, secondo : non ti fai un pò schifo ?"
La seconda domanda era riferita all'enorme massa di Nutella che Rebecca aveva messo su ben cinque fette biscottate, dopo aver mangiato già tantissimi cereali prima.
" Ti rispondo subito : come fai a essere così sicura che lui mi vuole, evidentemente non é così ! Secondo : assolutamente no, ho bisogno di calorie per sopportare la serata durissima che mi aspetta stasera!"
Rebecca iniziò ad addentare l'ennesima fetta biscottata, sporcandosi gli angoli della bocca
" Io sono sicura di quello che ho detto perché si capisce, sei tu che non vuoi capirlo, é cotto di te dai !"
Alice, senza troppa grazia, immerse un dito nel barattolo di Nutella, e ne gustò il sapore fino all'ultimo
" Poi sarei io quella che fa schifo, comunque se é cotto di me mi avrebbe invitata, ma non l'ha fatto questo vuol dire che non é cotto di me, ora ti prego cambiamo discorso, con chi vai tu ?"
" Che testarda, ma hai il prosciutto sugli occhi... é stra innamorato, si vede lontano un miglio poi...."
Fu interrotta dall'ennesimo sbuffo di Rebecca
" Alice, ti prego !"
" Ok, ma sono ci metto la mano sul fuoco... é innamorato di te ! Ah.....mi ha invitato David Mineil "
Ammise, ravvivandosi ancora di più pronunciando il nome del ragazzo
" E... sarebbe ?"
L'ennesimo ragazzo di cui non conosceva l'identità
" Il capitano della squadra di pallanuoto, un figo..... ma é così dolce, oddio lo adoro, ah... oggi abbiamo da fare "
" Chi.. tu e lui... o io e te ?"
" Io e te !"
" Hai intenzione di dirmi cosa dobbiamo fare oppure aspetti che indovini da sola?"
" Dobbiamo andare sulla sesta Avenue da Gerrard, poi da Kate ed infine da Zara...ecco il nostro programma "
Ammise trionfante Alice.
Rebecca rimase un pò sconvolta, Gerrard era il parrucchiere più in voga della città, il dio delle acconciature, Kate era la loro fidata "donna della manicure", sebbene Rebecca odiasse smalti e cose varie. Zara era un negozio italiano, adorato dalle ragazze anche quando abitavano in Italia, dove avrebbero comprato il vestito per il ballo.
" Alice, ma come hai fatto a prendere appuntamento da Gerrard, voglio dire o sei famoso o pieno di soldi per avere un appuntamento, e mi pare che noi non entriamo in nessuno di queste due categorie "
" Mia zia, essere la direttrice artistica del teatro più famoso della città serve a qualcosa "
" Ma come paghia....."
" Mia zia !"
" Santa donna, la adoro...oddio ringraziala, ma quando abbiamo appuntamento?"
Alice fissò il suo orologio
" Tra.. un'ora e sei minuti !"
Spalancò gli occhi
" Oddio !"

****

Mancavano esattamente quattro ore, quattro ore all'inizio del ballo del secolo, nonché alla serata più stressante della vita di Rebecca. Ormai il piano superiore della casa di Alice era cosparsa di scarpe, calze, borsette e fermagli per capelli, inoltre era stato occupato letteralmente dalle due ragazze, che aveva impedito l'accesso a chiunque avesse osato disturbarle.
" Alice ti vuoi calmare !"
Rebecca prese per le spalle Alice che cercava, senza successo, un fermaglio per capelli
" Ma come faccio a calmarmi, mancano quattro ore al ballo e io non trovo il fermaglio, é un disastro !"
Alice si sedde pesantemente sul letto color verde per poi sbuffare sommensamente
" Ah si... quattro ore non bastano !"
Rebecca si sedde vicino a lei
" Non fare la spiritosa, non mi ricordo dove l'ho messo"
" é questo ?"
Alice si girò automaticamente verso Rebecca, che teneva in mano, trionfante, un fermaglio argento
" Si-lo prese- dov'era?"
" Sotto il cuscino !"
" Ah...emh...... devo averlo messo lì ieri sera, lo guardavo nel letto e poi mi sono addormentata, che sbadata "
Si rialzò di colpo, come fosse stata colta all'improvviso da uno spavento, Rebecca si alzò a sua volta
" Ali..... tutto bene ?"
Chiese un pò preoccupata
" Si, cioé no... non so se te lo devo dire "
" Ormai me lo dici"
Era troppo curiosa per non voler sapere cosa voleva dirle l'amica
" Ecco vedi, JenniferandràalballoconJoe!"
Disse tutto d'un fiato, quasi si sentisse in colpa per quello che era successo.
Jennifer..... il capitano delle cheer.leader, nonché spocchiosa ragazza sculettatrice, che odiava profondamente Rebecca e il rapporto che aveva con Joe, diciamo pure che era gelosa.
" Quella...quella Jennifer?"
Chiese balbettando Rebecca
" Si....mi dispiace tanto, l'ho saputo stamattina da Michael, é stato lui a chiederglielo, quel ragazzo é da uccidere "
Alice si avvciinò a rebecca e la abbracciò, forte e consolativa
" No, no..... non importa, infondo é andata così, lo sapevamo tutte e due che alla fine sarebbe andata in questa maniera, solo che mi ha un pò deluso, voglio dire con Jennifer...lo sa che non ci sopportiamo, ma non importa, non fa niente, mi godrò la serata e ballerò fino allo sfinimento!"
Questa frase era piena di bugie, le importava eccome di lui, le importava che lui non l'avesse invitata ma avesse invitato Jennifer, l'aveva ferita, in più non avrebbe ballato..era troppo timida !
Alice sciolse l'abbraccio, prendendo il viso di Rebecca fra le sue mani
" Così ti voglio....... ora forza, vestiamoci e iniziamo a prepararci !"
Quella ragazza era in grado di dare una carica sovrumana a chiunque!

****

Puntuali come due orologi, Justin e David erano arrivati alla casa di Alice, e dopo le solite foto di rito, si avviarono con al limousine affittata apposta per l'evento, verso la scuola.
Le ragazze erano bellissime, Alice indossava un vestito lungo fin sotto le ginocchia verde smeraldo, che metteva in risalto il colore dei suoi capelli biondo-castano, con le spalline ricoperte di strass argento, dei sandali semplici argento, uno chignon fermato dal famoso fermaglio, trucco leggero ma stupendo e due pendenti argento per incorniciare il suo viso.
Rebecca indossava un vestito che le arrivava fin sopra le ginocchia porpora, che metteva in risalto la sua pelle candida e le sue gambe perfettamente dritte, senza spalline, sandali uguali a quelli dell'amica ma neri, capelli ricci e lunghi fino a metà schiena lasciati liberi, anche lei trucco semplice ma faceva notare il taglio perfetto ed il colore meraviglioso dei suoi occhi e un girocollo argento, regalatogli da Joe il giorno del suo diciottesimo compleanno.
Splendide appunto!
Entrarono nella sala, ognuna a braccetto con il proprio accompagnatore, i quali avevano indosso un completo nero con la cravatta ed il fazzoletto del medesimo colore del vestito della prorpia ragazza.
Come sempre, Rebecca, diventò il colore del vestito, appena entrò nella sala e tutti si misero a osservare lei ed il suo accompagnatore, ma soprattutto lei, perché era stato un pò insolito che il capitano della squadra di baseball, uno importante, invitasse una ragazza per niente popolare e ricca, ma l'aveva fatto.
Entrarono sorridenti, il sorriso di Rebecca era ovviamente finto, ma non voleva sembrare una povera scema di fronte al buon ragazzo che l'aveva invitato, così meglio fingere. Justin si staccò da lei ed andò a prendere qualcosa da bere, così lasciò Rebecca da sola in un angolo della pista illuminata da luci blu, bianche, rosa, verdi che rendevano l'ambiente molto colorato ed allegro, era tutto bellissimo e luminoso, ma questo non aumentò il buon umore di Rebecca.
" L'italiana perfetta !"
Sentì pronunciare alle sue spalle, e riconobbe subito la sua voce, ma non si girò, l'aveva ferita, si sentiva tradita, tradita dal suo migliore amico
" Ehi..... non mi hai sentito ?"
Joe sempre alle sue spalle, incrociò le braccia, del tutto ignaro dell'arrabbiatura della sua amica. Poi pensò che forse la musica sparata a tutto volume e le tante voci forse le avevano impedito di sentirlo, così le si paintò davanti, più bello che mai, con un completo nero, anche la camicia e la cravatta oro, come il vestito di Jennifer, con i capelli perfettamente piastrati e di un colore nero come la pece e le scarpe nere lucide
" Allora, signorina, ma come siamo belle "
Joe comparve davanti a Rebecca, che aveva tutt l'intenzione di non essere dolce e simpatica come sempre
" Ciao "
Rispose freddamente neanche guardandolo negli occhi
" Tutto bene ?"
Le si avvicinò e cercò di posare la sua mano su quella di Rebecca, che però la scansò
" Benissimo "
Stesso tono di prima
" Non mi sembra, ti fa schifo la mia mano ?"
Non sia allontanò di un millimetro
" Si "
Joe a sentire quella parola rimase un pò interdetto, da quando in qua la Sua Rebecca era diventata così scontrosa ?
" Cosa ti succede... stai calma eh "
Iniziò a scaldarsi, poi seguì lo sguardo di Rebecca, che si posava su Justin, che chiaccherava beatamente con alcuni suoi compagni di squadra tenendo in mani un bicchiere di sangria
" Perché non mi hai detto che venivi al ballo con Justin Almon ?"
Chiese irritato, e quello per Rebecca era davvero troppo
" E perché tu non mi hai detto che venivi al ballo con Jennifer Diker ?"
Preso in contropiede, e questa volta si girò e lo fissò negli occhi
" Perché avrei dovuto dirtelo ?"
Ok...  i toni si stavano  scaldando, infatti alcuni persone che passarono vicino a loro, li fissarono
" Posso farti la stessa domanda "
Disse strafottente Rebecca
" Avresti dovuto dirmelo !"
Sbottò
" Ah si... e sentiamo, perché?"
" Perché si, ci diciamo sempre tutto noi due "
Tentò di nuovo di prendergli la mano e Rebecca la scansò l'ennesima volta, ma Joe fu più veloce e riuscì a stringergliela
" Lasciami !"
Rebecca si strattonò, con scarso successo però
" Rebecca... cos'hai, perché sei così irritabile e scontrosa ?"
La fissò negli occhi
" Perché faccio quello che voglio, se arriva Justin e ti ve......"
" Non mi sembra che si preoccupi molto di te !"
Si girò verso la direzione del ragazzo, che parlava ancora con i suoi amici
" A quanto pare anche tu non ti preoccupi della tua accompagnatrice visto che sei qui con me "
" Ti ha mai sfiorato l'idea che volessi essere qui con te ?"
Quelle parole arrivarono come un pugno nello stomaco, ora si che era confusa
" Joe... vai da Jennifer, é lei che hai invitato "
" Non mi interessa "
" Come non ti interessa, ci resterà male povera !"
Anche se odiava con tutto il cuore quella ragazza, Rebecca era sempre stat una ragazza altruista, le dispaiceva anche per i suoi peggior nemici
" Ma se la odi !"
"  E allora ? Le ragazze odiano essere lasciate da parte dal proprio cavaliere, scusa l'hai invitata e ora vai da lei "
Con la mano libera indicò una parte non ben definita della palestra
" No ti ho detto... mi sta antipatica "
" Perché l'hai invitata allora, potevi invitare..... "
Fu interrotta da Joe
" Te "
Sentiva che stava per svenire, le gambe le tremavano e sentiva lefarfalle nello stomaco
" Ma....ma, tu, hai..hai invitato Jennifer "
" Io volevo invitare te, soltanto che sono stupido perché credevo che tu non avresti accettato.. perché non provi quello che io provo per te!"
Ok sarebbe svenuta nel giro di trenta secondi, forse anche meno, si sentì solo più tirare per un braccio e uscire dalla palestra, con Joe davanti a leiche spalancava le porte e poi sentì un brivido lungo la schiena quando la sua schiena si appoggiò, anzi venne spinta delicatamente, sul muro appena fuori le porte.
Non capiva bene cosa stesse succedendo, ma sapeva che sarebbe stato bellissimo
" Era da troppo tempo che volevo farlo "
Rebecca si sentì schiacciata tra il muro freddo ed il corpo caldo di Joe, che le si era appena poggiato sopra, lui le bloccò i polsi un pò sopra le spalle, ma non con fare aggressivo, aveva paura che tutto sarebbe svanito nel nulla in pochi secondi... voleva trattenerla con sè. La baciò, poso le sue calde e morbide labbra su quelle sottili e liscie di Rebecca, che subito dopo sentì la pressione sui suoi polsi alleggerirsi, cosicché poté affondare le sue dita minute nei capelli di Joe, e lui poté far scorrere le sue mani lungo i suoi fianchi, il suo collo e le spalle.
Tutte e due al contatto con la pelle dell'altro veniva percorso da un brivido piacevole dietro la schiena. Approfondirono il bacio, sebbene fossero amici da quattro anni, non provarono il minimo imbarazzo a far incontrare le loro lingue, perché lo volevano tutti e due da troppo tempo che quel sentimento sarebbe risultato scomodo ad entrambi.
Si staccarono, Rebecca rossa, non per imbarazzo, ma per aver baciato Joe, Jo Jonas, e lui tranquillo e rilassato, come se nulla fosse accaduto, anche se era accaduto qualcosa di speciale.
" Ti amo Rebecca "
" Ti amo Joe "
Ripresero a baciarsi, avidamente... dovevano pur recuperare tutti quegli anni passati !
Alla fine Rebecca riuscì ad avere la sua serata perfetta, la sua serata da favola, dove lei era la principessa e tutto era perfetto e semplice, come piaceva a lei, e Joe era il principe....... la sua favola d'amore era appena iniziata !


Impossible is nothing - Niente é impossibile.
Anonimo



Grazie in anticipo a tutti quelli che hanno letto ed hanno recensito, grazie di cuore !






  
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