Pacchetto:
Ossidiana
- La coppia da me scelta è Scorpius Malfoy/Albus Severus
Potter
- La citazione è: {Mentre i sogni si dissolvono e
gli inverni si
accavallano, quanti spilli sulla pelle, dentro il petto, sulle spalle.
Ma vedo
il sole dei tuoi occhi neri, oltre il nero opaco dei miei pensieri e
vivo fino
a sentir male.} Che rumore fa la felicità?,
Negrita.
Note:
Coppia Slash, !fanon. Scorpius è l’unico figlio di
Draco Malfoy e Asteria
Greengrass, mentre Albus è il secondo figlio di Harry e
Ginny. Se volete far
finire entrambi a Serpeverde, voglio una caratterizzazione adatta al
carattere
che dovrebbero avere per finire in questa Casa.
I nostri
veleni, le nostre cure
Mentre
i sogni si
dissolvono e gli inverni si accavallano, quanti spilli sulla pelle,
dentro il
petto, sulle spalle. Ma vedo il sole dei tuoi occhi neri, oltre il nero
opaco
dei miei pensieri e vivo fino a sentir male.
Scorpius Malfoy si sedette davanti
alla finestra, sul
davanzale e appoggiò la mano pallida sopra il vetro. Le
gocce di pioggia
ticchettavano sul vetro sporco, lasciando delle strisce di alone. Si
passò
l’altra mano tra i corti capelli biondo platino,
sospirò udendo il suono dei
clacson proveniente dall’esterno, tolse la mano dal capo e la
utilizzò per
slacciarsi la cravatta; teneva le ginocchia piegate appoggiate sul
marmo, le
gambe penzoloni e i piedi coperti dai calzini di lino argentato
colpivano il
termosifone gelido. Si voltò sentendo la porta aprirsi e
guardò Albus entrare,
i capelli neri gli ricadevano scompigliati davanti al viso.
Potter si chiuse l’uscio
cigolante alle spalle, avanzò
passando accanto a una brandina, alcune falene adagiate sul lenzuolo
giallastro
spiccarono il volo, girando intorno per la stanza facendo dei cerchi
concentrici con al centro il lampadario annerito.
“Lo so, non è
esattamente come il maniero della tua famiglia
…” sussurrò. Scorpius alzò
le spalle, si girò nuovamente e tornò a guardare
i
vetri opachi e luridi.
“Per quanto piccolo,
quest’appartamento, almeno, non è una
prigione” ribatté. Albus si appoggiò
contro la parete accanto a lui e mise una
mano sulla spalla, stringendogliela.
“E’
umido” borbottò. Scorpius allungò le
gambe voltandosi e
appoggiò i piedi per terra, rabbrividendo per il freddo.
Afferrò la mano
dell’altro intrecciando le dita con le sue e lo
strattonò facendoselo cadere
addosso e lo abbracciò. Appoggiò la fronte sulla
sua e sorrise, leccandosi le
labbra pallide.
“Come la tana di un
serpente” mormorò. Lo baciò, Potter
chiuse gli occhi e contraccambiò. Le sue guance divennero
rosate, gli aprì la
bocca con la lingua e gli accarezzò la sua, mischiando la
loro saliva. Si
abbracciarono a vicenda, approfondendo il bacio e il fiato che usciva
dalle
loro narici si condensava davanti ai loro visi. Albus sciolse
l’abbraccio e
allontanò le sue labbra da quelle dell’altro,
erano unite da un filo di saliva
semitrasparente che si spezzò quando Scorpius sorrise.
“Come due
serpenti”
sibilò Potter. Scorpius
gli slacciò la
cravatta, si sporse in avanti e gli leccò il collo,
spingendogli il colletto
con il naso, lo spinse all’indietro fino alla brandina e ve
lo stese. Si
sistemò sopra di lui e gli appoggiò la testa
sulla spalla, socchiudendo gli
occhi.
“Avresti potuto essere un
grifone” borbottò. Albus girò il
capo e lo affondò nel cuscino.
“Mio padre cianciava tanto
che gli sarebbe andato bene, ma
era ipocrisia” mugolò. Le iridi gli divennero
lucide e gli occhi pizzicarono,
arrossandosi. Scorpius gli mordicchiò l’orecchio e
gli soffiò del vapore acqueo
con le narici.
“I miei, almeno, me
l’hanno detto chiaro e tondo che non
dovevo nemmeno rivolgerti la parola” disse seducente. Gli
slacciò la camicia e
gli appoggiò le mani sui fianchi. Albus sentì le
dita gelide dell’altro
strofinargli contro la pelle e rabbrividì.
Espirò, chiuse gli occhi e sentì le
mani dell’altro passargli sul corpo.
“Beh, su una cosa erano
d’accordo in maniera netta le
famiglie di entrambi. A quanto pare l’omofobia accomuna maghi
e babbani”
biascicò. Scorpius corrugò la fronte e fece
scivolare le mani fino al petto
pallido di Potter.
“Per te è
così difficile dimenticare il prima?”
domandò
indurendo il tono. Albus riaprì gli occhi, alzò
lo sguardo e si slacciò i
pantaloni.
“Io il passato lo utilizzo
soltanto. Lo sai che sto
ricattando mio padre utilizzando le foto in cui si bacia con zia
Hermione. Se
non era per questo, non mi avrebbe mai trovato quel lavoro alla testa
di porco”
ribatté. Scorpius si piegò in avanti e gli
baciò la fronte.
“Entrando in Serpeverde hai
distrutto tutti i tuoi sogni.
Perché non hai dissuaso il cappello? Per un Potter lo
avrebbe fatto” sibilò.
Albus gli mise le gambe intorno alla vita, stringendo.
Guardò la luce della
lampada riflettersi nelle iridi nere del Malfoy e si leccò
le labbra,
sentendole secche.
“I sogni si possono
dissolvere, sotto il peso degli inverni
che si susseguono, degli spilli del dolore. L’importante
è essere insieme, la
luce nei tuoi occhi fuga ogni mio pensiero cupo. Vivremo a fondo, fino
a stare
male” mormorò. Scorpius gli afferrò il
mento con indice e pollice, appoggiando
la fronte su quella dell’altro.
“Che il mio veleno sia la
tua cura, mia piccola serpe. E che
il tuo sia lo stesso per me” disse con voce roca.
Unì nuovamente le sue labbra
a quelle dell’altro, si baciarono ripetutamente mozzandosi il
respiro a
vicenda.