Libri > Percy Jackson
Ricorda la storia  |      
Autore: Maico    08/07/2015    3 recensioni
Rieccomi solo per voi con la mia prima Jasico. Perché?
Perché sono poche le Jasico e volevo provare.
Ovvio no?
[Jason assistente di volo]
[Nico passeggero]
Cosa accadrà?
/Dal testo/
"Assomigli ad un gatto"
Lo osservai a lungo.
Decisamente aveva qualche rotella che girava nel verso sbagliato. O il criceto dentro la testa era morto.
"Scusami?" dissi incenerendolo.
"I gatti sono carini no?"
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Angolo Autrice:
Eh sì eccomi di nuovo qua a rompere le scatole! Internet mi ha rotto tanto e visto che non riesco a pubblicare le mie storie mi faccio sotto con le one-shot (cosa demenziale dato che ho iniziato con una long appena sono arrivata qui)
Un po' è per farmi perdonare e il resto è perché mi andava di fare una Jasico! Si lo so, va a finire che consumo Nico così. Ma le Jasico scarseggiano e io ho progetti futuri *si strofina le mani* MUUUAAAAAHHHH 
Si vi assillerò ancora per molto... Poveri voi!
Non dai basta scherzare vorrei sul serio sapere che mi è venuta sta storia perché il personaggio di Jason.. Beh ho problemi ad inquadrarlo in una specifica personalità e vorrei sapere se sembra lui. Ok sto zitta adesso è vi faccio leggere
Buona lettura
 
 
 
 
 
"Dai Nico" mi aveva detto mia sorella maggiore tramite video chat "cosa c'è di meglio che tornare nel proprio paese d'origine per una settimana intera?"
"E poi gratis dato che è il premio per quel concorso per scrittori esordienti" aveva rincarato Hazel, affianco a me sul letto, tirandomi un braccio. 
Avevo storto la bocca ma Bianca mi aveva subito guardato male dallo schermo del computer che tenevo sulle gambe. 
"Nico.." mi avvisò "saresti uno stupido a non prendere al volo questa occasione"
"Bi, non.. Sai che non mi piace volare! Sai come va a finire alla fine"
Hazel inclinò la testa incuriosita. 
"È come finisce di solito?"
Bianca ridacchiò, coprendosi la bocca con una mano e lanciandomi un'occhiatina. Sbuffai, alzando gli occhi al cielo e incrociando le braccia.
"Quando eravamo piccoli, abbiamo dovuto prendere l'aereo per venite qua è quella peste.."
"Bi, non avevi una competizione di tiro con l'arco tra poco?" la stoppai "Magari fare due tiri prima che inizi non ti farebbe male" feci inacidito. 
"Allora andrai?" Chiese Hazel con le mani intrecciate, quasi saltandomi addosso quando risposi con un piccolo cenno di assenso. 
"Ah!" urlarono facendomi diventare sordo. 
"Adesso dobbiamo preparare la valigia" Hazel si alzò come una molla e corse a prendere un trolley. Nero.
"Haz.."
Non ottenni risposta è il mio armadio fu stravolto da quel tornado che era la mia sorella più piccola. 
"Nico" tornai a guardare lo schermo del portatile "è una vacanza, quindi voglio tante foto dove sorridi e ti diverti, ok?"
Sbuffai, scostandomi distrattamente un ciuffo di capelli scuri che mi ricadevano sugli occhi. 
"Sei così adorabile!" disse quasi guardandomi con gli occhi a cuore "Magari trovi anche qualcuno in Italia"
"Bi!" sbottai distogliendo lo sguardo dallo schermo. 
Fantastico! Forse era meglio che la mia omosessualità la tenevo per me, no? No, perché io sono uno stupido totale e ovviamente lo vado a dire alle uniche due persone capaci di mettermi nelle situazioni più imbarazzanti dell'intera storia del mondo. Eh, certo!
 
"Preghiamo i passeggeri di allacciarsi le cinture di sicurezza"
Oddio no. Vi prego, vi prego no. Presi la cintura e, cercando di far rimanere ferme le mani, provai ad allacciarla. 
"Dai" dissi al quinto tentativo. 
Clik. 
Mi appoggiai completamente contro il sedile, artigliando i braccioli fino a conficcare le unghie nella pelle marrone. 
Se c'era una cosa che odiavo di più del mare, dannate scottature, alghe e barche, erano gli aerei. 
Era un miracolo che non soffrissi anche il mal d'auto. 
Distolsi lo sguardo dal finestrino mentre l'aereo decollava. 
All'improvviso sentii la gola secca e serrai gli occhi. 
No, no, no.. No!
Già sentivo le orecchie tapparsi e lo stomaco attorcigliarsi. 
Tum, tum, tum!
Sgranai gli occhi. Che cos'era? Oddio adesso un motore era andato! Ci saremo schiantati! Io non volevo morire! Ero troppo giovane, solo vent'anni! Volevo scrivere un libro! E.. Povere Bianca e Hazel!  E..
Mi diedi una mano in fronte. 
Che idiota. 
Era il battito del mio cuore. 
Mi accorsi dopo un po' che qualcuno si era girato curioso nella mia direzione; ovviamente non capitava tutti i giorni che un ventenne darkettone si desse delle sberle da solo. 
Fortuna che eravamo in prima classe e che non c'era tutta quella massa di gente. 
Rifiutai categoricamente di guardare fuori, già sentivo la testa leggera, e presi il pc per distrarmi scrivendo un po'. Misi il cellulare sul tavolino, mettendomi le cuffiette e facendo partire la mia playlist. 
Centuries dei fall out boy partì facendomi sobbalzare come ogni altra volta. Misi al massimo senza rifletterci, non dovevo pensare a niente. Tamburellai le dita sul tavolo, aspettando l'avvio del portatile, muovendo la testa leggermente e anche le labbra. 
 
-Some legends are told 
Some turn to dust or to gold
But you will remember me
Remember me for centuries 
And just one mistake 
Is all it will take
We'll go down in history
Remember me for centuries 
Remember me for centuries-
 
/tradotto/
Alcune leggende sono raccontate
Alcune diventano polvere o oro
Ma tu ricorderai
Ricorderai per secoli
E solo un errore
È tutto ciò che accadrà 
Andremo nella storia
Ricordami per secoli 
Ricordami per secoli 
 
Alzai gli occhi dallo schermo per osservare il tizio che stava i piedi affianco il sedile davanti al mio, fortunatamente vuoto. 
Il primo pensiero fu:
Che cazzo hai da guardare?
Poi ci ripensai dato che avevo paura che mi potessero sbattere fuori con un paracadute. Meglio non essere aggressivi. Molto meglio. 
Alzai quindi solo un sopracciglio, non abbassando neanche il volume della musica. 
Lo squadrai dato che se ne stava ancora fermo come uno stoccafisso. 
Aveva i capelli corti, biondi come il.. grano...
Repressi un brivido.
Quella svitata della mia nonna Demetra era fissata con i cereali, magari lo aveva mandato per assicurarsi che ne mangiassi a volontà. 
Fidatevi, una volta l'aveva fatto. 
Gli occhi erano azzurri, blu, un colore che difficilmente si poteva dimenticare. E se ne stava ancora in piedi, sorridendo come un ebete a fissarmi dall'alto in basso. 
Io andavo orgoglioso del mio metro e settanta ma quell'energumeno sarà stato una quindicina di centimetri più alto di me. E se si contava che ero seduto... Adesso o se ne andava o.. Cosa? Si sedeva? No, l'avrei spedito a calci in Norvegia. 
Infatti dopo un secondo si accomodò davanti a me senza neanche chiedere. 
Ok, adesso il Nico acido e scontroso viene fuori.
Lo vidi muovere le labbra e solo per gentilezza abbassai leggermente il volume. 
"...bro?"
"Eh?" ribattei indicandomi le cuffie e lui ne prese una e se la mise nell'orecchio. Mi ci volle un po' per capire sul serio cos'era accaduto. 
Come si permetteva quella testa di grano ammuffito?!
"Anch'io adoro gli Imagine dragons" disse muovendo il capo a tempo con Moster e abbagliandomi con un altro dei suoi sorrisi. 
Ma che aveva? Un tic alla faccia?
Lo fissai senza dire niente, cercando di intimidirlo con la migliore delle mie occhiatacce. 
"Ti stavo chiedendo se stai scrivendo un libro" continuò leggermente a disagio. 
Non era abbastanza, magari una mia risposta..
"Se non sei miope.." dissi ghignando ma quello arrossì solo. 
"In verità, dovrei mettere questi" prese dalla divisa una custodia e mi fece vedere degli occhiali "ma mi sento in imbarazzo con"
Sbattei le palpebre non ascoltando il suo discorso. 
Perché aveva una divisa?
Oddio era un assistente di volo!
Cosa voleva da me?
All'improvviso l'idea di esser buttato fuori dall'aereo non mi parve del tutto così strana. 
Ricominciai a tremare quando guardai fuori dal finestrino. 
Quanto cazzo eravamo in alto?!
"Ehy tutto bene?"
Che razza di domande! Certo, si, si stavo bene! Cioè erano solo... Decine e decine di metri dal terreno...
Merda!
"Unisci le mani"
Io non volevo morire! 
Ci fu una piccola turbolenze sa che mi fece rizzare i peli sulla nuca. 
"Le mani"
Che centravano adesso le mani?
Lo guardai vacuo e lui mi mostrò le sue come unite in preghiera. 
Cosa..?
Lentamente le avvicinai e notai che stavo tremando ormai in modo incontrollato. 
Cosa dovevo far..?
Spak!
Mi guardai le mani rosse per gli schiaffi appena ricevuti. Ero talmente sconvolto che non fiatai neanche per il pizzicore che le stava invadendo. 
"Che assistente di volo sei?" sbottai velenoso, pronto a tirargli un pugno. 
"Aspetta!" disse velocemente alzando le mani "Adesso non tremi più!" 
Mi fermai ad un soffio dal suo viso, notando che aveva una cicatrice sul labbro, e mi osservai le mani rosse. Sentivo dolore ma era vero, non tremavo più. 
"Piccolo trucco per far passare il nervosismo" altro sorriso. 
Aveva per caso una paralisi facciale?
Sbuffai alzando gli occhi al cielo e guardando storto. 
"E allora tu da bravo Superman biondo vai a dare ceffoni a tutte le persone che vedi?"
In effetti il fisico ce l'aveva..
Nico che accidenti pensi? Lui è solo uno sconosciuto. Irritante e con una testa di grano per giunta. 
"Il mio nome è Jason" mi porse la mano. 
Lo mandavo a quel paese o mi presentavo?
"Assomigli ad un gatto"
Lo osservai a lungo. 
Decisamente aveva qualche rotella che girava nel verso sbagliato. O il criceto dentro la testa era morto. 
"Scusami?" disse incenerendolo. 
"I gatti sono carini no?" replicò velocemente "E dei gran teneroni infondo"
"Tu sei pazzo"
"Ma sei adorabile quando fai quel broncio!" picchiettai un dito sul tavolo nervoso "Sembri un gattino nero pronto a tirare fuori gli artigli"
Sul nero ci aveva azzeccato, indossavo solo abiti di quel colore ma io non ero un gatto!
"Cosa ci fai qui?" dissi sospirando, sporgendomi leggermente verso di lui prima che la cuffia cadesse, mettendo una mano a sorreggermi il mento, stando bene attento a non tirare il percing che avevo sotto il labbro. 
"Beh" divenne rosso come le mie mani "mi sembravi nervoso" attimo di pausa "e solo"
"E hai pensato di venire qua a rompere?" domandai forse un po' troppo bruscamente. 
"Se disturbo.. me ne vado" disse guardandosi le dita e mossi per pietà scossi la testa. 
"Sì! Sai mi annoiavo a morte con gli altri colleghi, sono tutti così seri!'
"No" dissi sarcastico "non ci credo!"
Quanto accidenti era bello quando era imbarazzato?
Nico!
Riprenditi!
"Cos'hai sul braccio?" indicò l'inchiesta nero. 
"Un tatuaggio" mi alzai la manica in modo che lo potesse vedere bene. 
Sull'avambraccio, in verticale, erano state scritte con una grafia elegante le lettere "BNH" contornate da una pianta rampicante, qualche osso e del liquido rosso che volava dalla rosa che stava in cima. 
"Che significa?"
Quanto era sfacciato? Io non ero il tipo da chiacchiere, preferivo ascoltare. Come gli facevo a spiegare che rappresentava il legame indissolubile con le mie sorelle senza sembrare né troppo freddo né troppo entusiasta?
"Jason! Dove sei finito?" 
Una ragazza dai capelli scuri e dagli stessi occhi del biondo si avvicinò a passo di marcia. Ovviamente la sorella, nessun altro poteva avere occhi simili. 
Per fortuna. 
Nico! Smettila di pensare a lui in quel modo, è un'estraneo!
Borbottai qualcosa di incomprensibile ma sigillai le labbra appena la ragazza arrivò davanti a noi. 
"Adesso ti sei messo a disturbare i passeggeri?" gli disse con le mani sui fianchi e chissà perché il mio dannato cuore perse un colpo quando capì che ero stato il primo con cui Superman si fermava a chiacchierare nel bel mezzo del viaggio in aereo. 
"Mi scusi ancora" fece la ragazza a me prendendo il fratello per un orecchio. 
"Thalia! Me lo vuoi staccare? Come mi trovo un ragazzo senza orecchio?"
Cercai di non far a vedere il sorriso che mi increspò le labbra. 
Allora anche lui era..
Nico maledizione! Non pensare, ascolta la musica!
"C'è del lavoro da fare" disse iniziando ad allontanarsi portandolo dietro. 
"Aspetta! Ci vediamo dopo piccolo gatto adorabile!" disse agitando una mano nella mia direzione. 
"Mi chiamo Nico!" gli urlai di rimando, sapendo che ormai mi ero fregato con le mie stesse mani. 
Testa di grano mi fece uno dei suoi abbaglianti sorrisi e scomparve oltre una tendina. 
Sorrisi picchiettando sui tasti e canticchiando il ritornello di Running di Adam Lambert. 
 
-Everything I've seen twice 
Now it's time I realized 
It's sprinning back around now 
On this road I'm crawlin'
Save me cause I'm fallin'
Now I can't seem to breathe right 
Cause I keep runnin runnin runnin runnin runnin runnin runnin runnin
Runnin from my heart 
 
/tradotto/
Sono stato in piedi tutta la mia vita
Ho visto tutto due volte
Ora è tempo di rendermi conto 
Che sto girando intorno
Sto strisciando su questa strada
Salvami perché sto cadendo
Ora sembra che non riesco a respirare bene 
Perché continuo a correre, correre, correre, correre
Correre via dal mio cuore
 
Magari lui poteva salvarmi. 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Maico