Sento il bisogno di vivere.
Driiin..driiiin.
Ore 07:30, il suono assordante della
mia sveglia interrompe i dolci sogni in cui ero immersa.
C’ero io, che stavo passeggiando in riva al mare, quando
improvvisamente sentii le sue braccia intorno al mio collo, sentii i suoi occhi
posarsi dolcemente su di me; e con estrema delicatezza si rivolse verso di me, e
guardandomi negli occhi mi disse: “ti amo”.
Diamine, è tardissimo. Sento già
la mamma che grida dal corridoio per andare a fare colazione; non ho proprio
voglia di alzarmi stamattina.
<< Sisi, sono sveglia, arrivo,
mamma>>.
E’ la solita routine: la sveglia suona, mi alzo dal letto,
scappo in bagno a lavarmi, mi vesto, faccio colazione e poi via, prendo
l’autobus per raggiungere scuola.
<< Buongiorno piccola>>, mi dà
un bacio soave sulla guancia sinistra.
<< Buongiorno
mamma>>, rispondo gentilmente.
<< Fatti bei sogni?>>. Ehm, direi di si.
<< Mamma, lo sai, non mi ricordo mai. Comunque, è tardi. Vuoi che faccia
tardi persino stamattina?>>.
<< Si giusto, scusami amore, metti su
cappotto, guanti e cappello che c’è un gelo fuori.>>
<< Va bene,
ci vediamo dopo.>>
Che stress. Pure il cappello. Grrr, io lo odio il
cappello, mi rovina sempre i capelli, come se già fossero a posto di
loro.
brr..effettivamente fa freddo, aveva ragione
lei.
<< Ehi
ciao Andrea!>>.
<< Ciao Elena, come stai?passate belle
vacanze?>>, << Sisi. Un Natale fantastico lì a Courmayeur. E tu cosa
hai fatto in questi giorni?>>
Sarebbe troppo ridicolo dire che sono
stata qui a Roma ad aiutare l’associazione dei bambini, meglio cambiare
discorso.
<< Ehm, sisi, anche io mi sono divertita tantissimo. Vabbè la
cosa importante ora è che si ricomincia a studiare; io non ricordo praticamente
nulla di latino!>>.
Bugia. Avevo addirittura studiato durante le
vacanze: sono una persona abbastanza responsabile e ci tengo molto alla mia
istruzione e alla mia personalità.
<< Ahaha.. di sicuro non sprecavo il
mio tempo su quei stupidi libri!>>.
Come non
detto.