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Autore: Kagura92    18/01/2009    4 recensioni
Solo un'altra sera,solo un'altra dolorosa notte di rimpianti...
Ma è il dodici gennaio,Shura,questa non sarà solo un'altra notte.
Feliz Cumpleaños,Shura
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Capricorn Shura, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cumpleaños

Cumpleaños

 

 

Taglio me stesso nel silenzio, e continua a fare male

Mi  addoloro per il dio sbagliato nel silenzio

 

Non pensava a nulla Shura di Capricorn, limitandosi lasciare che il cielo si specchiasse nei suoi occhi.

 Da tanto tempo preferiva non pensare.

 

Perchè pensare implica ricordare.

E ricordare implica  soffrire.

 

Ecco perchè non pensava a nulla,ora,seduto immobile come la statua di Atena poco lontana,illuminata dalla luce bianca della luna,che le donava il suo splendore divino.

La conosceva la luna Shura. Conosceva il suo eterno splendore. Conosceva i suoi raggi bianchi e freddi.

Conosceva la sua bellezza crudele,che mai si offuscava e mai cedeva,nonostante il pianto dei suoi figli.

Ma non guardava la luna,Shura di Capricorn.

Lasciava solo che si riflettesse nei suoi occhi.

 

La luna è una dea,e una dea è gelosa amante e fiera sovrana; e non sopporta di essere ignorata.

E quando una dea vuole vendicarsi,ti spinge a soffrire.

Per soffrire finge lacrime che sono solo gocce di lucente splendore e falso dolore.

Ma quando è la luna a piangere è una stella a cadere.

 

Ma le stelle che cadono, Shura,non si riflettono nei tuoi occhi.

Le stelle che cadono, tu le vedi.

 

E tu l’hai già vista cadere una stella.

Sei stato tu a farla cadere.

 

Chiudi gli occhi,per non vederla,per non ricordare,per proteggerti da quello splendore accecante.

Già una volta hai chiuso gli occhi davanti alla verità abbagliante. Già una volta hai chiuso gli occhi davanti alla giustizia splendente.

Ma i tuoi occhi ne sono rimasti feriti.

Lo sono ancora ora, mentre li tieni chiusi, intorno a te nient’altro che il silenzio che tanto ami.

Ami il silenzio e ami la solitudine; ami poter stare da solo anche se per un semplice istante, nel disperato tentativo di cercare nel silenzio una risposta che non puoi trovare,

 una pace che non puoi avere.

Perchè i tuoi occhi sono stati feriti, e ora non riesci più a vedere ciò che dovresti.

 

Ora non riesci più a capire,a distinguere tra verità e menzogna. Non puoi più riuscirci da quella notte, da quando la tua mano,

tu espada,  è piombata su chi credevi incarnare la giustizia più pura, la verità più sincera, la purezza più vera.

Eppure non era così,ma come puoi credere che non lo fosse?

I tuoi occhi non riescono più a vedere tra luce e ombra.

 Se non vedi non puoi capire. Se non capisci ti confondi. Se ti confondi ricominci a pensare.

E non riesci più a credere.

 

Le rievochi una a una,le parole del Gran Sacerdote, le rievochi una a una le parole del prescelto di Atena,

cerchi di ricordare la sua voce,il suo incanto,la sua bontà lucente di quell’uomo che era misericordioso come un dio.

Cerchi di ricordarla, Shura, perchè se non riuscirai a farlo non potrai continuare a credervi.

E se non riuscirai a credervi,cos’altro ti resterà?

 

E se non riesci a crederci,e se non puoi distinguere e non sai giudicare,allora non c’è nessun motivo perchè tu continui a vivere.

Non c’è più niente e nessuno per cui lottare.

Non c’è niente che spieghi perchè,proprio tu tra tutti,debba brandire Excalibur per difendere quella giustizia che non puoi vedere.

Solo l’oblio.

 

 

Non è la prima volta che succede, e lo sai. Non è la prima notte che ti ricordi dell’ultima che hai veramente vissuto.

Non è la prima notte che si trasforma in un incubo.

Ormai non riesci più a sognare.

Sogni,desideri,certezze,sono cose che non ti appartengono più.

Sorridere è una cosa che non sai più fare.

Non sei mai stato incline alle risate; non hai mai sorriso se non in risposta. E qui,nessuno ti sorride.

Qui la gente non sorride come nella tua Spagna,che era così calda e vitale.

Qui i bambini non giocano per le strade,qui le donne non sorridono salutando il sole,qui gli uomini non ridono e non onorano un matador.

Qui non risuonano canzoni né musiche. Perfino il sole ti è diventato nemico,qui.

Esta no es tu casa,Shura.

 

Soffri Shura. I fantasmi del passatole incertezze del presente e i cupi presagi del futuro danzano nella tua mente sulle note del dolore.

Ed è così ogni notte.

Lo sai già.

 

-Ehi!-

Aprì gli occhi di scatto, e ti volti a guardare quella voce che ti è così nota e così famigliare.

Ti sorride, i grandi occhi limpidi, di una limpidezza che è solo una maschera, sul volto pallido e bellissimo un sorriso dolce e incantatore ma che sa essere crudele.

Uno sbuffo di seta grezza, argento scuro e sfumato, l’odore acre, gli occhi di brace e il sorriso sghembo, anche lui è qui.

-Cosa fai qui fuori?-

Lo guardi sconcertato.  Mai nessuno di loro due gli aveva fatto una volta quella domanda, mai nessuno di loro aveva sentito il bisogno di chiedergli il perchè di quelle sere solitarie. Nemmeno Death Mask aveva mai osato chiederti a cosa pensassi,cosa ti spingesse a trascorre le sere in solitudine, a lasciare che la notte si riflettesse nei tuoi occhi, chiuso in un malinconico silenzio.

E mai te l’aveva chiesto Aphrodite delle rose.

Lo stesso Aphrodite che ora si siede accanto a te,con quella fluida eleganza,e  risponde a quella domanda inespressa che poni con gli occhi.

-Oggi è il 12 gennaio,no?- dice,sorridendo.

Non rispondi,le labbra ti si socchiudono appena per lo stupore.

-Y..?- chiedi,mentre spontaneamente ti affiora alle labbra il tipico intercalare della tua lingua madre.

-Staminchia- sbotta Death Mask con la sua voce roca –Più invecchi e più diventi scemo-

Si è seduto accanto alla tua destra,accomodandosi malamente sui gradini di pietra della nona casa,e sai che è solo questo a salvarlo dal colpo di tacco di Aphrodite,

che si limita  a lanciargli un’occhiataccia velenosa.

-Be’ cazzo dovevo rispondergli?- commenta Death Mask con un’altro sbuffo di fumo –Buon compleanno,Shura-

L’augurio,che sia nella sua lingua che nella tua si assomigliano così tanto,sembrano paralizzarti.

-Sì- dice Aphrodite,sorridendoti –Buon Compleanno!-

Taci,come stranito,e non rispondi,le labbra ancora socchiuse ,perchè non hai parole per dire quello che non sai nemmeno di pensare.

Inconsapevolmente il tuo sguardo si abbassa,e allora vedi le tue mani,quelle tue mani abbronzate che al sole troppo forte ti sembrano sempre sporche di sangue.

Quel sangue il cui pensiero di tormenta e ti rode,spingendoti a fuggire nel silenzio della notte e costringendoti sempre agli stessi ragionamenti,che per quanto ti ripeti

non ti danno pace ma sembrano togliertela ogni volta che ricordi,ricordi il rifulgere di Aiolos,la vita che hai spezzato e nemmeno tu comprendi più il perchè,ormai.

Atto di giustizia’ dicono le parole di Saga e dice la tua mente,ma è peccato che grida il tuo cuore.

Il tuo peccato, che ti ha spinto in quel vortice di malinconia e indifferenza,che ti ha spinto ad allontanarti e a chiuderti nel tuo umore già cupo e imbronciato e che ha ostacolato ogni tuo altro pensiero che non ruotasse sul sangue nelle tue mani,mentre l’indifferenza cominciò a circondarti,dannosa barriera.

Eppure…

Rialzi lo sguardo e li vedi,quei sorrisi,quella gioia,quell’affetto che sembra trasparire anche dal ghigno di Death Mask,quei sorrisi che sono lì per te,per te e per nessun’altro.

Proprio per te.

 

Sono come il sole,Shura.Sono come il sole della tua Spagna,quello che sempre rimpiangi nei tuoi ricordi.

Quello che illumina e riscalda,quello che splende in cielo e che la tua gente porta nel cuore. Quello che illumina ogni cosa, facendola brillare come preziosa.

Non sei mai stato incline alle risate; non hai mai sorriso se non in risposta. E nessuno più ti sorride.

Tranne loro. Sono qui e sorridono.Stanno sorridendo per te.

Muoiono ancora le parole sulle tue labbra,perchè ora le hai serrate e non possono più uscire.

Le curvi lentamente.

 I fantasmi del passato,le incertezze del presente e i cupi presagi del futuro danzano nella tua mente sulle note del dolore.

Ma questa notte riesci a sorridere.

 

 

 

 

 

 

In un ritardo che non posso perdonarmi ma spero possiate capire.

Shura non è uno che io possa liquidare in poche parole.È per questo che lo amo.

È per questo che ho deciso di scrivere per il suo compleanno,e ho cercato di fargli un regalo. Ho cercato di farlo sorridere,per una volta.

Shura passa le notti in silenzio,a rievocare la notte in cui uccise Aiolos,cercando sempre di convincersi di essere nel giusto,perchè dentro di sé sente che c’è qualcosa di sbagliato nell’averlo ucciso.

E questi dubbi lo confondono,perchè se non riesce più a distinguere tra bene e male non può più essere un Saint di Atena,e allora non ha più uno scopo.

E allora tutto quello che ha fatto finora,non ha senso. Perchè nonostante appartenga almalefico trio’ ha fatto suoi gli insegnamenti di Aiolos.

Ecco perchè,rimane colpito dal fatto che i due amici vengono a fargli gli auguri.

Perchè secondo Shura,non c’è motivo per festeggiare il giorno in cui è nato in una vita che non ha scopo.Però loro sono lì.E gli sorridono.

Questo,per Shura è tutto.

 

Nella speranza di aver fatto un buon lavoro,ringrazio in anticipo tutti coloro che leggeranno e,a coloro che eventualmente commenteranno prometto di tenere conto di tutti i consigli che vorranno darmi.

 

 

Nb:le prime due righe sono la citazione modificata di una canzone de Moi Dix Mois,Gloria In The Silente. Shura non è autolesionista.

Si intende ‘tagliare’ in senso spirituale,in quanto continua a ferirsi con i suoi pensieri,anche se lo fa nel tentativo di convincersi e trovare pace.

 

 

  
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