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Autore: Notteinfinita    08/07/2015    4 recensioni
Una calda sera d'estate permetterà a Shampoo di scoprire una lato di Mousse che non conosceva...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cologne (Obaba), Mousse, Shan-pu
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Scoperte

 

«Uff, ci voleva proprio una bella doccia!» esclamò Shampoo, entrando nella sala del ristorante, ormai chiuso, e rivolgendosi alla sua bisnonna. «Stasera c'è stata una ressa incredibile.»

«E già, nipotina. A proposito, dii a Mousse di portare fuori l'immondizia, se ne deve essere dimenticato.»

«Quell'inutile papero sbadato!» sbuffò la ragazza, scuotendo la testa con le mani ai fianchi. «Vado a trascinarlo giù per un orecchio.»

«Bene, io vado. Le mie amiche mi aspettano ai bagni pubblici.»

«Buon divertimento...e mi raccomando, non esagerate con la baldoria.» l'ammonì la ragazza, facendole l'occhiolino.

L'anziana si limitò a ridacchiare mentre usciva dal locale.

«Stupido papero, dove sei?» urlò Shampoo, salendo le scale che conducevano all'appartamento sopra il locale.

Spalancata la porta della stanza del ragazzo la trovò vuota.

«Starà facendo il bagno.» suppose, richiudendo la porta e dirigendosi verso la stanza da bagno, per nulla intimorita dall'idea di trovarlo non completamente vestito.

«Mousse, hai dimenticato di buttare l'immondizia!» lo rimproverò, aprendo la porta del bagno per poi sgranare gli occhi di fronte alla scena che le si parò davanti e a cui non era decisamente preparata.

Il ragazzo, completamente nudo, era appoggiato ad una delle pareti; il capo reclinato, i muscoli tesi, inequivocabilmente intento a darsi piacere.

Appena l'ebbe vista, tentò di dirle qualcosa ma solo un gemito fuoriuscì dalle sue labbra mentre l'orgasmo lo travolgeva.

«Tranquillo, ci penso io.» biascicò Shampoo, imbarazzata come mai in vita sua, mentre fuggiva sbattendosi la porta alle spalle.

Recuperato un minimo di autocontrollo, Mousse cercò di gettarsi all'inseguimento della ragazza ma, privo di occhiali, non riuscì a vedere la saponetta abbandonata sul pavimento, col risultato di ritrovarsi lungo disteso a terra.

Riavutosi dalla botta, il ragazzo si rimise in piedi e decise che era meglio rendersi presentabile prima di cercare un chiarimento con la ragazza.

Dopo essersi vestito si appostò davanti la sua camera, sperando che si decidesse a risalire.

«Shampoo, lasciami spiegare.» la pregò, appena fu arrivata sull'ultimo gradino.

«Non c'è nulla da spiegare. Non dovevo entrare in bagno senza bussare.» affermò, evitando il suo sguardo.

«Maledizione, Shampoo, non puoi fare così!» urlò Mousse, bloccandole la strada. «Tu mi tratti come se non fossi neanche un uomo. Vai in giro per casa mezza nuda, ti strusci addosso a me per ottenere ciò che vuoi, lasci la tua biancheria in bella vista...non puoi pretendere che io non mi ecciti!» sbraitò, fuori di se.

Per la seconda volta nella stessa giornata la cinesina si ritrovò a sgranare gli occhi. Non poteva contraddirlo, quella stessa mattina lo aveva stretto al seno solo perché andasse al mercato al suo posto.

Le parole del ragazzo le fecero però comprendere a cosa stesse pensando poco fa quando era entrata nel bagno al che si trovò, suo malgrado, ad arrossire.

Era strano pensare che il suo pensiero andava a lei in certi momenti; inoltre doveva ammettere che la scena che le si era presentata davanti era stata alquanto eccitante.

Sapeva che Mousse era forte ma non sospettava fosse così muscoloso, né che avesse un sedere così sodo...o che fosse così ben messo.

Scuotendo il capo cercò di scacciare dalla mente quegli strani pensieri.

«Ho capito, non succederà più.» affermò, avvicinandosi alla porta di camera sua.

«Perché non capisci? Non l'ho detto perché non succeda più ma solo perché vorrei non lo facessi solo per raggiungere i tuoi scopi o perché credi che io non sia un uomo.»

«Che sei un uomo me lo hai ampiamente dimostrato oggi!» provò a prenderlo in giro la ragazza, risultando poco credibile alle sue stesse orecchie.

«Shampoo, non scherzare.» ribatté Mousse, serio. «Sai cosa voglia dire venire costantemente stuzzicato da te, desiderarti e non poterti neanche sfiorare?»

La ragazza volse nuovamente lo sguardo a terra, incapace di rispondere.

«Shampoo, guardami.» la pregò il ragazzo, mettendole una mano sotto il mento e costringendola ad alzare il viso.

Lei si leccò le labbra con la punta della lingua, in cerca di una risposta che non veniva.

Conosceva i sentimenti di lui ma non le aveva mai parlato così chiaro e poi aveva sempre creduto si trattasse di un attaccamento infantile, non aveva mai pensato al lato fisico della cosa.

Incapace di tollerare ancora quel silenzio, Mousse si piegò su di lei e la baciò, come aveva sognato mille volte di fare.

Shampoo sussultò stupita ma non si ritrasse.

Quel contatto le dava un calore che non aveva mai provato. Si sentiva come se finalmente si trovasse nel posto in cui aveva sempre desiderato stare, anche se fino a quel momento non ne era consapevole.

Incredula, Shampoo cinse il collo del ragazzo mentre lui la stringeva più forte a se.

Portata una mano alla maniglia fece scattare la serratura e trascinò Mousse con se sul letto.

Continuarono a baciarsi a lungo.

Lei gli accarezzava la schiena e le spalle mentre lui le sfiorava lievemente le guance e le clavicole senza spingersi oltre.

Shampoo mugolò per protesta quando lui si staccò da lei.

«Perché ti sei fermato?»

«Non voglio che se succeda qualcosa tra noi sia per il motivo sbagliato.» spiegò Mousse, continuando ad accarezzarle piano una guancia. «Avrai di più se e quando lo desiderai davvero.»

Detto questo, le diede un bacio a fior di labbra e raggiunse la porta.

«Dolci sogni Shampoo.» le sussurrò prima di uscire.

La ragazza rimase sul letto ad osservare la porta chiusa.

In altre occasioni si sarebbe sentita arrabbiata o presa in giro ma stavolta no. Si sentiva felice.

Le amazzoni del suo villaggio sceglievano mariti forti, che dessero loro sicurezza; per questo si era invaghita di Ranma ma tra le braccia di Mousse aveva provato un altro tipo di sicurezza, la sicurezza del cuore, di essere amata e desiderata.

Sorridendo Shampoo si accoccolò sul letto.

Ora sapeva cosa voleva davvero.

 

  
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