Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: _Branwen_    08/07/2015    5 recensioni
Prima classificata al Naruto Gaiden - Flashfic Contest indetto da Mokochan sul forum di EFP.
Vincitrice dei premi "miglior quadretto familiare", "miglior flashfic", "grammatica e sintassi".

Chi ha mai detto che un tranquillo pomeriggio in famiglia debba essere noioso? Shikadai non avrebbe potuto chiedere di meglio, piccole seccature a parte.
È la pace di giornate come queste che permette di apprezzare di più l'affetto dei propri cari e di lasciarsi andare al ricordo di chi ora vive nei nuovi boccioli pieni di vita.
È come se si avesse un piccolo angolo di paradiso tutto per sé.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shikadai Nara, Shikamaru Nara, Temari
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Shikadai


A little piece of Heaven


Al mio seanathair, che vivrà sempre in me.


Aprì la porta, gettò con malagrazia la sacca accanto al gradino e si tolse le scarpe soffocando uno sbadiglio.

«Chi è?»
«Io, chi altri sennò?» rispose grattandosi il capo, visibilmente annoiato.
«Shikadai, quante volte ti ho detto di non rispondere a quel modo? Quando arrivi a casa voglio che tu ti annunci.»
«Sì, sì...» e, a voce più bassa, bofonchiò «che seccatura
«Ti ho sentito!»

Ci aveva provato.

«Shikamaru, sta prendendo le tue battute e la tua indolenza, come farò con voi due?» si ritrovò a dire Temari, alzando gli occhi al cielo.
«Lascialo fare, non ha un così brutto carattere.»
«Ma davvero?»
«Certo; hai sposato un uomo con lo stesso temperamento, quindi forse non è tanto pessimo per te.»

Lo stupore per quella risposta comparve subito sul volto della donna, seguito da un leggero rossore, che durò un istante.
Osservò suo padre, che gli sorrise impercettibilmente, complice.

«Forza, vai a lavarti le mani, il pranzo è pronto!» fece poi lei brusca, con un tono che non ammetteva repliche.
Shikadai non se lo fece ripetere due volte e una volta a tavola raccontò la noiosissima – a suo dire – giornata all'Accademia.

***

Quel pomeriggio Shikadai non aveva molta voglia di allenarsi con gli shuriken assieme a sua madre, ma per evitare che sbraitasse dandogli del lavativo si diede da fare.
Alle volte la diplomazia era la migliore delle soluzioni ai problemi, era solito pensare; la realtà era che non aveva proprio voglia di discutere.
Temari era soddisfatta, suo figlio stava migliorando e in cuor suo sapeva che sarebbe diventato un ottimo ninja.
O un altro placido osservatore di nuvole, come suo padre, che lo stava aspettando per la loro attività preferita.
Non appena era libero Shikamaru passava del tempo con Shikadai, che capiva bene quanto suo padre fosse impegnato.

«Ottimo lavoro, Shikadai; basta così, sei stato bravo» fece lei sorridendo e scompigliandogli i capelli.

Il ragazzo diede ragione a suo padre: il sorriso di sua madre era davvero molto bello.

“Chissà se lo ha mai detto alla mamma” si chiese sottraendosi alla tortura che Temari infliggeva alla sua chioma.

***

Shikamaru lo stava aspettando nel corridoio di legno che dava sul giardino, la scacchiera era già sul tavolo, con le pedine pronte per essere posizionate.
Shikadai arrivò subito dopo la doccia, non senza passare prima dalla cucina e prendere il tè che Temari aveva preparato per lui e suo padre.

«Papà, per te» disse il ragazzo porgendogli una tazza.
«Grazie» rispose il padre sorseggiandone un poco per poi chiedere «scegli: bianco o nero?»
«Vada per il bianco» rispose, lasciando quindi al jonin la prima mossa.

Non lo avrebbe mai ammesso a voce alta, ma Shikadai amava le sfide e si domandò se sarebbe mai riuscito a battere suo padre. Prese le sue venti pedine e le dispose sulla sua parte della scacchiera. Intanto Shikamaru, osservando il figlio, rivolse un pensiero a suo padre – sempre imbattuto – immaginandolo al suo posto mentre lui occupava quello di Shikadai e ricordando quando c'erano loro due davanti a quella scacchiera.

“Si sarebbe divertito a giocare con Shikadai?” si chiese, dandosi una risposta affermativa e volgendo lo sguardo alle nuvole che gli infondevano un gran senso di pace, le labbra increspate in un sorriso sincero.

«Io sono pronto, tu?» la voce di suo figlio lo riportò alla realtà.
«Pronto per l'ennesima sconfitta?»
Un sorrisetto beffardo apparve sul volto di Shikadai: «Ti piacerebbe...»

Il clac della pedina mossa da Shikamaru decretò l'inizio della partita.


Angolino autrice e note (editate).

Nome autore (su forum e sito): Layla_Morrigan_Aspasia sul forum, _Branwen_ sul sito.
Titolo storia: A little piece of Heaven.
Fandom: Naruto.
Personaggi: Shikamaru Nara, Temari Nara, Shikadai Nara.
Pairing: Shikamaru/Temari.
Introduzione: Chi ha mai detto che un tranquillo pomeriggio in famiglia debba essere noioso? Shikadai non avrebbe potuto chiedere di meglio, piccole seccature a parte. È la pace di giornate come queste che permette di apprezzare di più l'affetto dei propri cari e di lasciarsi andare al ricordo di chi ora vive nei nuovi boccioli pieni di vita. È come se si avesse un piccolo angolo di paradiso tutto per sé.
Note dell’autore: Questa storia partecipa al Naruto Gaiden - Flashfic Contest indetto da Mokochan. Prolissa come al solito, ringrazio Mokochan per aver lasciato il margine delle cinquanta parole (che ho ovviamente usato, ti pareva!), oltre all'aver organizzato il contest. Non potevo non scegliere di rappresentare un quadretto di vita quotidiana della famiglia Nara, perché ho da sempre adorato Shikamaru e ora che è padre mi ispira ancora di più come personaggio, sebbene il Narutiful Gaiden non ci abbia mostrato molto da questo punto di vista. Ho immaginato una tranquilla giornata in famiglia e Shikadai impegnato a giocare a shogi con suo padre, una passione di famiglia, se così si può dire, una passione trasmessa alla nuova generazione, così come mio nonno trasmise a me le sue, tra cui proprio quella degli scacchi. È stata questa la scena che mi è balenata nella mente, e la storia si è scritta da sola. E poi ammetto che da piccola mi sarebbe piaciuto passare del tempo con mio padre, che invece è uno che al suo confronto Sasuke è un padre presente, quindi tra queste righe c'è anche una piccola parte di me; i sorrisi che ci sono nella famiglia Nara sono quelli che la piccola me avrebbe voluto vedere a casa sua. Le informazioni sullo shogi (il fatto che sono venti pedine e che muove prima il nero) vengono dalla cara Wikipedia perché ammetto di essere ignorante sugli scacchi giapponesi – io so giocare a quelli classici – e la formattazione usata per i dialoghi è quella della Mondadori. Ho voluto usare un'onomatopea per il suono della pedina e a me pare che sia “clac” quella più adatta, ho provato con una pedina sulla mia scacchiera. Un grazie di cuore a _Schwarz per il betaggio e a emmevic per la gentilissima consulenza. Fate un giro sui loro profili, non ve ne pentirete.
Spero che possa piacervi, buona lettura e grazie per l'attenzione.
P.S. Il fatto che nella mia storia Temari abbia preparato il pranzo e il tè non fa di me una maschilista che vede la donna solo come dama del focolare; fate i social justice warriors da un'altra parte, con me non attecchisce.
P.P.S. “Seanathair” vuol dire “nonno” in gaelico d'Irlanda, terra d'origine del mio.
Edit: Non avrei mai pensato che sarei arrivata prima con questa storia; è il caso di dire "ogni tanto una gioia", ne sono davvero contenta. Il banner è davvero bello! *-*
Faccio anche tanti complimenti alle altre partecipanti.
Un abbraccio,
Barbara
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: _Branwen_