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Autore: Reiko_Hatsune    09/07/2015    3 recensioni
Scritta con la collaborazione di Akari Sakura Uchiha ♥
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Quattro amiche ricevono all'improvviso un incarico piuttosto impegnativo che le costringerà a viaggiare per tutto il Giappone e ad avere a che fare con i Miracoli e con i Generali Senza Corona, come reagiranno alle contrastanti personalità dei giocatori più forti di tutta la Nazione? Cosa succederà quando si riuniranno tutti in un unico luogo?
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ATTENZIONE: potrebbero esserci modifiche nel rating.
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kiseki No Sedai, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Capitolo 2
Vicinanze
 
 



Il pomeriggio seguente si ritrovarono tutti nella palestra della Seirin e cominciarono a discutere su come scrivere la canzone:
Sarebbe bello se fosse l’asso della squadra a cantare, sempre che non sia stonato come una campana, è ovvio.”, stava dicendo Yuki nel preciso momento in cui una voce acuta rimbombò.
KUROKOCCHI-!”, un ragazzo alto, come tutti lì del resto, entrò correndo verso Kuroko che per tutta risposta rimase impassibile schivando il suo abbraccio con il Vanishing Drive.
Smettila Kise-kun, per favore.”, disse apatico.
Cattivo!”, il biondino si sedette a terra e piagnucolò mentre tutti gli altri lo guardavano interdetti, le ragazze erano sotto shock per il comportamento infantile del numero sette della Kaijo, colui che durante le partite si spingeva sempre al massimo copiando ogni singola tecnica degli avversari che potesse essere utile alla vittoria della squadra.
Scusa, ma hai interrotto un importante colloquio, puoi smettere di fare tutto questo casino per favore?”, il ragazzo alzò lo sguardo e si trovò a guardare in due occhi dorati come i suoi, solo che il volto era di quello di una ragazza dalla pelle nivea e contornata da una cascata di capelli rossi.
Una Dea?”, disse senza pensarci e afferrò la mano della rossa prima che quella potesse reagire.
Eh?”, Nagai era stata colta alla sprovvista e non seppe come reagire finché non vide qualcosa colpire con forza la tempia del ragazzo, era successo nel giro di un battito di palpebre e nonostante non avesse visto bene, sapeva cos’era successo.
Rei-san!”, ed ecco la chioma nera che si risistemava dietro le spalle di Hatsune che, rabbiosa, faceva da scudo alla migliore amica.
Avvicinati ancora a Yuki-san e ti ammazzo, anche se sei della Generazione dei Miracoli.”, disse fredda, purtroppo le sue compagne conoscevano bene quel tono, sapevano che se avessero guardato negli occhi Reiko non vi avrebbero visto alcuna luce.
Ahi! Che male!”, si lamentò Kise senza però nulla di più tanto era abituato ai calci del suo capitano; si rialzò e si risistemò i capelli spettinati con un gesto veloce della mano.
Il giovane e promettente modello si presentò quindi in tutto il suo splendore, possedeva una bellezza che tra l’altro non era molto diverso da quello di tutti gli altri ragazzi lì presenti, ma probabilmente era il carattere “biondo” a fargli avere tanto successo. Al momento restava però il dubbio sul perché fosse lì in quel momento, di certo non era per un’amichevole con la Seirin visto che era da solo:
Kurokocchi, mi presenti queste ragazze?”, sgomitò piano contro il braccio di Kuroko il quale rivolse un’occhiata inespressiva alle quattro amiche.
Kise-kun, loro sono coloro che rappresenteranno la Seirin al concerto di apertura della WINterCup di quest’anno.”, disse mentre cercava di liberarsi del braccio del biondo che gli aveva intrappolato le spalle esili.
Aah, capito, rappresenterete anche la Kaijo, non è così?”, esclamò contento il ragazzo.
Sì.”, risposero monocorde Itou e Nagai.
Bene bene, è sempre un piacere avere a che fare con belle ragazze.”, ridacchiò Kise poco prima di riceversi un’occhiata fulminante da parte di Hatsune.
Kise, perché sei qui?”, intervenne a quel punto Kagami mettendosi davanti alle ragazze con fare protettivo, come una tigre che protegge i cuccioli da un pericolo.
Ah giusto! –disse Ryouta come se avesse ricevuto un’illuminazione divina– Kurokocchi, hai sentito?”, tornò al suo carattere esuberante e molto fastidioso in un attimo.
Che cosa?”, fece l’albino puntando i suoi occhi celesti in alto per poter guardare in faccia l’altro ragazzo.
Akashicchi è qui a Tokyo!”, esclamò il biondo come se fosse la cosa più entusiasmante del mondo.
Akashi-kun? Perché?”, Kuroko era fin troppo bravo a nascondere qualsiasi emozione, Reiko avrebbe pagato oro e platino per avere quella sua caratteristica.
Sembra che sia una specie di gita organizzata dalla sua scuola dove ognuno va per conto suo per la città.”, continuò Kise cercando di fornire quanti più dettagli sapeva.
Quindi potrebbe anche…”, si immerse nei suoi pensieri Tetsuya, l’idea di trovarsi davanti anche l’ex capitano della squadra di basket della Teiko era una prospettiva inquietante.
Andarono avanti a parlare per il resto del pomeriggio finché non fu l’ora di andare via, in poche parole:
Non abbiamo concluso niente, accidenti.”, sospirò Hana camminando fianco a fianco con Hyuuga.
Dai dai, abbiamo ancora tempo, domani ne riparleremo con calma!”, disse Akari sorridente mentre si attaccava al braccio di Taiga come se fossero grandi amici, non che lui si ribellasse, anzi, tutt’altro, sorrideva anche lui.
Nee Tai-chan, perché non canti te?”, la castana si rivolse al rosso che la guardò stranito.
Non so, dipende Sakura, cosa mi fareste cantare?”, chiese guardando negli occhi verdi della ragazza parecchio più bassa di lui.
Questo dobbiamo ancora deciderlo, però sarebbe una bella idea, no?”, rise lei tirando appena il braccio di Kagami.
Sì, potrebbe andare.”, concordarono gli altri.
 
Una volta tornate a casa dai rispettivi ospiti, le quattro amiche si immersero ognuna nel proprio mondo, la bionda sprofondò in uno dei numerosissimi libri trovati a casa di Kuroko mentre Yuki cercava disperatamente nella sua valigia il caricabatterie dell’mp3; intanto Akari guardava la televisione seduta in mezzo a Kagami e Himuro commentando di tanto in tanto quello che vedevano, Reiko invece era seduta nel prato davanti al piccolo stagno di carpe Koi, mentre ripensava a come avrebbe potuto incontrare sia il suo mito che suo fratello nella stessa città.
Fu quasi comico il modo in cui alla ragazza dagli occhi color ametista si strinse il cuore, fu quasi comico il peso opprimente che avvertì nel petto, furono quasi comici i suoi occhi che presero a bruciare, così come furono quasi comiche le sue lacrime.
Non avrebbe mai voluto piangere, non per qualcuno che non è mai stato nulla nella sua vita, non per qualcuno che probabilmente non sapeva nemmeno della sua esistenza; strinse i pugni che aveva appoggiato sulle ginocchia e se li portò al volto tentando di occultare le guance rigate e i singhiozzi che si udivano appena, poco poté fare per gli scossoni che le percossero le spalle e la schiena, nulla poté fare per evitare che Teppei la notasse e capisse, maledetto ragazzo dal cuore grande e buono. Lui non disse nulla, non chiese nulla, di questo Reiko gliene fu grata, così come fu grata del caldo e protettivo abbraccio in cui venne avvolta, come i bambini che si rannicchiano quando hanno paura del buio; il calore di Kiyoshi si fece strada in lei calmandone la tristezza, ma non se ne andò, restò anche dopo che i fremiti erano scomparsi, lei non fece nulla per allontanarlo nonostante la sua propensione pari a zero per il contatto fisico con chi non le era molto vicino, immerse invece il volto nel petto del ragazzo e strinse la maglia dietro la schiena come per dirgli ‘ti prego, non andartene.’, messaggio che fu recepito immediatamente, come un fratello maggiore che incoraggia la sorellina dopo che ha avuto una qual dir si voglia esperienza negativa. Al pensiero del fratello più grande Hatsune non poté che sorridere appena, sì, aveva trovato la figura che era mancata per sedici anni in qualche secondo, in un gesto spontaneo, in qualcosa che aveva voluto sin da bambina, aveva trovato colui che le avrebbe dato ciò che le era mancato, l’affetto della famiglia.
Si era addormentata lì, fra le sue braccia, e se lo aveva fatto voleva dire che si era fatta sopraffare dai suoi stessi pensieri; Kiyoshi si alzò con lei in braccio e la riportò all’interno della casa, la mise a letto e le rimboccò le coperte, si sorprese di quanto potesse essere tesa anche nel sonno, il suo viso era sempre corrucciato; le passò una mano sul collo scostando qualche ciocca corvina che ricadeva spettinata, le ciglia rese lucide dalle lacrime erano incredibilmente lunghe, un’ ultima lacrima le corse lungo la guancia; il ragazzo prima di andarsene le diede un bacio sulla fronte, la pelle era fredda come quella di un cadavere, in netto contrasto con la sua sempre calda.
 
Era già il terzo giorno che passavano insieme e ancora non avevano avuto idee decenti per la canzone da scrivere, scoprirono però che sia Kagami che Kuroko erano ottimi cantanti e perciò decisero che le voci sarebbero state le loro; era perfetto anche perché loro erano il fulcro dell’intera squadra e perciò meritavano un tale impegno:
Dovremmo mettere sia il carattere di Tecchan che di Tai-chan, ma allo stesso tempo riflettere lo spirito della Seirin.”, disse pensierosa Akari mentre dondolava in piedi sull’altalena.
Sarebbe l’ideale e… Aka-chan, scendi da lì se non vuoi farti male.”, il tono bonario della bionda dagli occhi cremisi avvertì l’energica castana mentre esprimeva il suo consenso per quanto appena detto dalla ragazza.
Forse sarebbe quasi meglio far cantare solo Kagami-kun, insomma, ha la voce più potente e rischia di eclissare Kuroko-kun.”, ribatté Yuki mentre, seduta sull’altalena di fianco a Sakura, giocherellava con una ciocca dei suoi lunghi capelli rosso fuoco.
Hai ragione anche te in effetti… Reiko-san, te che ne dici?”, Itou si rivolse alla chitarrista del gruppo che però sorprese, come sempre, distratta; solo quella volta però notò che la sua non era una distrazione per noia, decise quindi di lasciarla per conto suo, sicuramente si sarebbe ripresa nel giro di un paio d’ore se le avessero offerto da mangiare. Nemmeno a leggerle nel pensiero, Nagai scattò facendo oscillare appena le corde che tenevano legate il rettangolo di legno sulla quale era seduta:
Oi, Rei-san, lo vuoi un Maiu-bou?”, propose avvicinandosi alla migliore amica che non dava segno di recepire alcun messaggio uditivo, ma che si riprese all’istante nel sentire il nome del suo snack preferito.
Itou-senpai, credo che effettivamente sia meglio far cantare Kagami da solo e… Yuki-san… sì, voglio un Maiu-bou.”, le altre tre amiche risero nel vedere come del cibo avesse fatto un simile effetto.
Alla fine si ritrovarono insieme al ragazzo con la maglia numero 10 per cominciare a buttare giù qualche idea sul testo e sul ritmo della canzone, e fu così che anche quella giornata passò in un lampo.
Per la serata però Yuki aveva preso un impegno quel tardo pomeriggio che consisteva nell’accompagnare Kuroko in un’uscita con Kise, il che equivaleva a dover fare da guardia del corpo contro eventuali, e molto probabili, scene imbarazzanti dove il biondino cercava di abbracciare il ragazzo fantasma strillando quel ridicolo nomignolo con una voce non troppo maschile:
Ah! Nagaicchi! Ci sei anche te!”, la rossa alzò un sopracciglio scettica.
Nagaicchi?”, ripeté con poco entusiasmo.
A tutte le persone che stimo aggiungo -cchi alla fine del loro cognome!”, spiegò con un gran sorriso Ryouta.
…Ok, contento te…”, aveva un che di inquietante l’atteggiamento del ragazzo, per fortuna c’era Tetsuya con loro.
Kise-kun, andiamo?”, cambiò discorso correndo in soccorso a Yuki.
Certo, era quasi scontato, Nagai si diede della stupida a non pensare al fatto che l’uscita consisteva nel far compere di:
Articoli sportivi, tipico.”, borbottò la rossa mentre entravano nell’ennesimo negozio di scarpe da basket.
E dai Nagaicchi, ci divertiamo, no?”, il biondo stava praticamente gridando mentre sventolava a destra e a manca pericolosamente un modello particolarmente costoso.
Sì…”, disse lei poco convinta, aveva già messo gli occhi su un piccolo negozietto musicale e le venne lo sfizio di acquistare delle bacchette nuove, magari quelle in ebano che voleva tanto.
Sfortunatamente entrambi i ragazzi notarono il suo sguardo puntato verso quella vetrina dalla quale si intravedeva ogni strumento possibile e immaginabile:
Nagai-san, vuoi andare là dentro?”, domandò cortesemente Kuroko, Yuki annuì appena quindi si diressero all’interno del Music=Eternity.
Eccole lì, le sue amate bacchette nere in ebano, il centro dei suoi sogni, le desiderava da anni, solo che c’era un piccolo problema:
10,000 yen?!”, constatò con rammarico e sconcerto la ragazza (10,000 yen sono all’incirca 74.13 euro N.d.A.).
Era triste vedere l’abbattimento dipinto sul volto di Yuki, sia Kise che Kuroko erano impensieriti finché:
Ecco a lei, fanno 10,000 yen.”, la voce della donna che era dietro al bancone fece sobbalzare la rossa, si voltò per vedere il biondino ritirare un sacchetto dalla mano della commessa che lo guardava adorante.
Oi, ma che stai facendo?”, lo rincorse mentre lui usciva tranquillamente dal negozio e gli afferrò il braccio che reggeva la busta.
Ti ho comprato un regalo.”, disse candidamente Ryouta ridacchiando mentre le porgeva le preziose bacchette, senza che se ne accorgesse le guance della ragazza divennero dello stesso colore dei suoi capelli.
G-grazie… non dovevi…”, mugugnò per poi riprendere a camminare borbottando anche se, fra sé e sé, stava sorridendo per quel piccolo gesto.
 
Si era fatto tardi e dopo un’abbondante cena seguita da un breve battibecco fra Himuro e Kagami, Akari decise di andare a dormire:
Ragazzi io vado in camera, Tai-chan mi raccomando domani di svegliarti in tempo.”, salutò sorridendo.
Ma domani è domenica!”, si lamentò il ragazzo guardando la castana confuso.
Sì, ma alle dieci iniziano le prove! A domani!”, disse mentre si allontanava saltellando, l’altro si abbandonò sul divano.
Accidenti, me ne ero dimenticato!”, sbuffò senza accorgersi dell’occhiataccia del moro seduto di fianco a lui.
Taiga come fai a dimenticarti di una cosa così importante?”, Himuro lo fulminò e rimase a fissarlo in attesa della risposta.
Mi è passato di mente, sai come sono!”, si giustificò il rosso sventolando le mani davanti a sé in segno di resa.
Ti sei scordato di dover passare l’intera giornata con la ragazza che ti piace? Sei incredibilmente stupido allora.”, la frecciatina appena ricevuta fece sobbalzare Kagami che si mise a balbettare arrossendo.
I-io? P-piacere? Lei? N-n-no affatto! E p-poi la conosco solo d-da tre giorni!”, il ragazzo borbottò altre cose incomprensibili e si nascose il viso fra le braccia, rimase lì anche dopo che Tatsuya se n’era andato.
Erano le tre del mattino e Akari si era svegliata, un incubo aveva scosso la notte pacifica. Le faceva paura stare al buio da sola in quel momento, anche perché era in una casa che non conosceva tanto bene, decise quindi di andare in cerca di compagnia. Raggiunse la camera di fianco con qualche difficoltà e aprì lentamente la porta per non svegliare i ragazzi, entrò in punta di piedi e cercò di identificare le due figure stese a terra nei futon e si capì chiaramente che la persona che dormiva scomposta e che russava doveva per forza essere Kagami. La ragazza si sedette sul parquet e gattonò finché non arrivò al suo fianco in mezzo a Taiga e Tatsuya che si era accorto di lei, ma che non aveva detto niente per non spaventarla; erano quelli i momenti in cui desiderava smettere di essere il fratello maggiore dell’altro ragazzo, non sapeva esattamente il perché avesse quegli impulsi, ma vederlo così vicino a quella ragazza lo infastidiva terribilmente, gli faceva provare una rabbia che mai nella sua vita aveva affrontato. Lentamente si avvicinò alla figura esile che già era ripiombata nel mondo dei sogni, la osservò attraverso il velo nero della notte che non gli permise di distinguere bene i tratti. Delicatamente, senza svegliarla, le diede un leggero bacio a fior di labbra; si sentì in imbarazzo per il suo stesso gesto, così impulsivo e così poco a mente fredda, ma di sicuro lo fece con il cuore caldo.
   
 
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