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Autore: Itacina    10/07/2015    2 recensioni
Atem comincia a lavorare per la Kaiba Corporation,conosce la sua vicina di casa ma non sarà tutto rose e fiori.Cosa succederà?
una one shot scritta anni fa e ritrovata da poco spero che vi piaccia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atemu, Nuovo personaggio, Tea Gardner/Anzu Mazaki
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Svuotavo le valigie,sistemavo la roba nell'armadio e intanto mi guardavo intorno.L'appartamento era piccolo ma accogliente.Era stato un buon affare.Lavoro presso la Kaiba Corporation e fino al giorno prima ero stato banconista nel negozio di giochi di mio nonno.Da tempo volevo trasferimi in una casa tutta mia come già succedeva per mio fratello Yugi e i miei amici,ed ero stato accontentato.Un volta sistemato tutto decisi di uscire a fare un pò di spesa.Sul pianerottolo vidi una giovane donna che stava aprendo la porta dell'appartamento di fianco al mio.

-Buongiorno..mi chiamo Atem è sono il suo nuovo vicino-la salutai

Lei si voltò lentamente e mi squadrò con aria di sufficenza

-Rika-si presentò porgendomi una mano gelida prima di sparire dentro al suo appartamento.

Notai che era piuttosto carina.Peccato che sembrasse piuttosto antipatica.Non aveva manifestato neanche un minimo interesse nei miei confronti e non si era neppure mostrata minimamente cordiale.La incontrai qualche giorno dopo.Lei usciva e io rientravo.La salutai sfoderando il mio sorriso più accattivante ma lei rispose solo con un cenno del capo.Sempre fredda sempre scostante.La osservai scendere tutta impettita le scale e provai un moto di insofferenza.Neanche uno sguardo di sfuggita.

è proprio un iceberg pensai o forse era così fredda perchè era molto timida?

Non la rividi più fino alla domenica successiva quando venne a suonare alla mia porta

-Ciao Rika-la salutai piacevolmente sorpreso
-Atem che ne dici di abbassare lo stereo?la tua musica indiavolata è una vera tortura per le mie orecchie-protestò
-Non ti piace il pop?-la provocai seccato
-Non molto per la verità!Anzi ti consiglierei Mozart o Vivaldi..mai sentiti nominare?-

Quella saccente mi stava dando dell'ignorante.Comunque non risposi alla sua provocazione

-Ad ogni modo dovresti tenere il volume dello stereo un pò più basso.Lo prescrive il regolamento condominiale e anche la buona educazione-continuò lei imperterrita

Sillabava le parole con una calma irritante e quel suo atteggiamento da professoressa mi stava mandando su tutte le furie

-Sai una cosa?Mi ricordi tanto una mia professoressa di letteratura-le risposi pungente.

Sembrò esserci rimasta male perchè non disse più niente ritornando nel suo appartamento.
Spensi lo stereo di malumore.Quella scorbutica mi aveva fatto passare la voglia di ascoltare musica .Comunque mi rendevo conto di aver esagerato con il volume in fondo ero abituato a fare tutti i rumori che volevo senza problemi dato che abitavo in una villa e non c'era pericolo che disturbassi qualcuno.Mi dispiaceva che le mie relazioni sociali di condominio fossero iniziate in quel modo.Però quella Rika mi ricordava proprio la mia professoressa che era acida come un limone andato a male.Più tardi uscii e quando fui sul pianerottolo rimasi un attimo a origliare accanto alla porta dell'iceberg.Dal suo appartamento non proveniva nessun rumore.Sembrava che non ci abitasse nessuno lì dentro.Immainai come doveva essere il suo appartamento.vetro..metallo...pareti bianche...mobili freddi e lucidi un ordine perfetto.Eppure quella donna era carina e aveva un" certo non so che ,mi piaceva nonostante con me era sempre antipatica e scostante.Nei giorni successivi me le inventai tutte per rivederla escogitai i pretesti più stupidi per poterla incontrare e per poterle parlare.Non volevo ammetterlo ma una parola gentile da parte sua bastava a mettermi di buonumore.Purtroppo riuscivo a vederla soltanto di sfuggita e quando ci incontravamo sulle scale evitava i guardarmi e arrossiva se io mi soffermavo troppo con lo guardo sul suo viso.Una volta mi sembrò perfino di leggere nei suoi bellissimi occhi una sorte di dolce malizia.Stava uscendo dal suo appartamento e teneva una torta di cioccolato in mano.Io uscivo da casa mia e per un breve istante ci trovammo uno di fronte all'altro a fissarci.

-Stavi uscendo?-mi chiese lei 
-Si un paio di amici mi aspettano in centro ma tu che cos'hai di buono lì?-le chiesi
-E' soltanto una torta al cioccolato.Ti piacciono le torte al cioccolato?-

Mi fece un sorriso così solare che mi scaldò il cuore

-No veramente io detesto il cioccolato però il profumo di questa torta e invitante.Per chi è questa delizia?-cercai di rimediare vedendo sparire quel bellissimo sorriso 
-Oh be...credo che la darò al figlio della portinaia-tergiverso lei

Fu il mio amico Joey a farmi notare più tardi quando gli raccontai l'accaduto che quella torta Rika l'aveva preparata per me e io come uno stupido avevo rovinato tutto.Da quel giorno Rika era diventata ancora più scostante barricandosi dentro silenzi imbarazzanti e gesti timidi e impacciati.Sembrava a tutti i costi volermi evitare e ogni mio tentativo di mostrarmi un vicino gentile e affabile fallì miseramente.Così con il passare dei giorni decisi di non sprecare più tempo ad arrabbiarmi con quel ghiacciolo e ad ampliare le mie conoscenze femminili.Conobbi Rebecca...Ishizu..e Mai.Per la verità le incontrava anche Rika visto che quando le portavo a casa mia immancabilmente finivo per incontrarla sulle scale.Non mi davano granchè queste avventure superficiali e sopratutto mi seccava leggere negl'occhi di Rika la sua disapprovazione.Mi rendevo conto che le stavo mostrando il peggio di me.La superficialità di un playboy da strapazzo che ogni settimana si portava a casa una ragazza diversa.
La prima ragazza che portai a casa era Rebecca.Rika la incontrò un sabato sera.
Suonò il mio campanello e quando aprii me la ritrovai sulla soglia con un sorriso timido e una torta in mano.

-Come mai sei a casa di sabato sera?-mi chiese curiosa
-Veramente sono in compagnia-cercai di spiegarle imbarazzato

In quel momento Rebecca comparve alle mie spalle e come Rika la vide arrossì e abbassò lo sguardo

-scusate non volevo disturbare-borbottò

La salutai e solo in quel momento realizzai  che aveva una torta di mele tra le mani si era perfino ricordata che non mi piaceva il cioccolato e io non le avevo nemmeno chiesto il motivo per cui era venuta da me.Ma potevo essere più stupido?Il giorno dopo cercai di rimediare e di farmi perdonare portandogi un ricco dolce con panna e fragole preso in pasticceria per l'occasione.

-E la mia torta preferita-le dissi

Lei mi guardò perplessa è un pò delusa .Già non avevo pensato che Rika che preparava solo torte semplici e casalinghe avrebbe preso quella mia affermazione come una conferma al fatto che a me i suoi dolci caserecci non mi piacevano per niente.Insomma non ne combinavo una giusta con lei.
Qualche mese dopo conobbi Tea la incontrai in discoteca.L'attrazione fu immediata e reciproca.Tea mi piaceva ma non ne ero innamorato.Stavamo bene insieme e apprezzavo molto la sua allegria e il suo ottimismo.Il rovescio della medaglia erano i suoi capricci ,la sua superficialità del suo carattere quel volere essere al centro dell'attenzione quell'invadenza che mi irritava.Quando veniva a casa mia Tea alzava sempre al massimo il volume dello stereo e a niente servivano le mie proteste e le mie raccomandazioni di non disturbare i vicini.Lei era fatta così non le importava niente degli altri e faceva sempre quello che le pareva io però avevo il terrore che Rika venisse a protestare.

-Tu non conosci la mia vicina dell'appartamento accanto e una che pianta grane-tentai di spiegarle
-E tu infischiatene-disse lei

Infischiarmene di Rika?Impossibile!Ogni volta che la vedo anche solo di sfuggita sentivo una strana stretta allo stomaco e il mio cuore accelerava di battiti mi si azzerava la saliva mi sudavano le mani.E immancabilmente mi mettevo a fare il cretino a sparare battute che non facevano ridere nessuno.Non avevo mai fatto tante figure da stupido come le stavo facendo con lei.

-Dai Tea abbassa quello stereo.La vicina ha già minacciato di rivolgersi all'amministratore del condominio e non ho nessuna voglia di avere problemi-insistetti

Tea rise e mi attirò a sè.

-Adesso smetti di pensare alla vicina .Vieni qui-sussurrò

Eravamo nel mio letto quando il campanello squillò rabbioso a più riprese.Tea ebbe un moto di fastidio.

-Non andare-suggerì

Ma io sfuggì alla sua stretta abbassai lo stereo mi infilai di corsa l'accappatoio e mi avviai alla porta.Appena aprii lei "iceberg" mi trafisse con un occhiata velenosa

-Sono le undici di sera perchè tieni lo stereo così alto?Ma..stavi sotto la doccia?-disse notando che ero in accappatoio

Tea mi raggiunse proprio in quel momento anche lei in accappatoio e negli occhi di Rika passò un velo di amarezza che mi colpì.

-Non succederà più-mi scusai
-Lo spero bene-mormorrò lei arrosendo

Mi girò le spalle e io rimasi pietrificato sulla soglia.Fu Tea a chiudere la porta.

-Oh ma che cosa t'importa di quell'arpia?-

Niente non m'importava niente.Ma mi infastidiva che Tea la chiamasse arpia.Era più forte di me non sopportavo che parlasse così di Rika.La domenica successiva di prima mattina stavo sotto la doccia quando Tea gridò dal salotto

-Atem posso accendere lo stereo?-

La sera prima eravamo entrati in casa in punta di piedi e le avevo proibito di parlare a voce alta e di accendere lo stereo.Non volevo che Rika sentisse la sua presenza in casa.

-No!E' non gridare-la rimproverai irritato ucendo dalla doccia e raggiungendola
-Quanti riguardi per quella stupida oca che ti abita vicino-sbuffò lei mettendo il broncio
-Ma che t'importa?E la mia vicina di casa non la tua-

Neanche a farlo apposta il campanello suonò proprio in quel momento.Velocissima Tea mi precedette e andò ad aprire.Era Rika ovviamente.

-Ciao cara hai bisogno di qualcosa?-le chiese Tea sfrontata

Rika la fissò sorpresa di trovarla a casa mia a quell'ora del mattino.

-Da te non ho bisogno niente grazie-replicò in modo tagliente

Teneva tra le mani una torta alla panna e per un istante mi passarono davanti agli occhi altre torte altre infelici circostanze.Possibile che Rika arrivasse con la torta sempre nei momenti sbagliati?Guardai le due donne fronteggiarsi:Rika era pallida e intimidita Tea fin troppo spavalda.Era quella sua sfrontata sicurezza a infastidirmi perchè mi ricordava una bambina viziata e presuntuosa che voleva averle tutte vinte.

se Tea si azzarda a dire Rika qualcosa di offensivo la strozzo pensai in quel momento

D'accordo Rika era antipatica e petulante ma aveva due occhi bellissimi un sorriso dolcissimo che mi aveva rubato il cuore si muoveva con un'eleganza che incantava era raffinata e...non volevo che nessuno tantomeno Tea le mancasse di rispetto.Guardai la torta di panna che Rika teneva in mano in equilibrio precario.

-Questa torta..e pre me?-le chiesi con dolcezza

Finalmente avevo detto le parole giuste perchè Rika accennò un timido sorriso

-Avevo preparato questa torta stamattina presto perchè volevo chiederti scusa.Riconosco di essere stata un vicina di casa piuttosto antipatica..... insomma era un modo per dirti che mi dispiaceva e che io non sono affatto così-disse lei

I nostri occhi s'incontrarono e io lessi qualcosa di dolce e di tenero che mi turbò.Nessuna donna mi aveva mai guardato in quel modo e io non avevo mai guardato nessuna donna in quel modo.

-Questa panna mi sembra un pò molle.Dalla pure a me.Grazie per il pensiero-commentò Tea saccente

Così dicendo allungò le mani per prendere la torta.Rika si ritrasse e le piantò in faccia due occhi ostili.

-Atem puoi pregare la signorina di consegnarmi la sua torta e di accomiatarsi?-ebbe la sfacciataggine di dire Tea fissando Rika con un sorisetto maligno
-Tea non essere scortese-la ripresi
-Vuoi la torta mia cara? Ti accontento subito ecco tieni è tutta tua!-disse tagliente

Con queste parole sollevò la torta sul palmo della mano e la spiacciccò in faccia a Tea che lanciò un urlo.Tutta la panna e le fragoline ridotte in politiglia cominciarono a colare lente dal suo viso

-Ma guarda questa pazza isterica!-gridò furiosa tentando di togliersi di dosso quella schiuma biancastra

Rika girò sui tacchi e se ne andò ma io la rincorsi e la fermai sulla soglia di casa sua.

-Aspetta....quella è la mia torta..e adesso?-la bloccai
-Fattene fare una dalla tua amica-mi rispose lei furibonda
-Ma io nn voglio una torta da lei.La voglio da te.Perchè lo hai fatto?-ribattei afferandola per le spalle costringendola a guardarmi
-perchè quella tipa non mi è simpatica ecco-
-E' perchè non ti è simpatica?O forse perchè ti da fastidio vederla con me?Non sarai gelosa....-
-Lo sai che sei proprio presuntuoso?-
-Si ma un presuntuoso innamorato pazzamente di te-trovai finalmente il coraggio di confessarle prendendola fra le braccia.

Sono passati due anni da quel giorno.Da qualche mese ci siamo trasferiti in una villetta e adesso viviamo insieme.La casa e luminosa..caotica sempre piena di oggetti colorati e nel forno....una torta fragrante.Altro che iceberg Rika è dolce e passionale e quando mi stringe fra le braccia sa scaldarmi il cuore come nessun'altra
  
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