La nostra missione prevedeva
l’esplorazione di un’antica piramide Goa’uld nascosta in un fitto bosco su
P4X-685.
Daniel era a dir poco
entusiasta di avere qualcosa da tradurre con l’aiuto di Teal’c, mentre Carter era
affascinata dalla struttura interna della piramide.
Io invece ero preoccupato a
causa della distanza dallo Stargate.
Avevamo dovuto camminare per
due ore per raggiungere la piramide; l’avevamo trovata grazie al MALP che
l’aveva visualizzata e il Generale aveva dato subito il via alla missione.
Daniel continuava a camminare
da una parte all’altra nel tentativo di tradurre il più possibile, mentre
Carter riprendeva con la videocamera l’interno della piramide.
Ad un tratto una parete della
piramide si spostò lasciando intravedere un passaggio.
Io imbracciai subito la mia
arma e lo stesso fece Teal’c.
Mi incamminai verso l’apertura e mi accorsi che una
debole luce risplendeva alla fine del tunnel.
Jack: Teal’c vieni con me
Scesi per primo gli scalini,
seguito da Teal’c.
Dopo pochi secondi ci ritrovammo in una piccola stanza, dove al centro era
posizionato uno strano congegno.
Decisi così di chiamare
Carter per rilevare le eventuali emissioni di energia
o quant’altro, ma subito mi disse che non c’era niente di strano.
Teal’c: O’Neill, io vado ad
aiutare Daniel Jackson nella traduzione delle scritture
Jack: bene Teal’c, io rimango
qui nel caso succeda qualcosa di strano
Sam: io nel frattempo
analizzo il congegno
Teal’c tornò da Daniel, mentre io rimasi a controllare il
congegno con Carter.
Lei era totalmente presa
dalla scoperta, tanto che non si accorse del passare delle ore.
Ormai era
tempo di rientrare alla base altrimenti il comando ci avrebbe dato per
dispersi.
Dissi a Teal’c via radio di
prepararsi che noi saremmo risaliti a minuti per tornare allo Stargate, ma
proprio quando Carter si allontanò dal congegno, una luce si accese; le ordinai
di allontanarsi ma non ne ebbe il tempo.
Un raggio di luce la colpì,
mentre altre sfere luminose le ruotavano intorno a folle velocità.
Io rimasi immobile, volevo salvarla ma non sapevo come fare.
Appena le luci si spensero,
lei cadde a terra priva di sensi; mi avvicinai di corsa e le posai una mano sul
collo per controllare il battito.
Dovetti aspettare qualche
istante di troppo prima di sentire un lieve segno vitale.
Era molto grave e dovevo
portarla al più presto da un medico.
La piramide iniziò a tremare;
stava per crollarci tutto addosso. Presi tra le mie braccia Sam e corsi verso
il tunnel nel tentativo di uscire .
Gridai a Teal’c di andare
fuori e proprio all’ultimo istante riuscimmo ad uscire prima che tutto ci
crollasse sopra le teste.
Daniel si avvicinò a me
vedendo Sam priva di sensi.
Daniel: cosa è successo?
Jack: dobbiamo riportarla
subito all’SGC per farla visitare. Il congegno che
avevamo trovato si è attivato e un raggio luminoso l’ha colpita, poi è caduta a
terra priva di sensi
Daniel: il battito è molto
debole
Jack: dobbiamo muoverci
Presi Sam tra le mie braccia
e ci incamminammo a passo sostenuto verso lo Stargate.
Ogni tanto Daniel le
controllava il battito, ma il volto di Sam era pallido come non mai e io
cominciavo a credere che l’avrei persa.
Teal’c mi diede il cambio e la portò fino allo Stargate.
Ci impiegammo la metà del tempo rispetto all’andata, ma
la situazione era del tutto diversa.