10/07/2015
1 recensioniIt'so quiet here, and I feel so cold
Belle aprì gli occhi, spaventata. Aveva fatto lo stesso incubo del giorno precedente. Si passò una mano sulla fronte, poi si voltò dall'altra parte. Suo marito non c'era, come il giorno precedente. Non c'era perché lei aveva affrontato tutte le bugie e lo aveva bandito dalla città. Non c'era, e questo le spezzava il cuore ogni volta. Eppure, non c'era stata altra possibilità. Sapeva di non dover restare in quella casa, ma lo faceva.
Si alzò ed andò in bagno. Lo specchio non le mostrò un'immagine perfetta: aveva gli occhi arrossati, ed i capelli non erano nel loro stato migliore. Ma lasciò perdere ed andò in cucina per preparare la colazione. Riusciva a sentire il cibo che veniva tagliuzzato dai denti, perché la casa era troppo grande per una persona sola.
“Come ha fatto a viverci da solo, per ventotto lunghi anni?” Pensò. Ora toccava a lei viverci da sola. Ripeteva a sé stessa, ogni minuto, di aver fatto la cosa migliore, e che, con il tempo, le cose sarebbero migliorate.
Tornata nella camera da letto, prese dall'armadio un vestito, infilò le scarpe e decise di uscire, andare in biblioteca. I libri l'avrebbero distratta.
In città era tornata la pace. Nessuno voleva più distruggere la felicità altrui, quindi tutti erano più tranquilli e riuscivano a godersi la vita. Passò davanti al negozio di Mr Gold, e qui indugiò. Voleva entrare, ma si limitò a rimanere in piedi davanti alla porta.
-Belle.- La chiamò Hook, avvicinandosi.
-Mattiniero?- Lo salutò lei, voltandosi e sorridendogli.
-Io.. non ho mai avuto modo di ringraziarti per quello che hai fatto.
-Ho fatto quello che era giusto.
-Ma so quanto lo ami. E quanto difficile debba essere stato..
-Davvero, ho fatto soltanto quello che andava fatto. Era giusto così.
Belle s'incamminò verso la libreria. Non aveva voglia di parlare di ciò che era successo, perché le ferite erano ancora troppo fresche. Non voleva essere l'eroina del giorno, anche se essere un'eroina era sempre stato il suo sogno, voleva essere semplicemente Belle la figlia di Maurice.
La libreria era meno silenziosa della casa, perché qualcuno di tanto in tanto entrava. E lei riusciva a fingere un sorriso, a fingere uno 'sto bene'. Non voleva essere un peso per gli altri. Cominciava a pensare che lei aveva vissuto la sua vita con molta fretta. Era diventata un'eroina per il suo popolo, come sua madre; si era innamorata e si era sposata. Ma in tutto questo, non aveva vissuto da sola. Non aveva mai provato a sé stessa quanto da sola potesse andare avanti. Questo pensiero portò il suo sguardo alla sua borsa. Dentro c'era il pugnale. Non era riuscita a nasconderlo da qualche parte o a darlo a qualcun altro. Chiuse la libreria e s'incamminò verso la linea che separava la città dal mondo reale. C'era andata anche il giorno precedente, e Rumplestiltskin era lì. Questo le spezzava ancora di più il cuore: erano separati, e lui non aveva né denaro né un bastone con cui camminare. Nella rabbia del momento, non le era venuto in mente dei problemi che suo marito avrebbe potuto avere. Ma meritava aiuto? Se l'era chiesto molte volte ed ancora non riusciva a dare una risposta. Arrivò e lì trovò Regina che fissava la strada oltre il confine. Era strano quanto, sebbene diverse, in quel momento fossero simili: entrambe avevano rinunciato al loro vero amore.
-Regina..- Disse Belle avvicinandosi. -Tutto ok?
-Mai stata meglio- Rispose Regina, asciugandosi velocemente una lacrima.
-Hai fatto la cosa migliore..- Esordì Belle, sorridendole. -Il vero amore trionfa sempre, lo sai?
-Ci pensano i Charmings ad essere tutta speranza. Non ti ci mettere anche tu..
-Mi spiace, volevo..
-Scusami, Belle. Davvero.- Regina le sorrise. -Sei stata coraggiosa, anche tu. Lui è ancora lì.
Regina se ne andò, e Belle contemplò suo marito Non stava bene, ma lei non poteva fargli niente. Rumplestiltskin era seduto vicino al confine, lo sguardo perso nel vuoto. Belle si sedette vicino a lui, stando bene attenta a non uscire dal confine. E stette lì, in silenzio. Tirò fuori il pugnale e lo contemplò.
-Rumple..- Esordì.-Rumple..
La voce fu spezzata dalle lacrime e dovette rialzarsi. Infilò il pugnale nella borsa, e cominciò a tornare indietro.
-Belle- Fu quasi un sussurro, ma Belle lo sentì. -Oh, Belle, mi dispiace.
Non si voltò, perché farlo avrebbe significato che non aveva spina dorsale, che avrebbe permesso un'altra volta a suo marito di prenderla in giro. Restò ferma, in attesa. Le mancava quella voce, le mancava perdersi tra le sue braccia. Le mancava suo marito.
-Belle, non so se sei lì.- Rumplestiltskin parlò di nuovo, questa volta con più voce. -Volevo dirti che mi dispiace di averti mentito. E che è vero, volevo il potere, ma volevo anche te. Pensavo di.. di poter ottenere tutto ciò che volevo, ed invece ora mi ritrovo senza niente. Soprattutto senza te. Ho sbagliato. Ho deluso anche mio figlio, Bae. Ma io sono così. E credimi se ti dico che ti amo, Belle. L'ho sempre fatto. E volevo farti vedere il mondo, senza dover perdere i miei poteri. Avevo solo paura che qualcuno potesse controllarmi di nuovo, entrando in possesso di quel pugnale. Ricordi quando barattai la tua vita con il guanto? Per non sembrare debole, ti dissi che se qualcuno avesse dovuto distruggere il tuo cuore, sarei stato io. Non ne avevo l'intenzione. Non ho mai voluto distruggere il tuo cuore. Mi dispiace.
Passarono troppi minuti prima che Belle si voltasse. Tutto ciò che vide fu suo marito che piano piano spariva dalla sua vista. Era andato via.
A presto,
Shattered_