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Autore: _Nancy_    10/07/2015    1 recensioni
[Dal primo capitolo]
Tutti i Mangiamorte sono riuniti presso Villa Malfoy.
Tilly, l’elfo di famiglia è stato mandato via bruscamente dalla stanza.
Voldemort si alza, percorre la lunga tavola, osservando i suoi numerosi amici, che si sono sempre più moltiplicati nel corso di questi due anni.
Si sofferma a guardare il giovane Malfoy, che resta immobile e privo di pensieri di fronte a lui. Sembra non essere impaurito, quasi lo ammira. E’ una maschera priva di emozioni o è semplicemente a suo agio?
-Draco, dimmi… sei riuscito a trovare ciò che ti ho chiesto?- Si avvicina ancora di più, guardandolo negli occhi.
-Si, mio Signore. Ho trovato altri Purosangue disposti a elevare il suo potere.-
Genere: Azione, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Malfoy, Fred Weasley, Hermione Granger, Un po' tutti, Voldemort | Coppie: Angelina/George, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Lavanda/Ron, Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Fa un passo, il pavimento di legno su cui cammina, scricchiola. Si guarda intorno, preoccupata di aver svegliato qualcuno. Attende qualche minuto, nessun movimento è in vista.
Prosegue, cominciando a scendere le scale, giù verso la cucina. Che è illuminata.
-Splendida nottata per rimanere svegli, eh?- Seduto, con il sorrisetto ad incorniciargli il viso furbetto. –Infrangi ancora le regole, eh? Credevo che ti fossi riuscita a levare quel vizio.-
-Bè, tu non sei da meno, Weasley.- Si accascia sfinita, su una sedia. –Hai preparato qualcosa?-
-Certo che no! Sono sceso perché la camera è occupata dai due piccioncini!- 
-Una vera tragedia per te!- Posa la bacchetta sul tavolo. –Che farà Fred in tutto questo arco di tempo libero senza il gemello?-
-Porterà Hermione a cavalcare una scopa!-
Si irrigidisce di colpo. La paura la paralizza più di quello che si aspetta.
-Scordatelo. Io non salgo su quell’affare!- Lo sguardo è caduto dietro alle spalle di lui, dove una scopa un po’ vecchiotta ma ancora utile, è appoggiata al muro. –Sono trappole mortali, e soffro di vertigini!-
-Che scuse sono queste?- Allarga le braccia, guardandola, stupito. –Hai il miglior giocatore della Squadra di Grifondoro, non può accaderti nulla!-
-Lo dici tu! Vogliamo parlare di quella volta in cui Katie Bell è finita in infermeria, per una delle tue merendine non collaudate a dovere?-
-Si chiamano incidenti di percorso, Granger. Capitano a tutti, perfino a te! Perché non parliamo di quella volta in cui hai fatto qualcosa di veramente spericolato… come… quella volta che sei salita su un Thestral …? E ti sei fidata di Harry, nonostante non vedessi niente!-
Ha vinto. Quello è stato veramente un gesto impulsivo e sconsiderato, però era fatto in fin di bene… per Sirius.
-Portaci qualcun’altra, stasera posso farne a meno di quest’avventura.- Si è alzata per uscire dalla stanza.
-Hermione, è solo un gioco. Non succederà niente.-
Si è imputato davanti alla porta, bloccandola.
Lei ha ribattuto. Non ha sentito una parola, è rimasto a fissarlo.
Gli occhi sono scesi a guardare le labbra, che  la sera prima dell’attacco al rifugio, erano sulle sue.
Quelle labbra che ha assaggiato… che vorrebbe…
-Non guardarmi in quel modo, non lo sopporto!-
-Mi sa che dovrai sopportarlo per il resto della vita!- Ride, incrociando le braccia al petto. –Miss Prefetto Perfetto.-
La risposta non arriva.
L’ha baciata, di nuovo.
***
Il sole è sorto.
Si sono già materializzati a Diagon Alley, che a quanto pare, risulta vuota nella strada. Ci sono angoli poco illuminati ovunque, che nascondono qualcuno, se non qualcosa.
Draco si è preso la briga di dividere la squadra in due gruppi. La prima parte l’ha seguito fino ad adesso, mentre l’altra, è rimasta a Villa Malfoy ad esercitarsi con qualche babbano catturato. Sotto la supervisione di Severus e Narcissa.
-Cominciate a setacciare ogni parte di questo posto, partite dai negozi, controllate tutto ciò che avete davanti. Non tralasciate nulla, e mettete in ascolto le orecchie!-
***
Non è un puro caso se Fred passa vicino ad Hermione, o se ogni volta che lei esce da una stanza, lui stia salendo le scale per andare in camera con George e Lee.
Non è un caso che durante Radio Potter la guardi, mettendola in imbarazzo.
Non è un caso che a fine delle serate, rimangono sempre soli. E che dopo dieci minuti, Hermione, rossa in volto e parecchio scossa, si affretti a smaterializzarsi per tornare a casa.
-Sei un vero ragazzaccio, fratello!-
Sono appena le dieci e mezza.
Lee, George e il gemello sono chiusi in camera. Chiaccherano prima di andare a letto, come ogni sera da due mesi a quella parte.
George non ha bisogno di molte spiegazioni, immagina cosa possa aver fatto ad Hermione. Immagina, come il suo fascino l’abbia colta in pieno! E come Ginny gongola di nascosto, mentre mangia le sue Api Frizzole.
Lee è perplesso. Non sa veramente come sia fatta la Granger. La immagina come un pezzo di legno tra le braccia dell’amico. Anche se, al Ballo del Ceppo la sua femminilità è riuscita a uscire fuori dopo quattro lunghi anni… e l’interesse per qualcuno del sesso opposto.
-Ginny ha bisogno di gossip. Perché non ci racconti della tua scappatella della scorsa notte?-
-Quale scappatella, se tutte le notti sono costretto a dormire con voi!-
-Ah, si? Strano… - Si passa una mano sul mento, mostrandosi pensieroso. –Eppure, l’altra notte ti ho visto rientrare qua con un bel sorrisetto, e il pigiama spiegazzato. Sbaglio?-
-Ero andato in bagno. Non sono un’ameba!- Scosta le coperte dal letto, entrando. –L’altra notte ho dovuto aspettare fino alle quattro per poter rientrare, per colpa delle tue esigenze con Angelina!-
-Da quel che ho visto, tu sfoghi le tue con Hermione. E pure in modo violento!-
-Non l’ho toccata con un dito! Fratellino, ti stai facendo un’impressione sbagliata su questa storia! Non c’è niente tra me e quella ragazzina!- Sbuffa. –Perché non parliamo delle tue storielle con Angie?-
-Qui vai troppo sul personale.- Incrocia le braccia, voltando lo sguardo e sollevando il mento. –Non significa che essere gemelli, voglia dire che dovrò raccontare cosa succede in questo letto!-
-Peccato, che l’abbia condivisa con me, la tua ragazza. Che un tempo, era cotta del più bello!-
-Stiamo parlando di secoli fa, Fred!- Lee, ridacchia. I gemelli sono divertenti, quando fanno il teatrino serale. –Il vero problema, è che lei, non si sia accorta della bellezza del sottoscritto!-
-Lee, da quant’è che non hai una ragazza?- Fa una leggera smorfia, guardando il moro.
-Da prima della Guerra! Facciamo… quattro anni pieni?- Tenta George, cominciando a inviare frecciatine. –Ciò che mi preoccupa è il suo modo di vivere questa situazione… quanto pensi che … - Abbassa lo sguardo, sul cavallo dei pantaloni, imitando un gesto poco fine.
-Allora, Lee, perché non ci dici quante volte a settimana … -
-Fred! George! E’ ora di dormire!-
Molly, in pigiama e con la bacchetta puntata contro i due figli, li guarda infuriata al limite del possibile.
-Mamma, non siamo più dei bambini! E Lee …
-Non mi interessa, adesso le luci si spengono!-
-Ma … -
Un altro urlo da parte di Molly, Arthur si è affiancato-di corsa-alla moglie.
-Cara, lascia fare il lavoro a Ron. Sei stanca, hai bisogno di riposarti.-
Ron, tira fuori un .. non si sa cosa di preciso. E’ un oggetto curioso.
Fred è tentato di prenderlo in presto-tecnicamente parlando, rubarlo- e provarlo in altre stanze, per sottrarre la luce come ha appena fatto con quelle della sua stanza.
-Non è giusto usare il deluminatore, Ron! Silente non vorrebbe che tu lo usassi solo per ripicca contro i tuoi familiari!-
-Quale ripicca?-
-Volete muovervi o no ad andare a letto?!?-
Molly si scosta il marito dalle braccia, e con passi pesanti si dirige nella stessa che condivide con l’uomo.
-Wow. E’ stato … agghiacciante!-
-Tua madre è stanchissima, Ron. Cerca di capirla.- Si gratta la nuca, leggermente imbarazzato. –E’ meglio che vada. Dormite!-
***
Il negozio di Olivander è completamente distrutto. Alcune bacchette sono a terra, spezzate e non, mentre le scatoline che le contenevano sono strapazzate e aperte.
La polvere è ovunque. Un terribile tanfo inonda il retro.
-Esci fuori, e non farmi perdere tempo. O chiamerò altri miei uomini, che non saranno così gentili.- La bacchetta è puntata nel buio, da cui lentamente, con un’espressione spaventata sul viso, esce una ragazzina di appena dodici anni.
-Bel bottino, Malfoy! Finalmente sei riuscito a fare qualcosa di utile!- Fernrir, appoggiato alla porta, ridacchia, divertito. –Perché non la lasci a me? Mi prenderò cura di questa bella ragazza, non hai da preoccuparti!-
-E’ il mio bottino, e decido io cosa farmene. Vai a cercarne uno tuo.-
-Non c’è bisogno… abbiamo trovato abbastanza ragazzi che bastano e avanzano per almeno sei mesi! Soprattutto, abbiamo ragazzine come lei disposte a lavorare!- Si passa la lingua sulle labbra, cercando di immaginare il gusto della carne fresca.
-Mostrameli.- Afferra per il braccio la preda, che comincia a singhiozzare.
-Tutti compresi dai tredici anni su, ad eccezione per questa.- Strattona con forza una ragazza inginocchiata a terra. –Io credo ci sia del potenziale, sia in lei… che in questa.- Volge lo sguardo dietro le spalle di Draco, dove si è nascosta la Mezzosangue che ha catturato.
-Il potenziale sono capace di vederlo io, non tu. Voi, restate qua. Padre, ti affido il compito di sorvegliarli, appena ritorno con l’altro gruppo, lasciali tornare al Manor. Fernrir, tu vieni con me. Anche loro.- Indica il resto dei ragazzi catturati.
-Sarà fatto.-
Si smaterializza in un secondo.
Quando arriva, Narcissa e Severus sono posti ai lati del salotto. La prima guarda la scena, reprimendo un grido.
Il tavolo è sparito.
Un cerchio si è formato in mezzo all’enorme spazio vuoto, dove un Mangiamorte sta torturando qualcuno. Un uomo per l’esattezza.
Un’ondata lo travolge in pieno, quando la maledizione si scaglia contro il petto. Urla, scalcia, strizza gli occhi per il dolore, stringe i pugni, … si blocca.
Emette un profondo respiro.
Si è fermato.
-Non ti avevo detto di non uccidere i prigionieri?- Si scosta di dosso la ragazza, che ha portato con sé, e si avvicina al Mangiamorte, sorride, sfacciato. –Sei fuori.-
-Non puoi farlo, non è tuo diritto.- Punta la bacchetta contro il babbano. –Finiscilo.-
-Ho ben altro da fare, che uccidere babbani. Ti consiglio di seguirmi e lavorare sodo per trovare questi Mezzosangue, o la pagherai. Stavolta, non sarò io a coprire le tue scappatelle, per distruggere la vita a qualche bambina.-
Un lieve rossore compare sul viso di lui, che abbassa di poco lo sguardo.
-E’ l’ultima volta che comandi.-
-E’ l’ultima volta che vedi i tuoi compagni. Fernir, occupati di questa femminuccia. E ricordati, io qui comando sempre.-
Un lampo verde si espande per la stanza.
Si volta, cominciando a contare la mandria che sono riusciti a trovare fino ad ora.
Sono pochi, ne servono altri. Lui sarà contento. Deve soddisfarlo come può.
-Draco… sei stato davvero… bravo.-
-Grazie, madre. Voi state bene?-
-Benissimo.- Con la coda dell’occhio, osserva il corpo privo di vita a terra. –Stai facendo un buon lavoro, sarà orgoglioso di te.-
Draco annuisce, riponendo la bacchetta nella tasca della giacca.
E’ sfinito. E la giornata non terminerà fino a stasera.
-E’ tempo di tornare indietro. Voi altri, seguitemi.- Si guarda intorno, cercando l’elfo domestico, che non c’è. –Tilly!-
-Il padrone ha chiesto la presenza di Tilly, che è pronta a servire ogni suo desiderio.- Abbassa il capo, mostrando il più devoto rispetto.
-Prepara un pranzo per gli sfaticati che arriveranno tra pochi minuti. E assicurati che riposino tutti, a dovere.-
-Va bene, padrone. Verrà fatto.-
-Adesso puoi andare.-
  
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