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Autore: Sabaku No Konan Inuzuka    10/07/2015    4 recensioni
{ Dedicata a little_sweet_things | Nuovo Personaggio, gli déi | Altissimi livelli di Nonsense | Comico, Demenziale, Generale | una delle cose più stupide che io abbia mai scritto }
"«Di cosa vorresti essere dio, Slade Stark?» domandò Afrodite con un sorriso, tanto che Slade si chiese se l’avesse fatto apposta.
Il ragazzo fece un gran sorriso, gli occhi eterocromatici – il destro viola e il sinistro azzurro con sfumature verdi – brillarono: «Ehm, ecco… in effetti avrei una proposta»
Tutti gli déi si voltarono e guardarlo, prestandogli attenzione, tranne Ares che amoreggiava con una lancia dalla punta affilatissima, neanche Ermes stavolta sembrava sapere cosa stesse pensando. Dioniso, come se percepisse il pericolo, sprofondò nel suo trono come se volesse sparire e si portò distrattamente la mano avanti alla bocca, probabilmente per nascondere le imprecazioni.
«dio del sesso! Ovviamente!»
Le mani sui fianchi, le gambe leggermente allargate, testa alta e sorriso sfacciato. Era convinto di ciò che diceva, come se davvero la cosa fosse ovvia. Cadde il silenzio nella sala… "
Genere: Comico, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ermes, Gli Dèi, Nuovo personaggio, Zeus
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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NdAutrice: Ehilà :3 Okay... Non ho tanto da dire, solo che non è uscita divertente come avrebbe dovuto ma... E' uscita :3 Per questa idea dovete il merito a _Littles_, la quale è ispirazione di cose impure... Scherzo Agry xD Questo è per il caro Panda sexy :3 Forse non sarà il massimo di divertimento, e forse avràun paio di errori che mi sono sfuggiti, ma è Nonsense e boh, non deve avere necessariamente senso :') Spero piaccia, aspetto recensioni e, ripeto, doveva essere più divertente di così... ma è difficile, specie senza uscire troppo dall'IC. Ho fatto il possibile ma chiaramente non ho avuto successo ^^" Spero comunque vi faccia almeno sorridere <3 Spero in recensioni :3
Konan





 

 

The god of sex



Zeus sedeva sul trono, imponente e irraggiungibile come al solito. La barba grigiastra e folta talmente densa da sembrare fatta di nuvole, e forse era davvero così. L’espressione seria e autoritaria del dio avrebbe dovuto intimorirlo, avrebbe dovuto fargli cambiare idea… ma è di Slade Stark che stiamo parlando, non c’era cosa più sconosciuta per lui che la serietà. Neanche circondato dai dodici olimpici ognuno sul proprio trono, pronti a folgorarlo o a detronizzarlo con uno schiocco di dita, il figlio di Dioniso avrebbe potuto trattenersi.
«Slade Stark» esordì il Re degli dei. «è dai tempi di Ercole che nessun semidio è mai riuscito a compiere azioni tanto eroiche e coraggiose come le tue, paragonabili a quelle dei più grandi eroi antichi.»
Ma Slade aveva già smesso di ascoltare, impegnato com’era a reprimere una risata. Teneva la testa bassa facendolo passare per rispetto ma, a guardare la faccia di Dioniso, egli aveva già capito della mente bacata del figlio che, per quanto eroica e coraggiosa, restava comunque la mente di un depravato. La voce di Zeus risuonava tonante nella sala… tonante. Alquanto ironico per un dio del cielo. Si morse il labbro in modo furioso per evitare di farsi sfuggire un qualsivoglia suono, era sciocco, non stupido… o erano solo sinonimi? Zeus continuava a parlare:
«Millenni di differenza tra te ed Ercole» sembrava piuttosto preso dal suo discorso, come se fosse più una considerazione personale che altro. Le sopracciglia nuvolose aggrottate dimostravano concentrazione. «Ma anche di più, prima che arrivassi tu… millenni di niente, senza alcun eroe…»
«Ehm, no, padre, c’era anche Percy Jackson» fece notare Apollo stravaccato sul suo trono. «Anche lui e… qualcun altro, hanno fatto grandi cose»
Zeus aggrottò nuovamente le nuvolose e folte sopracciglia: «Chi?»
«Percy… Jackson, Zeus» disse Poseidone. «collaborava con un tuo figlio, Jason Grace… e con l’altra tua figlia… Tania-»
«Talia» corresse Artemide. «la mia lungotenente»
«Quello di Crono» intervenne Ermes. «E Gea. E della folgore…»
«Oh… Uhm sì, certo» Zeus annuì crucciato, anche se era evidente non ricordasse. «Ovvio ovvio, figlio di… Atena?»
«Per carità!» Atena sembrava stizzita. «ma neanche per idea! Era figlio di quella testa d’alghe laggiù» indicò con un cenno della testa Poseidone, con aria di sufficienza.
«Ti ricordo che una tua figlia stava con lui» ribatté Poseidone sulla difensiva. «E-»
«BASTA!» tuonò Zeus. E Slade dovette cucirsi le labbra e ingobbirsi per trattenersi ancora, con la coda nell’occhio vide il sorrisetto divertito di Ermes mentre lo squadrava, evidentemente aveva già capito. «Non perdiamoci in liti. Slade Stark, per le tue prodi azioni e il tuo eroismo abbiamo deciso di premiarti con una proposta: la divinità»
A quel fare, Slade si raddrizzò immediatamente, il sorriso ancora sulle labbra che fece accigliare numerosi déi e allargare il sorriso di Ermes, prima di affrettarsi ad estinguerlo con l’evidente imbarazzo di Dioniso. «Divinità?» ripeté interessato.
Atena lo folgorò con un’occhiataccia e stavolta neanche un tipo audace come Slade poté mantenere a due mani il coraggio, sapendo che a folgorarlo avrebbe potuto farlo davvero, se avesse potuto. E, volendo, avrebbe anche potuto dato “l’alta” considerazione che aveva di lui suo padre. «Non è un gioco» disse la dea con tono autoritario e severo. «Essere un dio non è uno scherzo, è solo Ermes con la sua idiozia a renderlo tale agli occhi degli altri. Hai bisogno di saggezza e pazienza, devi essere pronto per questo, Slade Stark»
Fu istintivo per il figlio di Dioniso gonfiare il petto e fare un passo avanti: «Io sono pronto» protestò. «mi sento tale perché- beh, ci ho pensato a lungo…»
Si ragguardò, stavolta, dal misurare bene le parole. Stava per dire qualcosa tipo “Mi ci sono fatto tante di quelle seghe mentali che comprendono pregi e difetti a proposito che credo proprio di essere pronto!”, ma una vocina nella sua testa, la sua coscienza – che aveva chiamato Ken – suggeriva, anche se non interpellata, che stavolta Atena non si sarebbe fatta scrupoli. Il modo in cui gli spenti occhi viola di Dioniso lo fissavano probabilmente stava a significare che aveva già capito.
«E così tu ne sei certo…» disse Era, in tono lapidario.
Lo scrutava irritata, e Slade si chiese se le dee avessero le mestruazioni, perché in tal caso Era ci aveva a che fare in modo permanente. Probabilmente era sempre così odiosa solo perché ogni volta che lo faceva con Zeus sfornava nuove divinità o mostri essendo dea della maternità, e non lo poteva tradire perché dea del matrimonio. Che vita di merda gli déi… Guardò Ermes che, con i suoi vispi occhi azzurri, si strinse nelle spalle facendo un cenno della testa verso Era, non visto, con aria divertita. Slade la prese come una conferma.
«Sì» rispose in modo deciso.
«Ebbene ora, Slade Stark, alla tua morte sarai dio… di cosa può essere dio?»
«Bella domanda, papà» intervenne impropriamente Apollo aggiustandosi gli occhiali da sole. Da sole. A quanto pare gli déi volevano rovinarlo. «Uhm… non ne abbiamo un po’ tantini?»
«Stai suggerendo di diseredare qualcuno?» la voce di Zeus stava pericolosamente variando di tono.
Apollo si rimpicciolì sulla sedia. «Oh no, no no…»
«Di cosa vorresti essere dio, Slade Stark?» domandò Afrodite con un sorriso, tanto che Slade si chiese se l’avesse fatto apposta.
Il ragazzo fece un gran sorriso, gli occhi eterocromatici* – il destro viola e il sinistro azzurro con sfumature verdi – brillarono: «Ehm, ecco… in effetti avrei una proposta»
Tutti gli déi si voltarono e guardarlo, prestandogli attenzione, tranne Ares che amoreggiava con una lancia dalla punta affilatissima, neanche Ermes stavolta sembrava sapere cosa stesse pensando. Dioniso, come se percepisse il pericolo, sprofondò nel suo trono come se volesse sparire e si portò distrattamente la mano avanti alla bocca, probabilmente per nascondere le imprecazioni.
«dio del sesso! Ovviamente
Le mani sui fianchi, le gambe leggermente allargate, testa alta e sorriso sfacciato. Era convinto di ciò che diceva, come se davvero la cosa fosse ovvia. Cadde il silenzio nella sala… prima che Ares scoppiasse a ridere in modo fragoroso.
«Questo ragazzo mi piace!» esordì, posando delicatamente la lancia sul bracciolo. «Ha già capito tutto della vita e della vita eterna!» il sorriso di Slade andava da un orecchio all’altro; si sarebbe volentieri offerto di aiutare Ares e la sua lancia una volta divenuto dio, ma Ken – che ogni tanto risorgeva essendo in maggior parte completamente assente – lo zittì ben presto.
Apollo ridacchiava piuttosto divertito: «Scelta saggia, quello sì che è potere»
Ermes rideva sfacciatamente, posando un braccio sulla spalla di Artemide che lo respinse bruscamente: «Questa mi è piaciuta, questa mi è davvero piaciuta! Non me la sarei mai aspettata!»
Afrodite sorrideva maliziosamente: «Una richiesta saggia e coraggiosa, Slade Stark»
Zeus, invece, non sembrava sapere bene come reagire. «Hai detto… sesso?»
Slade annuì, convinto. «Sì! Avrei comunque i miei limiti, cioè, esistono le suore e Atena è una dea vergine ma la sua casa è piena!»
Dioniso si fece minuscolo sul trono, aveva la testa puntata a terra e una mano a coprirgli il volto, mormorando sommessamente mentre scuoteva la testa: «Non è mio figlio, non è mio figlio… Quello non è mio figlio…»
«Ma non esiste già Eros per quello?» domandò Ermes una volta smesso di ridere, nonostante ciò però il suo stomaco ne soffriva ancora.
«E allora?» chiese Slade. «Avete Hypnos e Morfeo, perché non potete avere Eros e Slade?»
Dioniso afferrò il polso di Efesto con aria affranta. «Eppure sua madre era intelligente, non era così, lo giuro! Non so da chi abbia preso…»
«Non ha tutti i torti…» osservò Poseidone.
Atena sembrava averci rinunciato, se avesse potuto probabilmente si sarebbe alzata e se ne sarebbe andata. Era era senza parole, Artemide aveva perso interesse, Apollo al contrario seguiva molto attento e acconsenziente.
«Io non capisco…» Dioniso non era mai stato così bisognoso di alcool prima d’ora. «Non lo sapevo, giuro, non sapevo che ne sarebbe uscito… quello» indicò Slade affranto. «Non lo sapevo…»
«Ti voglio bene anch’io papi!» Il ragazzo sorrise al padre, passandosi una mano tra gli scompigliati capelli castani.
«No, okay» Ermes prese parola. «padre dai, concediglielo… ci ha salvato tutti…»
Zeus sospirò: ne aveva abbastanza di semidei sfacciati. Liquidò la faccenda con un gesto della mano: «Sì, sì… va bene, come vuoi. Alla tua morte diverrai dio del sesso»
«SI’!» Slade esultò levando le braccia in aria.
Gli déi cominciarono ad alzarsi e ad andarsene, tranne Dioniso che rimase seduto sul trono a disperarsi («Perché? Perché a me, perché…»), e ognuno prese la propria strada. Ermes si avvicinò a Slade e gli mise un braccio attorno alle spalle:
«Ragazzo, ottima scelta, hai capito il problema di Era, no?»
«Ah… non era un’impressione?»
Ermes ridacchiò: «N’ah, se noti non ha protestato… cerca di fare qualcosa»
Slade sorrise, e quel sorriso non aveva niente di rassicurante: «Lasci che ci pensi io, divino Ermes… le assicuro che non si pentirà. Intanto, ho un Panda Sexy con cui vedermela.»
Il sorriso di Ermes si sciolse lentamente per lasciare spazio ad un’espressione perplessa: «Eh…?»
«Niente, c’è una figlia di Eos che mi aspetta.»
 
Intanto, Atena e Zeus percorsero le strade decorate dell’immenso palazzo degli olimpici. Il suono dei loro passi riccheggiava fragoroso rimbalzando contro le mura bianche e ornate, conferendo loro l’antica maestosità che dovevano dimostrare due dei di quel calibro. Atena si avvicinò accelerando il passo al Re degli déi.
«Padre» chiamò.
«Mh?»
«Sai che dalla sua morte in poi quel ragazzo saprà ogni tua singola scappatella, non è vero?»
Zeus si fermò bruscamente nel bel mezzo del corridoio: No. Non ci aveva affatto pensato. «Atena… ho commesso un grave errore»
Silenziosa come pochi, la Regina degli déi passò accanto al marito accarezzandosi la treccia castana. «Paura, Zeus?»








*= Eterocromia, livelli diversi di melanina - la sostanza che colora pelle, occhi e capelli - nel caso di Slade negli occhi, che li ha portati a due colorazioni diverse. Chiarament e il viola è ereditato da Dioniso.

 
  
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