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Autore: LauraPalmerBastille    10/07/2015    2 recensioni
|Raccolta dei momenti vissuti nella storia tra Nico e Bianca|
*
[Dal testo.]
–Devo andarmene, Nico– disse semplicemente, senza alzare lo sguardo da terra. –Le Cacciatrici mi hanno fatto questa proposta a cui io non ho potuto rifiutare, e mi sembrava giusto dirtelo. –
Il bambino per la prima volta non sorrise. Fu come se tutta l’euforia che lo aveva avvolto fino a poco prima - Hey! Gli Dei esistono davvero! Il mio gioco non è solo un gioco!- fosse scivolata via.
–Ma ci rivedremo?– chiese solo. Aveva un’espressione stranamente cupa sul volto, che inquietò la sorella. Nico era dannatamente euforico e sorridente; saltellava da una parte all’altra con quelle carte tra le mani, posizionando le statuine degli Dei ovunque gli capitasse.
–Staremo insieme ancora un po’, e poi… bhè, poi potremmo rivederci e- –
–Mi va bene così! – esclamò il più piccolo, alzando il volto. –Quando riverrai a trovarmi ti farò vedere le nuove carte che avrò comprato e ci giocheremo insieme, okay? –
La ragazza sbuffò piano, per poi abbozzare un sorriso. –Ci rigiocheremo insieme, va bene. –
*
Per la prima volta nella mia vita non scrivo roba Pernico, è una mia prima volta.
Buona lettura.
Genere: Drammatico, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bianca di Angelo, Nico di Angelo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nico e Bianca.
Os filhos de Hades

E io? – chiese Nico, fissando verso quella strana ragazza -diceva di essere Artemide, ma era fin troppo diversa dalle immagini nel suo gioco- che aveva richiamato sua sorella per parlarle.
Bianca aveva uno sguardo diverso negli occhi da quando le aveva viste la prima volta; sembrava incuriosita, quasi attratta da quelle donne fiere e potenti.
Nico invece aveva notato sul loro volto qualcosa di strano che lo aveva quasi inquietato: solo dai loro visi era riuscito a captare la forza che contenevano dentro quel fragile corpo.
Ma Nico era solo un bambino.

Continuava a rigirarsi tra le mani il mazzo di carte del gioco con cui era fissato: Mitomagia. Bianca più volte gli aveva ripetuto di smetterla di giocarci e di esserne ossessionato, ma lui con un sorriso stampato in volto le porgeva una carta e le iniziava ad elencare gli attacchi e le difese di quel personaggio.
E a Nico piaceva sua sorella. Ogni volta che iniziava con quel mantra, lei sbuffava irritata; poi però gli passava una mano in mezzo ai capelli ed iniziavano a discutere su quale carta sarebbe stato meglio tirare per vincere la partita, giocando di strategia.

Nico non ha mai avuto una mamma, almeno per quanto ne ricordi. Forse Bianca è sempre stata un po’ una madre per lui.
E le mamme non abbandonano i propri figli. O almeno, non le mamme provano amore nei loro confronti.

Artemide lo fissò a lungo. Nico non riuscì a capire il suo sguardo; al suo interno vide disprezzo, disgusto, ma anche una sorta di tenerezza e protezione. Non sapeva se essere inquietato o  rassicurato da quegli occhi, ma comunque non gli interessava; quelle ragazze li avevano salvati da quello scorpione gigante - manticora, come l’aveva chiamata la ragazza bionda che poi era caduta dal dirupo con lui - doveva solo che essergli debitore.

–Forse potresti insegnare a Grover quel gioco con le carte che ti piace tanto– disse, ed il suo tono di voce sembrò essersi addolcito. –Sono certa che lui sarà lieto di intrattenerti per un po’… Mi faresti questo favore? –
Nico la osservò per qualche secondo, per poi stamparsi uno dei suoi sorrisi più felici sulle labbra e voltarsi emozionato verso il ragazzo mezzo-capra.
–Ci puoi scommettere! – rispose quello immediatamente, sussultando quasi. Si voltò verso il bambino dai capelli scuri e gli sorrise di rimando, facendo muovere quella ridicola barbetta incolta. –Vieni, Nico! –

Il bambino sentì una gioia percorrergli il corpo mentre trotterellava verso il satiro, tirando fuori dalla tasca il suo fedele mazzo di carte.
E mentre raggiungeva il ragazzo, incrociò lo sguardo di sua sorella Bianca.
Lei lo fissò come se lo stesse per abbandonare, come se quella fosse l’ultima volta in cui si sarebbero visti, come se fosse stata richiamata da forze maggiori, e queste l’avessero costretta ad abbandonarlo.
Ma Nico non captò nulla di questo, nel suo sguardo.
Nico era troppo piccolo.
Nico era troppo ingenuo.
Nico era troppo soggetto ad emozionarsi e sorridere.
Così semplicemente le sorrise felice, rivolgendole un gesto della mano per salutarla.

–Andiamo, Nico! – lo richiamò il satiro, fermandosi ad aspettarlo. Nico corse verso di lui più velocemente che poté, e quando lo raggiunse gli porse una carta che prese dal mazzo.
–Guarda! – esclamò, indicando la figura sopra la carta. –Ci siete anche voi satiri nella mia collezione. Avete pochi punti attacco, però in difesa siete potentissimi e riuscite sempre a salvare il mio gruppo! –
Grover lo guardò intenerito, per poi passargli una mano in mezzo ai capelli scuri ed arruffati ed iniziare a muoversi verso il bosco.
–Sei forte ragazzino. Spiegami di più su questo gioco, dai. –


Angolome:D
Ebbene sì. Sto rileggendo tutta la saga dall'inizio, ed ho deciso di voler iniziare questa sera di One shot perchè trovo il rapporto tra Nico e Bianca un rapporto molto... "difficile", ecco.
E merita di essere trattato u.u
Spero l'idea vi piaccia, ed io cercherò di aggiornare il prima possibile! Forse una volta ogni tre giorni!

Un bacione, LauraPalmerBastille
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