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Autore: zaynseyes_    11/07/2015    2 recensioni
"Tu--tu non assomigli ad un angelo" esclamai stupidamente. Il ragazzo aveva tatuaggi lungo le braccia e un abbigliamento poco consono all'aspetto di un angelo. Che poi, come diavolo si vestiva un angelo?
Lui fece spallucce "Che ti aspettavi? Non tutti gli Angeli sono uguali"
"E a me doveva capitare quello che assomiglia al tatuatore in fondo alla strada?"
*
Si avvicinò e mi sfiorò la guancia con il naso, accarezzandomela delicatamente e respirando pesantemente sulla mia pelle.
"Sei la persona più bella che abbia mai visto in tutta la mia vita" le parole mi uscirono dalla bocca senza il mio consenso.
La logica e il corpo di Zayn più vicino del dovuto, a quanto pare non andavano molto d'accordo.
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| Dove Zayn è un Angelo Custode un pò particolare e Charlotte una ragazza molto realista e affatto sicura di se stessa |
#Accenni Larry, se non vi piace il genere evitate di leggere o in alternativa di saltare le parti inerti ad esso. Grazie dell'attenzione.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Dopo un'ora di rimuginazione su come comportarmi, decisi di fare la cosa più giusta: parlare con Emily.

Lentamente scesi le scale, pensando a come iniziare il discorso. Non avevo idea di cosa dire, e quasi me ne stavo pentendo della scelta fatta.

Così, senza pensarci due volte, mi voltai e feci per ritornare indietro nella mia stanza.

"Non ci provare" sentì sussurrare dietro di me.

Sbuffai infastidita e roteai gli occhi. Okay, ho capito. Vado a parlarle.

Mi girai nuovamente e mi diressi in salotto, dove Emily era comodamente seduta sul divano. Mi schiarì la gola per annunciare la mia presenza. Lei si voltò di scatto, con gli occhi rossi e le guance umide. La guardai, un pò dispiaciuta per il mio atteggiamento, e mi sedetti vicino a lei.

Dopo molti minuti di completo imbarazzo, decisi di rompere il silenzio.

"Mi dispiace" sussurrai con gli occhi bassi, puntati sul comodino di fronte a me.

"Non devi scusarti. Hai solo detto quello che pensavi" fece un sorriso tirato, tirando su con il naso.

Le lanciai un'occhiata di sfuggita, indecisa se annuire alle sue parole e andarmene o cercarla di consolarla. Dopo un breve momento di silenzio, sospirai stanca "Sono stata una stronza, Emily. Mi dispiace e non volevo farti piangere. Non sei mia madre, è vero, ma è come se lo fossi. Se non ci fossi stata tu, in questo momento sarei stata rinchiusa in un orfanotrofio. Mi sono resa conto solo adesso di quanti sacrifici hai fatto per prenderti cura di me ed io da stupida egoista non ti ho mai ringraziato nemmeno una volta. Quindi, te lo dico adesso: grazie, davvero. Oggi è stata una giornata molto stressante e purtroppo ci sei andata tu di mezzo. Non volevo gridarti contro in quel modo però odio quando cerchi di controllare la mia vita, di renderla perfetta. Sbaglierò, questo è sicuro, però almeno voglio imparare a rialzarmi da sola, senza l'aiuto di nessuno"

Lei sorrise e abbassò lo sguardo sul suo grembo "Faccio schifo come madre." affermò, asciugandosi una lacrima sfuggita al suo controllo "Mi dispiace se sono così opprimente con te ma vorrei solo che-- che diventassi come tua madre. Lei era una donna così forte, brava in tutto, responsabile e che affrontava tutto con un sorriso. Volevo solo crescerti come lei avrebbe voluto, mi dispiace se ho fatto un casino" concluse con un piccola risata triste.

Scossi la testa e la presi tra le mie braccia. Non mi capitava spesso di abbracciare Emily, però dovevo ammettere che era una bella sensazione. Sentire il calore di un corpo contro il mio e il suo cuore battere all'unisono contro il mio petto era un qualcosa di splendido.

"Non hai fatto nessun casino, Emily. E non è vero che fai schifo come madre. Insomma, guardami. Mi hai fatto diventare quella che sono adesso, dovresti essere fiera di te stessa" le sussurrai nell'orecchio, accarezzandole la schiena e regalandole un sorriso, che lei però non potè vedere.

Si staccò dal mio abbraccio e sorrise sinceramente, accarezzandomi una guancia "Forse hai ragione. Però voglio che da adesso in poi mi racconti tutto, dal fumare in cortile al fidanzatino segreto. Non sono tua madre, ma voglio sapere lo stesso tutto quello che ti succede. Comportati come se fossi una tua amica, a cui puoi svelare i tuoi segreti. Ricordati però che sono io l'adulta in questa casa"

Roteai gli occhi, con un leggero sorriso ad incresparmi le labbra "Si, certo. Adesso non esagerare"

Lei semplicemente rise e si alzò dal divano "Forse è meglio che vada a preparare la cena. Tu puoi ritornare nella tua stanza, ti chiamo io quando è pronto"

"Okay. Grazie, Emily" risposi. La ringraziai soprattutto per quel breve ma importante discorso tra di noi e speravo che lei lo capisse.

Annuì con un leggero sorriso e si diresse in cucina con il suo passo lento ma sicuro.

Sospirai di sollievo e salì le scale, entrando nella mia camera. Incrociai le braccia al petto quando vidi Zayn seduto sul mio letto con in faccia un sorriso compiaciuto.

"Sono così fiero di te, Charlotte" disse, asciugandosi una lacrima immaginaria che gli solcava il viso.

"Dio, quanto sei idiota." alzai gli occhi al cielo "Se picchiassi un Angelo, poi finirei all'Inferno?" parlai fra me e me, fingendomi pensierosa.

Lui ghignò "Puoi contarci. Non ti perdoneranno mai per aver ucciso-- più di quanto già non fosse-- l'Angelo Custode più bello dell'intero Paradiso. Sarai messa nel girone degli invidiosi"

"Invidiosi?" inarcai un sopracciglio "Io non sono affatto invidiosa di te" esclamai sbigottita.

"L'importante è crederci" schioccò la lingua sul palato.

"Aspetta, mi hai appena detto che puoi morire di nuovo?" chiesi confusa.

"In realtà no," rise sommessamente "stavo solo assecondando la tua farsa" fece spallucce.

Scossi la testa ormai senza speranza. L'Angelo più deficiente doveva capitare a me?

"Ehi, un pò di rispetto per gli anziani." disse accigliato "E poi gli Umani farebbero la fila per avere un Angelo Custode del genere" aggiunse malizioso, indicandosi con la mano.

"Ci sono molte altre persone di questo mondo più belle di te" incrociai le braccia al petto, divertita.

"Ma tu puoi stare vicino ad una bellezza del genere, non è cosa da poco" rispose, alzandosi dal letto e sovrastandomi con la sua altezza. Mi si avvicinò con un sorriso sghembo, i nostri corpi lontani solo pochi passi.

Arrossì per la vicinanza con il ragazzo e per evitare di balbettare e farmi prendere per una stupida imbranata, lo allontanai con la mano "Adesso non esagerare, Zayn. E poi che razza di Angelo fa queste affermazioni? Non dovresti comportarti in questo modo." chiesi dubbiosa, aggrottando le sopracciglia "Sto iniziando a dubitare che tu sia un vero Angelo"

Zayn sospirò "Te l'ho detto, non tutti gli Angeli sono uguali. Io ero cosi nella vita reale e sono così anche adesso. Non sto facendo nulla di male, comunque. Non ti sto mica stuprando" affermò ridendo.

"Non pensavo che gli Angeli potessero fare delle esclamazioni maliziose o altro. In realtà pensavo che non fossero nemmeno corporei" inclinai la testa di lato.

Lui si scompigliò i capelli "Anche io lo pensavo. Pochi giorni dopo essere diventato un vero Angelo, ho avuto la prova del contrario e ne sono rimasto piuttosto sorpreso. Non pensavo che potessi sembrare umano, conservando lo stesso corpo che avevo in questo mondo"

"Quindi in teoria potresti stuprare le persone?" inarcai un sopracciglio divertita.

Lui fece spallucce "Si, però poi dovrei scontare una pena, e non credo sia così piacevole. E poi voglio avere una seconda possibilità, quindi non commetterò stronzate"

"Hai detto una parolaccia!" esclamai stupita "Sei autorizzato anche a dire queste cose?"

Si mise una mano sulla nuca "Ops, mi è scappata." guardò in alto, verso il soffitto ed alzò le mani in difesa "Scusami, non volevo. Giuro che non lo dirò più"

Risi rumorosamente, mettendomi una mano sulla bocca. Zayn sorrise compiaciuto, mettendosi la lingua fra i denti ed io arrossì sotto il suo sguardo.

"Non mi guardare così" dissi infatti, distogliendo lo sguardo dal suo.

"Così come?" chiese lui, continuando a sorridermi raggiante e cercando un contatto visivo con me.

"Come se valessi la pena di tutto questo" risposi, allargando le braccia e facendogli intendere la situazione, ovvero lui che cercava di farmi ridere o che mi aiutava ad affrontare i miei problemi. Speravo avesse capito e che non c'era bisogno di dirglielo ad alta voce.

Lui aggrottò le sopracciglia e mi si avvicinò "Tu vali la pena di molte altre cose, Charlotte." disse lui. Gli lanciai un'occhiataccia e quindi Zayn decise di continuare il suo discorso "E non te lo dico perchè sono il tuo Angelo Custode. Te lo dico come una persona che ha conosciuto la vera Charlotte e che ne è rimasto colpito. Non lasciare influenzarti da quello che gli altri pensano di te" concluse, poggiando delicatamente la mano sulla mia guancia.

Rabbrividì sotto il suo tocco freddo e rapidamente indietreggiai "Gli altri non pensano assolutamente nulla di me. Gli altri neanche mi conoscono. Eppure ogni giorno mi lanciano occhiatacce e mi disprezzano per non so neanche quale motivo. Come non posso lasciarmi influenzare da tutto questo?" esclamai.

"Non ti sei mai chiesta perchè ti guardano in quel modo?" chiese cauto Zayn.

Roteai gli occhi "Forse perchè sembro appena uscita dal video musicale 'Thriller' di Michael Jackson?" risposi ovvia. Con quei vestiti, i capelli spettinati, il trucco leggermente sbavato e la pelle così chiara da sembrare uno zombie, non è che fossi proprio un bello spettacolo.

Scosse la testa e sorrise sghembo "Quelli non sono sguardi di disprezzo. Vedo ogni giorno quei ragazzi a scuola e posso assicurarti che sono sguardi di invidia"

"Invidia?" mi scappò una risata ed incrociai le braccia la petto "Ed esattamente per cosa?"

"Come non puoi rendertene conto?" sospirò "Sei una bellissima ragazza e no, non roteare gli occhi perchè è vero. Hai degli ottimi voti a scuola, una madre che ti vuole bene, sei una delle ragazze più ambite della scuola e neanche lo sai. Le ragazze ti lanciano occhiatacce perchè ai loro occhi sei perfetta in tutto. I ragazzi ti lanciano delle occhiate di apprezzamento e te ne saresti resa conto se magari li avessi guardati in faccia, una volta ogni tanto"

Spalancai gli occhi "Non--non è vero. Tu menti" balbettai.

"Andiamo, un Angelo che mente?" inarcò un sopracciglio lui.

"Hai detto una parolaccia, pochi minuti fa." gli ricordai seccata "Chi mi dice che non puoi anche mentire?"

Lui alzò gli occhi al cielo "Senti, non mi va di discutere con una ragazzina di quello che posso o non posso fare. Ti sto dicendo la verità e se non mi credi, mi spiace per te. Non avrei nessun motivo per cui dovrei mentire ad un mio protetto, e soprattutto non voglio rischiare di perdere la mia unica possibilità di ritornare umano per accontentarti e dirti quello che vuoi sentirti dire"

Gli occhi mi si fecero umidi per il tono in cui mi aveva parlato. Era duro e sprezzante, senza nessun accenno di dolcezza o di pazienza. E il modo in cui mi aveva chiamata ragazzina non era affatto affettuoso. Mi vedeva solo come una stupida bambina che non sapeva risolversi i problemi da sè ed aveva bisogno dell'aiuto di un adulto per farlo. Una bambina che aveva bisogno di sicurezze, di certezze e di affetto. Una bambina che lui doveva accontentare perchè quello era il suo lavoro. Faceva il gentile con me solo per quel motivo, e soprattutto perchè voleva ottenere la sua seconda possibilità. Ero delusa, soprattutto da me stessa per essermi aperta con lui, dandogli la possibilità di poter sfruttare questo a suo favore. Distolsi lo sguardo dal suo.

Zayn probabilmente notò il mio cambiamento di umore: da incazzato a ferito e umiliato, così si affrettò a spalancare gli occhi ed allungare le mani verso di me, cercando di voltarmi il capo e scusarsi con me.

Io però fui più veloce e mi girai completamente, dandogli le spalle "Vattene" pronunciai con voce rotta e con le lacrime agli occhi.

"Io- scusa Charlotte, non volevo--"

"Ho detto: vattene" ripetei, più decisa di prima.

Zayn sospirò frustrato e si passò una mano tra i capelli, tirandosi le punte "Charlotte davvero, non so cosa mi sia preso, non volevo parlarti con quel tono e--"

"Non voglio più vederti. Se pensi che questo sia un gioco, puoi anche ritornartene da dove sei venuto. Mi vedi solo come un altro problema aggiunto alla lunga lista che devi obbligatoriamente risolvere per raggiungere il tuo obiettivo ed io non sono un oggetto. Informa il tuo superiore che i problemi so risolvermi da sola, non mi serve un Angelo da strapazzo che lo faccia" dissi non guardandolo neanche in viso e asciugandomi una lacrima che mi era caduta e che stava scivolando indisturbata lungo guancia.

Sentì Zayn mettermi una mano sulla spalla e frettolosamente mi scostai dalla sua leggera stretta "Non toccarmi" quasi urlai.

"Mi dispiace" sospirò Zayn. Sentì un fruscio indistinto alle mie spalle ed un leggero vento, dopodiché il nulla. Zayn se n'era andato, ne ero sicura.

Trattenni un singhiozzo e mi rifugiai in bagno, chiudendo la porta alle mie spalle. Mi guardai allo specchio ed abbassai lo sguardo. Cosa pensavo, che qualcuno potesse realmente interessarsi a me, a quello che pensavo e sentivo? Che stupida. Dovevo capire sin dall'inizio che non sarebbe cambiato assolutamente nulla, che gli servivo solo per i suoi interessi.

"Charlotte?"

Sentì la voce di Emily chiamarmi da dietro la porta. Mi asciugai le guance umide dal pianto, come sei lei potesse realmente vedermi "Si?" le risposi cercando di assumere un tono di voce neutrale.

"È successo qualcosa?" chiese, la voce attutita dal legno della porta.

Spalancai gli occhi terrorizzata. Che mi avesse scoperto? Che pensasse che parlavo da sola e che avevo bisogno di uno strizzacervelli? Mille erano le domande che mi vorticavano in testa ma mi affrettai a risponderle per non destare sospetti.

"No, perché?"

"Ti avevo sentito urlare dalla tua stanza e mi sono preoccupata. C'è qualcosa che non va?" mi chiese dubbiosa.

"N-no. Stavo solo parlando al telefono con mia amica e forse ho alzato un pò il tono della voce. Tranquilla, non è successo nulla" inventai.

"Uhm, okay." rispose non molto sicura "Comunque la cena è pronta"

"Non ho molta fame, scusa Emily. Magari più tardi la riscaldo e la mangio" la rassicurai, cercando di non farla preoccupare più del dovuto. Avevo un buco nello stomaco e solo pensare al cibo mi faceva venire il voltastomaco.

Ci fu un attimo di silenzio e per un momento pensai stupidamente che potesse vedere le condizioni in cui ero ridotta "Se c'è qualcosa che non va me lo diresti, vero Charlotte?" rispose lei piuttosto incerta

"S-si, certo" le risposi. Altra bugia. C'era già qualcosa che non andava ma mi rifiutavo di parlarne con lei.

Dopo questo non ricevetti più una risposta e capì che Emily se ne era andata.

Restai chiusa in quel bagno per quelli che sembrarono secoli, semplicemente ascoltando il silenzio che mi circondava e chiudendo gli occhi rilassata.

Adesso ero di nuovo sola con me stessa, ma non mi importava. Sapevo cavarmela anche senza il bisogno dell'aiuto di qualcun altro, e di certo non sarebbe stato ali candide a fermarmi e parlarmi con quel tono di voce, di chi sa quello che fa, e convincermi del contrario.

 

______________

Zayn è molto lunatico a quanto pare, ma questo la piccola Charlotte non lo sa.

Come non sa altre molte cose del suo carattere, che però presto scoprirà!

Un bacio♥

P.s: in ogni capitolo aggiungerò una foto diversa di Zayn perché...insomma, è Zayn! Non credo che qualcuno non gradisca le sue foto, quindi...fate ciao con la manina a Zayn SonoFigoELoSo Malik.

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