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Autore: harley1958    12/07/2015    2 recensioni
Un padre lontano che riceve dal proprio figlio un regalo inatteso. Il regalo più bello che ci possa essere...
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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LA LETTERA


 


 

Dopo oltre dodici ore di lavoro ero esausto e mi lasciai cadere sulla branda, sperando di riposare un poco.

Jasper, il mio collega si avvicinò dicendo: " c'è posta da casa Edward".

Scattai a sedere, con un sorriso, pregustando la lettura delle parole di mia moglie Isabella.

Ero un medico e sei mesi prima ero partito per l'Africa con MEDICI SENZA FRONTIERE.

Mancavano due settimane alla scadenza del mio incarico ed ero felice di tornare a casa dai miei affetti, ma ero orgoglioso di aver fatto quell'esperienza, mi aveva dato una serenità impagabile.

Aprii la busta e il mio cuore mancò un battito quando da essa scivolò fuori una seconda lettera.

Riconobbi subito la calligrafia incerta di mio figlio Robert e la gola mi si serrò dalla commozione.

Il mio bambino aveva otto anni ed era arrabiato con me.

Non mi perdonava di essere partito per prestare la mia opera in quel Paese lontano e martoriato.

Si era rifiutato di venire all'aeroporto il giorno che ero partito e non partecipava mai alle conversazioni che qualche volta mi era possibile fare con la madre attraverso Skype, quando fortunatamente, avevamo la connessione.

Non aveva sopportato la mia partenza, la viveva come un abbandono e non mi aveva perdonato. Per questo fui sorpreso di trovare una lettera anche da parte sua. La aprii con mani tremanti.


 

" Ciao papà... volevo chiederti scusa per essermi comportato male con te in tutto questo tempo.

Ero triste ed arrabbiato, perchè sapevo che mi saresti mancato.

Perchè non ci saresti stato a vedere le mie partite di basket e le mie recite.

Perchè non mi avresti aiutato a fare i compiti.

Perchè non avremmo fatto le cose da "uomini" di nascosto dalla mamma, come mangiare patatine e gelato prima di cena, come rotolarci nel fango giocando con Boss e fare svelti la doccia prima del ritorno di mamma.

Ma ora ho capito che tu avevi ragione ed io sbagliavo.

Mamma ha registrato con la videocamera ogni recita ed ogni partita, così possiamo guardarle insieme quando torni.

Io ti aspetto papà, per stringerti forte e dirti che ti voglio tanto bene.

Tu lo sai che sono cocciuto come te e mamma, quindi forse ti chiederai cosa mi ha fatto cambiare idea... ora te lo racconto.

Un mese fa nella mia classe è arrivato un bambino nuovo, il suo nome è molto difficile da dire, così noi lo chiamiamo Mosu.

Mosu non può fare ginnastica o giocare con la palla in ricreazione, perchè lui cammina piano piano: è senza una gamba e al posto di quella che ha perso ne ha una finta.

Però lui è contento di essere in America, ride sempre e tutte le cose per lui sono bellissime.

I suoi veri genitori sono morti, ma ora ha una mamma e un papà americani e bianchi, mentre lui è color cioccolato.

L'altro giorno ho parlato un po' con lui e mi ha detto che se quando ha messo il piede sulla mina non fosse stato subito soccorso dal dottore del campo medico, sarebbe morto, oppure così grave che quando è arrivato qui non avrebbero potuto nemmeno mettergli la gamba finta.

La sua nuova mamma gli ha insegnato qualche nostra preghiera e lui mi ha confidato che ogni sera prima di dormire le recita e si ricorda sempre di ringraziare e benedire il dottore che lo ha salvato.

Allora ho capito.

Tu sei un dottore proprio come quello che ha salvato Mosu e se non ci fossero uomini come voi, io ora non avrei un caro amico.

Il tuo lavoro è molto importante ed io sono stato un bambino cattivo e viziato a farei i capricci quando sei partito per aiutare tanti bimbi sfortunati che avevano bisogno di te.

Ieri dopo la partita, Jason è venuto a prendermi in giro, mi ha detto: << Robert, il tuo papà dov'è? Non è un bravo papà come il mio che viene sempre a vedermi giocare e a fare il tifo per me!>>

E io gli ho risposto: << Ti sbagli Jason, il mio papà è un papà talmente bravo che può fare benissimo il papà per me e anche per tanti altri bambini che non lo hanno e che devono essere aiutati.

Non importa se non vede tutte le mie partite, lui aiuta dei bambini come noi a guarire e questo è molto più importante!>>

Ora ti saluto papà, devo andare a fare i compiti.

Ma devi sapere che sono orgoglioso di te e ti voglio bene.


 

tuo Robert.


 

Edward ripiegò la lettera e se la strinse al petto, mentre una lacrima scivolava sulla sua guancia.

Nel silenzio della notte africana mormorò:

<< Aspettami Robert, figlio mio, il tuo papà tornerà presto da te e non ti lascerà mai più. Ti amo, mio piccolo, grande uomo>>.


 

   
 
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