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Autore: callingonsatellites    12/07/2015    2 recensioni
L'aria fresca sulle braccia. Il sole che brucia negli occhi. Le gambe leggermente indolenzite, e una melodia sconosciuta che girava nella sua mente. Poi un forte dolore alla testa. E ora fissava quegli occhi color nocciola, e ogni domanda veniva annullata come se quei due pozzi scuri fossero l'unica cosa importante ed esistente, l'inizio e la fine di tutto.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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...rieccomi con un nuovo capitolo! Scusate se ci ho messo tanto, ma sono stata molto impegnata in questo periodo, e anche il fatto di non aver ricevuto recensioni mi ha un po' demoralizzata...ma ho deciso di andare avanti comunque, per i lettori/lettrici silenziose! Detto questo, vi lascio al capitolo...

Kim aprì gli occhi. Era piuttosto stanca, doveva essersi addormentata. Non c'era nessuno nella stanza. Meglio, preferiva rimanere da sola. La porta si aprì..."Come non detto, ecco che entra qualcuno" pensò.     
-Kim, tesoro! Come stai oggi?-era sua madre.
"Quanto ho dormito?" si chiese nella sua mente la ragazza.
-Due ore-la donna la guardava con sguardo dolce. Kim la fissò stralunata. Le aveva letto nel pensiero?
-No tesoro, stai parlando. Forse non te ne rendi conto, ma stai parlando a voce alta.
-Oh.- Kim era diventata rossa. Che figura! Meno male che non c'era il dottore.
-Signora Wendell, sua figlia sembra migliorata. Provi a darle il cellulare come avevamo detto, così forse le torneranno in mente le sue amiche, i luoghi della sua vita, eccetera...-ecco, come non detto, c'era anche il dottore. Che figura, che figura!!...
-Ok. Tieni Kim, ti ricordi? Questo è il tuo cellulare. Te lo ha regalato lo zio Harry, lo ha comprato direttamente in America. La cover l'hai decorata tu con i giornalini vecchi di tuo fratello, ti ricordi?- sì, se lo ricordava. "Te lo ricordi, te lo ricordi?" sua madre glielo ripeteva di continuo. Iniziò a stufarsi di quelle tre parole. Prese in mano il cellulare: era spento, così dovette farselo accendere e sbloccare. Andò su Whats App. "Chissà come faccio a ricordarmi come si usa quest'affare" le sembrava strano ricordarsi le cose, insomma, aveva avuto un'amnesia! Diede un'occhiata ai contatti...non conosceva nessuno. O meglio, non si ricordava nessuno. Ma non le interessava più di tanto, lei voleva vedere una sola cosa...uscì dall'applicazione, entrò nella galleria...bloccata. Accidenti. Provò a dare il cellulare alla madre, ma non sapeva la password. "La prossima volta meglio non mettere password" pensò amareggiata Kim. La galleria era l'unico posto che le veniva in mente dove ci potessero essere foto del ragazzo con gli occhi nocciola. Caspita, non riusciva a togliersi la sua immagine dalla mente...lo aveva sognato di nuovo, quella notte.
-Cosa stavi cercando?- le chiese la mamma.
-Uhm, niente- rispose lei semplicemente. Non aveva molta voglia di parlarne, anche perché qualcosa le diceva che era meglio di no.
-Allora, io vado...vuoi che ti lascio il cellulare?
-Sì, lascialo qua...-non le serviva a niente, ma decise di tenerselo lo stesso. Attese che il medico e la mamma uscissero, quindi si mise comoda nel letto, e sentendoli parlare, tese le orecchie.
-Signora, sua figlia soffre di amnesia globale transitoria, detta TGA. Come le avevo già detto, ricorda perfettamente chi è, il proprio nome e le persone che le stanno più vicine, come, appunto, la madre e il padre. Potrebbe non avere bene in mente il fratello, visto che non lo vede molto spesso.-"Fratello? Ho un fratello?" si chiese.- Non ricorderà i volti di alcuni amici, o persone che vede molto spesso. Potrebbe magari ricordarsi il ritmo di una canzone, per esempio, ma non ricordare le parole, lo stesso autore.-a quelle parole la ragazza di illuminò. La canzone! La melodia del sogno...cos'era?- Di solito si risolve in qualche ora...nel caso la prego di rispondere a tutte le domande che le farà, anche se saranno ripetute più volte, poiché il paziente non sempre ricorda la risposta che gli è stata data...-intanto il dottore continuava a parlare, ma a lei non interessava più di tanto. Adesso voleva solo andare a casa. Ma la mamma aveva detto che ci sarebbe voluto qualche giorno..."Spero che si sbrighino a passare, questi giorni..." pensò lei amareggiata. Di sicuro quando sarebbe entrata nella sua stanza, nella sua casa, le sarebbe tornato in mente tutto...almeno così sperava.
Una musichetta la distolse dai suoi pensieri. Proveniva dal cellulare. "Che faccio, rispondo? E se non mi ricordo chi è?" questa cosa nel non-ricordarsi-niente iniziava a ossessionarla. "Ok, dai, rispondo". Prese il telefono, e toccò l'icona verde.
-Pronto?
-Kim!! Ehi, K, è un po' che ti cerco...-era una voce femminile.
-Chi è?...-chiese preoccupata.
-Come chi è? Dico, K, ti è saltato il cervello?- "No, ho solo avuto un'amnesia, niente di che".
-Chi sei?
-Sono io! Natasha! La tua vicina di banco!
-Non capisco...facciamo così, descriviti- forse così si sarebbe ricordata almeno la sua faccia.
-Oh, insomma...non bastavamo  i temi di scuola! Adesso i devo pure descrivere con te! Ok...dai, sono alta, mostruosamente sexy, e molto, molto più abbronzata di te, piccola.
-Aspetta, forse ho capito chi sei...
-E aspetto, io! Nessun problema, sai?!- la voce iniziava a essere impaziente.
-Sei...sei quella vicino a me?
-Ma buongiorno!! E' tutto il tempo che sto cercando di dirtelo.
Adesso aveva capito chi era. La ragazza all'altro capo del telefono era Natasha, la ragazza afroamericana che era sua vicina di banco.
-Ehi, ci sei?
-Eh? Ah, sì, ci sono. Ti serviva qualcosa?
-Solo sapere dov'eri. Era un po' che non ti sentivo, ti ho chiamato un paio di volte, ma non hai risposto. C'è chi dice che sei in ospedale, che ti sei rotta qualcosa dopo una caduta in bicicletta. Come stai?
-Sono...sono in ospedale, sì. Ma è tutto ok.
-Sul serio? Cosa è successo?!- l'istinto pettegolo di Natasha non finiva mai.
-Ehm...devo andare, ciao, ne parliamo un'altra volta.
-No! Aspetta...- le chiuse il telefono in faccia. Forse non era molto educato, ma quello non era proprio il momento adatto. Così spense il cellulare in modo da evitare altre chiamate scomode, e lo appoggiò al minuscolo tavolino affianco al letto. L'unica cosa che voleva era tornare a casa.
 
Eccomi qua, con questo nuovo capitolo...la nostra Kim inizia a ricordare sempre di più! Mi scuso ancora per il ritardo, e ci sentiamo al prossimo capitolo!! Ringrazio chiunque voglia recensire, in positivo o in negativo, e ringrazio anche i lettori/lettrici silenziose!!
PS> Forse cambierò nickname, ma ancora non ho deciso quale...forse sarà Bosso Senza Fondo, o qualcosa di simile, ma non sono sicura. Nel caso, vi avverto! ;)
PS2>Se vi state chiedendo come faccio a conoscere nomi e sintomi dell'amnesia temporanea... nulla di strano, mi sono solo informata ;)

Baci e alla prossima!!   The Rocker Alien
   
 
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