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Autore: _Giuls17_    12/07/2015    1 recensioni
[the dark world, the same enemy but that's another story]
Hermione aveva provato sulla sua pelle il dolore vero e da quel momento aveva preso la decisione più importante della sua vita, una decisione che aveva richiesto un sacrifico che lei aveva eseguito senza indugio; ma in un mondo in cui Lord Voldemort ha preso il potere e Harry Potter cerca ancora di contrastarlo, non tutto andrà per il verso giusto.
C6: -Vorrei tanto che non fossi una stronza Serpeverde con zero capacità di amare.-
C7: “Cercavamo un amore travolgente, e l’abbiamo sempre avuto davanti, è sempre stata lei ad attirare la tua attenzione"
C8: -L’amore ci rende fragili ed io vivo in una famiglia in cui non posso permettermi questo genere di debolezza.-
C13: Ti prego non lo dire, se non lo dici non è vero e se tu non lo dici posso dimenticare, posso dimenticarti.
C19: -Io ti ho aspettato per tutta la vita.-
C23: Abbiamo deciso di distruggerci.
C44: A prescindere dal fatto che li amasse entrambi.
C48: Posso mettere la parola fine a tutto questo dolore.
C49: Hermione è una persona fatta di amore di rimpianti...
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Fred Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo, Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dark World'
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Here we are
 
Appoggiò la schiena allo schienale della poltrona di tessuto color mogano e chiuse, momentaneamente, gli occhi per bearsi di quel momento.
Stava procedendo tutto secondo i piani, da almeno quattro anni, la sua carica era sempre stata riaccettata col massimo dei voti, senza nessun indugio, anche se la situazione col tempo era cambiata e molti nel Mondo Magico se n’erano accorti.
Tra i primi i membri del Wizengamot e tra gli ultimi, sicuramente, i maghi e le streghe di Londra, più ignari riguardo i suoi piani, ma non se n’era mai preoccupato; col tempo aveva formato la schiera perfetta, i seguaci perfetti, gli aveva dato il nome di Mangiamorte e li aveva usati per mantenere il potere su tutto e su tutti, e adesso era diventato il mago più potente.
 
Un leggero bussare alla porta lo distolse dai suoi pensieri, aprì gli occhi e raddrizzò la schiena ed attese, sapendo già chi avrebbe visto da lì a poco.
Albert Granger entrò lentamente e abbassò il capo per chinarsi di fronte a Lord Voldemort, dopodiché alzò lo sguardo per guardarlo negli occhi.
-Albert, mi aspettavo una tua visita.-
-Signore il Wizengamot e altri maghi si sono riuniti.-
-Immaginavo che sarebbe successo ma non dobbiamo preoccuparci di niente, dobbiamo solo dargli l’impressione che il potere sia ancora nelle loro mani.-
-Anche se sappiamo bene che non è più così?-
-Esattamente.- Voldemort trattene una risata e intrecciò le dita sulla scrivania.
-Sono convinti che sarebbe facile farmi dimettere ma non si rendono conto della forza e del potere che ho conquistato in questi anni, credono che sia facile far tornare le cose come un tempo, ma Londra è cambiata, il Mondo Magico è cambiato.-
-Credo proprio che la riunione straordinaria verterà proprio su questo, alcuni mie informatori sono riusciti ad ottenere qualche soffiata sull’ordine del giorno.-
-A quanto pare non apprezzano le mie nuove Leggi ma lo sappiamo bene che l’Ufficio sull’applicazione della Legge Magica lo farà, stanno solo sprecando tempo.
I valori che vogliono salvaguardare non esistono più, la bontà, il coraggio, la fibra morale e l’uguaglianza sono l’emblema del vecchio Mondo Magico, quello prima del mio arrivo.-
-E tutti noi sanno quanto sono cambiate le cose.- Albert si sedette su una delle poltrone davanti alla scrivania, accavallando le gambe, -L’uguaglianza è il primo male che abbiamo estirpato, nessuno è uguale davanti alla Legge.-
-Diamogli solo l’illusione di poter fare, ancora, qualcosa, facciamoli sentire forti per poi farli affondare, non cambieranno nessuna regola; i traditori rimarranno tali, chiunque non appoggi questo mandato finirà ad Azkaban.-
-Lo immaginavo, Lord Voldemort, ero venuto solo per accertarmene.- ammise, rilassando impercettibilmente i muscoli.
-E per questo motivo che tu, tra tutti i Mangiamorte, sei il mio braccio destro. Tua figlia come sta? Dovrebbe essere al quarto anno, giusto?-
-Sì, Hermione sta dimostrando le sue capacità, anche se in questo periodo il Ballo del Ceppo occupa tutto il suo tempo.-
-Ah sì, Silente sarà molto felice, gli è stata offerta una grande possibilità con il Torneo.-
-Perché dice questo Signore?-
-Perché il vecchio Preside adora addobbare la scuola, festeggiare, qualcosa che invece io ho sempre odiato.-
Voldemort si rilassò ed immaginò il castello di Hogwarts in ghingheri non solo per il Ballo del Ceppo ma anche per il Torneo Tremaghi, rigettò l’impulso di vomitare e si concentrò su questioni più urgenti.
 
***
 
 
Hermione si guardò allo specchio e sbuffò, quella mattina i suoi capelli ricci e leggermente crespi avevano deciso di non prendere nessuna piega e a breve sarebbe dovuta scendere per la colazione, in quelle condizioni.
Prese la bacchetta e con un semplice incantesimo sistemò il tutto, guardandosi per un’ultima volta e sistemando la cravatta di Serpeverde, leggermente storta.
Posò le mani sui fianchi e sorrise soddisfatta, adesso era perfetta.
Si voltò e trovò Daphne ad osservarla, svogliata di quell’attesa imprevista.
 
-Potresti anche cambiare espressione? Sorridere magari?- propose all’amica.
-E perché? Perché così saresti contenta?-
-Semplicemente perché quella faccia non ti sta bene.-
Hermione le passò accanto e prese la borsa dal letto, controllando che ci fosse tutto l’occorrente per la sua giornata.
-La mia faccia cambierà solo quando potrà osservare la delegazione Durmstrang fare colazione, quello si che è uno spettacolo che merita un sorriso.-
-Oddio, mi sembra di sentire Pansy, sta sbavando da quando sono arrivati.-
-Perché tu no?- domandò l’amica, guardandola con occhi leggermente spalancati.
-No.- disse, tagliando il discorso e uscendo dalla sua stanza.
-Forse non lo fai perché pensi già a qualcuno?-
 
Hermione inghiottì il groppo che si era formato in gola e si voltò ad affrontare la sua amica, la guardò negli occhi e incrociò le braccia al petto.
 
“Non sei arrivata così lontano facendoti mettere i piedi addosso.”
Sì, la piccola Hermione del primo anno lo avrebbe fatto ma adesso, questa Hermione è stufa di essere messa in discussione da tutte le presunte amiche, è stanca di tutto.
“Allora fagli vedere chi comanda.”
 
-Daphne semplicemente perché non mi vedi con la bava alla bocca, non è detto che mi sono trasformata in un’entità asessuata. Il mio interesse non va nessuno, questo è quanto.-
-La Regina di Serpeverde, fredda anche nel cuore.- commentò la bionda, guardandola.
-Ci sono molte cose che sacrificherei per restare al mio posto.-
-Eppure la piccola Hermione Granger non era così, sei cambiata così tanto nel corso degli anni, i tuoi capelli non sono più crespi e il biondo risalta, il tuo corpo è più slanciato e la tua lingua è tagliante come quella di un serpente.-
-Daphne dovrei offendermi?- domandò, raddrizzando la schiena.
-No, sto solo dicendo che quando un giorno ti innamorerai, tutto questo, il muro che ti sei creata attorno cadrà e non saprai riconoscerti nemmeno allo specchio.-
-Io non m’innamorerò Daphne.-
-Essere desiderata non ti basterà, Hermione.- sussurrò, sapendo di essere andata oltre, sapendo di aver superato quel limite che col tempo la sua amica le aveva imposto, che aveva imposto a tutte le ragazze che avevano ricevuto la grazia di diventare sue amiche, ma per quella volta aveva deciso che il suo affetto doveva avere la meglio.
Anche sulla scala sociale.
 
-Cosa state facendo?-
Ginny Weasley uscì dalla sua stanza impeccabile come le altre e si limitò a guardarle.
-Stavo dicendo a Daphne del mio vestito per il Ballo.-
-Oh già, il mio è appena arrivato.- commentò la rossa, raggiungendole e uscendo dai sotterranei per dirigersi verso i piani alti.
-Hermione alla fine hai scelto con chi andrai?-
La ragazza rimase in silenzio, la verità era che molti ragazzi l’avevano invitata, forse più di quanto si era immaginata, però lui non l’aveva invitata e per questo aveva deciso che sarebbe andata col suo migliore amico.
L’unico ragazzo forse che non le restava accanto per il suo corpo, ma perché in fondo le voleva bene.
-Credo che andrò con Blaise.-
-Ma insomma anche quel ragazzo carino di Corvonero ti ha invitato!-
-Oddio, Serpeverde e Corvonero? Mi sfinirebbe con le parole solo dopo cinque minuti.- disse, tagliente e cambiò discorso, non sentendosi ancora pronta a rivelare tutta la verità.
 
***
 
Ron alzò la mano e fece segno ad Harry di sedersi accanto a lui, poiché era riuscito a tenere un paio di posti da parte nella lunga tavolata di Grifondoro prima che tutti si svegliassero.
-Non credevo ti fossi già svegliato.- esclamò l’amico, sedendosi.
-Avevo fame.- disse semplicemente, iniziando a prendere alcune pietanze e posandole sul proprio piatto.
-Weasley dai tempo ai tuoi polmoni di respirare almeno.- decretò Draco Malfoy sedendosi vicino ad Harry, invece che vicino al rosso.
-Le tue battute non mi faranno smettere di mangiare, lo sai.-
-Oh si che lo so, ti conosco da troppo tempo per non saperlo, ma spero sempre che la mattina cambi qualcosa, rispetto al giorno precedente.-
-Simpatico, davvero.-
Harry rise sotto i baffi e prese il succo di zucca dalla caraffa per versarsene un po’ nel bicchiere; quella scena alla quale aveva appena assistito accadeva ogni mattina, da almeno quattro anni, ma era felice di aver trovato degli amici come loro.
Ron lo aveva conosciuto l’estate prima di ricevere la lettera per Hogwarts, quando ancora i suoi genitori erano vivi e il mondo non gli era ancora crollato addosso, mentre Draco era stato una scoperta del suo primo anno.
Un anno vissuto quasi del tutto in solitudine se non fosse stato per loro e l’affetto incondizionato che gli avevano dato.
-Avete trovato qualcuna con cui andare al Ballo del Ceppo?- domandò Ron.
Harry alzò il viso, distogliendo la mente da quei pensieri ed annuì.
-Si lo avevo chiesto a Chow ma purtroppo per me ha rifiutato, quello di Tassorosso l’aveva già invitata, e tu Draco?-
-Luna mi ha detto di sì.-
Ron lasciò cadere le posate ed Harry sputò una minima quantità di succo dalla bocca per via della sorpresa.
-Che avete?-
-Lo sai che la chiamato Lunatica Lovegood, vero?-
-Certo.- disse asciugando le labbra col tovagliolo.
-Ed allora perché?-
-Perché in fondo è una brava ragazza e ho deciso di provarci.-
-Quindi è qualcosa di serio.- fece notare Harry, posando le mani lungo le cosce.
-Non mi dispiacerebbe.- farfugliò il biondo, alzando gli occhi per sfuggire a quelli dell’amico e fu in quel momento che la vide.
 
-Ecco mia sorella e quelle due.- commentò Ron, distogliendo lo sguardo dall’entrata per riprendere a mangiare.
-Daphne ed Hermione che degnano i comuni mortali con la loro presenza.-
-Due oche.- decretò Draco, ma non riuscì immediatamente a far finta di niente.
 
 
Ginny si voltò ed osservò il fratello e gli amici guardarle.
-Oh bè guarda chi si vede, ciao fratellino.- si avvicinò, fingendo un tono amorevole.
-Ciao Ginny.- rispose Ron, senza guardarla.
-Oh ci siete anche voi, non mi ero accorta.- disse Daphne, facendo ridere Ginny per quella battuta.
-La vostra simpatia è disarmante di prima mattina, vi prego evitate.- disse Draco, ridendo,
-Granger tu non partecipi al gioco? Che c’è, oggi non hai ricevuto abbastanza complimenti per regalarci un sorriso?-
-Scusa? Oh non mi ero accorta che stessi parlando Malfoy, credevo che fosse una mosca.- lo guardò negli occhi, intensamente e si voltò per dirigersi al suo tavolo.
-Hermione cuore di ghiaccio.- sussurrò Daphne andando via assieme a Ginny.
 
-Io non capisco cosa ci vedano in lei.- disse Draco, riprendendo la sua colazione, decisamente irritato per quella discussione.
-Sai è solo bella, popolare, bionda, snella e tagliente come una serpe, ah ed è anche ricca.-
-Harry ci stai nascondendo qualcosa?-
-Oh no, stavo semplicemente facendo il punto della situazione per il nostro amico.-
-Grazie Potter, me l’ero quasi dimenticato.- Draco sbuffò e si voltò solo un attimo per guardare quella ragazza che nel corso degli anni non era mai riuscito a capire.
 
Si ricordava un Hermione notevolmente più debole al primo anno, una ragazza magra e spaurita, che era stata collocata a Serpeverde per errore, o almeno così aveva creduto, ma dopo l’estate, al loro secondo anno aveva trovato un’altra ragazza.
Non che fossero stati amici, forse non si erano neanche mai parlati veramente ma lui aveva notato il cambiamento, come se avesse usato un incantesimo per darsi coraggio, per diventare quell’altra, ed adesso però non riusciva più  a vedere quella ragazzina spaurita, anche se più di una volta, soffermandosi sui suoi occhi, l’aveva ritrovata in quei riflessi, nei riflessi di quegli occhi marroni freddi come il ghiaccio.
Forse quella ragazza esisteva ancora ma lei faceva di tutto per reprimerle l’esistenza.
 
*
 
Hermione sorseggiò il suo succo lentamente, non riuscendo a concentrarsi su Pansy e la sua adorazione per Viktor Krum, Campione di Durmstrang per il Torneo Tremaghi, così preferì far vagare il suo sguardo per tutto la sala.
Soffermandosi prima su Tassorosso e Corvonero, e fermarlo su Grifondoro, la Casa con cui avevano effettivamente la maggiore delle rivalità, osservò Harry e i suoi amici e poi trovò lui.
Sarebbe riuscito a distinguerlo fra tutti, anche dall’altro ma in fondo non aveva nessuna importanza.
Per lui, lei era solo un’oca, una come le altre.
Per lui non sarebbe mai stata all’altezza di quelle della sua Casa perché troppo viscida.
Ma per lei, lui rappresentava qualcosa, lui la faceva ridere.
Però Fred non l’avrebbe mai guardata.
 



∞Angolo dell'autrice: Bene, è sempre molto emozionante per me iniziare una nuova storia ma oggi sono ancora più felice: sto per finire gli esami del terzo anno e mi aspetta il mare e il sole!
Veniamo a noi, lo so, è sempre difficile introdurre qualcosa di diverso, qualcosa forse di "particolare", effettivamente ho avuto lo stesso sentimento il giorno che ho pubblicato The dark side, ma anche stavolta voglio essere fiduciosa ^^
Voldemort prima e Hermione all'ultimo ci introducono in un universo alternativo: The dark world; Ed ecco che dobbiamo fare i conti con una Londra in cui un Mago Oscuro ha preso il potere e in cui Hermione Granger non fa certo parte dei buoni. Ed ecco che faccio la mia prima avvertenza: non giudicate immediatamente questa Hermione, datele il tempo di conquistarvi e riuscirete a vedere oltre i capelli biondi e la perfidia.
Bè... Credo di stare divagando in questo momento, sappiate solo che ci tengo molto, tengo molto a ogni visita, commento e appunto che farete perchè la scrivo io ma la scrivo per voi <3
Ci rivediamo la prossima settimana e intanto vi lascio una chicca, uno spoier:

-Non devi mica uscire con la Granger, potevi sceglierne una qualunque.-
-E se non me ne piacesse una qualunque?- domandò Harry, abbassando lo sguardo.
 
   
 
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