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Autore: SlenderGirl52    12/07/2015    0 recensioni
Ciao a tutti,è la prima volta che scrivo un fantasy,quindi abbiate pietà ^^"
Spero che vi piaccia e che recensirete in tanti per farmi migliorare,grazie :)
P.S. Quella che sto scrivendo è una saga.
Trama:
Selene è una fata della luna,solamente un po' diversa dalle altre:non possiede le ali.
La ragione di ciò è ancora un mistero e proprio nel primo libro,proverà a svelarlo.
Con la magia della piccola Viodia,la forza del possente Nadried e con il potere segreto di un giovane umano,riuscirà a scoprire la verità dopo tante peripezie,alla scoperta di tutti i regni del piccolo mondo che li racchiude.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                 Capitolo 1

                                                                            Risveglio




La luna è ormai alta nel cielo,ed irradia ogni cosa con la sua luce argentea,inclusa me.Percepisco il suo bagliore sulla pelle, che vi entra dentro fino a far completamente parte di essa;
Apro lentamente gl'occhi,provando ad immergermi in quel cielo color pece,frastornato da mille microscopiche stelle di un bianco perlato,troppo puro.
Stendo i miei muscoli,mentre sono ancora sdraiata sulla mia foglia avvolgente,a crogiolarmi in quella serafica quiete.
Il suono dello scorrere dell'acqua del fiume vicino è come un esordio a destarmi dal mio sonno ed io non posso far altro che dargli retta.
Sbatterei le mie ali,se ne avessi ancora un paio,quindi non mi resta che camminare sulle mie gambe.
Alzo lo sguardo al cielo,nutrendomi di quel panorama mozzafiato;
Un dipinto che nemmeno i migliori pittori,potrebbero catturare al meglio della sua bellezza;Alzo una mano al cielo ed incanalo un po' di luce,per potermi rinvigorire,mentre della polvere stellare cade,sciogliendosi come neve al sole.
L'erba su cui cammino,è stracolma di rugiada e profuma di fresco;Un odore inebriante,quasi più forte dei quello fin troppo dolce della Lavanda e delle Rose Fameliche.
-“Buongiorno."-auguro,alle Rose,che a loro volta mi salutano sbraitando.Getto loro dei semi di girasole,per poterle calmare.
Continuo a camminare,canticchiando,in tutta serenità mentre  il rumore dei semi che vengono spezzati dai denti aguzzi delle Rose,svanisce quasi del tutto,rimpiazzati dalle risatine compiaciute delle farfalle notturne.
Le loro ali sono spettacolari,dipinte dei migliori colori freddi:viola,blu,turchese e così via..
La foresta di Ainwen,alla notte,è ricca di tali colori,accompagnati del bagliore dorato delle lucciole,che non possono mai mancare.
Fermandomi ad osservare ogni piccola cosa,tutto diventa più bello ed il lungo sentiero che devo percorrere,diventa magicamente più corto.
Sento già in lontananza la voce di Viodia,che sgrida Nadried,furiosa,nonostante cerchi di contenersi.
La riunione d'emergenza è già iniziata da un po',ma purtroppo,io sono sempre la solita ritardataria.
L'albero grande ci ripara dalla luce che sembra accrescere sempre di più,ma ci permette di vedere le stelle,con i suoi rami distaccati e sottili.
Le riunioni avvengono sempre qui,in uno spazio delimitato da piccoli ceppi nani,che noi usiamo come sedie;
Come tetto abbiamo la chioma dell'albero grande,(sempre folta e verdeggiante,)che è vivo ma beh,non possiede un nome.
Le pareti,invece sono una barriera d'aria creata da Viodia,fastidiose ma sicure,perfino contro i piccoli demoni.
L'albero senza nome,muove un ramo per salutarmi,alzando un gran vento verso di me.
E' tremendamente dolce,anche se non ha la possibilità di parlare con noi fate della notte.
In questi casi desideri con tutta me stessa di essere un elfo della foresta,per poter scambiarci quattro chiacchiere.
Viodia non mi presta attenzione ed è ancora imperterrita a prendersela con Nadried,che mi fa cenno veloce.
Io mi siedo su un ceppo con le gambe incrociate,mentre attendo spiegazioni.
Viodia sospira,mentre prova a calmarsi;Non riesco a prenderla sul serio:è una Nana alchimista,tremendamente carina,che sembra essere la versione bruna di Trilly.
Lungo i fianchi tiene mille boccette tintinnanti,ognuna di esse contenente un colore differente.
Nadried , invece,continua a beffeggiare l'espressioni di Viodia,beccandosi le sue gomitate.
Lui è un elfo della foresta,alto e muscoloso,dal viso severo e da lungi capelli neri,lisci.
Ma in realtà,la sua è una corazza,ed ha un cuore tenero.
E' una sorta di gigante buono,sempre pronto ad aiutare il prossimo;Munito di arco,protettivo con tutti.
La sua pelle è violacea a causa della luce,che mette i risalto i suoi mille pendagli e segni distintivi sulla pelle.
-“Beh,cos'è successo?"-domando,tenendo lo sguardo fisso su entrambi.
A loro volta,si guardano tra loro,balbettando,per poi rispondere all'unisono:-“Un intruso."-
Il coro viene spezzato da Viodia,che prosegue:-“Nadried ha lasciato il portale aperto...Abbiamo colpito l'intruso ripetutamente e lo abbiamo rinchiuso dentro SenzaNome.."-
Mi scappa una risata,mentre mi avvicino all'imminente tronco di SenzaNome,solleticandogli le radici,in modo che possa sputare il malcapitato.
Tutto va secondo i miei piani e dall'interno di SenzaNome,fuoriesce una strana creatura:sembrerebbe essere un elfo con le orecchie arrotondate,dai capelli stranamente corti e color rame.
Ha gl'occhi socchiusi e nel suo volto è dipinta una smorfia di dolore.
E' a terra,ai miei piedi e non appena riapre gl'occhi,cambia espressione,assumendone una sorpresa.
Io lo scruto,provando a studiarlo,ma in vano.
Non riesco proprio a comprendere che essere sia,quello che ho di fronte ed i suoi pensieri,dicono lo stesso su di me.
-“Sono una fata e tu?"-chiedo,un po' diffidente.
-“Un umano."-risponde,ancora più sconvolto,per poi aggiungere:-“Okay,sono fatto..Ma non pensavo che l'erba potesse fare questo effetto."-
"Non capisco,l'erba non ha nessuno effetto..Questa creatura avrà forse subito un sortilegio?"
Viodia è nascosta dietro Nadriedche sghignazza,compiaciuto alla vista di una navetta indifesa che fino a qualche minuto fa lo bacchettava.
L'umano,si alza da terra,con il respiro affannoso,mentre si gira in torno,guardando con attenzione ogni dettaglio.
-“Dove mi trovo?"-chiede,con i suoi occhi castani che implorano una risposta.
-“Sei nella foresta di Ainwen,a Silver Pain..Tu da dove provieni?"-domando a mia volta.
-“Non comunicare con il nemico!Potrebbe essere un demone!"-interrompe Viodia,spaventata come una docile bestiola sotto il mirino di un predatore.
-“Hey bella,datti una calmata."-dice la creatura rivolgendosi alla piccola Nana,che presto avvampa in viso,come un fuoco appena sorto dalla cenere di una fenice.
-“C-come osi p-parlare così ad una fanciulla!"-balbetta Viodia,facendo qualche passo indietro pronta a pronunciare qualche formula.
-“Metamorphosis Rospo"-urla,mentre incanala abbastanza energia,che getta in seguito ai piedi dell'umano,che non può far altro che rimanere immobile.
Nadried scuote la testa,in completo disaccordo con le decisioni della piccola Alchimista permalosa.
Nemmeno io lo sono,lei agisce sempre d'impulso e di conseguenza molte volte combina pasticci,come quello appena accaduto.
L'energia evapora sotto forma di piccole bollicine verdi,mentre la creatura alta e massiccia,sparisce nel nuvola.
Sgrano gli occhi,non appena mi rendo conto che la creatura si è tramutata in un rospo saltellante ed in preda al panico.
-“Viodia!!Riportalo alla sua forma originaria!"-grido,mentre lei si volta senza voler sentire ragioni.
Prendo tra le mani il piccolo rospo,che senza esitare mangia tutte le mosche presenti,con la sua lunga lingua rosea.
-“Nadried,c'è un modo per farlo tornare come prima?"-ribatto,mentre lui fa spallucce.
Proprio in quell'istante,mi viene in mente la fiaba del principe ranocchio.
"Tentar non nuoce..E magari funziona anche con un rospo!"penso tra me e me,mentre increspo le labbra e mi avvicino più he posso al rospo.
La sua pelle è scivolosa e stracolma di piccole verruche.
Gemo,leggermente disgustata,per poi poggiare le mie labbra sulla guancia della bestiola.
Esalto,alla vista di nuove bollicine verdi ed della sagoma stracolma di fumo bianco sporco,dell'umano.
Viodia impreca sotto voce,mentre Nadried ridacchia tra sé e sé.
Mi sento una principessa ed a mia volta shignazzo insieme all'elfo.
-“Beh,dovremmo farlo tornare al suo regno,no?"-
-“Nel Regno di New York,a fumare altra erba?Evviva."-beffeggia il giovane.
-“Viodia ci ha già provato,non riusciamo a rispedircelo."-afferma l'elfo,rivolgendo un'occhiataccia all'umano.
Improvvisamente  una farfalla notturna cade in picchiata verso di noi,la riconosco,è Jamie ed è una tra le farfalle più chiacchierone di Silver Pain.
-“Oh Jamie,ho sentito che al lago due elfi di Golden Hapness si stavano sposando in segreto...Meglio coglierli sul fatto,no?"-propongo,sfacciatamente.
Jamie non resiste ad i pettegolezzi e dovevo trovare un modo per mandarla via senza fargli vedere l'umano e beh,c'ero riuscita.
Jamie,si volatizza in un batter d'occhio,ringraziandomi con la sua vocina stridula,nonostante non riesca più a vederla.
-“perché parla con una farfalla?"-mormora l'umano a Nadried.
Nadried lo guarda in cagnesco,dicendogli:-“Tutti parlano con le farfalle...Che razza di domanda è?!"-
L'umano lo guarda storto,andando verso SenzaNome,sbattendoci la testa sopra;Di tutta risposta SenzaNome lo colpisce con una radice e l'umano fa un sussulto.
-“Ma che cazzo aveva lo spacciatore?!"-urla ridacchiando,mentre si accascia a terra,con le mani fra i capelli.
Io lo raggiungo,porgendogli una mano,sussurrandogli:-“Sù,alzati..Questo non è il Regno di New York ma magari potremo rispedirtici più avanti,per ora non ce n'è la possibilità,ma faremo i tutto per aiutarti."-
mi sforzo di apparire più gentile possibile,mentre ho gl'occhi color terra del giovane su di me.
I suoi occhi sono tristi,il suo sguardo è spento ed i suoi pensieri confusi.Cerco di leggere i più remoti meandri della sua mente e li poggio una mano su viso.
E' tremendamente caldo,come una fata della luce e sobbalza al tocco glaciale della mia mano.
Lui continua a guardarmi ed è in attesa di un altro mio gesto;Continuo a leggere l'interno della sua testa ed arrivo alle immagini,i sogni ed i ricordi.
-“Vedo una donna.La sogni spesso,non è vero?"-
Lui mi dà,uno strattone e si allentano di qualche centimetro da me.
E' in preda la panico e vorrebbe tornare a casa sua.
-“Cosa stai facendo?Cosa vuoi da me?Come fai a sapere di mia.."-s'interrompe,lasciando a metà la frase chilometrica che sta formando.
La visione del suo sguardo si spezza e lui si mette a guardare altrove.
-“Poso leggere nella mente,i tuoi pensieri sono ovunque.Stanno viaggiando nell'aria e sono percepibili."-sbotto,leggermente infastidita.
Lui alza le mani in segno di resa,mentre si siede sopra un ceppo.
-“Quindi devo rimanere qui a tempo indeterminato?"-sbuffa.
-“Sì."-risponde seccamente Nadried,porgendogli l'arco.
-“Dovrai imparare a difenderti se vivrai qui."-
 
 
   
 
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