Saper amare è facile,

imparare a rinunciare è difficile.

Vivere è un dono,

lasciar volare lontano un sacrificio.

Godere della gioia una necessità,

omaggiarla un bene prezioso.

Pretenderla per se un diritto,

abdicare un atto di libertà.

uWetta*

Carezza

Lo sguardo vitreo fissa il soffitto scrostato dell'infima camera d'albergo. La finestra schiusa lascia scivolare la debole luce di un vecchio lampione. L'aria si colora degli odori della notte, di campi incolti in attesa di aratura, di sogni umidi di nebbia.

Le mani stringono il lenzuolo portandoselo al viso per cogliere l'ultimo bagliore del suo profumo.

Rivivi dentro di te il sapore salato del peccato; l'aroma boschivo della pelle miscelato all'olio per le scope; i baci al miele e le risate fanciullesche; le corse a perdifiato nei campi di grano maturati al sole; i giochi innocenti fatti per avere la possibilità di stringertelo addosso; il caldo abbraccio che ti scalda come una coperta nel lungo gelo dell'inverno.

Sorridi triste al ricordo del tuo nome sussurrato che scorrevava bollente lungo la pelle accaldata, del modo in cui tratteneva le lettere stringendo i denti sulle labbra gonfie, del fiato sorpreso rilasciato all'improvviso quando lo mordevi piano dietro l'orecchio.

Vivevi sospeso tra due mondi cercando di non amarlo troppo per poter tornare dall'altra senza sentirti in colpa. Volevi tutto dalla vita, una famiglia da crescere e un uomo da amare.

Ti sei accorto subito che c'era qualcosa di nuovo che aleggiava tra voi. Una forte sensazione di cambiamento: come quando si avverte l'avvicinarsi della nuova stagione, del temporale estivo che rende l'aria elettrica, dell'odore di pulito che precede la prima fioccata.

Vi siete amati in silenzio.

Sei rimasto in attesa di sentir pronunciare il tuo nome ma l'ansito sfuggito dalle labbra turgide ha assunto il gusto dell'addio. Il cuore ha tremato di aspettativa, un senso di abbandono ha macchiato il candore del tuo sogno dorato. L'hai osservato impotente affievolirsi sospinto da un tiepido vento. Dita tremanti ne afferrano un lembo e lo rinchiudono nella gabbia del cuore dove riposerà in eterno scaldato dal ricordo di voi.

Anneghi nella dolcezza dei baci con la consapevolezza che non avevi mai compreso l'origine del suo ardore. Ti ha sempre amato e tu lo hai calpestato, costretto a vivere in ombra facendo sfiorire il giglio puro che lo rappresenta.

Per un attimo pensi di ricucire gli strappi ma poi capisci che è ora che spicchi il volo. Come un genitore apprensivo lo lasci semplicemente andare via conscio che sarai lì, in attesa, casomai sdrucciolasse un po.

Lo baci a lungo per cancellare il velo di malinconia che attanaglia il cuore.

Con un'ultima carezza sulle gote bagnate di rugiada lo vedi chiudersi la porta alle spalle.

Note autrice: *questi versi sono stati scritti da me.

Ulteriori note: Teddy è ufficialmente fidanzato con Victorie Weasley ma intrattiene una relazione con James Potter. Mi sono immaginata il momento in cui la storia clandestina finisce perché Ted si rende conto che amare è anche saper lasciar andare.

Buona lettura.