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Autore: Undead    13/07/2015    2 recensioni
La discoteca, la musica, la gente, le parole urlate e poi ci sei tu con le tue parole sussurrate e c'è il ballo... Già perché di solito in discoteca si balla.
Fa parte della serie La storia di Alex, qua Alex si presenterà un po'
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Raccolta | Avvertimenti: Gender Bender
- Questa storia fa parte della serie 'La storia di Alex'
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AVVISO: La persona reale che sta dietro al nome Lucia, riconoscendosi nella storia, ha chiesto di cambiarle il nome perché Lucia non le garba e ha scelto come nome per le mie OS Liz. Pertanto ho modificato il nome, che resterà tale anche nelle prossime OS che scriverò. 


“Eccoci finalmente, in discoteca, tu ed io.
Questa è la volta buona me lo sento, sarà una bellissima serata, niente e nessuno potrà rovinarla.”

 
Questo è quello che pensa il mio cervello ogni volta che dobbiamo vederci per andare a ballare, mai che una volta la positività abbia funzionato. Ma io non perdo le speranze, so che una di queste sere sarà speciale, chissà magari proprio questa.
 
Ah giusto, scusate, non mi sono ancora presentato. Io sono Alex, un disastro in tutto, soprattutto per quanto riguarda le relazioni interpersonali. Ma in amore… beh in amore non ho proprio speranze, mai che mi innamori di una ragazza con la quale possa avere anche solo una minima possibilità. Facciamo un breve riassunto dei miei vent'anni in ambito sentimentale: mi piace una persona, lei non mi considera o se va bene, almeno, mi rivolge la parola, se siamo amici, invece, è già in una relazione ed in ogni caso dalla mia bocca non sentirà mai dire nulla che possa farle capire che mi piace, non esplicitamente almeno.
Sì, sono un fifone. Sono troppo timido e forse troppo critico con me stesso, sotto tanti aspetti, ma non posso farci niente, insomma l’aspetto fisico per quanto una persona possa essere moralista conta, soprattutto a primo impatto, e avere un corpo che non ti rappresenta e un carattere introverso non ti aiutano a relazionarti con le persone, soprattutto con le ragazze che ti piacciono. Ve lo assicuro.
Adesso penserete che sono il tipico ragazzetto considerato brutto perché magari è grasso o pieno di brufoli e che ne so io magari anche deforme, no mi spiace deludervi è una cosa un po’ più complessa. Sono intrappolato nel mio corpo, in un corpo che non rappresenta il mio io interiore, un corpo da ragazza.
Ebbene sì, sono biologicamente ed anagraficamente una ragazza. E no, non sono lesbica o una lesbica che non accetta il fatto di esserlo e quindi si finge ragazzo o crede di voler diventare tale per avere la vita più facile. No anche perché sono tutte cavolate, vi spiego: una ragazza alla quale piacciono le ragazze è lesbica, se poi questa si veste da maschiaccio potrebbe essere una butch oppure una tomboy e infine essere transessuali non è affatto più facile.
Ma sto divagando, non è di questo che dovevo parlarvi.
 
Stavo dicendo: stasera, dopo molto tempo, rivedrò Gaia. Andremo in discoteca, una discoteca lgbt ovviamente, con noi ci saranno Liz e Nando e so che tu starai con me, sono le uniche volte che vorrei che la serata disco non finisse mai per avere più tempo per poterti stare accanto.
 
Che cosa patetica, almeno ci provassi
 
Arriviamo. Troppo presto. Non c’è ancora nessuno, ancora non fanno entrare e quindi decidiamo di andare a fare due chiacchiere dalla fontana lì vicino.
Facciamo, come sempre, discorsi strani. Forse siamo seduti proprio nel punto dove Liz, ubriaca, è stata male. Non so neanche quanti anni fa, e poi chissà a quante altre persone è successo.
Il fumo è parte della serata, appena c’è un minimo tempo morto ecco che Liz si accende una paglia, oggi anche Gaia ha voglia di fumare e va a scrocco abbastanza spesso. Mi ritrovo immerso in ondate di fumo. Ogni volta che succede, quindi tutte le volte che usciamo, penso che oramai ho subito talmente tanto fumo passivo che cominciare a fumare sarebbe il male minore. Ma non mi piace, non mi da nulla. Ci ho provato, più o meno, ma non ne ricavo alcun beneficio e non voglio intestardirmi per farmi piacere una cosa che mi fa male. Un po’ come l’alcool. Sto benissimo anche senza bere, ok benissimo no ma dettagli. Non capisco come ci si possa ridurre a non ricordare niente e a star male solo per “divertirsi” una serata. Che poi sarà divertente sul momento per chi è ubriaco, perché vi assicuro che agli occhi dei sobri sembrate solo tanti poveretti.
Chiariamo bene non è che non dovete bere, sono scelte vostre alla fine, ma fermatevi prima di non ragionare più, ci sta la volta in cui non ti frega nulla e ti sbronzi ma non può essere una costante nella tua vita.
Ecco uffa, sto divagando ancora. Vediamo dov’ero rimasto? Ah si…
Finalmente apre la discoteca, entriamo ed essendo la serata a tema “Mondo fantastico” all’entrata c’è tipo la spada nella roccia con Xena che la sorveglia e intanto fa le foto con chi entra. Noi ovviamente non ci siamo fatti pregare per fare la foto.

Scendiamo, è una discoteca “sotterranea”, e appena arriviamo nel portico esterno prima dell’entrata incontriamo degli amici e ci sediamo lì con loro.
Passa qualche tempo, la serata si prospetta alquanto noiosa, sembra non arrivi gente e che l'intenzione degli altri sia quella di starsene seduti tutta la sera lì fuori; cosa che normalmente mi farebbe solo che piacere ma Gaia ha voglia di ballare e non fa altro che chiedermi quando si decideranno ad entrare, purtroppo non ho una risposta.
La voglia di alcool risveglia la serata. Finalmente entriamo, il fumo di scena ci invade le narici e ci annebbia per un attimo la vista. Non c’è ancora molta gente ma la musica è già partita. Io e Gaia ci mettiamo un po’ distanti dal bar dove Liz e gli altri stanno aspettando di essere serviti. Arrivano da noi e pochi istanti dopo arriva una ragazza dello staff con una telecamera e ci “chiede” di ballare.
Stavo per rispondere che io non ero in grado, sono una frana anche in questo, ma Gaia mi si avvicina, mi mette le braccia intorno alla vita e inizia muoversi. Non riesco più a pronunciare una sola sillaba e provo a convincere il mio corpo a seguirla, a muoversi ma non ho molto successo.
:-Gaia lo sai che non so ballare_
:-Sì, lo so. Ma non puoi stare impalato già sarà imbarazzante quando andrà su fb_
:-Appunto… Se mi muovo lo sarà ancora di più_
Mi guarda negli occhi e con quel suo sguardo da cucciola mi dice :-Non è vero, lasciati andare_
:-Mi insegni tu? Mi insegni a ballare?_
Mi stringe un po’ di più e avvicinandosi al mio orecchio mi sussurra :-Certo non ti preoccupare. Sai… Ci vorrà tempo_
:-Ok_
Lo so che ci vorrà del tempo, e me lo godrò tutto quanto. Non la capisco sul serio, perché quando siamo qua sembra che per lei esisto solo io, mentre se ci vediamo fuori non sono nessuno? Dovrò dare una spiegazione a questa cosa ma, sinceramente, ora mi voglio solo godere il momento. 
   
 
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