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Autore: LatersBaby_Mery    13/07/2015    22 recensioni
Dopo aver letto numerose volte gli ultimi capitoli di “Cinquanta sfumature di Rosso” ho provato ad immaginare: se dopo la notizia della gravidanza fosse Christian e non Ana a finire in ospedale? Se in qualche modo fosse proprio il loro Puntino a “salvarlo”?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1.


Gli spaghetti al ragù di Mrs Jones sono diventati uno dei miei piatti preferiti da quando vivo qui, eppure stasera non riesco davvero a mandare giù niente. Continuo a ripensare alle parole di Christian di ieri sera, quando gli ho detto di essere incinta, al suo scatto d’ira, alla sua freddezza, e ai suoi occhi. Quegli occhi che mi hanno fatta sentire esposta dal primo giorno che li ho incontrati. Occhi caldi, seducenti, innamorati. Eppure ieri sera vi potevo leggere solo rabbia, freddezza, delusione.. quasi disprezzo.
Ecco perché. Ecco perché mi piace avere il controllo. Così le stronzate come questa non mandano tutto a puttane.
Ero paralizzata, sconvolta dalla sua reazione. Mi aspettavo che non la prendesse bene, ma non potevo accettare che definisse “stronzata” suo figlio. Nostro figlio. E l’unica cosa che sono riuscita a fare è stata scoppiare a piangere.
Pensi che io sia pronto per diventare padre?
Gliela si leggeva chiaramente la paura negli occhi, e in fondo, come non capirlo. Non ha avuto un’infanzia semplice, e neanche l’adolescenza. Ha sempre detto che ha cominciato a vivere da quando mi ha conosciuta.
E allora perché? Perché è andato a cercare rifugio dalla strega?
Rigiro ripetutamente la forchetta nella pasta, che ormai è diventata fredda. Ripenso alla discussione di stamattina: sono riuscita a tenergli testa, in fondo sono una delle pochissime persone al mondo che ci riesce. Per un momento ho avuto anche la tentazione di abbracciarlo, baciarlo, lasciarmi stringere forte, ma poi, ricordando come mi sono sentita ieri sera quando ho letto quel messaggio, la rabbia ha avuto il sopravvento e ho cercato di restituirgli la stessa freddezza che ieri sera ha riservato lui a me. Con gli interessi.
E’ stata una mattinata pessima, la prima in cui Christian ed io non ci siamo inviati neanche una mail. Ma non potevo cedere. Sarebbe stato come dargliela vinta, ed è l’ultima cosa che voglio. Devo tenere duro, per me e per questo piccolo Puntino che cresce dentro di me.
Sollevo lo sguardo all’orologio, sono le nove e Christian ancora non è tornato. Decido allora di chiamarlo.
“Sì, Ana?” mi risponde freddamente.
“Ciao”
Inspira. “Ciao” dice, a voce più bassa.
“Torni a casa?”
“Più tardi.”
“Sei in ufficio?”
“Certo, dove pensi che potrei essere?”
“Bene. Ti lascio lavorare.”
Rimaniamo tutti e due in linea, il silenzio tra noi si fa pesante.
“Buonanotte Ana” dice lui, infine.
“Buonanotte Christian.”
Riattacco e fisso la foto che ho impostato come sfondo del mio BlackBerry. Christian ed io, nel giorno del nostro matrimonio, abbracciati, sorridenti, con la baia a fare da sfondo. Ripenso a quanto eravamo felici quel giorno e gli occhi mi si riempiono di lacrime.
Bevo un sorso d’acqua e mi alzo, il piatto di spaghetti è praticamente intatto, ma ho lo stomaco chiuso e insistere servirebbe solo a farmi correre in bagno a rigettare tutto.
Ho bisogno di rilassarmi un po’, per cui opto per un bel bagno caldo, anche se, senza Christian, non sarà la stessa cosa. Riempio la vasca e verso nell’acqua qualche goccia di essenza profumata, poi mi spoglio completamente e mi ci immergo anche io. Getto la testa all’indietro e chiudo gli occhi, lasciandomi coccolare per qualche minuto dall’acqua calda e dal profumo di vaniglia che si è diffuso in tutta la stanza.
Vaniglia.
Nonostante tutto questa parola mi fa sorridere. Questa parola che fino a qualche mese fa era banale come tutte le altre, ora ha il potere di riportare alla mente i più bei ricordi con Christian. La nostra prima volta, la sera in cui accettò di provare a darmi quel “di più” di cui tanto avevo bisogno, pur di riavermi nella sua vita, la sera in cui avremmo dovuto cucinare la cena a casa mia, e poi finimmo per fare l’amore con il gelato.
Era accaduto tutto in pochissimi mesi. Ero passata da semplice studentessa ventunenne e piena di sogni, a fidanzata e un mese dopo moglie di uno degli uomini più ricchi d’America. Ma Christian per me non era solo quello, non era solo l’Amministratore delegato. Christian è il mio uomo, dolce, geloso, sensuale, protettivo (a volte anche troppo), maniaco del controllo. E padre di mio figlio. Già, fidanzata, moglie e quasi mamma. A questo pensiero mi spunta un sorriso e la mia mano scivola dal bordo della vasca alla mia pancia.
“Non ti preoccupare amore mio, andrà tutto bene..” sussurro come se quell’ammasso di cellule potesse sentirmi. E non so se sto parlando a lui o a me stessa.
E’ successo tutto così in fretta, anche io ho paura. Forse Christian ha ragione, forse sarebbe stato meglio aspettare un po’. Ma ormai questo bambino c’è. Sono poco più di ventiquattr’ore che so che c’è, eppure lo sento già come una parte di me. E di Christian.
Quando l’ho visto per la prima volta, ieri, nello studio della dottoressa Greene, me ne sono innamorata. Non so come sia possibile, è solo un minuscolo puntino, probabilmente non supererà i dieci millimetri, eppure so già di amarlo, come amo il suo papà.
Già, il suo papà, nonostante tutto lo amo. Ma sono anche profondamente arrabbiata con lui. Potevo prevedere tutto: che avesse una brutta reazione, che avesse paura, ma non che andasse a cercare conforto da Mrs Robinson.
Mi risciacquo ed esco dalla vasca, indosso un comodo accappatoio di spugna e avvolgo i capelli in un asciugamano. Controllo il cellulare: nessuna notizia di Christian. Devo combattere contro l’impulso di chiamarlo, non posso cedere, non ora.
Indosso il pigiama e asciugo velocemente i capelli per poi infilarmi nel letto. E’ troppo grande e freddo senza Christian.
Mi manca.
Afferro il suo cuscino e lo stringo a me. È impregnato del suo profumo, quel profumo che è diventato l’essenza della mia vita. Sprofondo il viso nel cuscino e piango, do sfogo a quelle lacrime che per tutto il giorno ho dovuto reprimere, prima stamattina, per non crollare davanti a Christian, poi in ufficio, poi con Ray. Adesso non ce la faccio più.
Mi lascio sopraffare dalla tristezza e dalla stanchezza, e lentamente Morfeo mi attira a sé.
 
Allungo il braccio, tastando il materasso accanto a me. Vuoto. Christian non c’è. Apro a fatica gli occhi, mi metto a sedere e lancio un’occhiata alla sveglia: mezzanotte. Strano: non è da Christian stare fino a quest’ora in ufficio. Controllo il BlackBerry, ma niente. Nessuna chiamata, nessun messaggio.
Un pensiero si fa strada nella mia mente: forse è tornato, ma era troppo arrabbiato per dormire accanto a me. Decido allora di alzarmi, indosso la vestaglia e vado a cercarlo in salone, nel suo studio, in biblioteca, persino nella stanza dei giochi. Niente di niente.
Provo a chiamarlo, ma il telefono squilla a vuoto.
Per quanto l’idea mi avesse fatto male, sarebbe stato meglio trovarlo a dormire in un’altra camera, piuttosto che non avere notizie di lui.
Vedo la luce accesa in cucina, spero sia Christian, ma è Gail, che armeggia con la teiera.
“Mi scusi Mrs Grey, ma non riuscivo a dormire e nella mia cucina ho finito il tè.”
“Non deve assolutamente preoccuparsi Gail. Neanche io riesco a dormire.” dico sedendomi su uno degli sgabelli.
“Sa come mai Christian e Taylor ancora non sono tornati?” le chiedo, magari Taylor l’ha chiamata.
“No Mrs Grey, non so nulla, e a dirla tutta, sono anche un po’ preoccupata..” ammette.
“Anche io.. mio marito non risponde al cellulare..” replico afflitta.
Mrs Jones prende un’altra tazza e versa un po’ di tè anche per me. Ma non riesco a bere più di un paio di sorsetti. Sono troppo preoccupata. Amore mio dove sei??
Finalmente sento il cellulare squillare, lo prendo e resto delusa leggendo sul display il nome di Kate.
Kate? Che vorrà a quest’ora??
“Pronto, Kate..”
“Ana.. sono Elliot..”
Un brivido mi corre lungo la schiena, sentendo la sua voce preoccupata.
“Elliot.. che.. che succede??”
“Ana..” prende un profondo respiro prima di proseguire “Christian.. ha avuto un incidente..”
E il mondo crolla.
 

Angolo me.
Non ci posso credere! L’ho fatto davvero!!
E’ qualche mese ormai che sono iscritta a EFP e sono stra-innamorata di “Cinquanta sfumature”. Ho letto la stragrande maggioranza delle ff di questa sezione e mi piacciono tutte. E’ la prima storia che pubblico e sinceramente mi sento anche un po’ in soggezione, perché quelle che ho letto sono tutte scritte benissimo, ci sono poi alcune autrici che sono veramente eccezionali, alle quali non mi posso neanche lontanamente accostare. Per cui spero di non essere troppo deludente. (Se posso scegliere, tra pomodori e pernacchie, preferisco i pomodori xD)
Detto ciò, veniamo alla storia: era un po’ che avevo in mente questo cambio di trama, però, per la ragione che ho detto prima, mi sono sempre trattenuta. Poi però un amore incondizionato verso Mr e Mrs Grey, unito ad una noiosissima domenica (ci tengo a precisare che l’idea di pubblicare mi è venuta due domeniche fa, quindi dopo due settimane ho trovato il coraggio xD), porta anche a fare qualche piccola follia.
Non so se il capitolo sia troppo breve o no, devo imparare pian piano a gestire la lunghezza.
Spero che la storia vi piaccia, e se vi va lasciate una recensione, anche solo per farmi capire se posso andare avanti o se è meglio che tolga le tende. Tutti i consigli e le critiche, positive o negative che siano, sono ben accetti.
Un bacio. Mery.

 
   
 
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