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Autore: ezuccanigra    13/07/2015    2 recensioni
Una visione non convenzionale sulla morte
Genere: Angst, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un uomo anziano era disteso su un letto in un angolo della stanza. Di lui non si vedeva molto se non la testa bianca macchiata dalla vecchiaia. 

Gli disse: “Siediti qui accanto a me”
“Lei ha bisogno di aiuto” obiettò Nik e l’uomo rise per poi trasformare il sorriso in una smorfia di dolore.
Nik si avvicinò “Soffre molto?” chiese trascinando la sedia accanto al letto e sedendosi.
“Sì, ma non guardarmi così. Non è un male. Non sono mai stato tanto consapevole, ora come ora, della vita che scorre nelle mie vene. Ogni respiro che prendo è preziosissimo, come se non avessi respirato abbastanza in tutta la mia vita. Capisci? Probabilmente no, sei troppo giovane.” L’uomo si interruppe perché venne travolto da una serie di conati e svuotò lo stomaco sul pavimento accanto al letto. Nik non sapeva cosa fare, quindi attese che l’attacco passasse. 
“Sai” disse l’uomo dopo qualche minuto mettendosi una mano tra i capelli “Se avessi potuto scegliere, non mi sarei scelto una morte diversa” grandi ciocche bianche venivano via dalla testa del vecchio e lui le guardava con moderato interesse mentre le lasciava cadere a terra, a mischiarsi con il vomito. 
Nik fece un profondo respiro con la bocca cercando di rilassarsi e di non pensare. Voleva andarsene.
“Ha paura?” gli chiese Nik e subito se ne pentì perché l’uomo prese a ridere sguaiatamente mettendo in mostra i pochi denti che gli erano rimasti, compreso uno dondolante che avrebbe potuto staccarsi per gli scossoni delle risate, finendogli in gola. Nik distolse lo sguardo e si alzò in piedi.
“Non andartene!” lo implorò l’uomo afferrandogli il braccio con una stretta blanda “E’ già brutto morire. Almeno resta con me” Nik si sedette “Ormai hai deciso di restare, devi prenderti quello che c’è.”
Nik attese con lui ancora per un po’ mentre il silenzio diventava via via più opprimente. Il vecchio sembrava essersi addormentato e forse quello sarebbe stato il momento migliore per andare via se solo l’uomo gli avesse lasciato andare il braccio. Uno sguardo alle sue mani e Nik vide che erano piene di cicatrici e con le unghie spezzate; un dito nemmeno ce l’aveva più l’unghia. Nik si figurò l’immagine dell’uomo che faceva cadere le unghie nell’impasto di vomito e capelli e si sentì male. Cristo.
“Certo che ho paura” la voce del vecchio tornò a fargli compagnia “Ma almeno sono tra quelle persone che hanno la consapevolezza di morire. Immagini cosa voglia dire spegnersi come una macchina? Nel sonno? Senza saperlo?”
“Sono sicuro che non soffrirà ancora per molto” Nik non sapeva perché gli fosse uscita una frase del genere, forse era semplicemente nervoso e voleva farla finita.
L’uomo lo guardò incuriosito “Che cosa pensi succeda quando si muore?” gli chiese prima di iniziare a tossire sangue. Nik aspettò che finisse. 
“Si muore e basta. Resta solo il corpo senza vita” 
L’uomo annuì piano “E’ un’affermazione un po’ azzardata, non trovi? Senza vita” 
“E’ così. Ma se lei parla dell’anima non so cosa dirle.”
“No, no. Io parlo della vita. Sai che cosa mi succederà?”
“Morirà” 
“Sì, certo ma io parlo in termini pratici.”
“Forse non dovrebbe affaticarsi”
“Sai cosa succede al corpo?”
“No”
Quella era evidentemente la risposta che l’uomo stava aspettando perché cercò di sistemarsi come poteva sul cuscino ingiallito e iniziò a parlare.
“In primo luogo, ovviamente, il mio cuore smetterà di pompare. Inizierà quindi la coagulazione e, senza la circolazione, poi, la mia temperatura corporea si abbasserà e i muscoli si irrigidiranno, ma anche questo è un processo, in un certo senso, dinamico. Mi segui?” Nik annuì mentre l’uomo cercava di tirarsi sempre più su, catturato dal suo stesso racconto.
“Questa situazione porterà a non poter più respirare, e quindi le cellule non riceveranno più ossigeno, e quindi anche loro moriranno. Ma tutto ciò provocherà il rilascio di enzimi, che creeranno un ambiente molto appetibile a batteri e funghi, i quali, a loro volta, inizieranno a decomporre il mio corpo, in modo…vivo.” Gli occhi dell’uomo brillavano.
“Il processo di decomposizione, poi, genererà molti gas, gonfiando il mio corpo mentre il processo andrà avanti. Ed entro un anno, la maggior parte della carne del mio corpo si sarà decomposta, e nel giro di quaranta o cinquant’anni anche le ossa saranno diventate secche e fragili, ma tutto questo potrebbe durare anche secoli.” Fece una pausa abbandonando la testa sul cuscino  “Quindi, come puoi dire cos’è la morte?”

   
 
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