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Autore: Small Wolf    13/07/2015    2 recensioni
Hinata sentì gli occhi inumidirsi ma non pianse: lui le aveva insegnato a smettere di piangere.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Il vento di fine autunno portava con sé l’odore delle foglie secche e della terra bagnata dai recenti temporali d’inizio stagione.
Naruto teneva Hinata accanto a sé, seduti assieme sul dondolo della veranda della loro grande villa, muovendo con i piedi la comoda altalena al ritmo di una immaginaria melodia. Uno stormo di corvi si alzò verso il cielo rosso e lei sospirò come fanno tutti gli anziani davanti allo spettacolo di una natura di cui si rendono conto essersi accorti in ritardo.
-Sei comoda?- domandò Naruto per far si che parlasse e si distraesse dai pensieri malinconici che a volte le attraversavano la mente e il volto rugoso ma pallido come quando erano giovani. A lui non piaceva sentirla sospirare così e benchè avesse imparato ad apprezzare di più il silenzio in sua presenza, ancora adesso, dopo quasi 50 anni di matrimonio, non lo sopportava troppo a lungo. Anche se avvolgeva il loro tenero abbraccio in una quieta giornata di fine estate.
Lei gli sorrise, stirando le labbra chiare e fini, e lo guardò come lo aveva guardato per tutti quegli anni assieme con un misto di dolcezza e consapevolezza di ogni suo gesto o parola. Ad Hinata non era mai sfuggito nulla di Naruto e da quando era diventato suo marito, sotto i petali del viale alberato di Konoha, aveva intensificato questa sua capacità.
-E’ tutto a posto, volpe
Naruto accennò a un breve sorriso e i suoi occhi azzurri si rispostarono sul giardino di fronte a loro, sugli alberi dalla corteccia rugosa e le foglie dorate che si staccavano placidamente dai rami per fluttuare a terra dignitosamente… come loro.
La vecchiaia alla fine era arrivata e a volte mancavano le parole per dirselo. A volte, le loro mani grinzose e ossute si cercavano sotto le coperte o durante una qualche manifestazione in onore dei Kami solo perché la voce era troppo invadente rispetto certi argomenti.
-Com’è bello l’autunno-incalzò lei dopo qualche minuto di silenzio.
-Non mi è mai piaciuto molto-le rispose con n mezzo sorriso di scuse.
Hinata abbassò un po’ la testa verso le sue mani intrecciate sul kimono lillà.
-Preannuncia l’arrivo di un lungo inverno-aggiunse il biondo (che più tanto biondo non era visto le tracce di un bianco quasi uniforme sulle punte ormai basse dei capelli).
-E l’arrivo subito dopo di una stupenda stagione.
Naruto sbarrò gli occhi e lasciò che si alzasse e che col bastone lei si dirigesse sotto alla grande quercia poco lontano. Anche se la sua schiena era un po’ più curva e le gambe avevano perso la tonicità e la fermezza di un tempo, l’ex Hokage non riuscì a trattenere uno sguardo intenerito e malinconico al pensiero che comunque lei rimaneva, a suo parere, una delle donne più belle del villaggio, una delle più fini, discrete e dolci donne di tutto il Paese del Fuoco.
Hinata si accostò all’albero e poggiò una mano sul suo spesso tronco, inspirando profondamente l’odore di natura che le arrivò in faccia grazie a una zaffata di vento.
Riaprì gli occhi in tempo per cogliere il viso di suo marito il quale non poi meno robusto di un tempo e le appariva come il vivace e fortissimo giovane che aveva amato fin da bambina.
La figura di Naruto si smatterializzò per riapparirle accanto un secondo dopo, facendola arrossire come quando glielo faceva da ragazzini.
-Qualcosa lo sai ancora fare-mormorò lei in una risatina prima che la circondasse con le braccia e poggiasse il capo chiaro sulla sua spallina gracile.
Gli massaggiò la schiena, facendo trapelare dai polpastrelli il suo chakra tiepido e lo sentì regolarizzare il respiro e calmarsi sotto il suo tocco.
-Godiamoci questa bella stagione-le disse, stringendola maggiormente a sé.
Hinata sentì gli occhi inumidirsi ma non pianse: lui le aveva insegnato a smettere di piangere.
 
  
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