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Autore: Mysterious Gwen    13/07/2015    2 recensioni
“Qualcosa deve averti distratto. Non avresti mai permesso a quei cani rognosi di morderti”
“Klaus ho anche io l’udito da vampiro. Non volevo origliare quello che hai detto a Elijah ma non ho potuto farci nulla”. Nik abbassò la testa, probabilmente imbarazzato, probabilmente ferito dal fatto che già sapeva come sarebbe andata a finire.
“Così adesso lo sai”. Sospirò. Vedere quel suo lato, sensibile, dolce, umano, mi stava facendo riflettere.[...]
"Non smetti mai di stupirmi”.
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Elijah o Klaus?
Vampiri o lupi?
Ma perché darsi fretta per rispondere se hai l'eternità di una vita davanti?
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Klaus, Marcel, Nuovo personaggio, Rebekah Mikaelson
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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2

 

La febbre era ormai alle stelle. Il mio corpo normalmente freddo ora, steso privo di forze sul letto, superava i 40 gradi. Ero ancora viva, ma non lo sarei stata ancora per molto se Klaus non mi avesse trovata.

“Stupida bambina”. Sussurrò correndomi incontro dopo aver spalancato la porta della mia camera. Poi si portò il polso alla bocca e dopo averlo morso lo poggiò alla mia. A fatica bevvi, riacquistando le forze perdute. Il sangue di Klaus, vampiro originale, era l’unico a poter guarire il morso di lupo e gli effetti che ne conseguono. Febbre, allucinazioni, pazzia, morte. 

Riuscii a tirarmi su e mettermi seduta. Klaus si sedette sul bordo del letto e mi guardò. Poi portò la sua mano sulla mia guancia, accarezzandomi dolcemente. Raramente avevo visto questo lato di Klaus, normalmente subdolo, crudele, paranoico ed egoista. “Qualcosa deve averti distratto. Non avresti mai permesso a quei cani rognosi di morderti”

“Klaus ho anche io l’udito da vampiro. Non volevo origliare quello che hai detto a Elijah ma non ho potuto farci nulla”. Nik abbassò la testa, probabilmente imbarazzato, probabilmente ferito dal fatto che già sapeva come sarebbe andata a finire.

“Così adesso lo sai”. Sospirò. Vedere quel suo lato, sensibile, dolce, umano, mi stava facendo riflettere. Pensavo di conoscerlo appieno. E invece mi ritrovo qui ad apprendere alcuni nuovi aspetti della sua travagliata personalità.  Poi non potei farci nulla. Lo sfiorai e mi ritrovai a viaggiare nella sua mente, nel suo corpo e nei suoi pensieri. Istintivamente sorrisi. 

“Non smetti mai di stupirmi” 

“Cosa?” 

“Tu. La tua personalità, il tuo carattere. Sei una persona particolare Klaus. Non puoi lasciare che una semplice cotta ti abbatta. Poi per me? Ma dai. Voglio dire, guardami. Sono una maniaca del controllo, superficiale, iperprotettiva e spesso egocentrica. Sono tosta, certo, ma ci sono un migliaio di ragazze come me là fuori”

“Claire cosa stai dicendo?”

“Ti ho letto nella mente. Si lo so che avevo promesso di non farlo più ma è stato più forte di me, non ho deciso io di farlo, ma la situazione. Ascoltami, puoi soggiogarmi e farmi dimenticare tutto quello che ho letto dentro di te, ma nulla cambierà il nostro rapporto. So quanto ci tieni a me e voglio che tu sappia quanto io tengo a te. Volevo solo che tu lo sapessi direttamente”. 

Seguì uno scambio di sguardi che durò due secondi, ma che a me sembrò durarne 20. Poi sparì, con uno scatto degno di un vampiro, uscì dalla stessa porta che entrando aveva buttato giù. 

Forse avevo parlato troppo.

 

 

Nulla avrebbe potuto aiutarmi di più se non un buon pasto. Di solito era Niklaus il mio compagno di caccia, ma dopo la nostra chiacchierata del giorno prima era sparito. Probabilmente mi stava evitando. E a dirla tutta non lo biasimavo. Ma anche io stavo evitando qualcuno. Elijah. Non avevo la minima intenzione di sostenere un’altra imbarazzante conversazione sui sentimenti che un altro Mikaelson provava nei miei confronti. Per carità, probabilmente questa volta il vampiro in questione avrebbe avuto più fortuna, ma la sostanza non cambiava. Avevo due lupi nei sotterranei, uno dei quali mi aveva quasi portato alla morte, e non potevo distrarmi dai miei doveri di strega di palazzo. 

“Marcel, vai a chiamare Rebekah. Abbiamo un conto in sospeso con quei due lupi”

“Cosa avete intenzione di fare?”

“Tranquillo, non li uccideremo. Abbiamo solo bisogno di capire perché si aggiravano nel quartiere senza permesso”

“Attenzione a non farti mordere di nuovo” sghignazzò.

Odiavo quando qualcuno faceva battute su alcune mie debolezze. Non lo potevo tollerare. Mi girai di scatto ed un mio semplice gesto della mano lo fece urlare di dolore.

“Un’altra battuta di questo tipo e ti spezzo anche l’altro ginocchio”. 

“Sei una strega degna del suo nome” mi rispose con un sorrisetto in faccia e la voce dolorante, mentre con un gesto veloce si risistemava il ginocchio rotto.

“Ti voglio bene anche io, Marcel!”. Gli urlai, mentre mi stavo allontanando verso i boschi del Bayou, parecchio affamata. 

 

(I prossimi capitoli saranno più lunghi, questi di inizio sono più brevi perché li avevo già scritti qualche settimana fa. Dopo il quarto la situazione migliorerà. Grazie mille per leggere quello che scrivo!)

  
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