Aria

 

Sollevo impaziente le mani verso il tuo viso, le sento vibrare  quando sfiorano la pelle, tremare quando il tocco tramuta in una carezza incerta, racchiusa sulle guance. 

Ancora zitta, alzo adagio i pollici, entrambi, e li ondeggio di fronte ai tuoi occhi smarriti.  A quello ormai spento, che un tragico giorno mi hai donato. E a quello che era il tuo solo sguardo sul mondo. 

E su di me.

Ma ho scelto di vivere, oggi, di pretendere dal destino tutto ciò che di meraviglioso può ancora regalarci. E anche di più. 

"Cosa vedi quando mi guardi?" sibilo e a fatica trattengo un singhiozzo. 

"Cosa vedono i tuoi occhi, Andrè? Dimmelo, ti prego...".

Mi scruti in silenzio. Immobile. Incredulo.

Non ti sto sfidando. 

Non è un ordine, il mio.

È una supplica disperata.

Devo sapere. Capire.

Annego in un dolore smisurato che mi travolge l'anima, André.

Sei l'altra metà di me, il mio cuore me lo sta urlando come un pazzo da questa mattina e non tacerá questa volta. Non lo farà più. Non smetterà di strillare nemmeno se mi coprissi le orecchie con le mani, scuotendo la testa, caparbia, come ho fatto altre cento volte. Non cederà  all'orgoglio, alla paura, all'onore. Griderà  finché non lo ascolterò, altrimenti si incrinerà, per poi deflagrare nel centro del petto. 

Mi grida di amarti, di gioire, di ridere. Mi urla che tu sei l'unica ragione al mondo per lottare e continuare a vivere. Mi strilla di pretendere per noi un po' di felicità. Che se debbo morire sará tra le tue braccia. Che se un giorno, vedrai il buio, saranno le mie dita ad accompagnarti nel mondo, strette tra le tue, attimo dopo attimo.

E ti ho fatto venire qui, ti ho lasciato scritto di raggiungermi in questa locanda, perchè qui, forse,  lontano dal mondo, finalmente troveremo il coraggio di essere amore. 

E tu mi spiazzi, mi sorprendi e mi travolgi, come fai da una vita intera. 

"Vedo il volto della donna che amo più della mia vita...vedo i suoi occhi fieri e impavidi...vedo le sue labbra che tremano..".

Sei luce per me, Andrè, unica luce abbagliante che da una vita guida sapiente il mio cammino e l'idea che il tuo sguardo si spenga nell'oscurità mi strazia le viscere, mi strappa il cuore. 

Mi muovo verso di te, e socchiudendo gli occhi mi spingo fino al tuo collo, vi immergo il viso, stremata, una mano stretta attorno alla tua nuca mi impedisce di cadere, l'altra adagiata sopra il torace che sento contrarsi ad ogni respiro spezzato. 

Potrei restare così per sempre, amore mio, ascoltando i battiti agitati del tuo cuore.

Fermare un attimo perfetto di vita, il nostro piccolo pezzo di paradiso strappato dalla donna soldato con la forza della disperazione. 

Aggrappata a te posso ancora respirare senza che il petto mi dilani la carne con il fuoco che ormai mi brucia dentro, senza più spesso. Con te posso lottare, lo sento, con il profumo di muschio che mi invade le narici, che ora ti respirano e di te si saziano. 

"Sono stata dal dottore..Andrè....so tutto". 

E non dico altro perché non voglio pronunciare parole che fanno ancora più male.

Non mi hai detto nulla del tuo dolore, mi hai protetta dalle nubi che oscurano il nostro cielo di primavera. 

"Non cambia niente. Mi prenderò ancora cura di te, come ho sempre fatto" gemi  e tutto il tuo terrore traspare nella voce che si rompe e va in pezzi. 

Sollevi le mani e lentamente ne posi una sul mio capo,  e sulla schiena, altra. 

"Deve cambiare tutto, invece, tutto" mormoro e adagio la testa sul tuo torace pulsante.

Ho così paura, adesso, forse non ci sarà un domani per noi, ma ora, stretta a te, sento che insieme potremmo farcela, che se la notte arriverà sui tuoi occhi, troverai i miei a farti luce. E se il mio respiro si spezzerà, in te troverò una ragione per combattere, una volta ancora.

"Ti amo così tanto".

Lo sussurri sul mio volto, inclinando leggermente il capo, e io sussulto, sorrido, esplodo di gioia, e poi parlo. Perchè lo so che non oseresti sperare che il mio cuore provi amore per te, ma la verità dei miei sentimenti ci sta travolgendo e ci cambierà per sempre. 

"Tu sei il mio amico, mio fratello, il mio angelo...e ora sarai anche il mio uomo...".

Sento le tue mani stringere più forte, aggrapparsi a me, cedi all'emozione, vacilli.

"Sei anche amore, adesso, solo tu". 

Ti devo sincerità, ora, verità, nessuna menzogna tra di noi. Mai più. 

"...Oscar".

Vivere. Ho scelto di vivere, André. Di combattere, di bruciare d'amore, di strappare per noi un po' di felicità, con le unghie e con i denti.

"Portami via...Parigi brucia e non c'é scampo per noi, qui...".

"Ovunque vorrai, Oscar,  domani stesso andremo lontano... e nessuno sentirà più parlare di noi..." mormori mentre i nostri corpi uniti dondolano insieme in un movimento impercettibile che diventa la nostra piccola danza. 

"...Della donna soldato" sussurro  "e del suo uomo".

Ma non sono ancora pronta per amarti. Mi sollevi il viso con le dita e io tremo, poi abbasso gli occhi vinta dalla tensione. Ti darò tutto di me. Ogni bacio e ogni carezza che il mio corpo inesperto saprà regalarti. Finché ne avrò la forza. Fino all'ultimo respiro. 

Ma ora fremo sulle tue labbra, sono calde, invitanti, alzo lo sguardo incontrando il tuo, vinco il tremore delle mie ciglia, e mi inebrio gustando il tuo sapore di uomo, dopo quella terribile notte,  una volta ancora. 

Ma questa volta io sono tua, pronta ad accoglierti, senza più scudi o difese, senza tormenti che lacerano l'anima. 

E subito ci perdiamo. Le mani spogliano, frugano, accarezzano, si prendono gioco delle nostre paure. 

Siamo fatti per amarci, ora ci é tutto così chiaro. Siamo  nati per amarci, noi due, e ci siamo aspettati per una vita intera. 

Lo sanno i nostri baci esigenti e ingordi, le carezze delicate, diventate subito impudiche, lo sanno i gemiti, le parole d'amore, la carne che si incendia, quando distesi su un letto qualunque mi lascio spogliare, percorrere, leccare, accarezzare, e senza alcun pudore, apro le gambe e allora diventiamo una cosa sola. 

Scelgo di vivere, allacciata al tuo corpo,  il mio ventre è pieno di te, scopro l'amore tra le tue braccia, gemo e divento donna. La tua. 

Scelgo di vivere, di lottare, per noi, per la nostra felicità, e ogni tua spinta mi infonde un nuovo desiderio, il bisogno di sentire sempre di più, di spingersi oltre, fino ai confini di universi sconosciuti, inesplorati, eppur così familiari. 

Ogni tuo movimento é amore, ogni bacio, le carezze, riconosco in ogni parola quel destino a cui ora mi apro, ricolma di puro piacere.

Mi sento Eva, gemo più forte sotto di te, sono  Venere, Diana, Minerva, sono Euridice, Messalina, Eloise.

Sono tutte le donne del mondo, sono una santa e sono una puttana, una schiava  e una regina.

Attraverserò il deserto e solcherò i mari, sarò creta tra le tue mani, sarò in ogni tua lacrima e occuperò i tuoi sorrisi, tutti. 

Perdo la ragione, sotto di te, mi faccio piccola e poi immensa, sono ghiaccio e sono anche fuoco, perché ti amo, ti amo, e per te rinascerò  e saprò gioire, amare, donare, perdermi.

Chiudo gli occhi e poi li riapro, lentamente, il tuo piacere cola caldo nel mio ventre, tra le viscere,  annaspo, cerco aria, sorrido, ma poi voglio le tue labbra sulle mie, di nuovo. 

E cerco i tuoi occhi.

Resta dentro di me, amore.

Non uscire.

Ti darò un dolore, domani, parlandoti di me. 

Ma ora siamo aria.

Fluttuiamo, allacciati.

Volteggiamo.

Inafferrabili.