5.
[Una come te, se corre inciampa ma non
cade, chiede la tua mano.]
Fine si terse il sudore dalla fronte. Il sole era alto, nel cielo del primo pomeriggio, ma il calore dei suoi raggi non riusciva a contrastare l’aria fredda che annunciava un Natale rigido e, magari, con la neve. La giovane sorrise tra sé. Stava già pregustando il cenone in famiglia e il clima di gioia delle feste. Poi, delle urla la riportarono alla realtà. Sugli spalti i tifosi gridavano i nomi delle squadre e dei giocatori più forti; non per niente il suo era stato sulla bocca di tutti; ma non in quel momento, no; ora, la palla era tra i piedi di Shade e il pubblico era in visibilio. Gli occhi cremisi cercarono sul campo la figura del suo nemico. Lo intercettò sulla linea di mezzo. Il ragazzo si muoveva veloce tra gli avversari, scartando ogni difesa. La palla si avvicinava sempre di più alla loro porta e Fine prese un sospiro. Si passò le mani sudate tra i pantaloncini della divisa rossa e si spostò la frangetta dagli occhi.
- Lione! –
La voce di Rein risuonò nella piccola arena in sabbia. – Pressalo! –
La giovane dai capelli di carota annuì all’amica e si precipitò verso il ragazzo. La rossa si voltò appena verso la porta, dove sua sorella, concentrata, seguiva ogni movimento della palla e dava ordini a destra e a manca.
– Non vuoi proprio perderla questa scommessa. –, la canzonò Fine con un ghigno divertito.
- Non voglio rendergli il gioco troppo facile! -, borbottò quella.
- Grazie Rein. -, sussurrò quasi a se stessa mentre la vedeva grugnire al solo pensiero di perdere. La sorella scosse la testa divertita e cominciò a correre in direzione del cobalto che aveva appena scansato la Principessa del Regno di MeraMera. Il cobalto alzò appena lo sguardo e notò la presenza di Fine. Ghignò apertamente.
– Ti stavo aspettando. –
La rossa gli concesse un occhiolino.
– Non vincerai stavolta. Rein non è intenzionata a perdere. –, e accompagnò quelle parole con un affondo del piede.
- Ma tu lo speri. -, la punzecchiò Shade, scostando agilmente la palla.
La Principessa del Regno Solare arrossì ma non ebbe tempo per ponderare quelle parole. Il piede mancò lo sterrato portando la giovane a stendersi a terra; non prima di aver afferrato la mano del cobalto. La palla sparì sotto di lui mentre con le braccia attutiva la caduta prima di finire sul corpo di Fine. Shade sentiva le forme della giovane sotto di se mentre i loro visi erano a pochi centimetri. Le iridi cobalto cercarono ansiose quelle cremisi con un espressione ironica ma tenera.
- Sei goffa. –
Gli occhi della ragazza si allargarono stupiti mentre una risata divertita le apriva le labbra sorridenti. Shade si trovò a inarcare le sue in una dolce espressione, godendo alla bellezza di Fine. Poi, un boato riportò la loro attenzione sul gioco. Nei pressi della porta delle ragazze, Tio guardava stralunato e incredulo Rein che, a sua volta, contemplava stravolta la sfera bianca e nera catturata dalla rete. Il cobalto si alzò in piedi, porgendo una mano alla ragazza sotto di se per rialzarsi.
- Tio ha fatto gol? -, domandò entusiasta.
Shade osservava il suo compagno di squadra farsi travolgere da una massa blu che lo strattonava e lodava contenta della vittoria. Il Principe della Luna si voltò verso la giovane. – Ho vinto. -, annunciò estasiato.
Fine si strinse nelle spalle, imbarazzata ma felice.
- Rein non ne sarà contenta. –
La loro attenzione venne, infatti, attirata da una figura nera che attraversava il campo a passo di marcia. L’azzurra si fermò davanti a Shade e lo scrutò dal basso all’alto con un cipiglio frustrato. Tra i due si percepiva un’aria pesante e carica di tensione.
– Va bene. -, esordì questa incrociando le braccia al petto. – Puoi uscire con Fine ma sappi che se mai dovesse versare una singola lacrima per colpa tua io lo verrò a sapere e la mia anima ti tormenterà fino alla fine dei tuoi giorni. –
Girò i tacchi e si avviò verso gli spogliatoi insieme alle sue compagne di squadra demoralizzate.
Shade si voltò verso la rossa che gli stava sorridendo dolcemente.
– L’ha presa bene. -, commentò solo questa per poi seguire la sorella. Una voce la chiamò, facendola fermare, senza girarsi, per qualche secondo.
- Passo a prenderti stasera alle otto. –
Fine, scosse appena la testa, nascondendo un felice sorriso e continuando per la sua strada.
- Lione! –
La voce di Rein risuonò nella piccola arena in sabbia. – Pressalo! –
La giovane dai capelli di carota annuì all’amica e si precipitò verso il ragazzo. La rossa si voltò appena verso la porta, dove sua sorella, concentrata, seguiva ogni movimento della palla e dava ordini a destra e a manca.
– Non vuoi proprio perderla questa scommessa. –, la canzonò Fine con un ghigno divertito.
- Non voglio rendergli il gioco troppo facile! -, borbottò quella.
- Grazie Rein. -, sussurrò quasi a se stessa mentre la vedeva grugnire al solo pensiero di perdere. La sorella scosse la testa divertita e cominciò a correre in direzione del cobalto che aveva appena scansato la Principessa del Regno di MeraMera. Il cobalto alzò appena lo sguardo e notò la presenza di Fine. Ghignò apertamente.
– Ti stavo aspettando. –
La rossa gli concesse un occhiolino.
– Non vincerai stavolta. Rein non è intenzionata a perdere. –, e accompagnò quelle parole con un affondo del piede.
- Ma tu lo speri. -, la punzecchiò Shade, scostando agilmente la palla.
La Principessa del Regno Solare arrossì ma non ebbe tempo per ponderare quelle parole. Il piede mancò lo sterrato portando la giovane a stendersi a terra; non prima di aver afferrato la mano del cobalto. La palla sparì sotto di lui mentre con le braccia attutiva la caduta prima di finire sul corpo di Fine. Shade sentiva le forme della giovane sotto di se mentre i loro visi erano a pochi centimetri. Le iridi cobalto cercarono ansiose quelle cremisi con un espressione ironica ma tenera.
- Sei goffa. –
Gli occhi della ragazza si allargarono stupiti mentre una risata divertita le apriva le labbra sorridenti. Shade si trovò a inarcare le sue in una dolce espressione, godendo alla bellezza di Fine. Poi, un boato riportò la loro attenzione sul gioco. Nei pressi della porta delle ragazze, Tio guardava stralunato e incredulo Rein che, a sua volta, contemplava stravolta la sfera bianca e nera catturata dalla rete. Il cobalto si alzò in piedi, porgendo una mano alla ragazza sotto di se per rialzarsi.
- Tio ha fatto gol? -, domandò entusiasta.
Shade osservava il suo compagno di squadra farsi travolgere da una massa blu che lo strattonava e lodava contenta della vittoria. Il Principe della Luna si voltò verso la giovane. – Ho vinto. -, annunciò estasiato.
Fine si strinse nelle spalle, imbarazzata ma felice.
- Rein non ne sarà contenta. –
La loro attenzione venne, infatti, attirata da una figura nera che attraversava il campo a passo di marcia. L’azzurra si fermò davanti a Shade e lo scrutò dal basso all’alto con un cipiglio frustrato. Tra i due si percepiva un’aria pesante e carica di tensione.
– Va bene. -, esordì questa incrociando le braccia al petto. – Puoi uscire con Fine ma sappi che se mai dovesse versare una singola lacrima per colpa tua io lo verrò a sapere e la mia anima ti tormenterà fino alla fine dei tuoi giorni. –
Girò i tacchi e si avviò verso gli spogliatoi insieme alle sue compagne di squadra demoralizzate.
Shade si voltò verso la rossa che gli stava sorridendo dolcemente.
– L’ha presa bene. -, commentò solo questa per poi seguire la sorella. Una voce la chiamò, facendola fermare, senza girarsi, per qualche secondo.
- Passo a prenderti stasera alle otto. –
Fine, scosse appena la testa, nascondendo un felice sorriso e continuando per la sua strada.