Come
in una Fan fiction
Orlando,
il 25 luglio, parteciperà al Giffoni Film Festival.
Una
ragazza sarà a quattro ore da lui. Non importa il suo nome,
perché lei è
soltanto una fra tante. E lui, beh, lui è Orlando Bloom.
E
finalmente sei su quel benedetto treno. Hai paura. Ma perché
dovresti? Prendi
due treni a settimana, e hai paura di prendere proprio quello che ti
porterà da
lui? No, non hai
paura di prendere un
treno. É la destinazione il vero problema.
E
lì con te c'è tua cugina. Lei che è
Perald, che è Anne, ma che soprattutto è la
tua compagna d' avventure. Lei è venuta ovunque: a Buenos
Aires, in Nuova
Zelanda, a New York, a Los Angeles. L' hai portata sempre con te,
perché forse
non riesci a immaginare un mondo senza di lei. Ti sentiresti mille
volte più
sola, in un mondo che sempre di più sembra non essere fatto
per te.
O
sei tu a non essere fatta per il mondo, chi lo sa. O forse
perché, un giorno,
le hai promesso che l'avresti portata a Hollywood, insieme a te.
E
ti sei alzata nel cuore della notte per andare da lui. Stai pensando a
tante
cose in questo momento, a tante cose stupide. In realtà non
sai a cosa pensare.
Non hai dormito,non hai mangiato. Infondo stai per realizzare un tuo
grande
sogno, probabilmente quello più importante di tutti. Forse
ne avrai altri,
forse no, comunque adesso, in questo momento, la cosa più
importante é lui.
Tanti
pensieri affollano nella tua mente. E prendi consapevolezza del senso
enorme di
vuoto che sentirai al viaggio di ritorno, quando tutto sarà
finito. Perché a
tutto c'è una fine. E realizzare quel sogno
interromperà per sempre quella
magia. Ma forse, quella magia di cui tanto parli, é solo
nella tua testa e non
è mai esistita. O meglio, non ha mai visto la luce del sole.
Urla
e spintoni. Non riesci a capire più nulla. Sei diventata
praticamente un tutt’uno
con la transenna. Hai delle ragazze che ti premono addosso, quasi ti
manca il
respiro.
Lui
è li. Ed è più bello di quanto
immaginavi. Non ti sembra nemmeno sia possibile
che tu sia lì, esattamente nello stesso posto
dov’è presente anche lui.
Si
avvicina a te, o meglio dire, si avvicina a tutte quelle ragazzine
urlanti ed
euforiche. E allora ti chiedi, perché tutte quelle urla?
Perché dire tutte
quelle cose assurde ad uno che non hanno mai visto in vita loro. E
perché tu
non lo fai? Perché rimani in silenzio a guardarlo, mentre
tutte le altre
sembrano essere su una giostra panoramica. Ed è esattamente
quando te lo
ritrovi davanti che la transenna inizia a cedere. Ti lamenti e cerchi
di dire a
quelle che hai dietro di stare calme, ma è tutto inutile.
Lui sembra voler fare
qualcosa per aiutarti. Ti sta parlando, ma tu non riesci a capire. Sta
tenendo
la transenna con un piede, cercando in tutti i modi di non farla
cadere. Di non
farti cadere. E in quel momento vi guardate entrambi negli occhi. Un
istante
dopo, guidata dal tuo istinto, metti un piede sulla transenna, poi
l’altro, e
lui ti afferra, sollevandoti e portandoti tra le sue braccia. Ti
aggrappi anima
e corpo a quell’uomo, tra le grida di centinaia di ragazzine
che vorrebbero
trovarsi al tuo posto. Sorridi quando tua cugina inizia a dire parole
del tipo:
“Tu
la ami, solo che ancora non lo sai!”
Lo
guardi ancora una volta perdendoti in quei suoi occhi profondi e dolci.
E pensi
che sia troppo bello per essere vero, che sembra quasi la trama di una
Fan
Fiction. Ed infatti …
Torni
alla realtà e ti rendi conto di aver sognato ad occhi
aperti. Tu non andrai
quel giorno, non prenderai nessun treno, e non lo vedrai.
Perché è troppo
importante per te, è questo il vero ed unico motivo. E tu
sei soltanto una fra
tante.
Di
tutto questo ti resteranno i racconti, appena passabili, che hai
scritto su di
lui. E qualcosa di molto simile all’amore, ma che amore non
è.
No,
l’amore sarà sicuramente qualcos’altro.
Ma qualunque cosa sia
… è comunque
meraviglioso.
E
se un giorno tutto questo finirà, allora, ricorderai con un
sorriso quando scrivevi
fino a notte tarda, quando ti
chiudevi in bagno fino alle tre del mattino per concludere un capitolo
e di
quando, in una di queste occasioni, il tuo computer non ha retto.
Forse
se lui ti ha portato ad amare la scrittura un motivo ci
dovrà pur essere. O
forse no, è stato solo un caso, e lui non ha niente a che
fare.
Ricordi?
Nel tuo primo racconto lo hai fatto separare dalla moglie e, dopo
alcuni mesi,
si è avverato. Si è separato veramente. E ti sei
spaventata. E’ stato davvero
inquietante. E allo stesso tempo ti sei sentita stupidamente in colpa.
Ora
ti rendi conto che l’unica cosa che vorresti è che
lui abbia il suo finale
felice, probabilmente un finale diverso da quello che tu immagini, ma
comunque
felice.