Era una tiepida mattina di settembre e io mi stavo preparando per andare allo studio,indecisa su cosa mettermi; optai per un paio di pantaloni neri strappati, un maglioncino grigio topo e un paio di All Stars bianche. Mi guardai un ultima volta allo specchio poi presi la borsa e uscii di casa. L'aria si settembre mi colpi la faccia,svegliandomi un po visto che ero ancora mezza addormentata; camminavo tranquilla per le strade di Buenos Aires, osservando le persone e immaginando le loro destinazioni e i loro pensieri. Mi era sempre piaciuto osservare le persone,il loro comportamento,le loro abitudini, era una cosa che facevo da quando ero piccola forse perché avevo sempre desiderato, nel profondo del mio cuore, una vita diversa, una vita che non avrei mai potuto avere. Intanto che questi pensieri mi attraversavano la mente, mi accesi una sigaretta.Ne avevo proprio bisogno. Arrivata davanti allo studio la buttai per terra e la spensi,anche se non era finita, ma Pablo non voleva che fumassi nei pressi dell'ingresso per una serie di motivi che non avevo ascoltato. Di solito non facevo mai quello che le persone mi chiedevano ma avevo deciso di accontentarlo visto che già non mi sopportava. Mi guardai un po in torno, per vedere la situazione, e ognuno parlava con i componenti del proprio gruppo; poi notai che Lucas e l'altra tipa, com'è che si chiamava? primula forse..? No aspetta,Violetta! comunque quei due si scambiavano sguardi d'amore e bacini.VOMITO. Io non so come facesse quel povero cristo di Lucas a sopportarla.Passava da lui a Thomas come se niente fosse, e se per una volta era lui a ferire lei, crollava il mondo. Scoppiava a piangere e andava a farsi consolare da quelle oche delle sue amiche. La odiavo, ma io odiavo il mondo intero per cui era logico che odiassi anche Margherita.

Alla prima ora avevo storia della musica con il professor. Lopez, un tipo strano che vestiva sempre di rosso e giallo, ma comunque un brav'uomo. Ascoltai poco e niente, visto che tanto quelle cose le sapevo già, ma finsi comunque di prestare attenzione, giusto per non avere rotture di coglioni. Alla seconda ora avevo lezione con il direttore dello studio musicale, Pablo,che entrò nell'aula principale sorridendo. Che ansia, quell'uomo era sempre fottutamente allegro, amava il mondo e le persone, e io ogni volta mi chiedevo come facesse a non dare di matto ogni tanto; comunque quella sua felicità costante mi metteva ansia.

Esordì con un << Buongiorno ragazzi!>> pieno di entusiasmo. Stavo già per suicidarmi. Tutti risposero in coro con un sorriso, io mi limitai a fare un cenno con il capo. Prese poi una sedia, la girò al contrario e ci sedette sopra iniziando a parlare. << Allora ragazzi ho una grande sorpresa per voi! Vi ricordate di quando vi avevo parlato di quei ragazzi che dovevano fare lo scambio culturale? beh ecco , sono arrivati e adesso ve li presento tutti!>> Pochi secondi dopo entrarono tre ragazzi e una ragazza. Pablo iniziò con le presentazioni; Il primo era un ragazzo italiano abbastanza carino, di nome Federico, non era il mio tipo però magari avrei potuto parlare in italiano con lui. Anche Francesca,una amica di Violetta, era di quella Nazionalità ma lei proprio non la sopportavo; comunque se ve lo state chiedendo non sono italiana, sono americana, ma so parlare: italiano,francese, russo e spagnolo (lo so sono incredibile). A parte questo, l'altro ragazzo era messicano, come Lucas, niente di che, sicuramente non un ragazzo che meritasse la mia attenzione. La ragazza, a detta di Pablo, era una peruviana, una ragazza molto carina con capelli neri e grandi occhi marroni. Infine l'ultimo ragazzo, Daniel. era una bomba sexy. Occhi verdi, capelli neri ricci ma tagliati corti e abbagliamento rock. Lui si che era decisamente il mio tipo. Dopo le varie frasi di circostanza Pablo fece la cosa che temevo di più, la cosa che speravo non facesse: UN DISCORSO DI INCORAGGIAMENTO. Ci fece avvicinare e iniziò a fare un discorso degno del peggior imitatore di Obama con dentro tante di quelle cazzate da poterci fare un libro. Inutile dirvi che non ascoltai niente, sentii solo qualche spezzone del tipo "so per certo che lavoreremo bene insieme.." "ricordatevi che siamo qui per divertirci ma anche per imparare a lavorare insieme del migliore dei modi.." e bla bla bla. Ci congedò dicendoci di fare amicizia e fare sentire a casa i nostri ospiti. Si certo, amicizia. Il mio primo pensiero mentre sfrecciavo fuori dall'aula era che avevo altre persone da sopportare, certo occhi verdi era sexy ma avevo incontrato e scopato persone più belle. Non volevo conoscere nuove persone, non volevo espormi. Negli anni avevo imparato a costruirmi una corazza che di certo non avrei mai abbassato, e,sinceramente, non pensavo che ci fosse qualcosa sotto, probabilmente ero vuota. L'unica cosa che mi riusciva era ignorare tutti e così facevo, era semplicemente il modo più facile per non essere feriti.

Angolo dell'autrice

CIAOOOOOOOOOOOOO ok basta. Questa è la mia prima FF, spero che non vi faccia schifo. Allora siccome i tipi di EFP mi hanno fatto 300 domande sulla storia e io penso di aver fatto un casino vi spiego brevemente. La storia è ambientata nel mondo di violetta, ma diciamo che ne uso poco di violetta. la città, lo studio, i nomi, alcuni personaggi e alcune storie che sono successe veramente nella serie. Questo mondo si scontra con gli shadowhunters …anche li prenderò alcune cose ..alcuni personaggi e via..la protagonista Non è presente ne in violetta ne in Shadowhunter, è una mia creazione. ( quando dico queste cose annuite e basta) . Ultima cosa, nei vari capitoli ci saranno un po di parolacce per cui vi avviso! ok adesso emigro al prossimo capitolo!