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Autore: 3le___x    20/01/2009    2 recensioni
Come sappiamo tutti Rosalie ha salvato Emmett da morte certa dopo che un orso l’aveva sbranato. Dopo la trasformazione di Emmett lui e Rosalie iniziarono a conoscersi meglio… Questo è ciò che secondo me accadde dopo che Emmett si fu risvegliato dai tre giorni di tortura della trasformazione. Naturalmente è tutto narrato da quel pazzo del nostro fratello orso! xD
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Emmett Cullen, Rosalie Hale
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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6 - Tanti tipi di gioia.

 

“Dove andate ragazzi?” chiese Esme quando le passammo davanti.

“Lo porto in garage. Carlisle mi ha detto che ha comprato un regalo ad Emmett” le rispose Rose.

Uscimmo di casa e ci avvicinammo ad un casotto sul retro che riconobbi istintivamente come il garage.

Per essere un garage era veramente immenso.

Rosalie aprì la porta e trovammo quattro auto: una Ferrari grigio metallizzato, due Merchedes, una rossa Cabrio e una nera e, in fondo alla stanza c’era una mega jeep verde militare, di quelle che possono permettersi solo i miliardari!

“E quella cos’è?” dissi con gli occhi fuori dalle orbite.

“È stupenda!” iniziai a girarci intorno e a toccarla come per assicurarmi che non stessi sognando.

Non mi sarei stupito di sapere che fosse tutto un sogno, mi sembrava infinitamente irreale essere in quel posto con la donna più bella che avessi mai visto e con davanti la macchina che sognavo da sempre.

“Il tuo regalo” mi disse Rose con un sorriso da orecchio ad orecchio.

“Cooooooooooooosaaaaaaaaa?? Sul serio?? No impossibile, stai scherzando” scossi la testa, era impossibile che fosse veramente per me.

“No, non è uno scherzo Emmett. È tua!” mi assicurò lei.

“Uuuuuuuhhhhhhh… che bello!!!” iniziai ad accarezzarla come se fosse un cagnolino.

“Felice che ti piaccia. Esme sarà supercontenta” aggiunse.

Saltellavo per tutto il garage e non riuscivo a staccare gli occhi dal mio nuovo regalo per paura che, facendolo, l’auto scomparisse.

Rosalie mi porse le chiavi.

“Non vuoi provarla?” mi chiese maliziosamente.

“Salta su!” quasi urlai.

Rose salì in macchina e io la seguii a ruota.

Misi in moto e partimmo a tutta velocità.

Iniziammo a gironzolare per il bosco schivando gli alberi, case che non sarei mai riuscito a fare da umano.

Ora non avevo più alcun problema con la guida.

La jeep sobbalzava sul terreno irregolare facendoci sobbalzare.

Non mi accorsi di un avvallamento del terreno e, quando ci inciampai, sbattei la testa contro il tettuccio della macchina lasciandoci un bozzo.

“Cavolo” imprecai.

“Non ti preoccupare, ci pensiamo appena torniamo a casa” mi consolò.

“Mmm… sai per caso che ore sono?” le domandai.

Rosalie si frugò in tasca ed estrasse un orologio in oro massiccio finemente lavorato.

“Ormai sono e 10 di sera” mormorò.

“Forse è meglio rientrare, siamo già fuori da un pezzo” affermai a malincuore.

Rosalie annuì: “Sì probabilmente hai ragione. Esme sarà in pensiero per noi”.

Girai la macchina e puntai verso casa.

Poco dopo riuscimmo a vedere di nuovo le luci della grande casa e mi diressi dritto in garage dove parcheggiai.

Scendemmo entrambi e Rosalie mi raggiunse dalla mia parte dell’auto.

Io fissavo il bozzo che avevo lasciato sul tettuccio con una craniata.

Se avessi potuto sarei scoppiato a piangere.

“Non ti preoccupare, adesso la faccio tornare come nuova” mi sussurrò dolce.

Passò una mano sul tettuccio, sembrava quasi che lo stessa accarezzando ma quando la sua mano scomparve anche il bozzo era sparito.

“Co…come hai fatto?” chiesi meravigliandomi della sua maestria.

Le sue labbra si aprirono in un sorriso: ”Basta una leggera pressione per lisciare il metallo. Devi solo imparare a misurare la tua forza.”

“Grazie” le dissi e le diedi un bacio sulla guancia.

Di colpo lei abbassò lo sguardo.

In quel momento mi sembrava tanto fragile, anche nella nostra natura di predatori.

“Scusa” sussurrai mortificato “Non pensavo che…” non riuscii ad aggiungere altro.

A quel punto successe una cosa che non mi sarei mai aspettato.

Rosalie alzò gli occhi e vide che, questa volta, ero io che tenevo lo sguardo fisso a terra.

Con un dito mi sollevò il mento per potermi guardare negli occhi e questa volta fu lei a schioccarmi un bacio sulla guancia.

Non ci potevo credere.

Forse stavo veramente sognando.

Mi diedi un pizzicotto e rosalie scoppiò a ridere allentando l’atmosfera tesa.

“Ma che fai?” chiese tra una risata e l’altra.

“Controllavo” risposi.

“E… cosa stavi controllando con un pizzicotto?” domandò con una strana ilarità nella voce.

“Che fossi sveglio. Mi sembra di essere in un sogno. È tutto ciò che ho sempre desiderato.” ammisi.

Da quando mi ero risvegliato dopo la trasformazione le cose erano andate sempre meglio ed avevo iniziato ad intendermi perfettamente con quella bellissima ragazza che mi aveva salvato la vita.

Possibile che fossero passate solo poche ore? Era incredibile.

Mi sentivo come se fossi collegato alla creatura che mi stava davanti da un filo invisibile che mi legava a lei per l’eternità.

Rosalie mi prese per mano ed entrammo in casa.

“Che si fa ora?” chiesi.

“Mmm… non saprei. Cosa ti andrebbe di fare?” mi chiese di rimando.

“Che giorno è oggi?” avevo perso del tutto la concessione del tempo.

“Domenica 17 Novembre”mi rispose.

Sempre impeccabile la ragazza.

“Evvai! C’è la partita” esultai fondandomi sul divano e rischiando di romperlo.

Rubai il telecomando ad Edward, visibilmente alterato dal mio comportamento, e cambiai canale.

Mi sistemai comodo comodo ed iniziai a guardare la partita.

Che bella invenzione è la televisione!

Si sentì sbuffare.

Probabilmente Rosalie.

Con la coda dell’occhio la vidi andare verso la cucina e chiacchierare con Esme.

Seguii la partita e, quando finì, rilanciai il telecomando al mio nuovo fratello.

Mi alzai dal divano e seguii Rosalie in cucina dove trovai Esme intenta a restaurare un bellissimo tavolo.

“Che bello” mormorai.

Esme alzò gli occhi dal suo lavoro:

“Era di mia nonna. La sua casa è andata a fuoco parecchi anni fa, si è salvato per miracolo.” Mi spiegò indicandomi il suo lavoro ”Così nel tempo libero lo restauro e, dato che non abbiamo bisogno di dormire, ho molto tempo libero!” continuò sorridendo.

“Bella questa Rose!” si sentì Edward commentare dall’altra stanza. “Ma ti sarei molto grato se non facessi più commenti del genere sui nostri cari genitori!” continuò.

“E allora smetti di ascoltare ciò che penso!” gli rispose Rosalie facendogli una linguaccia.

Poi se ne andò su tutte le furie.

Mi ero perso un pezzo del discorso tra lei ed Edward.

Raggiunsi Edward in salotto:

“Cosa stava pensando Rosalie due minuti fa?” gli chiesi con la mia faccia d’angioletto.

“Ha semplicemente fatto un commento sgradevole su some Esme e Carlisle trascorrono il tempo libero” mi sussurrò in un orecchio così che nessun’altro potesse sentirci.

“Aaahh” capii all’istante.

Così… anche i vampiri possono farlo! Wow!!

Questa natura iniziava a piacermi sempre di più.

Tornai in cucina:

“Scusa se ti disturbo Esme, ma posso farti una domanda?” le chiesi interrompendo nuovamente il suo lavoro.

Alzò gli occhi su di me: “Nessun disturbo caro, chiedimi tutto ciò che vuoi” mi sorrise.

Quel sorriso materno che avevo notato la caratterizzava tanto.

Lo stesso sorriso che aveva sulle labbra mia madre, quando ero ancora piccolo.

In quel momento sentii una fitta di nostalgia per la mia vecchia vita.

Ma fu solo una cosa passeggera.

“Ecco, mi chiedevo se ci fosse una stanza per me?” la guardai.

“Certo Emmett, ci ho pensato mentre eravate fuori tu e Rose. È la stanza affianco alla sua, però c’è un piccolo problema con l’armadio: è in comune.

Scusa tanto, ma non prevedevamo l’arrivo di un altro membro della famiglia.

Ma presto ci trasferiremo e, nella nuova casa c’è sicuramente posto per un altro armadio.” Mi spiegò continuando a sorridere.

“E… dove andremo? Perché non restiamo qui?” domandai.

“Gli umani iniziano a sospettare. Carlisle deve dimostrare 30 anni e il fatto che lavori solo di notte e sia felice di farlo inizia a puzzare. Per questo, a Gennaio ci trasferiremo a Hoquian. Lì il tempo è quasi sempre nuvoloso e Carlisle potrà tranquillamente esercitare anche di giorno. Ripartiremo con una nuova vita e voi potrete iniziare la scuola.

Non credo che tu riuscirai a farlo ancora, la sete sarà pressante, ma Rosalie ed Edward potranno frequentare la Forks High School.” Mi rispose.

“Dove si trova Hoquian?” le domandai nuovamente.

“È a sud di Forks, nella penisola olimpica” mi rispose sempre cordiale.

“Oooh, è un bel po’ distante”.

“Le distanze non sono certo un problema per noi.” Affermò decisa.

“Grazie per le risposte Esme. Penso che andrò a vedere la mia nuova camera.” Le dissi con un sorriso a 32 denti.

“Prego caro. Se hai bisogno di qualcosa chiamami” mi rispose.

Mi diressi verso il secondo piano della grande casa ed aprii la porta che mi aveva indicato Esme.

Bho, probabilmente avevo sbagliato stanza.

Non poteva essere tutto per me.

La stanza era su varie tonalità di blu, molto spaziosa.

Una grande finestra si affacciava sulla stessa vista della camera di Rosalie e, a fianco ad essa stava un grande divano per tutta la lunghezza di un angolo del muro.

Di fronte ad esso c’era una bella televisione, molto simile a quella del piano di sotto, ma più grande.

Agganciata alla parete stavano delle luci al neon alternate: una blu e una bianca.

Ad una parete erano appese anche diverse mazze da baseball.

Vicino alla porta che individuai come l’armadio in comune, anch’essa blu, stava una grande lampada di acciaio, con tante decorazioni.

Sentii una risatina.

Mi voltai e vidi Esme con una mano sulla bocca.

Non mi ero accorto che mi aveva seguito.

“Ho sbagliato porta vero?” domandai, mentre richiudevo la porta.

Esme mi fermò a metà dell’opera: “Nessun errore. Ti piace?” chiese con un velo di incertezze e curiosità nella voce.

Riaprii la porta.

“Se mi piace?!?! Esme è fantastica. Grazie mille!” dissi “A tutti” gridai.

Vari “prego” arrivarono da varie parti della casa.

“Se c’è qualcosa, qualsiasi cosa, che non ti piace nella camera, dalla sistemazione dei mobili ai colori, dimmelo. Ci ho aggiunto anche le mazze, ho visto che ti piaceva il baseball, ma se vuoi le posso togliere.” Aggiunse sempre più freneticamente.

Era già sul punto di staccare le mazze dal muro, quando le bloccai il braccio:

“Esme calmati. Ti ho detto che mi piace! È perfetta. Non avrei mai pensato a niente di meglio. E poi, se questa camera non ti piace, potrai sempre modificare diversamente quella nella casa nuova!” la rassicurai con un sorrisone.

Esme si calmò un po’, poi annuì e se ne andò.

Entrai in camera e mi stesi sul divano.

Ero così grosso che ci stavo per un pelo.

Il fatto di voler vedere la camera era solo un pretesto per restare da solo.

Da quando mi ero risvegliato avevo sempre avuto qualcuno vicino e non avevo ancora avuto un minuto per restare da solo con me stesso.

Rosalie mi era stata accanto fin dall’inizio e non mi aveva lasciato solo un attimo.

Non che mi dispiacesse, ma avevo un terribile bisogno di riflettere.

Il ricordo improvviso di mia madre, poco prima, mi aveva risvegliato dentro sensazioni abbastanza sgradevoli.

Chissà cosa stava facendo in quel momento. Quanto avrei voluto sapere se stava bene.

Improvvisamente mi persi nei ricordi di mia madre e di quando ero piccolo.

Ricordavo perfettamente quella donna mora dai capelli ricci tanto simili ai miei.

Poi improvvisamente il ricordo cambiò e all’immagine di mia madre si sovrappose il viso di Esme.

Iniziai a pensare alla mia nuova famiglia e al fatto di avermi salvato la vita.

Non avrei mai potuto trovare delle ‘persone’ migliori.

Ero felicissimo che loro fossero con me e desideravo trovare la maniera per ringraziarli per tutto quello che avevano fatto.

In quel momento sentivo tanti tipi di gioia: per la mia nuova famiglia che mi stava accanto, per la mia nuova natura che mi eccitava immensamente e perché quella ragazza dal viso d’angelo non mi rifiutava.

Soprattutto per l’ultimo motivo!

Finalmente mi sentivo in pace con me stesso.

Mi stesi sul divano ed accesi la tv facendo un po’ di zapping.

 

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice:

Salve salve lettori miei!! Questa volta sono stata più veloce con l'aggiornamento e anche sta sera vi porto il capitolo appena finito.

Ma per il prossimo dovrete aspettare fino al fine settimana credo.

Ultimamente non ho molto tempo libero. Mi dispiace.

Non so ancora quando finirà la mia storia, forse la porterò all'infiito! xD Però poi il titolo non centrerebbe più niente! XDD

Ringrazio tutte le persone che leggono e commentano e quelle che continuano ad aggiungere la mia ff nei preferiti!

Mi fate tanto felice!! *--------*

Alla prossima! ^^

  
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