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Autore: _blueebird    16/07/2015    0 recensioni
Giorgia ha 23 anni e se ne è andata. Ha lasciato gli amici, la famiglia e i ricordi per cercare di tornare a vivere, a respirare di nuovo dopo quella notte. Da certe cose però non puoi scappare e basta. Certi peccati, certi demoni rimangono e ti inseguono. Ti logorano.
Giorgia cercherà di ricominciare, tra paure e sofferenze, tra nuove amicizie e problemi e riscoprirà di nuovo cosa significa essere amati più della propria stessa vita.
Un racconto intenso e profondò che vi segnerà l'anima.
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Una piuma può scalfire una pietra se la muove la mano dell'amore. - H. Von Hofmannsthal
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Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Universitario
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Prologo



Sono una piuma staccata dall'ala.
E volo strappata, impigliata con forza nel vento.
Schiaffeggiata: ardo, brucio, congelo. Ho paura.
Mi manca l'ossigeno, la terra a cui aggrapparmi. Piango lacrime mute.
Tu. Tu sei lì, mi fissi nuda; fissi la mia schiena, il mio respiro affannoso, le mie guance vermiglie.
Tremo come una bambina, le gambe non reggono il peso di questi sentimenti.
Mi stringi nel mezzo della stanza.
Mi sento come una piuma, che ha smesso di volare.
Non lasciarmi andare.





Scesi dal taxi. "Scesi". Sì certo come no.
Il mio scendere era una specie di inciampo goffo e sgraziato fuori dall'auto che per poco non mi costò trentadue denti nuovi regalati direttamente dal marciapiede che costeggiava il palazzo.
Cominciamo bene pensai.
Il tassista, un signore sulla cinquantina ma dall'aspetto giovanile e curato mi venne in aiuto con fare paterno. «Signorina, tutto bene?» chiese ponendomi le mani per aiutarmi a risollevarmi.
Ero spalmata come il burro sul pane nel mezzo del marciapiede, circondata da qualche borsone (che per la cronaca avevo messo molto intelligentemente tra le gambe durante il tragitto e che era stata la principale causa della "aggraziatissima" caduta) e da signore anziane che accompagnate dalle loro badanti, mi osservavano con occhi vacui e stanchi.
Si si signora lo so, non ci sono più i giovani di una volta.
Mentre mi rialzavo, il tassista prese la valigia e lo zaino dal baule e me li porse. «Si può sapere come hai fatto a portarti in treno tutta questa roba?» domandò grattandosi la testa. «Non lo so nemmeno io sinceramente.» Risposi.
Ed era vero. Non lo sapevo.

«Prego.» mi disse il proprietario dell'appartamento invitandomi ad entrare.
Il signor Alfonso era un uomo alto, calvo e dallo sguardo malinconico e dolce. Mi aveva raggiunto poco dopo davanti al palazzo dove al secondo piano mi avrebbe introdotta al mio appartamento, la mia nuova casa per questa nuova avventura. Ero un po' emozionata perchè tutto questo era davvero nuovo per me.
Non avevo mai vissuto completamente da sola, così lontana da casa, dalle mie comodità, dai miei amici. In un qualche modo sentivo la necessità di farlo, di volare via. Volevo essere una rondine. Chissà se ne avrei viste in primavera, come mi capitava spesso di osservarle da vicino tutti gli anni quando tornavano al nido vicino alla mia finestra.
Le amavo terribilmente.
L'appartamento era davvero bello, grande quanto bastava: davanti a me il corridoio che portava alle camere da letto, sulla sinistra c'era la sala da pranzo accogliente e rustica affiancata da una bella cucina separata dal soggiorno solo da un arco a tutto sesto in mattoni. Le camere da letto, tre per la precisione, erano grandi e ben organizzate. Solo il bagno era un po' piccolo, ma ci avrei fatto l'abitudine.
Finite tutte le formalità, il proprietario mi consegnò le chiavi.
«Spero che si trovi bene qui. Mi sembra davvero una cara ragazza. Le auguro ogni bene per lei e per i suoi studi.» Mi disse quasi di spalle mentre stava scendendo dalle scale.
I suoi occhi ancora una volta erano dolci e malinconici. Gli occhi di chi aveva pianto lacrime amare, di chi non aveva più imparato ad essere felice.
Io lo sapevo. Quegli occhi erano anche i miei.
Cominciai a sistemare le cose nell'armadio quando la porta si aprì.
«...e quindi mi fa "beh se devi rispondermi in quel tono allora ciao!". Ma ti rendi conto?! Ma pensa te... un coglion...» la ragazza dai capelli corti a spazzola si bloccò nel mezzo del corridoio appena vide la mia testa sbucare come una talpa dalla porta della mia stanza.
«Che c'è?» le chiese l'altra ragazza che stava chiudendo la porta, un po' stupita per non sentirla più parlare.
La ragazza dal capelli corti fece una smorfia buffa e indicandomi disse «Provo a indovinare. Nuova coinquilina? Uhm?» . «Oh yesss.» sentenziai io.
Uscii dalla camera e mi le avvicinai. Ora anche l'altra ragazza bionda mi guardava. «Sono Giorgia, molto piacere.» dissi. Francesca era la ragazza dai capelli corti. Era forte, molto schietta e da come si vestiva probabilmente era un vero e proprio maschiaccio. Studiava farmacia al primo anno. L'altra era Elisa, i capelli lisci e biondi le arrivavano sotto le spalle contornando un visto tondo e gentile. Era tranquilla e introversa. Primo anno a lingue.
«E quindi ci farai da mamma no?» disse ridendo Elisa.
Beh avevo altra scelta?
Se anche questo non era il mio primo anno ma bensì il quarto, per me è come se fossi tornata indietro di tre.
Avevo superato anni di difficoltà, di sacrifici, di cuori fermati e poi involontariamente ripartiti. Avevo paura. Non volevo tornare indietro. Avevo fatto di tutto per lasciare a casa il mio passato e volevo un nuovo inizio.
Lo meritavo forse? Meritavo un po' di redenzione?
Non potevo dimenticare i miei marinai morti sulla prua della nave, non potevo dimenticare l'albatros ucciso. La morte e la vita stavano ancora decidendo la mia sorte coi dadi. La partita era ancora lunga.
Se ormai tutti continuavano le loro vite, andavano avanti, la mia mente no, era ancora ferma a quella notte. Il mio cuore si era fermato quell'istante qualche anno prima e non era più ripartito.


Passammo la serata a ridere e a parlare di noi. Tutte e tre speranzose di un nuovo inizio.







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//Nota dell'autrice//
Grazie per aver letto questo capitolo. Per me è davvero importante perchè significa tornare ascrivere dopo diversi anni di inattività. Ovviamente questo prologo non rende molto bene ma è un punto di partenza per introdurre quella che sarà la storia di Giorgia. Vi assicuro che sarà davvero interessante e molto intensa. 
E poi... ci saranno un sacco di scene amorose troppo belle *o*
Quindi vi prego, seguite la mia storia e COMMENTATE! Voglio avere le vostre opinioni!!!

Gambarimasu!

 
  
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