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Autore: Ghillyam    16/07/2015    2 recensioni
[Ho da poco finito la decima stagione e dato che non mi piace per niente il fatto che Cristina se ne vada ho deciso di darle un motivo in più per andare a Zurigo invece che rimanere a Seattle.]
Si sa, la passione è dura a morire e questo vale anche per i nostri protagonisti che ne vengono travolti senza poter far niente per impedirlo.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cristina Yang, Preston Burke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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NdApremetto dicendo che sto ancora piangendo per come è finita la decima stagione e, seppur io adori la coppia Cristina/Owen, dovevo immaginare un'altra ragione per cui la mia amata dottoressa Yang abbandoni Seattle, dato che non ritengo sufficientemente valida quella per cui lei effettivamente se ne va, quindi spero che questa fan fiction vi piaccia; fatemi sapere cosa ne pensate.


I still love you


«L'amore per te mi consumava».
E mi consuma anche adesso, aggiungi nella tua testa. Osservi Cristina che non smette di guardarti con quei suoi meravigliosi occhi color nocciola, colmi di sorpresa, ma velati di malinconia. Sai che le stai chiedendo tanto, troppo; probabilmente anche lei si è rifatta una vita a Seattle, lontana dal tuo ricordo. È cambiata e questo lo vedi perfettamente, ma la ragazza tenace, caparbia, intelligente e maledettamente bella che hai conosciuto e che hai amato, anzi, che continui ad amare nonostante tutto, c'è ancora e averla qui accanto a te ti fa impazzire: è da quando hai posato gli occhi su di lei in quella sala conferenze che il pensiero di stringerla tra le tue braccia e baciarla ti tormenta. È come se avessi dimenticato tua moglie, tua figlia... la tua famiglia. Deve essere sul serio così perchè, anche adesso, non riesci a fare altro che pensare a quanto ti piacerebbe afferrarla per i fianchi e coinvolgerla in un bacio talmente passionale da farvi dimenticare dove vi troviate, da farvi credere di essere tornati in quello stanzino d'ospedale dove avete fatto sesso per la prima volta. Quando hai deciso di invitarla a parlare nel tuo ospedale credevi sul serio di aver superato la vostra storia, credevi davvero che rivederla non ti avrebbe fatto nessun effetto, eppure ti sei ricreduto in un istante. Non appena l'hai vista è stato come se tutti gli anni trascorsi e la distanza tra voi si fossero annullati, ti è sembrato essere passato un minuto da quando l'avevi lasciata sola all'altare e, per quanto ti sforzi di ignorare il desiderio che sta crescendo alla velocità della luce dentro di te, non puoi farci niente. A malapena ti accorgi di star continuando a discutere con lei, tanto sei concentrato sui tuoi pensieri, ma, forse, il fatto di aver ripetuto decine di volte tutto ciò che volevi dirle davanti allo specchio o mentre guidavi è servito a qualcosa. All'improvviso ti blocchi e ti giri verso di lei. Cristina sta ancora snocciolando validi motivi per cui non dovrebbe accettare l'offerta che le hai fatto, ma non riesce a finire che tu abbandoni ogni briciolo di ragione e logica e le prendi il viso tra le mani, posando le tue labbra sulle sue. Aspetti che ti respinga, perchè non dovrebbe farlo? Ma quando vedi che non fa niente per allontanarsi da te, approfondisci il bacio e stringi il suo corpo al tuo: le metti le mani tra i capelli, mentre lei percorre con le sue ogni centimetro della tua schiena. Senza che tu te ne accorga ti ritrovi senza maglietta e la stessa cosa vale per lei, con foga le slacci il reggiseno e, dopo sette anni, puoi ammirare di nuovo le sue forme perfette; non avevi dimenticato nemmeno un centimetro del suo corpo, ma riaverlo vicino in questo modo è diverso dall'immaginarselo nei rari momenti di pace tra un intervento e l'altro, quando ti trovi in uno stato di dormiveglia durante il quale l'unica persona a cui dovresti pensare dovrebbe essere tua moglie, ma che neanche una volta ha occupato i tuoi pensieri, lasciando il posto all'unico e vero amore della tua vita. Con un braccio liberi la scrivania da tutto quello che la occupa e vi fai stendere Cristina, mentre tu ti porti sopra di lei. Senti il rumore dei vetri delle fotografie che la occupavano rompersi, ma non ti importa: da qualche parte dentro di te sai quanto sia sbagliato quello che stai facendo, sbagliato nei confronti di Edra e di tua figlia, ma per te, per quello che provi e che non hai mai smesso di provare, questa è la cosa migliore che potresti fare. I pensieri razionali non fanno più parte di te, sono tutti rinchiusi in un piccolo spazio nel tuo cervello e non hai intenzione di liberarli presto; per ora tutto quello che conta è sentire Cristina sussurrare il tuo nome, mentre tu le tempesti il collo con baci che non fanno altro che far aumentare il tono di voce con cui lei ti chiama e che ti fa andare fuori di testa. In questo momento non ti importa niente di tutto il resto, l'unica cosa che conta siete voi e le emozioni che, dopo tanto tempo, stanno velocemente rimpossesandosi del tuo corpo, dandoti una sensazione che, ormai, ti sembrava di aver dimenticato.

   
 
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