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Autore: Kere_Krawl    16/07/2015    1 recensioni
Due coppie sono radunate a Villa Malfoy: stanno per ricevere il Marchio Nero. Quell'oscuro simbolo, assieme a tutto quello che porta con sé, cambierà le loro vite per sempre.
Genere: Dark, Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Rodolphus Lestrange, Voldemort | Coppie: Bellatrix/Voldemort, Lucius/Narcissa, Rodolphus/Bellatrix
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Sick Love. 


Villa Malfoy era completamente buia, l'enorme viale che portava al portone coperto dalle tenebre. L'unica luce in nell'enorme casa proveniva da un antico camino presente nel salone, in cui scoppiettava allegro un fuoco. Quattro figure erano radunate davanti ad esso: un uomo, incredibilmente magro, che camminava nervosamente avanti e indietro, una fresca coppia di sposi, entrambi dai lunghi e pallidi capelli biondi, anch'essi nervosi e visibilmente intimiditi, e una donna dalla folta capigliatura scura, assisa su un'elegante poltrona posta esattamente dinanzi al fuoco. Era lei la più tranquilla della compagnia, non mostrando alcun cenno di preoccupazione o nervosismo: anzi, gli occhi della donna, fissi nella danza delle fiamme, comunicavano un grande senso di pace e calma; da com'erano spalancati e sognanti, sembravano persi in una qualche fantasia utopistica che la riempiva di gioia e speranza. << Dovevano essere già qui >> si lamentò il nervoso ometto magro, aumentando la velocità dei suoi passi << Rabastan mi aveva assicurato che sarebbero arrivati puntuali. Perché non sono qui allora? >> 
<< Abbi pazienza, Rodolphus >> disse la donna sulla poltrona al marito, gli occhi ancora fissi nel fuoco. << Sono certa ci raggiungeranno a momenti >> concluse, con tono lievemente seccato. << Non sono sicura che questa sia una buona idea. Bellatrix >> disse la donna bionda andando verso la bruna  << stiamo andando verso un punto di non ritorno. Non credi sia troppo pericoloso per... >>. Bellatrix si alzò improvvisamente: gli occhi, prima calmi e spensierati, ora erano colmi di rabbia, un gelido furore che emergeva a più riprese fulminando l'altra donna, la quale intanto si era allontanata da lei, gli occhi pieni di paura. << Narcissa, tu... mi... disgusti. >> sibilò Bellatrix alla sorella. << Non capisci che questo è il nostro destino? Ci viene data la possibilità di salvare tutto il mondo magico, di epurarlo da quella piaga che sono i Nati Babbani... E tu vorresti rinunciare a tutto questo? Vorresti voltare le spalle all'onore dei tuoi antenati e della tua famiglia solo perché tu >> concluse, marcando ogni parola con odio << hai paura? >> Narcissa provò a mormorare un "no", ma l'altra, con fulmineo movimento del braccio, l'afferrò per un polso, traendola a se, mentre con la mano libera la colpiva in volto con un sonoro schiaffo. L'uomo dai capelli biondi estrasse la bacchetta e la puntò verso le donne, intimando << Non ti azzardare a toccare ancora mia moglie >>. Bellatrix scoppiò in una risata piena di scherno. Rodolphus, si girò preoccupato verso i tre: sapeva bene ciò di cui era capace la moglie.  << Lucius Malfoy. >> continuò Bellatrix << Un uomo senza spina dorsale. E osi puntare quella contro di me? Sai bene che saresti già morto prima ancora di aver finito di pronunciare il primo incantesimo. E in quanto  a te, Narcissa >> disse, attirando la sorella al petto e stringendola in un freddo abbraccio << faccio quello che faccio per proteggerci. Per salvare il nostro mondo. Ed anche tu. Sai cos'hanno fatto alla nostra famiglia. Non scordarlo. >> Tre colpi risuonarono dal portone d'ingresso: erano arrivati. Rodolphus corse ad aprire: entrarono diversi uomini incappucciati, ognuno con un strana maschera sul volto. Per ultimo poi entrò un uomo, anch'egli incappucciato: lui dominava sugli altri, poiché tutti si inchinavano al suo passaggio e nessuno osava incrociare il suo sguardo. << Mio Signore >> mormorò Rodolphus con un filo di voce << la stavamo attendendo con grande ansia. >>
<< Sono mortificato del mio ritardo, Rodolphus. Notevoli impegni mi hanno tenuto occupato. Spero di cuore che tu possa perdonarmi. >> La voce dell'uomo era dolce come il miele, ma allo stesso tempo autoritaria: Rodolphus non fu in grado di fare altro se non accennare ad un goffo "si" e, ancora più prostrato, condurre Lord Voldemort nel salone, dove gli altri tre lo stavano aspettando. Non appena entrò, l'atmosfera nella stanza divenne elettrica: Lucius divenne ancora più teso, mentre Narcissa iniziò a tremare visibilmente. Bellatrix, da parte sua invece, iniziò a provare una folle ed incontenibile gioia, mentre un sentimento di pura adorazione cresceva verso quell'uomo dal mantello nero. Il Signore Oscuro si tolse il cappuccio, lasciando che la luce del camino illuminassero il cranio glabro, la pelle pallida e gli occhi dagli impercettibili bagliori rossastri. << Mio Signore... >> mormorarono in coro i tre inchinandosi, Bellatrix prostrata quasi fino a terra. La donna strisciò fino ai piedi dell'Oscuro Signore, baciandogli un lembo della veste. << La sua presenza ci riempie immensamente di gioia. >> Voldemort la osservò; con voce suadente, disse << La tua lealtà ti fa onore. Ora raggiungi gli altri. >> Bellatrix si alzò, e corse a sistemarsi accanto alla sorella e al marito. << Questa sera, abbiamo la fortuna di accogliere nuove bacchette tra le nostre legioni >> parlò Voldemort, rivolto agli uomini incappucciati, i quali echeggiarono e applaudirono selvaggiamente. << Dei nuovi fratelli vengono a rafforzare la nostra grande e potente famiglia. Ma vediamo chi abbiamo qui... Lucius, ricco discendente della famiglia Malfoy, nonché una delle più promettenti risorse del nostro Ministero. Una magnifica risorsa. >> Lucius accennò ad un breve inchino. << Rodolphus Lestrange, ex-Auror. E sua moglie, l'incantevole Bellatrix Black... Rabastan mi ha parlato della vostra abilità. Ne sono rimasto sorpreso, complimenti. >> I coniugi Lestrange si prostrarono fino a terra, colmi di gratitudine. << Tuttavia >> continuò Voldemort <<  È davvero un peccato che solo una delle sorelle Black compirà il glorioso passo per far parte delle nostre cerchie, che la farà diventare una Mangiamorte. Ma anche la lealtà di chi non farà parte di noi non avrà a vacillare; vero, Narcissa? >> 
<< Certo, mio Signore. >> mormorò lei, gli occhi fissi a terra. Voldemort sorrise. << Ottimo. Stasera noi ci assumiamo una grande missione. Ci impegneremo a combattere contro la piaga dei Nati Babbani: prima che il mondo magico venga sommerso da questa piaga, da un immondo sovrabbondare di questi inutili esseri, noi lotteremo affinché quell'erba maligna venga estirpata! >> concluse con enfasi Lord Voldemort, mentre gridi di assenso accompagnavano le sue parole. << Ora venite a me e giurate fedeltà a questa nobile causa. >> Uno dopo l'altro, gli aspiranti Mangiamorte andarono davanti a Voldemort: gli giurarono fedeltà baciandogli la mano sinistra e lui in cambio imprimeva sulla loro pelle il Marchio Nero, simbolo dei Mangiamorte. Prima andò Lucius, che emise un piccolo lamento quando la carne bruciò, mostrando su essa il tatuaggio nero. Poi a Rodolphus. Infine fu il turno di Bellatrix: in quel momento, un ricordo attraversò la sua mente. Quello di una tremenda notte in cui sua madre era stata aggredita da un Babbano, il quale aveva addirittura osato toccarla con le sue luride mani. Bellatrix, con disappunto, ricordo che poiché ancora minorenne, non poté usare la magia per liberarsi di quell'insulso essere. Nonostante ciò, ricordò con soddisfazione ogni singolo colpo che sferrò con il suo piccolo pugnale nella gola dell'uomo, sorpreso alle spalle, finché lui non cadde a terra in una pozza di sangue. Era in quel momento che aveva capito quale fosse il suo compito: era stata scelta per salvare quel mondo, lei lo sapeva. Avanzò, si inginocchiò dinanzi a Voldemort e accolse la mano pallida tra le sue: la baciò con un'intensità travolgente, carica di devozione. Alzò infine gli occhi verso le sfere rosse del suo Signore, e in quei bagliori si perse, nel rumore della sua carne che sfrigolava mentre su di essa si disegnavano il teschio e il lungo serpente che usciva dalla sua bocca. Vedeva quel sogno di libertà sempre più vicino.



Quella notte, Lucius e Narcissa non chiusero occhio. La scelta che avevano fatto pesava dentro di loro come un enorme macigno. << È per il bene della nostra famiglia >> pensarono, mentre le loro mani si stringevano. Bellatrix e Rodolphus, dal canto loro, erano molto più rilassati. Quella notte giacquero insieme, in un modo che ormai non accadeva più da molto tempo. Bellatrix si avvinghiava a lui come una serpe, e lasciava che i suoi umidi baci le percorressero tutto il corpo. Ad ogni penetrazione gemeva come non aveva mai fatto, ed affondava con eccitazione quasi animalesca le unghie nella carne dell'uomo. Al culmine del piacere infine, Rodolphus per un breve momento assunse i tratti del suo Signore. Bellatrix si sdraiò su di lui, sospirando soddisfatta ed esausta. Avrebbe servito la causa del suo padrone ad ogni costo: nessuno lo amava più di lei. Nessuno.  
 
  
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