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Autore: Titto91    16/07/2015    1 recensioni
Alexander Tarot è un orfano che per sopravvivere legge i tarocchi come ambulante. Complice il suo bell'aspetto è riuscito a racimolare un bel giro di clientela, soprattutto parecchie ragazze che lo interpellano spesso solo per sentirsi dire di avere qualche possibilità con lui. Un giorno però, proprio quando sta per smontare la tenda ed andarsene, arriva una ragazza diversa dalle altre: fiera, orgogliosa, lo tratta con sufficienza mentre gli chiede di leggere le carte per lei, e non aspetta neanche la fine del consulto. Quando gira l'ultima carta infatti Alexander si rende conto che la ragazza illustrata sulla carta si trovava di fronte a lui poco prima. E da quel giorno la sua vita verrà sconvolta per sempre...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Troverò l'amore?". La solita, scontata domanda. La maggior parte delle ragazze in fila si rivolgevano a lui per la medesima questione. E la maggior parte la poneva pensando a lui. Se ne rendeva conto, aveva un fascino a cui era difficile restare indifferente. Probabilmente anche per il lavoro che faceva. Ma come un ecclesiastico afferma di essere sposato con la propria chiesa, anche il suo cuore era già impegnato. Le arti divinatorie occupavano gran parte, se non tutta la sua vita, e non poteva esserci posto per altro.

Guardò la minuta ragazza bionda davanti a lui, mescolando le carte. "Vediamo cosa ha in serbo il destino per te", le disse con un sorriso enigmatico che accese le speranze della giovane. "Alza il mazzo con la mano con cui non scrivi", le disse mentre lei pendeva dalle sue labbra. Prese 3 carte e le dispose davanti alla ragazza. Il metodo delle 3 carte era il più classico e il più semplice, ma per lei sarebbe andato più che bene. "Questa carta rappresenta il tuo passato" le disse con voce impostata voltandola. Arcano n°16: la Torre. Perfetto -pensò-, la carta peggiore. "Eri una persona ribelle, e probabilmente frequentavi cattive compagnie, che ti hanno fatto perdere fiducia nell'amore". La ragazza rimase in silenzio, ma riusciva a vedere le sue guance colorarsi di rosso. Sicuramente non ne andava orgogliosa.

"Questa carta rappresenta invece il presente". Arcano n°21: il Mondo. "Ora sei cambiata, sei una persona onesta, altruista, sincera, e stai cercando un rapporto più maturo, che possibilmente sia duraturo". La giovane sgranò gli occhi mentre parlava e rispose subito dicendo "Si! Si, è così!", forse con un po' troppa veemenza. "L'ultima carta -riprese lui senza farci troppo caso- è il tuo futuro". Arcano n°20: il Giudizio. "Riuscirai a liberarti del tuo passato... diciamo burrascoso, e diventerai una persona più matura e saggia. Grazie a questo cambiamento avrai finalmente il tuo colpo di fulmine" le disse strizzandole l'occhio. Quel gesto la fece arrossire ancora di più, tanto che quando riprese a parlare sembrava farlo a fatica. "E... E... T-tu puoi... Puoi dirmi come sarà... Lui?". Anche quella era una domanda scontata. E altrettanto scontata era la risposta. Girò un altra carta. Non era importante quale fosse, avrebbe comunque pronunciato meccanicamente le stesse parole: "Sarà un giovane alto, con occhi e capelli chiari e labbra carnose", le disse sospirando. Esattamente la sua descrizione. L'aveva ripetuto così tante volte da averlo imparato a memoria. Praticamente ogni ragazza che chiedeva un consulto voleva sapere se sarebbe riuscita a conquistare il suo cuore. E dunque doveva dar loro ciò che chiedevano. Gli occhi della ragazza si illuminarono mentre lo ringraziava, rassicurata da ciò che le carte le avevano rivelato. La salutò mentre si allontanava. In fondo il mio lavoro consiste in questo -pensò tra se e se-, dargli speranze, sogni, assicurare che le cose andranno meglio. Molte volte la gente aveva bisogno di un consiglio, più che di un consulto. E lui era lì anche per quello.

Era diverso, ovviamente. Le baggianate da 4 soldi le riservava solamente ai consulti che era costretto ad effettuare per poter sopravvivere. La vera arte divinatoria era altro. Oltretutto, era troppo timido e riservato per ricevere tutte quelle attenzioni. Con un sospiro cominciò a mettere via le carte. Mentre era chinato sentì la tenda frusciare. "E' chiuso. Potrebbe tornare domani?" disse mentre alzava la testa. Si bloccò a fissare la ragazza appena entrata. Carnagione olivastra. Occhi e capelli scuri. Labbra sensuali. E un'aria dannatamente familiare. "Oh. Speravo che potessi leggermi le carte.", rispose lei con un tono che non era né dispiaciuto né deluso. Anzi, sembrava decisamente scocciata. La guardò intensamente. Sapeva di averla già vista. Se solo fosse riuscito a ricordare...

"Va bene allora. Accomodati". Doveva guardarla in volto per farle le carte. E forse concentrandosi sul suo viso avrebbe potuto ripescare qualcosa dai meandri della mente. La ragazza non se lo fece ripetere, scostò la sedia che aveva davanti a se e si sedette accavallando elegantemente le gambe coperte dalle calze. La gonna a scacchi le si sollevò leggermente, lasciando intravedere un lembo di pelle. Concentrati sul suo volto e vedi di non distrarti -si disse distogliendo lo sguardo. "Cosa vuoi sapere?". "Diciamo una cosa in generale. Sai, passato, presente, futuro, blah blah blah...". Ah, ci crede molto a quanto pare. Le porse il mazzo. "Alzalo con la mano..." ma lei lo fece senza aspettare. Scettica, ma esperta. Prese 3 carte e le mise davanti alla ragazza."Questo è..." "Il mio passato, si, si". Ora stava esagerando. Le rivolse uno sguardo torvo e girò la carta. Arcano N° 7: il Carro. “Eri in un momento propizio per un'unione duratura, un fidanzamento, o forse un matrimonio” -forse è troppo giovane per sposarsi, pensò tra sé- “Si. È così. Continua” lo esortò lei. Forse non ne vuole parlare. “La seconda carta è il tuo presente”. Arcano N°10: la Ruota. “Hai rivoluzionato la tua vita. Un nuovo incontro, un nuovo amore ti hanno fatto cambiare positivamente”. La ragazza abbassò lo sguardo imbarazzata. Non era poi così forte come voleva dimostrare allora. “La terza carta”, continuò senza indagare oltre, “è il tuo futuro”. Arcano N°8: la Giustizia. Guardò la carta e poi la ragazza. No, era impossibile. Impensabile. Eppure, era lì, davanti ai suoi occhi. La figura della carta si trovava proprio lì, seduta davanti a lui. “Ma... Come...”. La ragazza si alzò di scatto e fuggì fuori dalla tenda. Cerco di inseguirla, ma si era già dileguata tra la folla. Sentiva di doverla ritrovare, di doverle chiedere spiegazioni. In qualche modo, era sicuro che l'avrebbe rivista.


 

***


 

L'ultima ragazza della fila era appena uscita dalla tenda con un sorriso raggiante sul volto. Era ormai giunto il tramonto, e le sue clienti sapevano benissimo che non avrebbe letto loro le carte una volta calato il sole. Era stata sua madre ad insegnarglielo, e lui non aveva mai messo in discussione quella regola. Mentre stava riponendo i tarocchi, sentì un frusciare dietro di lui. Ovviamente non tutti potevano essere a conoscenza delle sue abitudini. “Mi dispiace, ma è tutto per oggi” disse senza neanche voltarsi. Un paio di braccia si avvolsero intorno al suo collo. “Sciocco, sono io!”. “Nicole. Mi hai spaventato!”. Si girò e baciò la ragazza sulle labbra.

Si erano conosciuti a scuola, qualche anno prima. Si erano avvicinati per via delle loro situazioni familiari difficili: entrambi orfani, entrambi passati da una famiglia affidataria ad un'altra prima di trovare finalmente qualcuno che li amasse, entrambi cresciuti probabilmente troppo presto. Se ne stavano in disparte, timorosi degli scherni degli altri alunni, ed era normale che prima o poi tra loro sarebbe sbocciato qualcosa. Ormai ognuno era l'ancora di salvezza dell'altra.

“Allora, com'è andata oggi?” gli chiese scostandosi una ciocca dei lunghi capelli biondi dalla fronte. “Al solito. Però è successa una cosa strana...”. “Strana come?” continuò lei mentre si sedeva accavallando le gambe. “Beh, stavo leggendo le carte a questa ragazza, e quando ho girato l'ultima... Era uguale a lei. Ma intendo identica. Sembrava una sua fotografia. E quando ho alzato gli occhi lei non c'era più. Svanita”. I lucenti occhi azzurri di lei si oscurarono per un momento. “Forse l'hai guardata con un po' troppa attenzione” replicò in tono acido. “Amore, ne abbiamo già parlato, sai che qui vengono un sacco di ragazze. Ma io ho occhi solo pe te” rispose lui con fare amorevole. Lei mise il broncio per un po', poi scoppiò a ridere. “Stavo scherzando! Si vede che eri stanco e ti sei confuso. Su, andiamo a casa ora”. “Certo amore, aspettami pure fuori. Metto il mazzo a posto e arrivo”.

Nicole poteva pensare quello che voleva, ma la sua non era stanchezza. Per tutta risposta, riprese le carte in mano. Le sfogliò in fretta, ed eccola lì. Arcano N°8: La Giustizia. La ragazza di quella mattina gli rivolgeva un sorriso beffardo dall'illustrazione.

   
 
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