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Autore: Bad Bionda Bana    16/07/2015    2 recensioni
Io e la mia migliore amica abbiamo intrapreso un percorso che molti non avrebbero mai pensato di scegliere. Ci siamo iscritte insieme all'università di lingue per studiare il coreano. Già essere li insieme per noi era un sogno, ma la nostra mente volava sempre a quel momento che sembrava così lontano, al nostro stage del terzo anno in Corea del Sud, a Seoul. Avremmo potuto sognare qualsiasi cosa, ma di certo non ciò che ci accadde.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cheondung, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jessica e Alice si salutarono un’altra volta, mi stupiva ogni volta l’amicizia che c’era tra quelle due ragazze, ma questo non era il punto. La cosa importante era che finalmente avrei avuto Jessica per un’intera settimana tutta per me. Mi scambiai uno sguardo d’intesa con Cheondung e poi salimmo sui nostri rispettivi camper, la nostra avventura stava per iniziare.
-Allora, qual è il tragitto?- mi chiese una volta seduta accanto a me sul sedile del passeggero, sentivo i suoi occhi su di me, ma non avevo il coraggio di girarmi per la paura di imbambolarmi ad osservare ogni minimo dettagli del suo viso senza che uno dei ragazzi facesse battutine stupide.
-E se ti dicessi che non ho preparato nulla?- ridacchiai e mi volta verso di lei grattandomi la testa colpevole, e fu la fine. Lei scoppiò a ridere e io non potei fare a meno di rimanere a guardarla in tutta la sua bellezza, gli occhi chiusi, le guance leggermente arrossate. Mi costrinsi a distogliere lo sguardo ridendo anche io, la telecamera era ancora spenta, ma in quel viaggio sarà la nostra inseparabile compagna, e solo in quel momento mi resi conto del guaio in cui mi ero cacciato. Non sarei mai riuscito a trattenermi del tutto sapendo che attorno a noi non c’era nessuno, o almeno nessuno di umano. Presi un veloce respiro –Sarà tutto una sorpresa, se vedi qualcosa che ti interessa dillo e noi ci fermeremo.- sorrisi più normalmente che potei e presi l’aggeggio infernale poggiandolo davanti a noi sull’apposito piedistallo, la accesi –Ed eccoci qua, pronti per il nostro viaggio.- controllai nell’inquadratura che i capelli fossero in ordine e partii.
-Avviso i gentili spettatori che Joon non ha deciso alcuna tappa, andremo totalmente alla cieca.- continuò lei ridacchiando –A parer mio ci perderemo in qualche bosco.- a quelle parole il primo pensiero che mi venne fu che non sarebbe stata una brutta idea, dopo un po’ si sarebbe scaricata la batteria della telecamera e saremmo stati completamente soli. Scossi la testa e mi immisi in strada, se devo guidare devo rimanere concentrato.
 
I primi due giorni furono molto stile campeggio, proprio come da programma, trovammo un paio di posti carini e un po’ sperduti dove mangiare, paesaggi mozzafiato e ci siamo pure fatti molte foto, le quali terrò sempre con me come ricordo di quel meraviglioso viaggio, di quella meravigliosa ragazza. A causa della mia carriera sono sempre stato attento a come mi comportavo con le ragazze, a cosa dicevo, ma con lei non ce la facevo, dal primo giorno in cui la vidi, dal momento in cui seppi che ero il suo preferito tra noi cinque, dentro di me scattò come un interruttore. Sarei stato capace di fare a botte con quel barista da quattro soldi che ci stava provando con lei qualche giorno prima che ci incontrassimo.
Il terzo giorno ci fermammo in una cittadina non molto grande e affollata, volevo portare Jessica fuori a cena, come fosse stato un vero appuntamento, sperando solo di non sembrare troppo patetico ai suoi occhi.
-Ho chiesto nel bar qui a fianco se mi lasciano cambiare nel loro bagno, così potrai cambiarti tranquillamente.- sorrisi e chiusi la porta del camper dirigendomi verso il bar. Non saremmo andati nel ristorante più elegante del mondo, ma volevo comunque che i vestiti saltassero all’occhio, così presi un paio di jeans, una maglia bianca e una camicia nera. L’abbinamento non mi sembrò male, non ero elegante ma nemmeno troppo sportivo. Tornai al camper e bussai.
-Jessica, sei pronta?- ricevetti una risposta che interpretai come un “si “ e aprii la porta –Wow.- per un momento rimasi lì sulla porta ad osservarla. Non potevo negare il fatto che l’occhio mi fosse caduto per prima cosa sulla scollatura della sua maglia, Jessica non era come le solite ragazze coreane, non era magra da far paura, aveva le curve nei posti giusti, e il decolté avrebbe fatto sognare qualsiasi ragazzo. Tornando in me la osservai del tutto, stava un incanto, e per di più aveva un profumo dolcissimo, come se il dessert della serata sarebbe stata lei. Scossi di nuovo la testa cercando di allontanare possibili pensieri e immagini poco consone.
-Allora, come sto?- fece un piccolo giro su sé stessa per mostrarmi il suo outfit nel suo completo.
-Stai benissimo.- risposi e le presi la mano –Dovremo camminare un po’, spero non ti dispiaccia.- dissi sorridendo, a me di sicuro non sarebbe dispiaciuto visto che avrei potuto godere della morbidezza della sua mano, la sua pelle era così liscia e avrei voluto avvicinare la sua mano alle mie labbra per baciargliela.
-Una bella passeggiata prima e dopo cena non è male come idea.- disse mostrandomi quel suo sorriso così dolce, mi ci volle tutto il mio autocontrollo per distogliere lo sguardo e ricordare la strada per il ristorante. Eppure non riuscii a resistere.
-Hai messo del profumo?- chiesi fingendo al meglio innocenza, lei annuii –Posso sentirlo?- presi l’occasione al volo e avvicinai piano il viso al suo collo, inspirai a fondo quel profumo come se fosse l’ultimo mio respiro, volevo registrarlo nei miei ricordi sentendolo ogni volta che pensavo a lei. A rovinare il momento furono i miei pensieri poco opportuni, così malvolentieri mi allontanai –Molto buono, è dolce.- dissi sfoderando uno dei miei sorrisi da far sciogliere una fan per nascondere tutto ciò che si stava scatenando dentro di me. Le strinsi la mano e ci incamminammo verso il ristorante.
 
-Direi che la prossima volta dovresti andarci più leggero con il vino.- Jessica ridacchia tentando di portarsi un mio braccio attorno alle spalle per aiutarmi a camminare dritto. Non pensavo che le mie doti da attore mi sarebbero tornate utili in questo viaggio.
-No, la festa è già finita?- chiesi nel momento in cui vidi il camper davanti a noi, la voce trascinata da autentico ubriaco.
-Eh si festaiolo, hai bisogno di riposarti se non vuoi avere un brutto dopo sbronza domani quando ti sveglierai.- piano mi adagiò nel suo letto, probabilmente non aveva nemmeno intenzione di provare a portarmi nel mio letto sopra, sapeva che non ce l’avrebbe fatta, e un secondo dopo scomparve in bagno a cambiarsi. Non appena la mia testa cadde sul suo cuscino, sentii il suo profumo, ma non quello che si era messa questa sera, no, il profumo della sua pelle. Un momento chiusi gli occhi per bearmi di quel profumo, e fu proprio in quell’istante che lei uscì dal bagno. Feci finta di dormire e la sentii scostarmi delicatamente i capelli da viso. Quando percepii che stava per salire sulla scaletta per andare a dormire nel mio letto, le presi la mano facendola cadere al mio fianco sul materasso, il mio sguardo fisso sul suo.
-Joon, ma non stavi dormendo tu?- mi chiese un po’ confusa e sorpresa, gli occhi così scuri e profondi appena sgranati che guardavano i miei.
-Jessica.- presi un bel respiro senza toglierle gli occhi di dosso –Penso sia inutile a questo punto ignorare ciò che la mia ragione vuole nascondere. Il mio cuore sarà sempre più forte di essa.- stringendole la mano al mio petto sperai di farle percepire la sicurezza dei miei sentimenti e allo stesso momento la mia insicurezza nell’esprimerli, lei mi guardava pronta ad accettarli –Abbiamo passato molto tempo insieme, e un qualsiasi ragazzo si sarebbe innamorato di te piano piano, ma non .- il suo sguardo divenne appena confuso e io sorrisi come per rassicurarla –Jessica, io mi sono innamorato di te nel preciso momento in cui ti ho vista, ma avevo paura.- abbassai lo sguardo sulle nostre mani sorridendo un po’ imbarazzato –Avevo paura che per te fossi un semplice idol, un amore irraggiungibile se non solo una fantasia remota, ma poi ho capito con mio enorme piacere- alzai lo sguardo incrociando di nuovo il suo e le accarezzai dolcemente la pelle morbida del suo viso –che sbagliavo. Anche se non era tua intenzione farlo, in questi pochi giorni passati da soli ho potuto conoscere la vera te stessa, e me ne sono innamorato ancora di più, superando questa mia stupida paura.- sempre ricambiando il mio sguardo, sorrise dolcemente a quelle mie parole –Ho capito che tra di noi c’era qualcosa di più di un semplice affetto, che ciò che provavo nel vederti non è quello che si prova quando si vede un’amica, che i miei sentimenti erano più profondi.- lei abbandona il viso contro la mia mano inclinandola un po’, e quasi mosso da una forza esterna il mio viso inizia ad avvicinarsi al suo, la mia voce a diventare un sospiro leggero –E dopo averlo capito posso dire che mi sono innamorato di te.- le nostre labbra ormai a pochi millimetri, e finalmente pronunciai quelle parole come se fossero una preghiera –Ti amo.- la stavo pregando di accettare i miei sentimenti, e in un battito d’ali le nostre labbra si congiunsero in un bacio che avrebbe fatto battere il cuore di qualsiasi ragazzo. Un bacio, lento, pieno di passione, ma soprattutto pieno di promesse che un giorno ci saremmo detti a voce, ma non in quel momento, in quell’istante l’unica cosa importante erano le nostre labbra, le une per quelle dell’altro, come i nostri sentimenti, i nostri cuori.
  
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