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Autore: angelicacobain    17/07/2015    2 recensioni
Sono degli episodi dell'adolescenza di Kurt Cobain realmente accaduti, ma i cui dettagli sono inventati da me.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un'altra scritta sul muro. Questa volta più grande, occupa lo spazio tra l'armadio e la porta.
I HATE YOU ALL!!
Credo sia molto visibile ed è giusto così. Apro la finestra e mi butto finendo sul materasso distrutto che avevo messo appositamente laggiù.
Di ponti c'è n'è solo uno ad Aberdeen, ma di barboni nemmeno uno là sotto, per questo vado io a farci il barbone pazzo con la chitarra e la marijuana, il barbone che tutti evitano.
E' evitato pure dalla famiglia, credo di essere solo qualcosa in mezzo alla strada, qualcosa che gli intralcia il sentiero nella loro tranquilla e felice vita... something weird in the way, something in the way...
Arrivo sotto il ponte e mi faccio due canne così riesco a suonare qualcosa con la chitarra e con il cervello annebbiato dai fumi e infatti l'ispirazione arriva subito con la marijuana anche se ci vorrebbe qualcosa di più forte, ma per adesso mi basta questa.
Il fiume scorre impetuoso, porta via tutto quello che dà fastidio e non gli importa di quello che porta via. Porta via e basta. Anche il treno passa correndo sui binari fregandosene di tutto.
Anche quello potrebbe portare via tutto, un sasso, una foglia... una vita ed è quello che ho cercato di fare un pomeriggio.
Avevo portato un po' di corda con me e mi ero legato alle rotaie, non c'era via d'uscita, il treno arrivava imminente. Si dice che negli ultimi istanti si ripercorra la vita, stranamente non è successo così forse perchè il destino sapeva ciò che sarebbe successo, infatti il treno ha cambiato binario proprio vicino a me e non ha maciullato il mio corpo inutile e inerme. Non era ancora arrivato il mio momento. Forse Dio vuole farmi fare grandi cose, ma per adesso sono solo something weird in the way.
Non è mai venuto nessuno con me qui e non lo farei mai venire. E' una cosa intima, l'incontro tra un essere umano e un'entità più grande di lui che non so spiegarmi cosa o chi sia.
E' la marijuana che mi fa pensare queste cose ed è bello perchè almeno non ho pensieri sulla mia famiglia... ops ci sto pensando!
Poi chi farei venire qui? Non ho amici o almeno amici veri... non esistono gli amici.
Secondo me esiste solo l'amore, l'amicizia è qualcosa di falso: due persone che passano del tempo insieme solo per trarre vantaggio dall'altra e che poi si abbandonano nel corso degli anni.
Invece l'amore è un sentimento vero, non puoi farne a meno, ecco perché passo il mio tempo da solo in attesa che la mia anima gemella arrivi senza che io mi sforzi più di tanto, sarà lei (o lui) a venire da me e chi lo sa... forse col tempo cambierò pure idea sull'amicizia.


Andiamo spesso a casa di questa donna, si trova ai confini di Aberdeen, isolata dalle altre case, non ci passano molte persone e i genitori di questa donna lavorano di mattina, per questo ci andiamo quasi ogni mattina.
E' grassa, non parla mai, deve avere qualche problema mentale, però ci accoglie sempre senza dire niente. Si mette seduta al tavolo e ci guarda fare quello che vogliamo in casa sua con gli occhi innaturalmente dilatati, non è nè stupore ne qualcos'altro, semplicemente è il suo sguardo tipico.
Un giorno vogliamo un po' di alcool, sappiamo che lo tiene nascosto in cantina, lei non ci impedisce niente ma credo che questo ce lo impedirà di sicuro.
Ho fumato della marijuana prima di entrare in casa della donna, così spinto dai suoi effetti prendo per un braccio la donna e ballo estasiato con lei mentre gli altri attorno a me ridono sguaiatamente e altri ancora scendono di soppiatto in cantina e rubano tutto l'alcool che possono.
Se non fosse per il fumo non avrei mai fatto una cosa del genere... anzi sarei andato io a prendere l'alcool da giù.
Quando hanno finito, usciamo ridendo e ci scoliamo tutte le bottiglie tra gli alberi vicino alla casa, credo che neanche oggi tornerò a casa, non in questo stato pietoso. Avrei dovuto portare la chitarra, almeno non mi sarei annoiato fino a domani mattina, ma ora che ci penso meglio di no. In questo stato l'avrei distrutta come è successo con le altre due.
Quella che ho adesso l'ho comprata lavorando per due settimane alla fabbrica di legname, non intendo ritornarci.

Questi giorni mi sento strano... sto andando a scuola, un giorno sì e un giorno no, ma ci sto andando e mi sento strano... eccitato. Mi guardo intorno e vedo solo donne, donne, donne.
Fino ad ora non le avevo mai notate, ma ora mi espodono negli occhi, le fisso troppo e loro mi fissano un po' incazzate che io le fissi, io le saluto e loro schioccano le labbra infastidite, io rido e loro mi mandano a parolacce.
Mi sento strano. Un maniaco. Voglio tanto farlo. Con una donna, un uomo, un cane, ma lo voglio fare solo che non c'è nessuno che lo vuole fare con me perché io sono il barbone solitario con la chitarra e la marijuana.
Una mattina come un'altra, marino la scuola e lo voglio fare. Giuro, sto impazzendo dalla voglia.
I miei piedi mi portano alla casa della donna, busso e lei apre la porta. Nel vedermi solo i suoi occhi già dilatati si aprono ancora di più. La spingo dentro e le mie mani si muovono per spogliarla sul divano, ma quando è proprio nuda, la mia voglia si azzera alla vista del suo corpo.
No, non è il suo corpo flaccido che mi blocca, ma il gesto che sto facendo mi blocca. Mi faccio schifo da solo.
Che cazzo sto facendo?! Mi sto approfittando di una donna disabile. La lascio così e scappo via da casa sua.
Vado sotto il ponte e mi raggomitolo con le braccia intorno alle gambe.
Adesso ho paura, paura di me stesso, di quello che sono capace di fare. Ho paura degli altri, se lo scoprissero mi esilierebbero da Aberdeen coi forconi infuocati.
Inizia a piovere e io sono riparato dalla pietra grigia del ponte, non so quanto tempo passa, fatto sta che vedo il sole pallido dietro le nuvole alzarsi sempre di più, poi riapparire dal basso sempre pallido.
Io torno a scuola così come sto e mi sento di nuovo strano, questa volta sono gli altri a fissarmi a lungo per primi, mi guardano disgustati.
Esco da scuola e anche la gente fuori mi guarda nauseata.
Sanno tutto. Sanno che ho cercato di stuprare in qualche modo quella donna.






 
   
 
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