Anime & Manga > Captain Tsubasa
Segui la storia  |       
Autore: fuyu_chan    17/07/2015    0 recensioni
E se Ed Warber avesse una sorella? E se anche lei giocasse a calcio? Ma fosse andata a studiare all estero e ora, dopo tanto tempo fosse tornata in Giappone?
Genere: Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ed Warner/Ken Wakashimazu, Kojiro Hyuga/Mark, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'la sorella di cui nessuno sapeva niente'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Era felice di aver fatto finalmente pace con la Tigre, anche se ancora non sapeva bene come comportarsi con lui, decise comunque di fare come se niente fosse mai accaduto , quindi scese a fare colazione come gli altri giorni.

 

-Giorno a tutti-

-Buongiorno Yami, vuoi il solito per colazione vero?-

-Sì, grazie Jenny. Mister per stasera è tutto programmato?-

-Certo, è tutto a posto, manca solo l’ora, del resto non è cambiato niente, qualche problema?-

-Assolutamente, va tutto benissimo-

 

Pur non conoscendo l’argomento della conversazione, nessuno dei ragazzi chiese nulla, erano tutti concentrati e sempre più frementi per la partita che continuava a essere sempre più vicina, non avevano tempo da perdere, ordine del giorno: ALLENARSI!

L’allenamento cominciò e i ragazzi scesero in campo, mentre Yami e Julian li osservavano a bordo campo, immaginando nuove tecniche e nuovi stili da usare contro i padroni di casa nella partita che da lì a poco avrebbero disputato. Le manager erano dentro a finire di riordinare e la ragazza ne approfittò per fare due chiacchiere col “Principe dal cuore di cristallo”

 

-Hey Ju-

-Che c’è?-

-Da cosa capisci che ti piace una persona?-

Il ragazzo accanto a lei per poco non cadde per la domanda che lei gli porse

-Yami, perché fai a me questa domanda?-

-Bè, ti sarai pure accorto da qualcosa che ti piaceva Amy no?-

-Bè…Ma… OK, bè, direi che l’ho capito stando con lei molto tempo, e poi quando la guardo negli occhi, quando succede mi ci perdo dentro e in un attimo sto meglio e mi ricorda sempre quanto lei sia importante per me-

-Capisco…-

-Non so bene il motivo di questa domanda anche se lo posso immaginare,ma se vuoi un consiglio, guarda dentro di te, vedrai che non avrai dubbi su quello che provi-

-Ci proverò, grazie Julian-

Il primo tempo della partita d’allenamento finì e la squadra raggiunse la coppia di registi in panchina per riprendersi, erano tutti molto motivati e questa motivazione cresceva man mano che la partita si avvicinava, e ormai mancavano solo pochi giorni.

I ragazzi finirono la sessione della mattina ed entrarono, andarono a farsi una doccia e si sedettero per il pranzo, ma Yami non aveva fame e nemmeno voglia di stare a tavola con gli altri quindi disse di non sentirsi troppo bene e andò in camera a stendersi un po’. Doveva assolutamente fare chiarezza: stare con Napoleon le piaceva, lo ammette, ma non sapeva se lo amava veramente; questa era la domanda a cui aveva continuato a pensare e che ancora non aveva una risposta, e poi c’era l’altro problema: aveva parlato con Mark e avevano fatto chiarezza su quello che era successo, è vero, ma allora perché il ragazzo continuava a rimanere nei suoi pensieri senza volersene andare? Così come il ricordo della notte passata con lui.

Il telefono squillò,era il mister francese che le confermava l’ora dell’incontro di quella sera, avrebbe visto Luis, forse, non sapeva che pensare,quindi smise di pensare e realizzò che , come aveva detto Julian, avrebbe solamente fatto quello che le veniva naturale, seguendo il suo istinto. Prima che iniziasse la sessione del pomeriggio Patrick andò ad accertarsi che la sua migliore amica stesse bene e lei gli raccontò come stavano le cose, il ragazzo sostenne la sua amica.

 L’allenamento pomeridiano inizia alle 2.30, e ad andare come sempre sarebbe finito alle 5.30, ma quel giorno il mister doveva incontrarsi con l’allenatore francese quindi i ragazzi avevano una parte del pomeriggio libero,ma non Yami, a lei toccava il compito di accompagnare Freddie in moto al residence della squadra francese.

Erano le 3.30 fra ¾ d’ora lei e Marshall si sarebbero diretti verso gli avversari, così il mister mandò la ragazza a fare una piccola revisione alla moto. Si diresse verso il garage dove la teneva, iniziando i vari controlli; avrebbe incontrato Napoleon e, forse, avrebbe fatto chiarezza su quello che provava.

Non mancava molto, aveva finito il suo lavoro, ma aveva deciso di restare lì ancora un po’ in tranquillità; si accese una sigaretta e si mise comoda sulla grande poltrona lì presente rilassando la mente. Fino a quando qualcuno non venne a disturbarla

 

-Hey ragazzina…ma che fai fumi?...-

-Ho un nome Benji, che vuoi?-

-Uno scontro con il micetto, il dottore sta visitando lui e tu devi fare lo stesso con me-

-Capito, seguimi-

La ragazza spense la sigaretta e fece strada al portiere fino alla sua camera, dove lo fece accomodare sul suo letto aspettando che la ragazza tornasse con l’occorrente per la visita

-Allora? Dove hai sbattuto questa volta?-

-Da nessuno parte, quel coglione mi è entrato sulla caviglia e sono caduto sulla spalla sinistra-

Il ragazzo le fece vedre i punti esatti e lei controllò che non ci fossero fratture o cose simili. Fortunatamente era illeso.

Mandò il ragazzo dal mister col verdetto e lei cominciò a prepararsi, si vestì comoda, tanto si sarebbe atta un giro mentre i mister parlavano.

Cenarono tutti insieme e poi i due interessati si misero in viaggio, arrivarono dopo mezz’ora scarsa e subito Yami capì che non aveva alcuna intenzione di ascoltare tutta la conversazione che quei due si accingevano ad iniziare. Il mister francese la portò dalla squadra, dove conobbe la loro manager, la sorellina di Pierre, non le stava molto simpatica, ma fece buon viso a cattivo gioco, non aveva voglia di litigare con quella ragazzina tutto zucchero, e tanto meno col fratello.

Iniziarono a parlare tutti insieme e la invitarono a giocare alla playstation con loro, accettò di buon grado questa offerta davanti a quella della “ragazzina zuccherata” di andare con lei a fare un giro per il quartiere. I ragazzi rimasero sbalorditi dalla sua bravura a fifa e a nessuno disturbò il fatto che era della squadra avversaria.

Passarono 2 ore buone e i ragazzi durante la serata avevano anche improvvisato una partitella, la ragazza giapponese era scesa in campo e rimasero ancora più sbalorditi di vedere che era bravissima anche a giocare in campo. Arrivò l’ora di andare e la ragazza venne accompagnata al loro garage dal capitano e dal bomber, dopo qualche minuto rimasero solo loro 2 e ebbero tempo di parlare

 

-Volevo dirti che quello che è successo è stato…bè non posso dire che  non mi sia piaciuto, ma ,ovviamente, era solo gioco e bè siamo amici no?-

A Yami piacque che fu lui a prendere la parola per primo. Elaborò quello che il ragazzo le disse, pensava che se fosse successo sarebbe stata triste, ma ora che aveva davanti quella situazione, non era così, anzi stava anche meglio per essersi tolta questo peso

-Certo, quello che volevo dirti, buona fortuna per la parita, vi servirà-

-Io non credo, piuttosto siete sicuri di volervi presentare?-

I due ragazzi si strinsero la mano scoppiando in una risata, e poi quella stretta di mano si trasformò in un caloroso abbraccio.

 

 

 

Camera di Yami, h.11,30 p.m.

Era allegra, si era chiarita con Luis, e al posto di essere triste come aveva pensato era più leggera e questa era sicuramente una cosa positiva, ora rimaneva solo una cosa da fare, capire cosa provava veramente per Mark Lenders.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: fuyu_chan