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Autore: Steffa    21/01/2009    6 recensioni
E Merlin intanto dormiva, sognava e dormiva.
Vedeva luoghi, persone, fatti.
Vedeva il passato e chissà, forse anche il futuro.
Udiva voci, discorsi, risate, preghiere e speranze.
Sognò finchè non si stufò, preferendo tornare alla realtà, decisamente meno caotica, o per lo meno più divertente.
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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A Secret To Protect


Una solita mattina di caccia



Il sole filtrava tra le fronde degli alberi in fasci di tende luminose che giungevano sino al terreno irregolare, decorate dalle miriadi di piccoli insetti e granelli di polvere che vi danzavano all'interno.
Fortunamente la mattinata si stava rivelando meno afosa del previsto, grazie a qualche sporadica brezza fresca che riusciva a divincolarsi tra i tronchi del bosco.
Merlin si mosse un poco impacciato, rischiando di inciampare nell'ennesima radice nascosta dal morbido sottobosco, il tutto solamente perchè quella dannata attrezzatura da caccia del principe gli impediva anche di vedere dove stesse mettendo i piedi.
"Merlin, se eviti di fare tutto questo fracasso, forse riuscirai a non avvertire tutti gli animali del bosco della nostra presenza." lo ribeccò prontamente Arthur che camminava qualche passo avanti a lui.
Certo, facile parlare per lui, che si portava appresso soltanto la balestra con la freccia incoccata.
Non doveva trasportare anche una faretra piena di dardi, la lancia, la spada in caso di necessità improvvisa, la sacca con qualche provvista da consumare a metà mattinata e l'acqua nelle borracce, senza dimenticare la sacca che invece ospitava una coppia di conigli che non erano scampati alla mira del biondo.
Il giovane mago avrebbe apprezzato la presenza di un altro paio di braccia sul suo corpo e per un momento si domandò se un qualche incantesimo non sarebbe servito a riguardo, ma cacciò quell'allettante idea, ritenendo che sarebbe sembrato tremendamente sospetto con due paia di braccia.
"Non è colpa mia, sire, ma sembra che la vostra attrezzatura stia portando in giro me, invece del contrario." si lamentò quindi, in assenza di altro di più utile.
Arthur si voltò per lanciargli un'occhiata critica, scuotendo il capo.
Quel giorno aveva deciso di andare a caccia senza il suo seguito di cavalieri e aveva soltanto buttato giù dal letto il suo servo all'alba, non avrebbe potuto portare l'attrezzatura, lui che era il principe di Camelot!
"Ci fermiamo per un po'. Tanto avrai fatto fuggire tutta la selvaggina con le tue lamentele da fanciulletta."
Stringendo un poco gli occhi per ricambiare lo sguardo del futuro re di Camelot, Merlin fece cadere rumorosamente a terra tutto il peso che trasportava, in una velata provocazione ai suoi danni.
"Peccato, vi impedisco di uccidere altre bestie." rispose, lasciandosi cadere con un sospiro di sollievo ai piedi di un albero.
Arthur sedette poco lontano da lui.
"Le bestie che uccido vanno a rifocillare le mense di Camelot." gli tenne presente con tono saccente e pieno di sé.
"Lo so perfettamente... Ma non lo trovo giusto..." borbottò il mago, guandando nell'intorno imbarazzato prima di prendere la borsa contenente qualche pezzo di pane, formaggio e frutta fresca.
Ne porse una generosa dose al principe, che inarcò un sopracciglio e cominciò a mangiare, fingendo indifferenza prima di mangiare.
"Tu non mangi?"
Merlin scosse il capo con convinzione.
"No, dopo aver visto quelle povere bestie infilzate dalle vostre frecce, mi è passato l'appetito."
Il biondo rise per schernirlo, aprendo la bocca per rispondere, quando un fruscio attirò l'attenzione di entrambi.
Non vi fu bisogno di un cenno del principe perchè Merlin gli passasse la sua spada, infatti non appena voltò il capo verso il mago, allungando la mano per dargli l'ordine, l'elsa era già poggiata sul suo palmo.
Sorrise leggermente, compiaciuto, in fondo quel valletto imbranato e donnicciola non era così impedito come si poteva pensare.
Riportò però rapidamente l'attenzione verso la macchia di arbusti dalla quale era provenuto il rumore, probabilmente si trattava di qualche animaletto spaventato, meglio però non rischiare e tenersi pronti ad ogni evenienza.
Merlin vide il giovane principe muoversi verso i cespugli, attento ad ogni suo movimento, anche se in fondo non si sarebbe dovuto preoccupare, dopotutto si trattava pur sempre di Arthur Pendragon, futuro re di Camelot...
Ecco, appunto, doveva prestare attenzione proprio per quello.
Eppure, nonostante quei suoi pensieri, ciò che avvenne fu troppo rapido perchè riuscisse a seguirne gli eventi.
Altri fruscii più rumorosi, un verso acuto dell'animale che schizzava fuori dal nascondiglio nella sua maestosità, riuscendo a far spostare dalla sua posizione anche Arthur, superandolo in corsa, non prima però di ricevere un colpo di taglio dal giovane che tentò di fermarlo.
E fu così che Merlin si ritrovò all'improvviso schiacciato contro il tronco dell'albero ai piedi del quale s'era accucciato, davanti a sé incrociò gli occhi spaventati di un grosso cervo e nella spalla sinistra un dolore lancinante, dovuto alla punta acuminata di un corno che s'era conficcata nella carne, impedendogli di reagire.
Un verso strozzato di dolore gli sfuggì dalle labbra mentre l'animale in preda alla furia dell'istinto di sopravvivenza, dava spinte sempre più profonde per infilzarlo, proprio come loro avrebbero voluto fare con lui.
"Merlin!" fu il richiamo di Arthur che si lanciò in suo soccorso.
Ma non dovette far nulla il principe, senza nemmeno rendersene conto il mago stava biascicando parole di una lingua antica come il mondo, parole che si sarebbero potute confondere con i rumori del bosco stesso mentre i suoi occhi divenivano del colore dell'oro colato.
"Frierish sharus frintes sal."
Se un qualche osservatore avesse assistito alla scena, avrebbe visto il cervo smettere d'un tratto la sua carica violenta, i suoi piccoli occhi spaventati parvero perdere ogni paura mentre lentamente s'allontanava, lasciando libero il giovane mago che s'accasciò a terra e quindi come se nulla fosse accaduto, l'animale fuggì velocemente nel folto degli alberi.
E in effetti uno spettatore v'era, Arthur stesso aveva bloccato il suo attacco quando aveva visto la reazione del cervo.
Ma che diamine era accaduto?
Non riusciva a trovare una soluzione razionale ad un tale comportamento e dire che lui ne aveva visti di cervi.
Fu però un lamento del suo servo a ridestarlo da quei pensieri.
Merlin stava stringendosi la spalla sinistra con la man dritta, il viso contratto in una smorfia mentre si mordeva il labbro inferiore per evitarsi di emettere altri gemiti.
Arthur si fiondò sul moro, l'espressione preoccupata celata da un'altra irata.
"Dannazione, non sei nemmeno in grado di non farti infilzare da un cervo infuriato?" gli domandò, scostandogli la mano per controllare al ferita.
"Di solito... Non mi batto... Con cervi... Infuriati." mormorò il mago in risposta, stringendo gli occhi al tocco del principe.
Faceva dannatamente male ed il dolore gli invadeva il corpo in pulsazioni che dalla ferita si spandevano sino al cervello al ritmo del battito accelerato del suo cuore.
"Tutte scuse." borbottò Arthur, aiutandolo poi ad alzarsi e facendogli mettere il braccio sano attorno alle sue spalle.
"Che... Che fate?" domandò il moro stupito ed ingenuo.
"Cosa vuoi che faccia, idiota? Ti porto da Gaius, la ferita è profonda, anche se non pericolosa, per lo meno finchè non si infetta." spiegò il biondo incamminandosi verso la vicina Camelot.
"Questo mi tranquillizza." fu il ribeccare del mago, sarcastico nonostante il dolore, mentre sentiva il sangue caldo imbrattargli la veste.
Arthur con la mano che non doveva sorreggere il corpo del servo, prese il proprio fazzoletto dalla tasca, premendolo poi sulla ferita per fermare almeno in parte l'emorragia.
Quello stupido ed imbranato d'un valletto doveva sempre finire nei guai... E farlo preoccupare.
Di rimando Merlin non protestò al dolore causatogli dal fare dell'altro, mentre appoggiava gran parte del suo esiguo peso su di lui, che lo guidava rapido verso la città.
Si fidava di Arthur e sapendosi sotto la sua protezione, nemmeno la preoccupazione per la ferita lo disturbava più di tanto.
Per lo meno ringraziava il fato per non aver fatto accorgere il principe delle parole che aveva pronunciato per manipolare la mente del cervo, la magia in quel frangente aveva preso il sopravvento, guidata dalla voglia di continuare i suoi giorni, anche se nei panni del servo di un principino asino.
"Cosa è accaduto, Merlin?" gli chiese d'un tratto Arthur, mentre le porte delle mura della città si mostravano ai loro occhi.
Il moro sobbalzò lievemente, abbassando lo sguardo sul terreno, continuando ad avanzare a fatica, fortunatamente quei gesti furono accumunabili alla ferita ricevuta, così che il principe non si insospettì.
"Era una bestia spaventata, non sapeva quel che faceva." buttò lì in risposta il moro, le forze stavano scemando velocemente e doveva far sempre più affidamento alle braccia di Arthur che lo sorreggevano forti.
Stava perdendo decisamente troppo sangue e per fortuna Arthur lasciò cadere l'argomento quando un paio di guardie corsero loro incontro.
"Sire!"
"Oh, finalmente. Portatel da Gaius, subito." ordinò autoritario, passandolo tra le loro braccia e guardandosi la veste. "Dovevi proprio sanguinarmi sulle vesti...?" borbottò lanciando un'occhiata al mago.
Lo vide mentre apriva bocca per ribattere, ma, divenuto troppo debole, si accasciò su se stesso, sorretto prontamente da una delle guardie.
Il viso era pallido e sudato, mostrava la sofferenza che doveva provare.
"Che aspettate idioti?" sbraitò quindi Arthur, al che i due scattarono all'istante, sollevando il giovane mago e portandolo dal medico di corte.

Non era passato troppo tempo ed il principe, dopo essersi lavato ed aver indossato vesti pulite, stava camminando nervosamente avanti ed indietro per il corridoio davanti alla porta dello studio di Gaius.
Per una volta aveva lasciato da parte quel suo modo di fare altero e distaccato, preferendo vedere di persona come stesse quel suo stolto valletto, piuttosto che attendere che qualcuno lo informasse.
Eppure Gaius, pur con il suo solito rispetto, gli aveva proibito categoricamente di entrare nel suo studio, gli aveva detto di dover operare Merlin e di necessitare della massima concentrazione e di silenzio.
Era ben visibile la sua preoccupazione, in fondo Merlin era come un figlio per lui e vederlo in quelle condizioni non ci poteva tranquillizzare facilmente.
Gaius nel frattempo stava immergendo una pezza bianca in una bacinella d'acqua fredda, per posarla poi sulla fronte madida di sudore del giovane mago.
Non era stato semplice tenere fuori il futuro re di Camelot, ma ringraziò le sue capacità di convincimento, mentre ascoltava le parole sussurrate con fatica dal ragazzo.
Parole di cui lui conosceva la provenienza ed alle quali non poteva opporre alcuna resistenza.
Un tenue bagliore scaturiva dalla ferita alla spalla sinistra, Gaius s'era sorpreso non poco nel notare come, grazie a quelle formule magiche, Merlin stesse poco per volta ricomponendo i tessuti del muscolo.
Nella sua incoscienza il giovane stava rimendiando da sé al proprio corpo e se mai qualcuno l'avesse scoperto in quel momento, non osò neppure pensare a quello che gli avrebbe potuto fare Uther.
Di certo in quel momento il vecchio medico non poteva impedirgli di usare i suoi poteri, più che altro non sapeva che cosa sarebbe accaduto se avesse provato ad interrompere il flusso dell'incantesimo.
Qualche scatto febbrile del corpo del moro accompagnava quel continuo mormorio che rassomigliava ad un antico canto, anzi, probabilmente lo era.
Il tempo continuava a scorrere, mentre la ferita diveniva sempre meno profonda, Gaius ritenne che con quel ritmo sarebbero bastati pochi minuti e la pelle sarebbe tornata candida come dal principio.
Stava ancora stupendosi dell'enorme dono del ragazzo, quando violenti colpi all'uscio non lo distrassero dai suoi pensieri.
"Gaius! Dannazione, quanto ci vuole?"
Arthur, se ne era completamente dimenticato.
"Ancora un poco di pazienza, sire." rispose, affrettandosi a raccogliere delle bende pulite.
Cominciò quindi ad avvolgerlo attorno al petto del ragazzo, evitando movimenti bruschi per paura delle conseguenze, nascondendo così il bagliore della magia.
Come si sarebbe dovuto aspettare, la porta fu aperta ed il principe entrò nella stanza con espressione contrariata.
"E' una vita che sono la fuori ad aspettare." si lamentò, lanciando un'occhiata al servo.
Gaius terminò velocemente di avvolgere la spalla nelle bende, fortunatamente la luce dorata dell'incantesimo non traspariva dalla stoffa, anche se il giovane mago ancora mormorava parole a fior di labbra.
"Perdonatemi, ho impiegato più tempo del previsto per ricucire i lembi della ferita." si giustificò con deferenza, prendendo di nuovo la pezza dalla fronte del moro per bagnarla e passarla sul viso arrossato.
"Cosa sta dicendo?" domandò il principe, calmo dopo quell'attimo di nervosismo.
Il medico scosse il capo con non curanza.
"E' salita la febbre, sono parole senza senso dette nel delirio."
Il biondo annuì leggermente, guandandosi intorno come se si sentisse a disagio.
"In ogni caso non ero preoccupato, semplicemente volevo sapere se avrei dovuto cercare un nuovo valletto, al posto di questo incapace." parve volersi giustificare per i suoi modi.
Il vecchio sorrise leggermente.
"Credo che una volta che la febbre sarà scesa, gli basterà un poco di riposo e poi potrà tornare al suo dovere." lo informò, zittendosi nel momento in cui anche Merlin serrò le labbra, probabilmente l'incantesimo era completato ed il medico si domandò quante energie avesse speso per metterlo in pratica.
Arthur non sembrò prestarci attenzione, infatti si voltò allontanandosi velocemente verso l'uscio.
"Passerò domani a vedere se si sarà svegliato, ho giusto bisogno che mi lucidi l'armatura." borbottò un momento prima di svanire all'esterno.




Angolino dell'autrice
Salve a tutti! ^^
Waaa... Mi sto imbarcando in troppe fic.... O.o
Si, sono una pazzoide, lo so... Ma non ho saputo resistere, l'idea ha iniziato a ronzarmi nella testa e non avrei proprio potuto cacciarla come se nulla fosse...
Sarebbe stato un aborto in piena regola... -.-
Quindi, eccomi qui, perchè non risparmio nemmeno questa povera sezione... XD
La mia primissima fic riguardante Merlin (è finita la prima serie!!! Noooooo.... ç_ç), ovviamente sarà una bella A/M e chi altri se no? *w*
Beh, spero che come primo capitolo vi sia piaciuto ed interessato, ovviamente siamo solo all'inizio, lasciatemi un commentino, sono ben accette critiche, commenti e suggerimenti! ^^
Kiss
  
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