Fumetti/Cartoni americani > Teen Titans
Segui la storia  |       
Autore: The Ghostface    18/07/2015    0 recensioni
Una incredibile storia d'amore sconvolgerà la già complicata vita di Corvina, un rapporto che metterà a dura prova le sue convinzioni e le idee che si era fatta della gente che la circonda.
una relazione che la farà piangere e sorridere, tessuta assieme ad una nuova nemica, divenuta una stravagante amante per la giovane maga.
Riuscirà Corvina a superare gli ostacoli morali e materiali della storia d'amore più assurda di tutto il sito?
chi vincerà in questa lotta tra dovere e amore? la Ragione o il Sentimento?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Sorpresa
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO  51- L’unione fa….
 
Il capitolo presenta forti contenuti erotici
 
Samantha scese dall’autobus che l’aveva portata in centro dall’aereoporto.
Quando Corvina le aveva fatto quella proposta non aveva saputo dire di no e dopo averne parlato col fidanzato, il quale si era dimostrato tutt’altro che geloso anzi era eccitato come un mandrillo,  aveva preso il primo aereo utile ed era partita per Jump City.
Su richiesta aveva indossato il suo vecchio costume e l’inseparabile fascetta per capelli azzurrra.
L’appuntamento era per le nove alla pizzeria in  centro.
La ragazza non faticò ad orientarsi, conosceva bene la città, quando fu sotto il locale guardò il telefono per sapere l’ora.
-Uff…- sbuffò –Sono solo le otto-
Poi uno promettente odorino le stuzzicò le narici.
-Dato che ci sono e non ho neppure pranzato…- si disse facendo spallucce –…mi faccio una pizza mentre aspetto, al diavolo la dieta!-
Ed entrò nel locale.
Poco dopo era seduta su un tavolo esterno a gustarsi la sua pizza preferita: la capricciosa che rispecchiava in pieno il suo carattere peperino.
-Non sarà buona come quella che ho preso a Napoli…- commentò leccandosi le dita filanti di mozzarella –…ma non è certo da buttare!- passandosi la lingua sulle labbra sottili tese la mano verso un’altra fetta della mezza pizza rimastale quando….la sua testa calò sul cartone più veloce delle dita.
Una mano forte e decisa alle sue spalle le aveva spinto la faccia sulla mozzarella fumante, imbrattandole tutto il viso.
Shakewave si rimise a sedere di scatto gonfiando il petto d’indignazione, iniziò a vibrare di rabbia al punto che tutto il tavolo barcollò come in un terremoto.
Ruotò lentamente il viso digrignando i denti con una faccia da chiodi e uno sguardo assassino –Chiunque tu sia non hai idea di quanto sei morto!!-
Chiuse il pungo e si girò di scatto pronta a scatenare una delle sue terribili onde d’urto contro qualunque persona avesse osato tanto ma si fermò di scatto quando vide chi le aveva spinto la testa sulla pizza.
-Robin?!- chiese confusa inarcando il sopracciglio.
Il leader dei Titans torreggiava su di lei con le braccia conserte
-Shakewave- ghignò l’eroe –Tornata in città?-
-Non ti sfugge nulla. Ci sei arrivato da solo o ti hanno aiutato?- ribatté lei sarcastica e pungente, come suo solito.
Lui assunse la posizione da combattimento –Allora, lo facciamo con le buone o con le cattive?-
-Ho sempre avuto un debole per le cattive, ma sai…sono fidanzata ora- replicò alludendo al doppio senso della frase detta dal leader dei Titans.
Si fece di colpo più seria, anzi infastidita.
-Che cazzo ti è preso, mascherina? Pensavo che dopo l’ultima volta fossimo diventati…insomma, amici-
Robin assottigliò gli occhi.
-L’ultima volta ho chiuso un occhio perché Corvina era disperata, ma tu ora sei tornata a Jump City dove sei ricercata per furto e aggressione, questa è la mia giurisdizione perciò evita di complicare le cose e arrenditi-
-Ok-  la ragazza fece spallucce e alzò entrambe le mani, senza nemmeno pensarci troppo.
Robin strabuzzò gli occhi-C-cosa?-
-Mi arrendo. Ammanettami-
Lui continuò a fissarla perplesso, non gli era mai successo prima che un criminale si arrendesse senza combattere.
-V-Va bene…- disse mentre le ammanettava i polsi dietro la schiena.
L’afferrò saldamente per un braccio e la trascinò fuori dal locale.
Quando uscirono imboccò la strada che andava verso Est.
-Ehi, mascherina!- lo richiamo Shakewave –Guarda che la T-Tower è dall’altra parte-
-Noi non andiamo alla T-Tower, ti sto portando nel carcere per super-umani- replicò lui continuando a spingerla avanti.
Samantha si volse all’indietro guardandolo stranita
-Ma allora non stavi scherzando! Mi porterai davvero in prigione?-
-Devo. È il mio compito- rispose lui distaccato.
-E io che pensavo volessi giocare a “perquisirmi”.
Ma visto che non sei in vena di divertirti….- i polsi della mutante iniziarono  a vibrare freneticamente - Queste manette non mi servono più…- le mani passarono attraverso al metallo come se fosse fatto d’aria, facendo vibrare le particelle sue e delle manette Shakewave era riuscita a liberarsi senza problemi.
Si voltò verso di lui con le manette agganciate a un dito –Quando puoi ridurre la consistenza  dei solidi a quella di un gas questi giocattoli non sono un problema-
Lasciò cadere le manette e s’avvicinò minacciosa mentre i polsi tornavano a vibrare in modo inquietante.
Robin arretrò assumendo la posizione d’attacco, sfoderando la sua asta telescopica.
-Non è per questo che sono tornata a Jump City, ma non vedo perchè non possa divertirmi con le amiche e darti una bella lezione al contempo!- protese il pungo in avanti e Robin venne sbalzato vi da una potente onda d’urto che lo fece ricadere venti metri più in là.
Robin non si rialzò e lei s’avvicinò trionfante finché non gli mise un piede sul petto.
-Ti ricordavo più tosto, mascherina. Ma in fondo ti ho preso a calci in culo tante di quelle volte che potrei anche sbagliarm…- non riuscita finire la frase che cacciò un grido di sorpresa –EEEK!!-
Robin, sapendo di essere in svantaggio in uno scontro a distanza l’aveva lasciata avvicinare, poi afferrandole la gamba con entrambe le mani l’aveva sbattuta a terra.
Gli rotolò sopra inchiodandole le spalle al suolo con le braccia.
-Ti ho presa!-
Sam ringhiò rabbiosa –Uomini, tutti uguali: mai fidarsi!-
E detto questo tirò una ginocchiata  nel mezzo del cavallo dell’eroe il quale la lasciò andare gemendo di dolore.
-In tanti anni non avevi mai ricevuto un colpo basso? Prima regola dell’eroe maschio: sempre indossare una conchiglia- lo canzonò l’ex-criminale rimettendosi in piedi.
Cercò di colpirlo con un pugno energizzato ma lui la costrinse ad arretrare tempestandola con una pioggia di birdarang.
Shakewave fu abile ad evitare i colpi ma quando il ragazzo meraviglia e tirò un fumogeno si ritrovò priva di riferimenti, immersa nella nebbia.
-Esci fuori, vigliacco!-
E Robin uscì, piombò davanti a lei mulinando l’asta, prima che Shakewave avesse anche solo il tempo di reagire lui le assestò un colpo al basso ventre che la spedì contro la vetrina del negozio alle loro spalle, lasciandola accasciata tra i manichini.
Lei sollevò la testa con la vena del collo che pulsava per la rabbia verso il suo avversario, in piedi, davanti a lei.
Alcuni capelli corvini le cadevano sugli occhi infuriati e la bocca era una smorfia digrignate.
Ora sì che era incazzata.
–Ti conviene sparire subito, mascherina!- lo ammonì senza nemmeno stare a rialzarsi.
-Perché se no?- replicò lui.
-Mi arrabbio-
Robin la guardò strafottente - È  incredibile il numero di  cattivi che riesco a far uscire dai gangheri-
-Non ti piacerò arrabbiata…- continuò Samantha sempre più accigliata.
-Non mi piaci già adesso, perché dovrebbe essere diverso?- replicò Robin stringendo la presa attorno al bastone.
Shakewave lo guardo dritto negli occhi -Perché quando mi arrabbio vibro…- ogni cellula del suo corpo iniziò a vibrare nervosamente -E la gente se la fa sotto quando vibro!!-
Strappò un birdarang conficcato nella coscia di un manichino caduto quando lei ci aveva sbattuto contro.
Lo tenne sul palmo della mano e aumentò l’intensità di vibrazione finchè quello non si dissolse tra le sue dita.
- Visto?- disse rivolta al leader -Ora lo ho scomposto in particelle…-
Robin corrucciò la fronte.
-Ora a livello molecolare …- prese a vibrare ancora più intensamente.
-E adesso in atomi…- alzò lo sguardo dal palmo al viso dell’eroe- Lo sai cosa succede quando si divide un atomo? Allora devo continuare o te ne vai da te?-
Robin tentennò alcuni secondi poi sorrise puntandole contro l’estremità della sua asta.
-Stai bluffando, Shakewave. Ho approfondito molto i tuoi poteri e l’invulnerabilità non è tra questi.
Potrai anche provocare un’esplosione nucleare ma non puoi sopravviverci.
Né tu né Paloma, la quale si trova nel raggio d’azione di un ipotetica esplosione-
Shakewave lo guardò ancora più infuriata.
Il ragazzo era sveglio.
E presto sarebbe stato anche coperto di lividi.
Robin sollevò l’asta e lei fece per contrattaccare con un onda d’urto quando una barriera di magia nera li separò.
-Basta!- tuonò Corvina apparsa lì con un portale.
-Corvina! Meno male!- esclamarono i due all’unisono.
-Presto aiutami a catturarla!- esclamò il leader.
-Avanti- fece la criminale incrociando le braccia–Dille che sei tu ad avermi chiamata qui-
Robin guardò la sua compagna di squadra incredulo –Cosa?-
-È vero- ammise Corvina arrossendo –Le ho chiesto io di venire-
-Perché?!- insistette lui.
-Ho…ho bisogno di lei per un progetto, anzi siamo già in ritardo- atterrò a terra aiutando la ragazza dai capelli neri a rialzarsi.
Robin assisteva incredulo a ciò che stava accadendo davanti ai suoi occhi.
-M-ma…-
Corvina aprì un portale in cui cacciò dentro Samantha con uno spintone e lo liquidò con un sorriso falso.
-Scusa, ma dobbiamo proprio andare- disse entrando a sua volta nel portale che subito si richiuse alle sue spalle lasciando volutamente il ragazzo con un palmo di naso.
 
-Complimenti per la delicatezza!- esclamò Shakewave stizzita, una volta teletrasportata nella camera di Corvina, dove era inciampata in un tomo bianco e rovinata  a terra.
-Scusa- fece la maga apparendo alle sue spalle –Avrei dovuto venire prima ma Paloma mi ha trattenuta. Robin ti ha fatto male?-
Lei si massaggiò il ventre, dove l’asta l’aveva colpita –Mi verrà un livido ma sopravvivrò-
-Bene, sbrighiamoci a preparaci, sono già le nove e venti!-
 
E così io e Shakewave ci preparammo per la serata preparata appositamente per Paloma e facemmo la nostra comparsa davanti a lei, che ci guarda sbigottita stropicciandosi gli occhi.
-S-Shakewave! – esclama incredula.
-In carne e tette- trilla la ragazza di fianco a me.
-M-ma che ci fai tu qui?- domanda incredula la sirenetta.
Stavolta sono io a risponderle –Fa parte del tuo regalo- sorrido io –Ho organizzato una cosa a tre per festeggiare e Samantha ha gentilmente accettato di partecipare. Noi siamo il tuo regalo, Paloma: una notte di sesso sfrenato, divertiti pure senza ritegno, questa è la notte in cui puoi realizzare le tue fantasie più proibite-
Paloma resta a fissarci imbambolata –Non posso crederci…- mormora mentre un sorriso imbarazzato le appare sul visetto arrossato –Avete fatto tutto questo per me?-
-Aspetta che sia mattina per ringraziarci- sorrido sedendomi sul lettone  a due piazze.
Shakewave mi raggiunge dall’altro lato, accavallando le gambe, lasciando una visuale più ricca e “colorita” del suo fondoschiena liscio e depilato.
-Che aspetti a raggiungerci?- ghigna tamburellando le dita sul materasso –Coraggio, Pa, vieni a godere. L’unione fa l’orgasmo!-
la sirenetta non se lo fa ripetere e si fionda subito sul letto mettendosi in mezzo a noi.
-Ragazze, siete le migliori amiche che una lesbica possa avere!- esclama stringendoci entrambe con forza.
 
Subito io e Sam allunghiamo le mani sul copro formoso della sirenetta, troppo vestito per i nostri gusti, le sfiliamo un indumento dopo l’altro con provocante sensualità fino a lasciarle indosso solo le mutandine già zuppe di umori.
La costringiamo a stare sdraiata mentre le nostre bocche si attaccano all’unisono ai suoi seni, dedicandoci con passione a tormentarle un capezzolo a testa con lingua, labbra e denti.
 
Mi attizza i sensi sentire la lingua sfregarsi contro pelle turgida delle punte purpuree di quelle eccitanti colline soffici che sono i suoi seni, così profumati e saporiti.
In men che non si dica mi sembra di star succhiando un chiodo tanto il capezzolo diventa rigido, una conferma che Paloma si sta godendo il trattamento.
Guardo le guance incavate di Shakewave mentre a sua volta gioca con il seno destro di Paloma.
Poco prima lo leccava con la lingua di fuori, senza appoggiare le labbra, poi a preso a fagocitarne la punta  che ora la tiene imprigionato tra le labbra arricciate, facendo un forte risucchio con la bocca per farla soffrire un poco.
Sembra proprio che Sam goda nel sottoporre Sirena alle sue dolci torture ma forse lo fa con tutti i suoi amanti.
Shakewave solleva la testa e sposta i suoi occhi su quelli di Paloma –Credimi…- dice con voce sensuale -…stasera ti farò guaire di piacere- poi le sue labbra si appoggiano su quelle della sirenetta, che con occhi socchiusi ricambia il bacio passando le dita tra i capelli neri e setosi della sua amica, stringendola a se mentre continuano il loro eccitante gioco.
È un bacio “scoperto”, le loro lingue si toccano l’un l’altra fuori dalla bocca, si mordicchiano le labbra a vicenda, si leccano la bocca e i denti e ancora intrecciano le lingue l’una con l’altra,  senza il pudore delle guance a nasconderle.
Io posso vedere tutto e incredibilmente inizio a sentirmi a disagio, essere lì quasi nuda a succhiare il seno di Paloma mentre Shakewave si dedicava all’altro non mi metteva in soggezione, anzi mi eccitava...ma vederle baciarsi…questo mi fa un altro effetto che non mi piace per nulla
La cosa mi da troppo fastidio perché io resti ferma a guardare.
Appoggio una mano sulla spalla nuda della mora.
Lei interrompe il gioco di lingue con la sirenetta e si volta verso di me, interrogativa; Paloma la imita.
-Sam, Paloma…- iniziò arrossendo -…p-potreste non baciarvi?-
Le due rimangono a fissarmi un po’ interdette poi, la mia dolce fidanzata si alza sui gomiti –Ti mette a disagio, vero?- dice comprensiva.
Io annuisco.
-È normale- fa lei accarezzandomi i capelli –Ti da fastidio che io e Sam andiamo oltre il semplice amplesso erotico…-
-Sì- ammetto massaggiandomi il gomito –Un bacio è una cosa diversa…è qualcosa di intenso e profondo, qualcosa di più di un gesto carnale…un bacio significa “amore”- guardo Sam che continua a fissarmi stralunata –Ti sarei grata se lasciassi baciare Paloma solo a me-
Lei sorride divertita –Gelosa?- non mi scolla quello sguardo cattivello da dosso –Vorrà dire che non la bacerò più. È  tutta tua ma tu…dovrai essere mia-
Quella frase non promette nulla di buono.
Si volta verso Paloma -  Com’è da dietro?- domanda.
Paloma mi guarda e ghigna –Vergine-
-Allora ci divertiremo a deflorarla insieme…ma più tardi- aggiunge –Adesso ho voglia di fare un gioco…-
E con un gesto della mano si scioglie il grembiulino dal collo, restando completamente nuda.
Spronate da quella visione io e Paloma ci stendiamo di lato, una con la faccia davanti al pube dell’altra e ci caliamo le mutandine a vicenda usando i denti, inalo completamente i suoi odori mentre il mio nasino le sfiora la carne umida bollente in mezzo alle gambe, assaporo sulle labbra tutta la sua eccitazione di cui sono intrise le mutandine e so che lei sta provano lo stesso mentre mi solletica il ciuffetto di peli viola che tengo sulla mia femminilità.
-Allora non ti tingi i capelli- sghignazza Sam togliendomi il reggiseno mentre sono impegnata.
Quando ho finito mi metto seduta reggendo ancora le mutandine rosse di Paloma tra i denti e la proprietaria, dopo aver lanciato un sorriso complice all’amica, me le spinge tutte in bocca con un dito.
Io la lascio fare mentre le coperte sotto di me si fanno più umide.
-Stenditi qui- dice Sam indicando le sue ginocchia piegate a 90à, è appoggiata col sedere sul letto e i piedi sul pavimento.
Obbedisco sdraiandomi con la pancia piatta sulle sue cosce, ho il sedere in alto e sento lo sguardo di entrambe fisso sulle mie parti intime ora ben esposte.
Sciaff!
Sento con dolore  il primo schiaffo abbattersi sul mio gluteo.
Sciaff! Sciaff!
Shakewave mi sta sculacciando e Paloma sghignazza vedendomi così trattata, le mutandone in bocca mi impediscono di protestare e gridare come vorrei, non fanno uscire altro che gemiti soffusi.
Sciaff! Sciaff!
Cerco di dibattermi ma Sam mi tiene ferma sulle ginocchia e continua a darmi pacche sul sedere sempre più forte, Paloma non muove un dito per aiutarmi, la eccita troppo vermi in quella posizione,
il mio culetto grigio perla è presto ridotto a una mela rossa, Shakewave fa vibrare la mano aperta con cui mi sculaccia e il dolore si fa ancora più pungente quando mi colpisce, non ce la faccio più!
Sento le lacrime salirmi agli occhi e umettarmi le guance mentre i miei gridolini di dolore sono ammutoliti dalle mutandine di seta rossa, fradice di umori e saliva.
-Basta così Sam, ti sei divertita abbastanza-
Al comando della sirenetta la mora lascia la presa e smette di colpirmi.
Io mi raddrizzo sputando le mutandine e fissandola inviperita mentre mi massaggio entrambi i glutei infiammati.
Ci vuole qualche minuto prima che Paloma mi convinca a tornare a letto con loro.
Mi sforzo di ricacciare indietro le lacrime mentre la mia fidanzata mi fa un delicato massaggio al sedere
 –Non pensavo che..sniff-  tiro su col naso –…fossi quel tipo di persona-
-Avresti dovuto informati- ribatte Sam incrociando le braccia- Se il mio partner non geme non mi eccito. Sono fatta così-
Per rabbonire gli animi e darmi un attimo di tregua scegliamo di fare qualcosa di più rilassante ma ugualmente eccitante.
-Dadi erotici- sorrido mostrando una coppia di dadi rossi con scritte nere alle altre due.
Ne prendo uno tra le dita –In questo qui c’è scritta una parte del corpo- prendo l’altro –In quest’altro un’azione da compiere. Questi sono fatti apposta per le donne.
Il gioco è facile, si tira a turno, si sceglie chi subisce, e si esegue il comando del dado. Non ci si tira indietro-
-Bene, poiché Samantha è così in vena di dominare, propongo che sia lei a subire i nostri tiri per il primo turno-
Samantha arriccia il le labbra e guarda accigliata l’amica dai capelli rossi, ha ancora indosso la fascia.
-Approvo- 
Così con due voti a favore Sam viene eletta “succube” del primo giro.
Comincio io, agito i dadi nel palmo e tiro.
-Palpare…occhi?- solo a me poteva capitare una simile coppia.
-Questa…era una prova- borbotto passando i dadi a Paloma.
Ma lei non se la passa meglio di me –Leccare i capelli? Io passo!-
-Ma chi è quel disperato che in un dado erotico scrive occhi e capelli?- esclama incredula.
Shakewave prende i dadi ghignate.
-Ora tocca a me! Preparati Pa, sei tu la mia preda-
Anche lei tira.
-Mordere…naso?-  sbuffa stizzita prendendo i dadi in una mano –Al diavolo!- esclama facendo vibrare il pugno e quando lo riapre dei dadi non resta nulla, o meglio ne restano solo gli atomi sparpagliati nella mia camera.
-Passiamo a qualcosa di più interessante…- prendo il mio vibratore in una mano avvicinandolo alle cosce della mia sirenetta –Credo sia giunto il momento di inaugurare il mio regalo…-
Paloma sgrana gli occhioni eccitata alzando per aria il sederino, con tutte le penne arruffata per il desiderio.
L’occhio le cade su Shakewave a mani vuote.
-E il tuo vibratore dov’è?- domanda aspettandosi una piacevole risposta.
-Tesoro…-sorride lei mostrandole una mano che freme –Io sono un vibratore vivente…-
Apre le mani sui seni di Paloma, scuotendoli come panna montata mentre io mi gettò tra le cosce della sirenetta, bramosa di assaggiare il suo dolce frutto succoso, le mie labbra si attaccano subito alle sue di labbra….quelle inferiori però!
Quello che seguì fu soltanto il primo di una lunghissima serie di intensi orgasmi

L’orologio della sveglia indicava le due di notte.
Eravamo tutte e tre abbracciate, sudatissime, esauste e appagate come non mai.
-Wow…- mormora Shakewave sulla destra del letto –Ho fatto sesso con una mezzo-demone e una sirena. È stato epico!!
Ma mi chiedevo, visto che ho scopato Paloma, e lei ha scopato me, in entrambe le sue forme….questo fa di me una specie di zoofila?-
Paloma, in mezzo ai nostri corpi si mette seduta tirando una pacca giocosa all’amica-Guarda che non sono mica un animale!- protesta e anch’io sento il bisogno di intervenire nella conversazione.
-Tecnicamente parlando non essendo noi né vegetali, né funghi, né minerali siamo tutte e tre animali.
Ed essendo zoofilo colui che pratica attività sessuali con animali, questo semplice sillogismo aristotelico dimostra che tutte le persone sono in realtà  zoofile-
-E dimostra anche che tu sei una pervertita!- aggiunge Samantha alzandosi barcollante dal letto.
Fatica a stare in piedi e lo credo dopo quello che le abbiam fatto!
-Disse quella che si è fatta fottere da tre falli di gomma…contemporaneamente- ribatto mettendola a tacere, in fatto di prestazioni le è stata ben più sconcia di me.
-Ora devo proprio andare, il mio volo parte tra mezz’ora…- inizia a raccattare la sua roba poi va in bagno a darsi una rifrescata e poco dopo è di nuovo qui intenta a rivestirsi.
-Mi apri un portale, Corvina?-
-Non ce la faccio…dovrai fartela a piedi-
-Ma sono io a non farcela a piedi…- piagnucola la mora –Non riesco manco a chiuder le gambe!-
Io e Paloma sghignazziamo memori del motivo di tale impedimento  e ci rigiriamo sotto le coperte.
-Siete due stronze- dice uscendo dalla porta, diretta all’uscita della T-Tower.
Ma prima di scomparire oltre la soglia si affaccia un’ultima volta –Chiamatemi la prossima volta che vi va di fare un’orgia lesbo, ok?-
-Tranquilla- rispondo io –Dopo stanotte non potremmo mai dimenticarci di te, sai come far godere, te lo concedo-
 E con un saluto l’ex-criminale barcolla via, portandosi dietro le mutandine mie e di Paloma come souvenir.
Finalemente io e la mia amata restiamo sole.
-Allora…- inizio girandomi di lato ad osservare quel suo seducente corpo ittico –Ti è piaciuta la sorpresa?-
 
Una volta uscita dai portoni della T-Tower, pedinata da Robin il quale avrebbe sottoposto Corvina a un intenso interrogatorio il giorno seguente, Samantha fece un grande respiro , inalando l’aria fredda della notte che la riscosse dal torpore dei corpi che ancora pervadeva il suo.
-Aww…- sospirò stiracchiandosi sul marciapiede deserto, mentre si dirigeva all’aereoporto col culetto che le doleva ad ogni passo.
-Devi stare attenta, girano brutti tipi di notte- Ninja Nero comparve alle sue spalle.
-Noi due per esempio- sorrise Shakewave baciandolo sulla bocca.
-Ti sei divertito a osservare tutto o avresti preferito restare a casa davanti alla partita?-
John la baciò nuovamente sulla bocca –Non sono mai stato più felice di essere un ninja invisibile silenzioso come un’ombra. È stata la cosa più eccitante che abbia mai visto!
Tu, Paloma…e poi Corvina! Wow…come avrei voluto filmarvi mentre facevate tutte quelle cose strane…quelle posizioni lì…non mi aspettavo che Paloma fosse così elastica né che tu godessi tanto nel leccare certe parti del corpo…e quando avete inculato Corvina prima Paloma poi te? Cavoli quella è stata la mia parte preferita, lo sverginamento più eccitante della storia!! È stato….wooooow!!- esclamò.
-Grazie per avermi fatto assistere- disse stringendola a sé.
-Grazie per avermi fatto partecipare- rispose lei ricambiando l’abbraccio.
-A proposito…- aggiunse il ragazzo –Primo. La prossima volta mi unisco a voi, lesbiche o meno, e secondo….vedi a forza di guardare…ecco…- accostò le labbra all’orecchio della fidanzata –Ho un disperato bisogno di venire!-
Shakewave lo guardò malevola più che mai –Che peccato…- disse facendo l’innocentina –Io sono già soddisfatta-
Il sorriso morì in gola al giovane.
-Stai scherzando vero?-
-Dopo quell’orgia? Affatto! Mi spiace- accelerò il passo sulla strada silenziosa e lui le corse dietro.
-Dai Sam torna qui! Non puoi dire sul serio…e io come faccio?!-
Lei si voltò facendo una smorfia -Hai le mani no? Arrangiati!-
Lui rimase paralizzato, gli occhi riflettevano incredulità,  la bocca era spalancata e le braccia cascanti.
-Non è la stessa cosa!- esclamò affrettandosi ad andarle dietro- Non è affatto la stessa cosa!...ti prego, Sam, solo un lavoretto di bocca…-
La discussione si perse nei rumori della notte.
 
Io e Paloma siamo rimaste sole nel letto a coccolarci e sbaciucchiarci, con molta calma, entrambe siamo sfinite per quella maratona di sesso durata ore.
Mentre ci accarezziamo a vicenda commentiamo le reciproche prestazioni a letto e ci divertiamo alle spalle di Samantha che non c’è.
-Sai..- inizia Paloma con fare riflessivo -Penso che dovremo procuraci uno strap-on… mi ha fato godere davvero molto, sia quando lo usavo sia quando eravate voi a penetrarmi…è così eccitante-
All’udire certe parole mi nasce un sorriso e senza aggiungere altro infilo una mano sotto il letto ed estraggo un pacchetto tutto colorato.
Glielo  lo porgo.
-Cos’è?-
-Il tuo regalo-
-Pensavo fossi tu il mio regalo- sorride Sirena.
-Non volevo fare la figura della spilorcia. Su aprilo- insisto.
Lei afferra il pacchetto e lo strappa in una mossa.
Le sue gote diventano dello stesso colore dei suoi capelli.
La guardo divertita.
 – E poi sarei io la “pervertita”- sorride dandomi un bacio sulla guancia –Grazie, Corvy. Era proprio quello che volevo-
Le faccio un’espressione di falsa innocenza –Che vuoi che ti dica, Pa. Quel sexy shop è molto frequentato…ma visto che avevi già un giocattolo tutto tuo… ne ho preso uno da usare in due. Ti va di inaugurarlo?- domando strizzandole l’occhio.
-Domani…adesso e per il resto della serata saremo noi le protagoniste, niente giocattoli- e detto questo appoggia la confezione ancora sigillata dello strap-on sul comò, per dedicarsi alla sua amata Corvina con tutta se stessa.
<< Vieni, Paloma. La tua Corvy-Corvy ti aspetta.>>
 
Stese sul letto iniziamo a far l’amore in modo dolce e lento guidato dalla passione più che dal desiderio, ci perdiamo in lunghi baci e assurdi abbracci che ci fanno sentire l’una il calore dell’altra, appoggio la testa sui suoni seni e sento il battito del suo cuore.
Impieghiamo circa mezz’ora di preliminari prima che una delle due infili un solo dito nell’altra, continuiamo anche durante il sesso toccandoci quasi con sacrale riverenza solo io e lei…nient’altro.
Non ci lasciamo prendere dai folli desideri della carne, ci amiamo allo stesso modo con lentezza e armonia per far salire il piacere e la passione che ci lega, senza padrona e senza serva, due ragazze che condividono lo stesso unico e profondo amore…
Per la prima volta abbiamo davvero fatto “l’amore” prima appagavamo solo il desiderio comune dei nostri corpi, ma in questa magica notte io e lei siamo diventate una sola cosa nel corpo e nello spirito raggiungendo all’unisono l’apice del piacere.
Eravamo un’unica entità, indivisibile.
Non mi sono mai sentita così bene come quando lei mi accarezza il corpo… in questo istante…
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Teen Titans / Vai alla pagina dell'autore: The Ghostface