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Autore: ILoveAlbania95    18/07/2015    1 recensioni
La vita di Lorena Cerrato è sempre stata un inferno, la scuola è la cosa che odia più di tutte per via del comportamento dei suoi compagni, nei suoi confronti. Per questo motivo, Lorena perde la testa per il suo professore di scienze, ma dopo quasi cinque anni, la sua testa impazzisce per un altro uomo: un certo Filippo Balduccini.
Filippo Balduccini si occupa di concorsi di bellezza e sfilate di moda. Dopo aver conosciuto Lorena su Internet, pensa che finalmente ha trovato la sua donna ideale peccato però che ha mentito su un dato molto importante: non ha 26 anni come ha detto a Lorena, ma ben 46.
Un giorno Lorena che ha solo 19 anni, scopre da suo padre la verità su Filippo e la sua vera età. Lei però nonostante tutto, all'inizio rimane un po' ferita e decide di chiudere la stroria; ma poi dopo un'altra delle sue avventure con un ragazzo senegalese, che la tradirà facilmente, decide di perdonare Filippo contro il volere della famiglia.
Come andranno avanti le avventure?
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Una scuola infernale
 

 

Che scuola di merda! Ero convinta che l'inferno fosse un posto migliore rispetto a questo schifo, in cui ero costretta a passare cinque giorni su sette della mia vita quando in realtà, avevo delle cose più interessanti da fare. Se fossi stata un'altra ragazza con le idee convinte riguardo al suo futuro, avrei abbandonato gli studi da tanto tempo; purtroppo però, io non sono mai stata una ragazza che sapeva cosa voleva per il suo futuro, ma sapevo che lasciare la scuola per un branco di cretini, senza aver preso un diploma, non era una bella aspirazione. Tantissime persone prima di me avevano visto il diploma come un lingotto d'oro; ed io passavo la vita a lamentarmi, quanto fosse difficile conquistarlo.

Non avrei mai potuto prendere il diploma se le mie giornate scolastiche erano rese impossibili da una minaccia: Kalhid Zofki. Lo odiavo a morte quello stronzo! Non faceva altro che trovare delle scuse, per prendermi in giro e il bello era che tutta la classe lo trovava simpatico, solo perché come moltri altri ragazzi era il tipico ragazzo che piaceva alle ragazze: scemo, ignorante e... tamarissimo. Nella mia vita, mi sono sempre chiesta come mai le ragazze fossero attratte da ragazzi del genere. Io non ho mai sopportato i tamarri e tanto meno, persone che vantano il proprio aspetto fisico credendo di essere il David di Michelangelo.

Kalhid lo detestavo da quel terribile giorno in cui ero uscita un attimo, durante la ricrezione, per andare a fare due passi al cortile della scuola. Per uno strano motivo, avevo lasciato la mia borsa personale in aula di scienze, cosa che non facevo mai durante l'intervallo. Giusto il tempo di rientrare in classe dieci minuti dopo, ecco che la prima cosa che vidi fu Kalhid che stava usando le mie cuffie s stava ascoltando la musica che avevo nel mio cellulare. Io mi ero avvicinata brutalmente e gli avevo tolto le cuffie. Lui tornò nel mondo dei vivi e mi aveva guardata con lo sguardo del classico deficente che aveva scoperto qualcosa.

« Ah eccoti, sfigata! Lo sapevi che Elton John è frocio? » mi domandò, ridendo a crepa pelle.

« Tu non sei degno di parlare di lui. Sembri più frocio tu, con quella tua faccia che i piccioni amano, per farci una cosa sola! » avevo risposto io, ridendomela.

« Parli propio tu, che sembri un suino che cammina su due zampe? » mi domandò lui, facendo scoppiare a ridere la classe.

Non aveva tutti i torti. Era vero che sembravo quasi un bel maialino, per colpa del mio viso paffutello e il mio fisico robusto, ma ero sempre migliore di lui. Io avevo dei capelli biondi al naturale e dei bellissimi occhi verdi che lui non avrebbe mai avuto perché doveva accontentarsi di due insignificanti occhi marroni, che rapressentavano ciò che era realmente: una merda. Mi domandavo dove cavolo fosse finito il mio carissimo professore di scienze, che avrebbe messo a tacere quel perdente di Kalhid, una volta per tutte e magari, con una bella nota sul registro. Non sapete quante note si era preso a mio scopo.

All'improvviso, in classe, era entrato il professore. Come al solito aveva quella sua espressione alla Mr Bean e portava anche gli occhiali rotondi come Harry Potter. Come altezza non era più alto di me, che ero alta un metro e settantacinque, ma a differenza mia aveva un fisico più asciutto. Quella mattina, era entrato indossando una giacca tipo piumone, per proteggersi dal freddo e, indossava dei jeans che mettevano in mostra le sue belle gambe. I suoi occhi erano marroni, come se fossero fatti di cioccolato al latte. Io ero stata l'unica ad alzarsi in piedi, al suo arrivo.

« Che cosa aspettate ad alzarvi, caproni ignoranti? Ovviamente, non mi riferisco a te, Lorena. Rifacciamo tutto da capo! Appena entro, voi vi alzate e dite "buongiorno!", capito? » disse. Notai che era uscito di nuovo dalla classe e subito dopo, entrò velocemente in classe e questa volta, tutta la classe si era alzata, esclamando "buongiorno".

« Di cosa parleremo oggi, professore? » avevo chiesto, a solo scopo di attirare la sua attenzione.

« Oggi parleremo sulla etero, omo e bisessualità! » rispose il professore. Ottimo! Proprio l'argomento perfetto.

« Hai capito Lorena? Parleremo di Elton John... » aveva commentato Kalhid inutilmente.

« Kalhid che cos'hai contro Elton John? È un grandissimo artista... » gli aveva risposto il professore. Io mi ero girata verso Kalhid, mostrandogli il dito medio e facendo la linguaccia.

« Professore, dica qualcosa a Lorena. Si comporta come una bambina di cinque anni! » commentò Kalhid facendomi le corna.

Il professore aveva fatto finta di niente e aveva iniziato a fare lezione. Ad un certo punto, aveva iniziato a parlare di spermatozooi e ovaie. A me stava venendo la nausea a sentir parlare di questi argomenti. Avevo quattordici anni, ma non avevo ancora avuto esperienze sessuali e per questo, meno male! C'erano ragazzine di tredici anni che non avevano ancora avuto le mestruazioni e avevano già dato molto, in questo campo.

Kalhid solo a sentir parlare di ovaie e spermatozooi aveva colto l'occasione, per farmi saltare i nervi.

« Professore, la devo correggere di una cosa: lei ha detto che gli uomini non possono avere le ovaie, ma non è vero. Oggi, esistorno uomini che le hanno per davvero! » spiegò Kalhid girandosi verso di me. Tutta la classe aveva capito a chi si riferiva il suo commento e quindi, erano scoppiati tutti, a ridere.

« Mah che bravo! Kalhid se c'è una cosa che mi piace di te è la tua capacità di essere un somaro. Lo sai che il commento che hai appena fatto, ti costerà una bella nota sul registro? » aveva detto il professore, iniziando ad annotare qualcosa sul registro di classe. Io conclusi il tutto, con una smorfia rivolta a Kalhid.

La scuola sarebbe un posto migliore, se non ci fossero soggetti come lui a renderla un inferno. Meno male che io avevo una vera guardia del corpo, che faceva in modo di non farmi capitare niente di terribile. Quanto amavo quell'uomo! Nessuno dimostrava di tenerci a me, proprio come faceva il mio professore di scienze. Una notte avevo sognato che mi chiedeva di sposarlo, ma sapevo che la cosa sarebbe stata impossibile per dei motivi:

▪ Era il mio professore.

▪ Avevo solo quattordici anni e lui trentotto.

▪ Io ero una ragazzina.

Avrei dato oro, per trovare un quattordicenne che si comportasse come il professore. Peccato che però, i quattordicenni del mio tempo vedevano tutto come uno schifo, un infamia o un ingiustizia. L'unica soddisfazione la trovavano ogni sabato sera, a ballare in discoteca con gli amici. Io invece, a differenza loro, preferivo passare i sabato sera sul divano a leggere un libro, dopo aver cenato tranquillamente con una pizza e una Coca Cola. E poi c'erano loro, i miei eroi: Napoleone Bonaparte e Giulio Cesare.

Tutte le volte che leggevo un libro sulle loro imprese, mi sembrava quasi di viverci dentro e pensavo che quello, era il mio mondo. Tante volte nella mia vita, avrei dato oro per governare al fianco di Napoleone o entrare a far parte di una battaglia dell'Antica Roma anche se ero una donna, ma chi se ne frega! La fantasia non conosce limite.

Per questi motivi, i ragazzi preferivano starmi alla larga, ma se devo essere sincera, preferivo andare in giro con una corona d'alloro in testa ed essere presa per svitata, invece che essere come loro e trovare soddisfazione solo nel sabato sera. Ho sempre creduto che per questi motivi, ero più adatta a stare dietro al mio professore, che ad un ragazzino qualunque.

Alla fine della lezione mentre mi affrettavo per raggiungere l'aula di disegno architettonico, il mio professore mi aveva fermata per dirmi qualcosa. Io ero tesa come un cecio, solo a sapere che mi stava tenendo per mano. Sentivo che aveva bisogno di darmi delle notizie.

« Professore, ora dovrei andare nell'aula di disegno... » avevo commentando, diventando tutta rossa in faccia.

« Niente. Volevo solo dirti che anche a me piaceva Elton John quando ero un ragazzino della tua età. La mia canzone preferita era Crocodile Rock! » mi aveva detto. Poco dopo, si era avvicinato un po' troppo a me e colpo di scena... mi aveva dato un bacio sulla guancia. Io ero diventata sempre più rossa.

Non avrei mai potuto dimenticare quel momento, mai e poi mai.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




 
   
 
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