Gommarosa arrivó su invito di Finn qualche ora dopo.
La sua pelle rosa ora tendeva al rosso e la principessa pareva febbricitante.
Finn la fece sedere, le versó dell'acqua fresca e la esortó a parlare.
Prima che iniziasse squilló il telefono.
Era il conte Limoncello. Jake attivó il vivavoce.
« Finn, ho controllato i registri del commercio e l'unico commercio che abbiamo mai avuto è una boccetta di inchiostro al limone per la principessa Gommarosa.»
Gomma abbassó lo sguardo.
L'eroe ed il cane si scambiarono uno sguardo.
Finn accese una candela e Jake corse a prendere il foglio.
Lo posizionarono sulla fiamma e comparirono delle scritte.
" Con questo contratto io, Bonnibel Gommarosa, nel pieno delle mie facoltà mentali, lascio il possesso delle montagne di ghiaccio a Simon Petrokov, alias Re ghiaccio.
Firmato_Gommarosa"
« Questo significa che re ghiaccio occupava le montagne di ghiaccio illegalmente?» chiese Jake.
«No» rispose Gommarosa.
La sua pelle si stava sciogliendo ed emanava molto calore. La principessa bevve avidamente un bicchiere di acqua e disse « siete sicuri di volere la verità?».
I due annuirono.
«Seguitemi»
FINN
Gommarosa li portó nei sotterranei del castello di Dolcelandia.
«Qui siamo al sicuro da orecchie indiscrete» disse Gommarosa «Qualche tempo dopo la fine della Guerra dei Funghi, Re Ghiaccio aveva iniziato a tormentare Dolcelandia e, non avendo dove vivere era sempre in mezzo ai piedi.
Inoltre nella zona dove ora sono le montagne di ghiaccio si trovava un gruppo di ribelli, spregevoli banditi che dopo aver fatto la guerra con i loro fratelli pretendevano di conquistare pure Dolcelandia così ho chiesto a Simon di congelarli e gli ho permesso di vivere lì, ma non gli ho mai dato l'Atto di proprietà»
Gommarosa non aveva più le braccia , che erano ridotte a una pozza rosacea per terra ed anche le sue gambe stavano cedendo.
« E chi erano questi banditi?» chiese Finn.
"Devo sapere perche quei banditi sono stati uccisi così...freddamente".
Gommarosa cadde a terra.
«Non è importante Finn, credimi» Gomma non avrebbe resistito ancora molto.
«Dimmelo!» urló Finn.
«Erano... Umani.Sopravvissuti alla guerra... Uomini, donne, vecchi, bambini. Mi dispiace»
Jake non resistette allo spettacolo e se ne andó.
A casa probabilmente.
Finn rimase per un po'in ginocchio lì davanti.
Stava per andarsene quando udì un rumore provenire dalla pozza.
Si voltó e vide una bambina che poteva avere si e no quattro anni.
Finn la prese per mano ed insieme uscirono dai sotterranei.
«Sei il mio papà?» chiese la bambina.
« Si Gomma. Sono io»