Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Kyoto Animation; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
You make me smile
In quella stanza sta entrando un freddo sempre più innaturale. Sbiadiscono le foto di mille ricordi: mani tese, boe colorate di una piscina, segni di gessetti su un muretto, un grande albero di ciliegio in fiore. Come foglie morte si adagiano sul velo d’acqua che ricopre il pavimento, galleggiando assieme a petali rosati. Sul soffitto due occhi blu e impassibili, come l’acqua, sorvegliano Rin seduto a terra. La schiena poggia contro l’unica porta bianca, i suoi vestiti hanno iniziato ad inzupparsi. A testa gettata all’indietro Rin sfida quegli occhi senza sapere se sta ridendo o singhiozzando.
Namida de nureta heya ni knock no oto ga korogatta
Dare ni mo aenai kao na noni Mou Nanda yo Dochirasama?*
Toc toc. Si interrompe di botto, trattenendo il respiro.
-Senpai, posso entrare?-
-Che diavolo vuoi, Nitori?-
-Volevo solo... come stai? Ti senti male? Hai bisogno di qualcosa?-
-Ho bisogno di essere lasciato in pace!- urla per sfogarsi, e per farsi sentire attraverso il legno spesso che li divide.
Laugh Maker? Joudan janai! Sonna mon yonda oboe wa nai
Kamawazu kiete kure Soko ni iraretara nakenai darou*
La stanza ha le pareti nere e ghiacciate come la notte. Un ronzio elettrico è tutto ciò che fa vibrare l’aria. L’acqua è scossa da fremiti argentati, ma Rin non lo vede neppure. Ha le braccia mollemente appoggiate alle ginocchia, la testa china. Guarda un petalo affondato sotto l’acqua che gli arriva a metà schiena e qualcosa gli cola giù lungo le guance.
Daikouzui no heya ni Knock no oto ga tobikonda
Ano yarou Mada iyagatta no ka Kiete kure tte ittarou*
Toc toc.
-Senpai, senpai! Per favore apri la porta...-
La porta, Rin l’aveva quasi dimenticata.
-Senpai, stai male? Sembrava che stessi piangend...-
-Non sono affari tuoi!- gli urla battendo un pugno contro il legno della porta. Gli sembra più liscio e più spesso. La voce di Nitori arriva debole e strozzata.
-P-per favore, sempai, s-sono solo preoccupato!- gli sente dire, singhiozzando. Un altro pugno alla porta.
-Sta zitto! Che diavolo hai da frignare, tu?-
Laugh Maker? Joudan janai! Anta ga naite cha shouga nai
Nakitai no wa Ore no hou sa Konna mon yonda oboe wa nai*
La stanza è completamente nera e Rin galleggia su un metro e mezzo d’acqua. Alla deriva, con gli occhi rivoti ad un soffitto di numeri che scorrono. Un soffitto di cronometri e tempi sempre più brevi, ma mai abbastanza. Tempi che non riesce neppure a leggere, appannati come li vede. Tempi di cui neppure gli importa, come non gli importa sapere se il velo sul suo viso è d’acqua o di lacrime. Qualcuno singhiozza chissà dove, fuori...
Futaribun no nakigoe Tooku.......*
Toc toc. Stavolta sono le sue nocche contro la porta, bianca e fredda.
-Ehi, sei ancora li?-
-Si, Matsuoka senpai!- esclama Nitori.
-Non sei stanco?-
-No.-
-Stavi piangendo?-
-Non lo so. Stavi piangendo, senpai?-
-Che ti importa...-
-Mi importa più di qualsiasi altra cosa!- risponde convinto, facendolo sobbalzare per la sorpresa. Ha un tono deciso che non gli aveva mai sentito prima.
Rin si gratta la nuca, tra i capelli zuppi. si accorge solo allora che l’acqua arriva fin li.
-Ehi, pensavo...- sussurra appena, per poi alzare un po’ la voce -Pensavo che tutto sommato non me ne importa molto, se entri. Non è un bello spettacolo, ma se ci tieni...-
Silenzio. Prova a tirare la maniglia, rigida, conficcata in quella porta bianca che adesso sembra diventata di marmo. Tira con tutte le forze e non la smuove.
“L’acqua.” si dice, per tranquillizzarsi “È solo la pressione dell’acqua”. Una presenza che di colpo incombe e comincia a spaventarlo. Non è normale che arrivi a quel livello.
-Ai, prova ad aprire la porta dalla tua parte. Ho girato la chiave, ma da qui non riesco!-
Silenzio.
Un toka sun toka Itte kure
Doushita? Oi, masaka*
Non bussa, prende a schiaffi quella porta. Gli occhi ricominciano a bruciare.
-Pensi che sia uno scherzo? Pensi che sia uno stupido scherzo? Rispondimi!-
Silenzio.
-Mi fidavo di te! Mi hai costretto tu a farlo! Non puoi essertene andato, non puoi! Hai capito? Non puoi... non puoi...-
Rin singhiozza e inizia ad ingoiare acqua salata. Prova a nuotare ma il soffitto sembra essergli precipitato addosso, incombe già sulla sua testa. Le sue stesse lacrime gli entrano dentro, mentre prende ancora e ancora a calci e pugni quella porta. Sente il respiro mancargli, le forze abbandonarlo, mentre rinuncia anche a galleggiare.
Laugh Maker? Joudan janai! Ima sara Ore hitori oite
Kamawazu kieyagatta Shinjita shunkan uragitta
Laugh Maker? Joudan janai!*
-Matsuoka senpai!-
Si sveglia di scatto, Rin, terrorizzato dall’incubo ed anche dalle scosse energiche appena ricevute. Si rizza a sedere con una mano alla gola e quel senso di soffocamento così assurdamente reale da sentirsi ancora il respiro mozzato. Finalmente la mano scivola sul petto e riesce ad inspirare, avidamente. Si scosta a fatica i capelli madidi di sudore dal viso. Solo allora nota Nitori chino su di lui, col volto arrossato e le lacrime agli occhi.
-Senpai, senpai, perdonami. N-non volevo svegliarti, ma ti agitavi sempre di più nel sonno... e poi hai iniziato anche a gridare... ero spaventato.-
Rin scaccia con un gesto nervoso quelle preoccupazioni.
-Ho solo avuto un incubo.- borbotta alzandosi.
-Sembrava stessi piangendo nel sonno, senpai! Credevo ti sentissi male!-
Rin sparisce nel bagno, un po’ infastidito e un po’ imbarazzato. Nitori sospira al posto suo, vedendo che è tutto a posto, per poi andargli dietro. Il sole filtra appena dalla tendina. Molto presto, ma non abbastanza da rimettersi a letto.
-Tanto vale prepararsi...- si giustifica il più grande, senza motivo.
-Si.- risponde il kohai, come fosse un ordine. Ha ancora il viso arrossato e un accenno di moccolo al lato del naso. Rin lo guarda di sbiego.
-Sciacquati. Hai una faccia ridicola.- ordina Rin. L’altro, allarmato, si fissa preoccupatissimo il volto allo specchio per un istante, per poi mettersi a ridere. Il senpai nasconde la sorpresa fingendosi attentissimo a dosare il dentifricio.
-Anche tu hai una faccia buffa, senpai.- mormora appena Nitori sorridendo.
-Ma che...?- bofonchia Rin, con la bocca piena di dentifricio, prima di prestare attenzione alla sua faccia: solchi di lacrime secchi ai lati del viso, un filo di occhiaie, lo spazzolino in bilico nella sua bocca imbronciata. Il tutto incorniciato dalla chioma rossa scarmigliata e un rimasuglio di codino disfatto. Sputa il dentifricio e suo malgrado le labbra si inarcano, scoprendo il suo ghigno da squalo.
-Dannazione... stavolta hai proprio ragione!- esclama ridendo.
Chiisana kagami wo tori dashite Ore ni tsukitsukete kou itta
"Anta no nakigao waraeru zo"
Akireta ga Naruhodo Waraeta*
* (Laughmaker - Bump of chicken)
Angolino di IMma
Avete presente quando vi alzate dal letto cercando disperatamente carta e penna, anche se è mezzanotte, perché vi è venuta un’idea? Ecco, questo è il risultato, riscritto al computer e rimaneggiato giusto un po’ per (fingere di) dargli un senso.
http://www.animelyrics.com/jpop/bumpofchicken/laughmaker.htm
Questo è il link con traduzione (in inglese) e testo completo della canzone a cui mi sono ispirata (nel caso foste interessati). Se volete sentirla, invece, basta digitare il nome su Youtube che vi esce la qualunque xD
Una recensioncina mi farebbe piacere, dato che sono tendenzialmente insicura, ma mi va bene anche un commento privato sono per sapere se ci sono altre RinAi fangirl con cui potrei sclerare in libertà *.*
Saluti
IMma