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Autore: serecane    21/01/2009    2 recensioni
What if? è una one-shot ambientata al settimo anno di hogwarts. Cosa sarebbe successo se Draco si fosse pentito? e se avesse avuto il coraggio di staccarsi da voldemort? Di non aiutarlo durante l'attacco finale ad Hogwarts?
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui con una nuova one-shot legata al fantastico mondo di HP. è incentrata sulla figura del caro Draco Malfoy.

Non ho scritto il nome del Narratore per dare più spazio alla vostra fantasia.

Aspetto i vostri commenti, anche nel caso in cui questi siano negativi.

Mi piace avere delle direttive da parte vostra, in modo da poter migliorare il mio modo di scrittura.

Grazie mille e Buona lettura

Addio

 

 

Ecco qua. Il giorno della battaglia. La epica lotta del bene contro il male finalmente avrebbe avuto luogo. Ma Draco, tu non ci sei. Gli altri Mangiamorte aspettano te, devono attaccare la fortezza di Hogwarts, serve loro il tuo segnale!

Ma tu non lo darai vero? Ti sei stufato Draco, stufato di stare dalla parte di Voldemort, dalla parte di tuo padre. Perché è stato lui a farti questo vero? È stato lui ad obbligarti a scegliere quella strada, lui a farti diventare creatura del male, infangata nelle tenebre della morte e del dolore.

Dov’è il tuo cuore Draco? Sepolto in una fossa buia, gelato in un perenne inverno.

Ma quell’inverno è stato sciolto vero? Quello scorso giugno, in quello stesso posto hai conosciuto la speranza. È stato quel vecchio pazzo di Silente vero? E ora il suo cadavere è sepolto sotto quella tomba bianca in mezzo al parco.

Quante volte sei andato a trovarlo nel cuore della notte, senza che nessuno ti scoprisse, in cerca di risposte? Tante, ma non sei più tornato sulla torre di Astronomia. Ti ricorda troppo quel giorno, segno delle tue speranze appena nate e già morte.

E perché ora sei venuto in quel posto? Vuoi ancora riflettere lasciando che i ricordi più tristi ti assalgano.

Silente che cade, la fuga, il ritorno nel tuo maniero. Tuo? È ancora tuo? No. Tu  non hai più una casa. Voldemort dopo essersi preso la tua anima ha voluto anche la tua casa. Lì ti ha torturato per il triste fallimento. Una miriade di crucio si sono disseminate sul tuo corpo.

Se ci pensi bene puoi ancora sentire il dolore lancinante ai muscoli, alle ossa, al cervello.

Puoi sentire il tuo infinito lamento e le risa ovattate degli altri mangiamorte.

Si, perché sei stato punito in pubblico. Anche tuo padre, evaso da Azkaban rideva di te del tuo dolore.

Una lacrima ti riga il viso. Tu hai sempre dato tutto per tuo padre, e lui ti ha sempre chiesto di più. Tu gli hai sempre ubbidito, ma per lui tu non sei stato che una palla al piede. Ha sempre preferito il suo Signore che suo figlio.

Dopo quelle che ti erano sembrate ore, le grida si allentano, ma il dolore rimane.

Forse sei svenuto. Ti risvegli in camera tua, con affianco tua madre, l’unica persona che ti ami veramente. Vedi le sue profonde occhiaie, segno di una notte senza sonno.

Cerchi di toccargli il viso, ma il dolore persiste ancora.

Ed ecco ora, quello stupido elfo domestico che muore sotto i tuoi occhi. In questo periodo hai già visto gente morire Draco, vero? Eppure quello è stato diverso. Il suo esecutore eri tu. Poco dopo, sei stato costretto a torturare quella mezzosangue So tutto io. Sei stato costretto a infliggerle lo stesso dolore provato da te un paio di mesi prima.

Da quel giorno tu non hai più avuto il privilegio del riposo. Nelle poche ore in cui ti concedevi a Morfeo rivedevi i loro occhi spalancati, carichi di terrore, imploranti. E verso chi provavano terrore? Verso te, Draco. A chi imploravano? A te, Draco. Sei un assassino, un esecutore. Altre lacrime scendono lente sul tuo volto.

E le tue lacrime si confondono con la pioggia, che ti bagna i perfetti capelli dorati e la pulita divisa, che fradicia si attacca al tuo corpo.

Potresti andare un poco più in là, al centro della torre non piove, ma qualcosa ti trattiene. Qualcosa ti dice di rimanere là, sotto la pioggia.

Guardì in giù. La battaglia sta già infuriando. Fiamme rosse e verdi partono da una bacchetta all’altra.

La tua assenza non è riuscito a fermarla. Qualcun altro al posto di te, avrà mandato il segnale.

Senti dei passi pesanti che fendono le scale.

Una porta che cigola. Qualcuno aveva scoperto il tuo nascondiglio. Tu rimani fermo. Non ti va di sapere di che schieramento è. Oramai nella tua testa non ci sono più schieramenti. Quei nemici della libertà hanno risieduto là per troppo tempo.

-Malfoy.

La voce di Lenticchia. Una voce carica di odio. Perché ti odia così tanto, Draco? La mezzosangue è la sua fidanzata lo sai?

Ti alzi, ti giri verso di lui. Vede i tuoi occhi rossi, il tuo vestito bagnato e ti ride in faccia.

Una risata amara per te, vero? Non rispondi. Un tempo avresti ghignato e risposto per le righe, mentre ora chini la testa verso il pavimento. Cosa ti capita? Perché non reagisci? Non ne hai più voglia.

Lui agita la bacchetta, ti crede un nemico. Perché in fondo tu sei il nemico.

Difenditi! Prendi la tua di bacchetta, è lì a portata di mano! Puoi vincere contro Lenticchia.

Ma non lo fai. Non vuoi più combattere, non vuoi più fare del male.

Aspetti lì, supino, la tua condanna. Un raggio rosso ti colpisce in pieno petto e tu indietreggi.

No! Lì c’è il parapetto! Inciampi e con un volo vai dall’altra parte.

Precipiti già verso il cupo e freddo terreno. Ma nessuno piangerà per te.

Quando concepisci che tra breve morirai, sorridi. Le lacrime vengono schiacciate dall’imminente fine delle sofferenze.

Ti lasci cadere come un anno prima fece Silente.

E finalmente sei felice, dopo quel tremendo periodo.

Senti uno scricchiolio di ossa. Sono le tue che si schiantano al suolo. La tua bocca si riempie di sangue. I tuoi occhi si annebbiano. Senti solo la fredda pioggia che fitta scende.

Attorno a te, voci ovattate che pian piano si trasformano in sussurri. Stai morendo Draco! Una fangosa melma ti fa da letto e la terra bagnata invade i vestiti.

Senti un liquido caldo scorrere lentamente fuori dal tuo cranio. È sangue. Tra poco morirai.

E così, solitario, ti avvicini al mondo dell’oblio, adatto alla gente come te.

Ma già la tua morte ti rende misero.

Tu, abituato al lusso, muori sull’umido terreno,

Tu, abituato alla compagnia, muori solo senza nessuno che ti accompagni nel triste trapasso.

Il tuo corpo, abituato ai bagni di rose, muore bagnato dall’insulsa acqua piovana.

Nessuno avrà pietà del tuo corpo sai?

Esali l’ultimo, faticoso respiro, mentre l’anima si separa completamente dal tuo corpo.

TI SALUTO, DRACO, PER QUELLO CHE SEI DIVENTATO POCO PRIMA DELLA TUA FINE.

SALUTA A TE, CHE HAI IMPARATO LA VITA QUANDO ORAMAI LA TUA ERA AL TERMINE.

A TE, CHE MUORI NEL LETAME DOPO AVER VISSUTO NEI DIAMANTI.

A TE, CHE HAI IMPARATO COS’è L’AMORE  ORAMAI TROPPO TARDI.

A TE, CHE FINALMENTE MERITAVI UNA GIUSTA VITA.

ADDIO DRACO

  
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