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Autore: SuspenseChannel    18/07/2015    0 recensioni
Estratto dal primo capitolo:
Suo marito osservò fuori ma non disse nulla. La moglie si asciugò le lacrime e lo guardò. - Dean, che cosa vorresti fare? Là fuori è pieno dei... - continuò ma poi si bloccò di colpo, non sapendo come continuare. O forse non voleva continuare. Deglutì a fatica e in seguito spostò lo sguardo dal marito verso il mondo esterno, ormai un mondo diverso da quello dentro l'hotel. - Insomma, quei cosi ci ucciderebbero.
Dean si voltò verso di lei e le prese il volto tra le sue mani. Sono calde, pensò la donna. - Kara, ascoltami. Anche se restassimo qui verremmo uccisi.
- No... qui dentro siamo protetti. La signora che ha chiamato ha detto che hanno barricato porte e finestre, siamo al sicuro qui...
- Quelle donne sono pagate per dirti che tutto andrà bene! Loro sanno che, anche se ci sono delle tavole tenute ferme con dei chiodi a proteggerci, prima o poi quei mostri entreranno e ci divoreranno uno dopo l'altro.
Sua moglie rimase zitta, ammutolita. Non sapeva cosa dire, come rispondere. Forse era vero: dovevano uscire in quel nuovo e ostile mondo e sopravvivere. O almeno provarci. - Forse hai ragione - disse Kara risoluta - dobbiamo andarcene.
Genere: Azione, Drammatico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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The New World
Prologo
 

Il sole non era ancora del tutto sorto quando Marcus Brown era uscito dall'hotel in cui alloggiava da tre giorni per fare jogging sulla spiaggia. Amava correre fin da quando era giovane. Lo faceva soprattutto nei periodi difficili della sua vita; la corsa lo aiutava a dimenticare i problemi quotidiani, come ad esempio il divorzio dalla moglie con il quale stava convivendo.
Aveva raggiunto Nizza proprio tre giorni prima per staccare un po' dal ritmo frenetico della caotica città di Londra e per chiarirsi le idee su cosa fare con la sua famiglia, che si stava sgretolando pezzo dopo pezzo, giorno dopo giorno. Aveva riflettuto per tutti e tre i giorni, rimurginando sulla propria vita e sugli errori che avrebbe potuto aver commesso con la moglie durante i diciassette anni di matrimonio. Non capiva.
Aveva pensato al lavoro quanto alla famiglia, se non di più? No, mai. Aveva passato più tempo al lavoro che con sua moglie e con i suoi figli? No, a lui non sembrava così e non era stato così. Ne era certo, più che certo. Nemmeno i suoi due figli riuscivano a comprendere perché i loro genitori stessero divorziando, loro cercavano di proteggere il padre. Ma sua moglie aveva altri pareri. Marcus una volta aveva pensato che lei, la donna che aveva amato per più di diciassette anni lo stesse lasciando per stare insieme ad un altro uomo, ma subito dopo si era schifato dei suoi stessi pensieri.
In pochi minuti arrivò sul lungomare e iniziò a correre sopra la sabbia fresca, con il rumore del mare che gli faceva dimenticare tutti i pensieri malvagi per rivolgerli solo alla bellissima che avrebbe avuto. Non c'era ancora nessuno in spiaggia, era tutta per lui. Il sole stava spuntando e l'uomo si fermo per qualche secondo per ammirare quel magnifico panorama mozzafiato, lo sentiva suo. Poi riprese a correre. Ancora qualche metro e torno in hotel per farmi la doccia, fare colazione e tornare in spiaggia, si disse Marcus.
Ma mentre correva, vide qualcosa di strano pochi metri davanti a lui. Qualcosa di molto strano. Un uomo era steso sulla sabbia mente un altro era chino sopra a questo che.... lo mangiava!
Ma cosa sta succedendo qui?, pensò imparuito l'uomo pensando che quello fosse un serial killer che avrebbe ucciso pure lui se lo avesse visto. Marcus deglutì a fatica e fece qualche passo indietro.
CRACK!
Il rumore di un ramo che si spezzava attirò l'attenzione di quel mostro. Uno zombie?, dedusse l'uomo vedendo quell'essere stomachevole in volto. Marcus ne aveva sentito parlare solo nei film che era solito guardare insieme ai figli nelle serate che la famiglia dedicava a se stessa guardando tutta insieme un film. La pelle putrefatta e piena di cicatrici era del colore del latte cagliato, gli occhi erano rossi come il sangue che gli sgorgava dalla bocca e insieme al sangue, si intravedeva un pezzo di carne dell'uomo che lo zombie stava dilaniando. Il mostro gli si avvicinò velocemente sebbene zoppicasse, la bocca colorata di rosso per via del sangue emetteva versi disumani. Inorridito da tale visione, Marcus indietreggiò con le gambe tremanti e tenendo le mani stese davanti a sè per proteggersi. Inciampò da qualche parte e cadde all'indietro sulla sabbia. Il mostro continuava ad avanzare e si avvicinava sempre di più all'uomo.
Marcus indietreggiava con la forza dei gomiti sulla sabbia, cercando di tirare calci alla creatura per allontanarla, ma era inutile. Il mostro si lanciò con uno scatto su Marcus, che agilmente riuscì a portare il braccio sinistro davanti al volto per ripararsi ma lo zombie afferrò e morse l'arto, strappandone la carne e dalla ferita cominciò a uscire sangue rosso e caldo.
L'uomo urlò.
Lo zombie stava per addentare nuovamente il suo braccio quando Marcus sentì il rumore di uno sparo. Poi lo zombie, colpito alla testa da una pallottola, smise di muoversi e cadde sopra a Marcus che con tutta la forza rimastagli in corpo, lo spostò e si tirò in piedi per vedere il suo salvatore.
Era un uomo sulla trentina, alto e muscoloso. Aveva i capelli del colore del grano e gli occhi erano azzurri come l'acqua del mare. L'uomo si avvicinò, mettendo via la pistola che teneva nella mano destra nello zaino che teneva sulle spalle dal quale spuntava l'elsa di un machete. Marcus non urlava più, non provava più dolore – o quasi – ma sentiva la ferita pulsare.
- Ehi, amico. Un grazie per avermi salvato la vita no, eh? – disse l'uomo con voce pacata e scherzosa, non sembrava aver visto la ferita.
- La... la ferita... - sussurrò Marcus spingendo il braccio ferito avanti e mostrando la ferita all'uomo del quale non sapeva nemmeno il nome. Ora mi ucciderà, disse Marcus fra sè e sè. Pensò un'altra volta alla famiglia, a quella unita e che si voleva bene, non a quella frantumata degli ultimi mesi.
- Eh già – lo sconosciuto osservò la ferita grattandosi la barba bionda non molto folta che gli stava crescendo sul volto – ma non è un grande problema.
Marcus era perplesso. Si ricordava che se una persona veniva morso o graffiata da uno zombie, era praticamente spacciata. - Come non è un prob... - l'uomo, con agilità pazzesca, estrasse dallo zaino il machete, tirò l'arto ferito verso di lui e lo recise con un solo, veloce colpo. L'arto cadde sulla sabbia, inzuppandola di sangue denso.
Marcus urlò nuovamente, portò lo sguardo al moncherino e vide che perdeva molto sangue. Poi guardò lo sconosciuto che lo osservava. - Piacere, mi chiamo William, - disse l'uomo mettendo nello zaino il machete dopo averlo pulito dal sangue di Marcus e tirandone fuori un kit medico – e benvenuto nel Nuovo Mondo.



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NOTE DELL'AUTORE: 
Buonasera, questa è la prima storia che pubblico qui su Efp e quindi mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate voi lettori. Questo è un solamente un prologo quindi dal prossimo capitolo, questi diventeranno più lunghi. Nel primo capitolo, "Day One", i protagonisti non saranno più Marcus e William ma la famiglia citata nell'introduzione alle prese con l'hotel. Non disperate però: se vi siete già innamorati(?) di questi due personaggi, vi svelo già che moriranno dilaniati dagli zombie... no, scherzo, non sono così cattivo(o forse sì?). Li ricontreremo più avanti, tra un paio di capitoli, yeeeah
Ora vorrei spiegarvi una cosa: questa storia non parla di zombie, o meglio, non parla SOLO di zombie. Quindi se siete qui solo per scene splatter e via dicendo, non è la storia giusta per voi. Qui si narra la storia di alcune persone che si ritrovano tutto d'un tratto in un nuovo mondo, diverso da quello a cui erano abituati. Si racconta della loro evoluzione/involuzione e di come questa porti i personaggi a compiere delle scelte, buone o cattive, che porteranno a conseguenze che innescheranno una catena di buone o cattive cose e così via.
Dopo questo papiro, vi ringrazio per aver letto il prologo e spero che vi abbia incuriosito abbastanza da continuare a leggere.
Alla prossima ;)

 
   
 
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